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I governo Moro 4 dicembre 1963 - 22 luglio Coalizione politica DC- PSI - PSDI - PRI
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1963
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4 dicembre
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Aldo Moro, superate tutte le ultime difficoltà incontrate nella scelta dei ministri, alle 18, 30 si reca dal capo dello Stato per sciogliere la riserva. Uscito dal Quirinale legge la lista dei ministri : Nenni ( PSI) vicepresidente, Saragat ( PSDI) agli Esteri, Reale ( PRI) alla Giustizia. Per i dicasteri finanziari accolta la richiesta socialista : Antonio Giolitti al bilancio , Colombo ( DC) al Tesoro, Tremelloni ( PSDI) alle Finanze. Il 5 dicembre il nuovo Governo, primo centro sinistra organico ( DC-PSI-PSDI-PRI) presto il giuramento davanti al presidente della Repubblica Antonio Segni.
«l’Unità», 5 dicembre1963 [p.1-p.14] p.1-Editoriale, Maurizio Ferrara, Bottoni e bottoncini; Il nuovo gabinetto; p.1-p.14-vice, La lista dei ministri presentata ieri a Segni . Marchio conservatore sul governo di Moro. Su 26 posti 16 alla DC, e di questi 13 a dorotei e destre. Restano fuori Fanfani,Lombardi, La Malfa, Sullo, Folchi, Trabucchi. A Nenni la vicepresidenza, a Giolitti il Bilancio ma posti di scarso rilievo agli altri socialisti. II compagno Vecchietti esprime un giudizio negativo
«La Stampa», 5 dicembre 1963 [p.1] Titolo pagina : Superate tutte le difficoltà fra i partiti del centro sinistra. L’on. Moro ha formato il Governo. Oggi il giuramento davanti a Segni. Il presidente del Consiglio ha formato il Governo. Oggi il giuramento davanti a Segni. Il presidente del Consiglio ha sciolto la riserva ieri sera. Uscendo dal Quirinale ha letto la lista dei ministri : Nenni vicepresidente, Saragat agli Esteri, Reale alla Giustizia. Per i dicasteri finanziari accolta la richiesta socialista di dare il Bilancio a Giolitti, gli on. Colombo e Tremelloni, fermi sostenitori della stabilità monetaria, sono al Tesoro e alle Finanze. Rumor avrà la segreteria della Democrazia cristiana. La prossima settimana presentazione alle Camere ; Fausto De Luca, Il nuovo ministero ; La lista dei ministri ; L’accettazione dell’incarico
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4-7dicembre
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PCI- Comitato centrale: Emanuele Macaluso illustra il documento preparatorio , elaborato dall’ apposita commissione, sullo svolgimento della Conferenza nazionale di organizzazione e motiva le ragioni dell’iniziativa e i suoi obiettivi di rinnovamento in particolare la necessità di adeguare la forza organizzata del partito, iscritti e radicamento, alla accresciuta influenza elettorale. Sul tema interviene lo stesso Palmiro Togliatti [ testo integrale pubblicato su «l’Unità», 10 dicembre ]. Pietro Ingrao relaziona sulla situazione politica. Duro giudizio sul governo Moro appena formatosi, primo governo organico di centro – sinistra composto da DC-PSI-PSDI- PRI . Critica alla scelta del PSI e alla possibilità di scissione della sua sinistra considerata un grave danno per il movimento operaio. [il nuovo partito, il Partito socialista di unità proletaria –PSIUP - si formerà nel gennaio del 1964 dopo la fiducia al governo ] Approvata la risoluzione di opposizione al governo e la lotta per una svolta a sinistra « Si sviluppi nel Paese un nuovo movimento unitario». Nell’ultima seduta Togliatti riferisce sulla proposta della commissione , nominata al termine della discussione sulla relazione di Macaluso , di un allargamento della Direzione e della segreteria. La proposta è accolta.
«l’Unità», 5 dicembre 1963 [p.1-p.13] p.1- Il rapporto di Macaluso apre i lavori del CC e della CCC. Un PCI più forte perché avanzi la lotta unitaria delle masse. Gli obiettivi della Conferenza nazionale di organizzazione . Raggiungere entro il 21 gennaio 1964: il numero degli iscritti di quest’anno ; p.1- p.13- Il rapporto del compagno Macaluso
«l’Unità», 6 dicembre 1963 [p.1-p.11] Le questioni di organizzazione al CC e alla CCC. Ampio dibattito sui compiti e sulle strutture del partito. Gli interventi di Togliatti, Longo, Giancarlo Pajetta, Schiapparelli, Damico, Adriana Seroni , Pintor, Marangoni, Pistillo, Cacciapuoti, Sclavo, Giachini, Di Giulio, Miana , Tortorella, Bertone, Marisa Rodano, Caprara, Gruppi e Petruccioli. Oggi il rapporto di Ingrao sulla situazione politica
«l’Unità», 10 dicembre 1963 [p.6-cultura] Togliatti : Il partito di classe e i problemi dell’unità. I partiti come fondamento della democrazia politica. II proletariato si afferma come classe dirigente con la sua capacità di organizzare la lotta per gli obiettivi socialisti e di costruire un partito che assolva la funzione dell’ “intellettuale collettivo” della classe operaia . La pluralità dei partiti che si richiamano al socialismo e le questioni dei loro collegamenti unitari [testo]
«l’Unità», 7 dicembre 1963 [p.1-p.11] p.1- Titolo pagina : Il rapporto di Ingrao e il dibattito al CC e alla CCC del PCI. Opposizione al governo Moro per una svolta a sinistra. Giudizio negativo sulla linea politica generale dell'accordo quadripartito. Programma conservatore in materia economica . Grave il proposito di contenere la lotta salariale. Il cedimento sulla forza H e in politica agraria. I problemi dell’unità operaia . La responsabilità della destra del PSI per il pericolo di scissione che il PCI considera un grande danno per il movimento operaio. Contrasto fra Moro e sinistra DC. L’autonomia dei sindacati dai partiti e dallo Stato ; p.1-p. 10- Il rapporto di Ingrao [ testo] pp.10-11-Il dibattito al CC e alla CCC [ interventi]
«l’Unità», 8 dicembre 1963 [p.1-p.11] p.1- Risoluzione del C.C. e del la C.C.C. sulla linea di opposizione al governo Moro e la lotta per la svolta a sinistra. Si sviluppi nel Paese un nuovo movimento unitario [testo] ; La nuova composizione della Direzione e della Segreteria ; p.12- I lavori del Comitato centrale e della Commissione centrale di controllo. La giornata conclusiva del dibattito. Gli interventi di Marmugi, D'Alema, Pecchioli, Alinovi, Soldati, Di Marino e le conclusioni di Ingrao sulla situazione politica . Togliatti riferisce a nome della commissione che ha esaminato il problema dell'allargamento della Direzione e della Segreteria. Le conclusioni di Macaluso sulla preparazione della Conferenza [ interventi e conclusioni ]
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11-12 dicembre
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PSI – Comitato centrale. All’inizio dei lavori Pietro Nenni nominato vicepresidente del Consiglio rassegna le dimissioni da segretario. Nella riunione è scontro fra la maggioranza autonomista e la sinistra di Vecchietti e Basso che, a nome della corrente, chiedono la convocazione di un Congresso straordinario e un mutamento nella politica del partito. Richieste respinte dalla maggioranza, nonostante le perplessità di Riccardo Lombardi. Dopo una contratasta discussione, sei nuovi membri sono eletti nella Direzione: Codignola, Colombo, Lauricella, Lezzi, Matteotti e Tolloy. Al termine dei lavori si riunisce la nuova Direzione che, con i voti contrari della sinistra, elegge segretario Francesco De Martino.
«La Stampa», 11 dicembre 1963 [p.1] Fausto De Luca, Oggi si riunisce il Comitato centrale. Aumenta la tensione fra i socialisti. Qualche incertezza sul nuovo segretario. Alla successione di Nenni pare certa la candidatura di De Martino. Ma questa notte l’assemblea degli autonomisti non ha definito il problema. I lombardiani vogliono fare da mediatori con la sinistra intransigente: in questo modo potrebbero assicurarsi praticamente la direzione del partito. L’on. Zagari intende lanciare un appello agli iscritti per formare una terza corrente equidistante da Nenni e Vecchietti. La situazione è confusa
«La Stampa», 12 dicembre 1963 [p.1] Fausto De Luca, Drammatica riunione del Comitato centrale. Nuovi violenti contrasti nel PSI. La scissione appare inevitabile. La corrente di Vecchietti e Bassi reclama un Congresso straordinario e mutamenti nella politica del partito. Nenni a nome della maggioranza respinge le richieste. Lombardi gli rivolge aspre parole. I quaranta rappresentanti della sinistra abbandonanao l’aula. I cinquantanove autonomisti approvano l’ordine del giorno ed eleggono sette nuovi membri della Direzione
«La Stampa», 13 dicembre 1963 [p.1] Michele Tito, De Martino segretario del PSI: Violente proteste della sinistra. Gli autonomisti, nonostante oscure incertezze di Lombardi, hanno respinto le richieste della corrente filocomunista. Nella DC gli scelbiani ( e forse Pella) decidono di non partecipare lla votazione sulla fiducia
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Moro presenta alle Camere il governo |
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La discussione sulla fiducia alla Camera |
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12 - 17 dicembre
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CAMERA - Si svolge il dibattito sulle comunicazioni del Governo. Il 17 dicembre 1963 , al momento del voto di fiducia al governo Moro , primo governo di centro-sinistra «organico», 25 deputati della sinistra socialista, dopo la dichiarazione di voto espressa da Lelio Basso, escono dall’aula in segno di protesta contro la decisione della maggioranza del PSI di partecipare al governo .La mozione di fiducia è approvata con 350 sì (DC-PSI- PSDI-PRI ) , 233 no ( comunisti e destre ), 4 astenuti.
Seduta n. 76 -12 dicembre
Comunicazioni del governo: Moro presidente del Consiglio
Discussione: Gex, Tanassi, Cutitta
Discussione : D’Amore, Togliatti, Almirante, Alpino, Malagodi, Anfuso, Moro presidente del Consiglio
Commemorazione di Filippo Anfuso : Moro presidente del Consiglio
Comunicazioni del governo discussione : Zagari, Storti, Orlandi, Achille Lauro, Laura Diaz, Mitterdorfer, La Malfa, Malagodi, De Martino, Chiaromonte, Scaglia
Replica : Aldo Moro presidente del Consiglio. Dichiarazioni di voto : Zaccagnini, Mauro Ferri, Bertinelli, La Malfa
Votazione nominale sulla mozione di fiducia presentta da Zaccagnini, Mauro Ferri, Bertinelli, La Malfa.
Votanti 583. Favorevoli 350. Contrari 233. Astenuti 4
«La Stampa», 13 dicembre 1963 [p.1] Titolo: Il discorso del presidente del Consiglio davanti alle Camere. Moro espone il programma del nuovo governo. Prima la stabilità monetaria, poi le riforme. Le misure annunciate per garantire il potere d’acquisto della lira: blocco temporaneo della spesa statale, contenimento dei cosnumi superflui o di lusso, contenimento dei redditi non di lavoro, ammodernamento del sistema distributivo, importazione di alimentari. Un appello al senso di responsabilità dei datori di lavoro e dei sindacati: il momento è difficile, occorrono sacrifici. Superate le attuali difficoltà, sarà predisposto un “piano quinquennale” per il 1965-1969. Le riforme a lunga scadenza sono quelle dei codici e della pubblica amministrazione, le Regioni, lo sviluppo della scuola (con priorità assoluta) e dell’agricoltura, la legge urbanistica che comprende l’esproprio obbligatorio, la revisione del sistema fiscale e della previdenza. Aperto il dibattito a Montecitorio: Pacciardi a titolo personale e Ferioli per il PLI esprimono una netta opposizione; Editoriale, Vittorio Gorresio, Impegno a lunga scadenza; Fausto De Luca, La discussione per la fiducia ; Michel Tito, De Martino segretario del PSI. Violente proteste della sinistra. Gli autonomisti, nonostante oscure incertezze di Lombardi, hanno respinto la richiesta della corrente filocomunista. Nella DC gli scelbiani ( e forse Pella) decidono di non partecipare alla votazione sulla fiducia
«La Stampa», 14 dicembre 1963 [p.1] Editoriale, Ferdinando di Finizio, Moneta e programmazione nel discorso dell’on. Moro; Fausto De Luca, Animato dibattito sulla fiducia alla Camera. Tanassi sottolinea l’azione del PSDI. Aspro attacco di Togliatti al governo. Il segretario socialdemocratico dichiara che l’attuale centro-sinistra è il punto d’arrivo della politica del suo partito. Il capo comunista definisce il ministero Moro “conservatore e arretrato”, polemizza violentemente con Nenni e muove appunti anche al capo dello Stato nonostante il richiamo del presidente dell’Assemblea. Il liberale Alpino critica il programma economico governativo: “La programmazione è di tipo sovietico”. Il deputato valdostano Gex annuncia la sua astensione; Vittorio Gorresio, Un lungo colloquio di Moro con Scelba per superare le ostilità dei centristi. La situazione è ancora fluida. Per i socialisti il nuovo segretario De Martino tenta stamane, forse per l’ultima volta, la ripresa del dialogo con la sinistra intransigente. Lombardi si è astenuto dal votare il candidato autonomista alla presidenza dei deputati; Pella intende seguire il gruppo dell’on.Scelba; r.s., Filippo Anfuso muore mentre parla alla Camera. Si era appena alzato, dopo poche frasi dice: “Scusate”. Si piega su se stesso e viene portato all’infermeria in coma. Spira poco dopo. Aveva 62 anni
«La Stampa», 15 dicembre 1963 [p.1] Titolo: I partiti e il governo Moro. Forse Scelba ritira il suo “no”. Nel PSI frattura senza rimedio. Un articolo dell’”Osservatore Romano”: l’unità dei cattolici è la cosa più importante, non vi può essere alternativa ad una DC indebolita, la decisione degli scelbiani è grave. Poco dopo l’ex presidente del Consiglio scrive: la nostra eventuale assenza potrebbe ridursi ad “un gesto simbolico”. Nel PSI i capi della sinistra hanno respinto anche l’ultima proposta degli autonomisti sostenuta dallo stesso Lombardi. Oggi è indetta a Roma un’Assemblea di tutti i seguaci di Vecchietti e Valori; Editoriale, Luigi Salvatorelli, Il dovere della minoranza; Vittorio Gorresio, La polemica e i colloqui per l’accordo; f.d.l. ( Fausto De Luca), La Camera ha sospeso i lavori per la morte dell’on. Anfuso. Il dibattito sulla fiducia al governo sarà ripreso domani. Martedì replicherà Moro e poi si avrà il voto; Nenni accusa Togliatti d’aver travisato le sue parole
«La Stampa», 17 dicembre 1963 [p.1] Editoriale, Vittorio Gorresio, Frattura tra i socialisti unità tra i democristiani; Fausto De Luca, La Camera ha concluso il dibattito. Oggi la replica di Moro, poi il voto. Storti, segretario della CISL, porta l’adesione del suo sindacato al programma governativo. La Malfa: “Il mutamento della congiuntura è la conclusione di un processo che aveva raggiunto il suo culmine. Un Papa ed un grande uomo di Stato tragicamente scomparso hanno indicato al mondo una strada che le forze del centro-sinistra intendono battere”. De Martino, PSI: “La stabilizzazione politica raggiunta con l’accordo dei quattro partiti favorisce di per sé la normalizzazione economica”. Malagodi, che rappresenta l’opposizione costituzionale: “L’attuale governo è destinato a fare il gioco dei comunisti”. Il “leader” liberale critica le Regioni (dannose e troppo costose) e la programmazione (che mortifica l’iniziativa privata). E conclude: “Sotto il governo Fanfani le nostre riserve sono scese da 3300 milioni di dollari e 1800 milioni”; L’on. Scelba, il governo ed il voto di fiducia; La mozione della maggioranza per la fiducia al governo [testo]
«La Stampa», 18 dicembre 1963 [p.1] Titolo pagina: Tutti i deputati democristiani votano la fiducia. La Camera approva il governo Moro con 350 voti a favore e 233 contrari. Al momento del voto, dei 33 deputati della sinistra socialista venticinque abbandonano l’aula, otto rimangono e votano con gli altri 54 compagni di partito. La replica del presidente del Consiglio agli oratori intervenuti nel dibattito. L’attuale governo, dice, è “la forma più avanzata e insieme più equilibrata e sicura”. Ripete che le divergenze con i comunisti sono insanabili. “Fronteggeremo ogni minaccia di sovversione delle libere istituzioni, convinti di poter risolvere i problemi del Paese nella libertà a tutti garantita”. Rispondendo a Malagodi, dichiara che i fatti proveranno la validità del programma, e afferma che sono inesatte le sue cifre sulle riserve auree e il suo giudizio sulla situazione economica; Fausto De Luca, “Lo Stato dovrà vivere nella giustizia e nella democrazia”; Vittorio Gorresio, Oggi la Direzione del PSI decide sui dissidenti; Oggi il governo Moro si presenta al Senato
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17 dicembre
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La legge costituzionale “Modificazioni agli articoli 131 e 5) della Costituzione e istituzione della regione Molise “approvata dal Senato il 12 dicembre è approvata definitivamente dalla Camera il 17 dicembre ( legge costituzionale 27 dicembre 1963, n. 3)
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La discussione sulla fiducia al Senato |
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18 - 21 dicembre
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SENATO- Si svolge la discussione sulle comunicazioni del governo.Al Senato 13 senatori del PSI non partecipano al voto di fiducia. La mozione di fiducia presentata da Gava, Mariotti, Lami Starnuti è approvata con 175 voti a favore e 111 contrari. La direzione del PSI, a maggioranza, sospende per oltre un anno i parlamentari dissidenti. Annunciata per l’inizio di gennaio l’Assemblea nazionale della Sinistra socialistai.
Seduta n. 71 -12 dicembre Comunicazioni del governo : Aldo Moro presidente del Consiglio Seduta n. 72 -18 dicembre Discussione : Chabod, Ugo D’Andrea, Giardina, Marullo, Pace, Rubinacci, Terracini Seduta antimeridiana n. 73 - 19 dicembre Discussione : Bartesaghi, Bollettieri, Trimarchi, Turchi Seduta pomeridiana n. 74 - 19 dicembre Discussione : Armando Angelini, Fiorentino, Lami Starnuti, Spano, Tolloy Seduta n. 75 -20 dicembre Discussione : Beragamasco, Gava, Mariotti, Nencioni Seduta n. 76 -21 dicembre Replica : Aldo Moro presidente del Consiglio. Discussione e dichiarazioni di voto : Barbaro, Babaglia, Battino, Bonafini, Gronchi, Levi, Perna, Saxl, Schiavetti, Schietroma, Zelioli LanziniVotazione nominale sulla mozione di fiducia presentata da Gava, Mariotti, Lami Starnuti. Votanti 286. Favorevoli 175. Contrari 111
«La Stampa», 19 dicembre 1963 [p.1] Fausto De Luca, Il governo chiede la fiducia al Senato il voto previsto per fine settimana. Il liberale D’Andrea dichiara che il pericolo del comunismo impone di usare la massima prudenza nell’esperimento di centro-sinistra. Secondo il DC Rubinacci la forte maggioranza permetterà di risolvere i più urgenti problemi del Paese, tuttavia è indispensabile un totale distacco dei socialisti dal PCI; I senatori della DC tutti favorevoli a Moro; Vittorio Gorresio, Appare difficile un accordo tra le due corenti. La Direzione socialista deciderà oggi le sanzioni per i deputati dissidenti. Ieri si sono avuti due incontri. Per evitare la scissione il segretario del partito De Martino invita la sinistra a votare in Senato a favore del governo. Vecchietti e Valori rispondono che la loro corrente si comporterà a Palazzo Madama come alla Camera. In questo caso interverrà il Collegio dei probiviri; Il repubblicano on. Pacciardi deferito al collegio probiviri
«La Stampa», 20 dicembre 1963 [p.1] Editoriale, Ferdinando di Finizio, La congiuntura nel 1963. Un anno tormentato. Dobbiamo mutare strada; Vittorio Gorresio, La frattura dei socialisti è praticamente avvenuta. La Direzione del PSI deferisce ai probiviri i 25 deputati che non votarono per il governo. La decisione presa a tarda notte dopo lunghe infruttuose trattative. Domani si riunirà il collegio dei probiviri, ma non potrà delibeare, perché una parte di essi appartiene alla sinistra. In ogni caso i dissidenti non si presenteranno, perché non intendono accettare nessuna sanzione disciplinare. Usciranno dal partito o verranno espulsi? ; Telegramma dell’on.Pacciardi al collegio probiviri del PRI; Fausto De Luca, Al Senato si chiude oggi il dibattito sulla fiducia. Prenderà la parola il sen. Gronchi. Sarò il suo primo intervento da quando è stato nominato senatore a vita. Domani Moro replicherà agli oratori
«La Stampa», 21 dicembre 1963 [p.1] Vittorio Gorresio, Verso la formazione di un terzo partito socialista? I 25 deputati della sinistra del PSI rifiutano il giudizio dei probiviri. Al termine di una riunione ieri hanno deciso di non presentarsi davanti al Collegio disciplinare, che si riunisce questa mattina, e di indire per gennaio un Convegno nazionale di corrente. Vecchietti dichiara che “Nenni ha dimostrato di volere ad ogni costo la scissione attraverso un’opera che dura da anni” e lo accusa di preparare l’unificazione con Saragat. I senatori della corrente di minoranza in disaccordo sulla condotta da seguire. Oggi a Palazzo Madama dieci usciranno dall’aula, quattro daranno la fiducia insieme con gli altri trenta compagni di partito; Fausto De Luca, Il Senato vota stamane la fiducia per il governo. Il capo del gruppo democristiano Gava distingue tra l’opposizione liberale (che giudica costituzionale) e quella comunista. Dichiara che “la lotta contro il PCI sarà intensificata mobilitando tutte le forze democratiche del Paese”. Gli interventi di Bergamasco (PLI) contro il governo e del socialista Mariotti a favore; Pella scrive che è doveroso mantenere l’unità della DC
«La Stampa», 22 dicembre 1963 [p.1] Editoriale, Luigi Salvatorelli, Il basso livello politico della scissione carrista; Fausto De Luca, Dopo essere stato approvato dalla Camera. Il governo Moro ottiene dal Senato la fiducia con 175 “sì” e 111 “no”. Al momento del voto 13 senatori della sinistra socialista sono usciti dall’aula, uno è rimasto ed ha votato afavore con gli altri 30 compagni di partito. Nella sua replica il presidente del Consiglio ribadisce la insuperabile opposizione al comunismo e dichiara: “ I partiti di governo si accingono al lavoro con piena coscienza delle gravi difficoltà del momento”. Ampio discorso del senatore Gronchi che suscita vivaci interruzioni. L’ex capo dello Stato parla di “furente campagna di discredito per il centro- sinsira condotta dalla classe dirigente economica”, e afferma che i grossi proprietari terrieri sono responsabili della crisi agricola; r.s., I deputati dissidenti del PSI sospesi per un anno dall’attività di partito. Il provvedimento deliberato dal Consiglio dei probiviri, dopo cinque ore di discussione, riguarda 23 parlamantari. Nessuno degli “accusati” si è presentato. Rinviato il giudizio per Basso e Curti, perché ritenuta giustificata la loroi assenza. Il verdetto porta la firma di sei probiviri su undici; Aspre accuse della “sinistra” alla maggioranza del PSI ; v.s., Le proposte dei fanfaniani per la segreteria della DC. Non si opporranno alla candidatura dell’on.Rumor. Chiedono la vicesegreteria per l’on. Fanfani
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19-22 dicembre
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PSI-La Direzione deferisce al Collegio di probiviri i 25 deputati che non hanno votato la fiducia al governo Moro. I dissenti a loro volta , non accettando alcuna sanzione disciplinare, decidono di non presentarsi alla riunione dei probiviri e di convocare per gennaio un Convegno nazionale di corrente. Il 22 dicembre Collegio dei probiviri, con sei voti su undici presenti, delibera la sospensione per un anno dall’attività di partito per 23 deputati della sinistra , rinviato il giudizio su Basso e Curti perché ritenuta giustificata la loro assenza al momento del voto.
«La Stampa», 20 dicembre 1963 [p.1] Vittorio Gorresio, La frattura dei socialisti è praticamente avvenuta. La Direzione del PSI deferisce ai probiviri i 25 deputati che non votarono per il governo. La decisione presa a tarda notte, dopo lunghe infruttuose trattative. Domani si riunirà il collegio dei probiviri, ma non potrà deliberare, perché una parte di essi appartiene alla sinistra. In ogni caso i dissidenti non si presenteranno, perché non intendono accettare nessuna sanzione disciplinare. Usciranno dal partito o verranno espulsi ?
«La Stampa», 21 dicembre 1963 [p.1] Vittorio Gorresio, Verso la formazione di un terzo partito socialista? I 25 deputati della sinistra del PSI rifiutano il giudizio dei probiviri. Al termine di ua riunione hanno deciso di non presentarsi davanti al Collegio dei probiviri, che si riunisce questa mattina, e di indire per gennaio un Convegno nazionale di corrente. Vecchietti dichiara che: “Nenni ha dimostrato di volere ad ogni costo la scissione attraverso un’opera che dura da anni” e lo accusa di preparare l’unificazione con Saragat. I senatori della corrente di minoranza in disaccordo sulla condotta da tenere. Oggi a Palazzo Madama dieci usciranno dall’aula al momento del voto, quattro daranno la fiducia al governo insieme con gli altri trenta compagni di partito
«La Stampa», 22 dicembre 1963 [p.1] Editoriale, Luigi Salvatorelli, Il basso livello politico della scissione carrista; r.s., I deputati dissidenti del PSI sospesi per un anno dall’attività di partito. Il provvedimento deliberato dal Consiglio dei probiviri, dopo cinque ore di discussione, riguarda 23 parlamentari. Nessuno degli “accusati” si è presentato. Rinviato il giudizio per Basso e Curti, perché ritenuta giustificata la loro assenza. Il verdetto porta le firme di sei probiviri su undici; Aspre accuse della “sinistra” alla maggioranza del PSI
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31 dicembre
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Messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Antonio Segni.
Il messaggio [ testo] [ versione audio]
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1964 |
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1 gennaio
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Dalla fusione di Stipel, Telve, Timo, Teti nasce la SIP ( Società idroelettrica piemontese che diventà Società per l’esercizio telefonico) che avrà il monopolio della telefonia italiana.
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1 gennaio
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Il presidente del Consiglio, Aldo Moro, in un articolo che compare sul settimale «Oggi» invita le organizzazioni sindacali alla moderazione salariale e rassicura le organizzazioni imprenditoriali sugli effetti della «programmazione».
Aldo Moro, Articolo per «Oggi» [fonte Archivio centrale dello Stato -Archivi online Senato]
«l’Unità», 2 gennaio 1964 [p.1-p.12]m.f. (Maurizio Ferrara), Alla vigilia della ripresa politica. Moro invita il PSI e i sindacati a limitare la loro iniziativa. Messaggio di Segni e dichiarazioni di Giolitti,Pastore, Bo e altri ministri . Umberto di Savoia approva l'ingresso dei socialisti nel governo.Domani i probiviri del PSI deliberano sul senatori della sinistra. Oggi incontro fra Giolitti, Novella e Santi
«La Stampa», 2 gennaio 1964 [p.13]Michele Tito, Un articolo del presidente del Consiglio. Moro invita sindacati ed imprenditori a collaborare lealmente con il governo. Ai primi chiede di preparare un programma di rivendicazioni a lunga scadenza. Ammonisce che è pericoloso far aumentare i salari più di quanto aumenti la produzione. Agli operatori economici ricorda che la programmazione non vuole limitare la loro attività, ma si propone di aiutarli ad evitare inutili rischi; Articolo della civiltà cattolica. Non è lecito rovinare l’economia per far fallire il nuovo governo
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4-6 gennaio
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Paolo VI si reca a Gerusalemme: «il pellegrinaggio della speranza e della pace». È la prima volta nella storia che un pontefice visita la Terrasanta.
«La Stampa», 3 gennaio 1964 [p.1-p.3]p.1-Francesco Russo, Il pellegrinaggio della speranza e della pace. L’itinerario di Paolo VI. In tre giorni intensi, faticosi il pontefice visiterà i “Luigu santi” di maggior rilievo. Entrerà a piedi a Gerusalemme per la porta di Damasco e percorrerà la Via Crucis. Nessuno lo potrà seguire sul Monte delle Beatitudibi per non turbare il suo raccoglimento. Gli incontri con le autorità di Israele e di Giordania. Il cerimoniale è solenne, ma adatto ad un viaggio di preghiera. Atenagora avrà due colloqui con il Papa; p.3-f.d.l. (Fausto De Luca), Trenta persone accompagneranno il Papa nel suo pellegrinaggio in Terrasanta. Domani alle 7,45 Paolo VI lascerà il Vaticano. Al confine con il territorio italianao lo attenderà una delegazione del governo guidata da Saragat. A Fiumicino saranno a salutarlo Segni, Moro e i presidenti delle due Camerea. Durante il volo il “DC8” del Pontefice saraà scortato da 4 aerei a reazione militari; Il capo Rabbino di Israele chiede di incontrare il Papa in un luogo santo agli ebrei ; Re Hussein di Giordania tiene una conferenza stampa; a.p. Come è formata la gerarchia della Chiesa greco ortodossa. Ci sono otto patriarchi e quattro arcivescovi. Atenagora, patriarca di Costantinopoli e capo spirituale di tutti gli orodossi, è assertore del ritorno all’unità dei cristiani
«La Stampa», 4 gennaio 1964 [p.1-p.3] p.1-Titolo: Il successore di Pietro torna dopo duemila anni in Palestina. Paolo VI inizia oggi il pellegrinaggio nella terra dove nacque e visse Gesù. Il papa lascia il Vaticano verso le 7. Durante il percorso in auto sino a Fiumicino tutte le campane di Roma suonano a festa. Saragat lo accoglie al confine. All’aeroporto il presidente della Repubblica gli rivolge il saluto benaugurale. La partenza fissata alle 8,30, l’arrivo ad Amman dopo un volo di 3 ore e 20 minuti. Il pontefice veste l’abito bianco con la mantella e il cappello rosso. Modesti gli abiti dei cardinali del seguito, perché il pellegrinaggio vuol essere “umilissimo e breve”; Editoriale, Luigi Salvatorelli, Riprendere coscienza del Messaggio cristiano; Francesco Rosso, Le due Gerusalemme attendono con identico impegno di solennità. Archi di trionfo nella città araba, più pittoresta, e nella città ebraica, più razionale ed efficiente. Il suggestivo rito di oggi: Paolo VI percorre la Via Crucis; Nicola Adelfi, “Pregheremo Iddio per la pace fra gli uomini”; Una lettera del papa sul viaggio in Palestina; p.3-Titolo pagina: Oggi la Terrasanta vivrà una giornata di tregua nell’antico contrasto fra le Chiese, nella guerra fra i popoli; Vittorio Gorresio, Religione e politica. Perché il patriarca ortodosso di Gerusalemme assisterà all’incontro ( il primo dopo 14 secoli) tra il papa e il patriarca di Costantinopoli. Tenui speranze di avvicinamento fra gli arabi e gli israeliani; Paolo Monelli, Gerusalemme ha vissuto una festosa vigilia da stamane, nella città vecchia, silenzio e preghiera. La colorita e vivace folla araba sarà trattenuta fuori del quartiere, ove Paolo VI seguirà la strada del Calvario. Greci e armeni gelosi custodi di antichi privilegi, hanno consentito al papa di celebrare la messa nella loro “zona” del Santo Sepolcro; Stefano Terra, L’incontro tra cattolici ed ortodossi preparato con pazienza da don Roncalli. Tra il 1925 e il 1944 l’allora rappresentante vaticano, viaggiando da Atene a Istanbul, da Smirne a Salonicco, getto i primi fragili ponti su una voragine di risentimenti. Trovò un collaboratore nell’attuale patriarca di Costantinopoli. Irriducile l’ostilità del patriarca di Grecia; Un messaggio del pontefice trasmesso dalla TV inglese; (A.P.), La via principale di Nazareth è stata dedicata a Paolo VI. Deciso dal consiglio comunale, contro l’opposizione comunista
«La Stampa», 5 gennaio 1964 [p.1-p.3]p.1-Titolo pagina: Prima giornata del pellegrinaggio sulle strade percorse da Gesù. Il papa in Terrasanta. Nel paese sacro a tre religioni, ha ricevuto l’omaggio unanime e appassionato di arabi, ebrei, cristiani. Accolto ad Amman dal re di Giordania, acclamato da grande folla nel lento corteo verso la Città santa, a Gerusalemme ha percorso come penitente la strada della Passione. A sera il pontefice, per la prima volta dopo tanti anni ha incontrato i Patriarchi ortodossi; Editoriale, A.C. Jemolo, Autorità morale nello spirito del Vaticano; L’intensa giornata; pp.1-2-Paolo Monelli, Paolo VI sale per la Via Crucis al Santo Sepolcro serrato da una folla appassionata e tumultuante. L’imponente sbarramento di polizia è stato travolto, il gruppo delle autorità disperso. Migliaia di persone hanno accompagnato la bianca figura, serena e beneficente. Assorto nel rito della messa il pontefice non ha interrotto la preghiera per inizio di incendio nella chiesa del Calvario; p.2-Titolo pagina: Dopo la messa sul Santo Sepolcro, la meditazione nell’Orto dei Getsemani. I due momenti mistici sulla via della Passione; f.r.( Francesco Rosso), La lunga preghiera nella basilica dell’Agonia. I sacerdoti ripetono in arabo e in copto i versetti del Vangelo durante l’“ora di meditazione” del papa. La suggestione degli ulivi dell’Orto di Getsemani, con la folla densa ma non più tumultuosa; a.p. , “ Come celebrare la messa su un campo di battaglia”; Il benvenuto del re e la risposta del papa; p.3-Francesco Rosso, Un’atmosfera di mistico rapimento ha soverchiato il fasto delle cerimonie ufficiali. Il pontefice che ritornava pellegrino nella terra di Gesù accolto da arabi festanti e dal sovrano erede di Maometto. Re Hussein, circondato dalla sua corte e dal corpo diplomatico, ha ricevuto Paolo VI all’aeroporto di Amman, una bimba ha offerto ramoscelli d’ulivo, mentre rombavano i 21 colpi di cannone. Il corteo papale, tra acclamazioni, deliranti, si è mosso sulla strada di Gerusalemme: è passato tr ai luoghi consacrati dlla Bibbia, si è arrestato sul Giordano. L’ingresso nella Città santa fu uno splendido spettacolo di folla, e d un momento di mirabile emozione religiosa. Una madre, quasi aspettando il miracolo, tendeva alla bianca figura del papa un bimbo poliomielitico; Nicola Adelfi, Le campane di Roma salutano il papa che parte. Migliaia di persone lungo il percorso dal Vaticano a Fiumicino. Paolo VI fa fermare l’auto davanti a Regina Coeli per ricevere il saluto dei carcerati. Gli auguri di Segni all’aeroporto. La risposta del pontefice: “ Porteremo sul Santo Sepolcro le aspirazioni, le ansie e le pene di coloro che soffrono, che hanno fame di giustizia”
«La Stampa», 7 gennaio 1964 [pp.1-3]p.1-Titolo pagina: Ieri sera è ritornato a Roma dal pellegrinaggio in Terrasanta. Paolo VI ha inviato a tutti i governanti del mondo un messaggio per esortarli a costruire la pace. Anche Kruscev e Mao tra i duecentoventi destinatari, invitati “ad evitare l’orrore della guerra con volontà più ardente, con rinnovato spirito di concordia e di generosità”. Nel discorso di Betlemme, il papa ha aperto un amorevole dialogo con tutti gli uomini, nell’incontro col patriarca di Costantinopoli, ha compiuto un passo importante per l’avvicinamento delle Chiese cristiane; Vittorio Gorresio, L’abbraccio dopo nove secoli; pp.1-2-Nicola Adelfi, Immensa folla acclamante dall’aeroporto al Vaticano; p.2-Titolo pagina: L’esultante, affettuosa accoglienza di Roma. Il papa ha ricevuto il cordiale saluto di Segni all’aeroporto di Ciampino, e si è trattenuto con Nenni in lungo colloquio. Quasi tre ore per arrivare al vaticano, tanta era la folla. In piazza S.Pietro, il pontefice dice: “Ho avuto la gioia di abbracciare dopo secoli il patriarca di Costantinopoli. Speriamo che il seme della concordia e della fratellanza tra i popoli possa maturare”; Igor Man, “Pegno di un futuro migliore” dicono i commenti in Israele. Paolo VI è apparso “un capo spirituale che guarda avanti senza temere le strade nuove” ed un diplomatico di grande abilità. Il commosso non previsto omaggio del card. Tisserant ai sei milioni di vittime del nazismo; Il pellegrinaggio del papa in prima pagina nelle “Izvestia”; a.b., In America si dice che il viaggio apre nuovi rapporti con gli ebrei. IL “New York Times” scrive che la giornata di Paolo VI in Israele”rafforza la speranza che la prossima sessione del Consiglio si occupi con esito concreto e favorevole delle relazioni tra Chiesa cattolica e Giudaismo”; Definito storico a Parigi l’incontro tra il papa e Atenagora; p.3- Titolo pagina: Nel giorno che ricorda l’arrivo dei Magi, concluso l’intenso pellegrinaggio. Il papa dopo la mistica funzione nella chiesa di Betlemme esorta i cattolici,”separati” e non credenti a un’opera comune. Ha celebrato la messa sull’altare davanti alla mangiatoia, ove nacque Gesù. Per il pontefice, ortodossi ed armeni hanno aperto un cammino vietato di solito ai preti cattolici. Nell’importante discorso al termine del rito, Paolo VI ha rivolto un affettuoso invito all’unità delle Chiese cristiane ed esortato tutti gli uomini a lavorare insieme per la apce e la giustizia. Non si sono ripetuti gli incidenti di sabato: la polizia ha scortato l’auto papale con le autoblindo ed agenti travestiti da frati; Paolo Monelli, Tutto il “colore” dell’Oriente nel paese sacro alla Natività; Francesco Rosso, Sul Monte degli Ulivi in Gerusalemme ha restituito la visita ad Atenagora. È stata una splendida, solenne giornata. Ma il momento di più trepida dolcezza si è avuto nella Grotta di Betlemme: quando Paolo VI ha deposto la “rosa d’oro” davanti alla Madonna ed i doni dei mutilatini di don Gnocchi davanti alla culla di Gesù
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8 gennaio
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Alle 22,30 una bomba ad alto potenziale è fatta esplodere davanti la sede nazionale della CGIL in Corso d’Italia a Roma . La CGIL proclama lo sciopero generale a Roma per il 9 gennaio , davanti alla sede della CGIL parlano Agostino Novella e Fernando Santi. Scioperi , manifestazioni e fermate nelle fabbriche a Milano, Torino, Genova, Trieste, Bologna , Firenze , Taranto e di decine di altri centri , in molte città l’adesione della CSIL e dell’UIL.
«l’Unità», 9 gennaio 1964 [p.1-p.14] Una bomba ad alto potenziale fatta esplodere stanotte. Attentato fascista alla sede della CGIL. Sciopero generale oggi a Roma. Gravi danni all'edificio. Infranti i vetri dei palazzi adiacenti. Solo per caso non si sono avute vittime . Dichiarazioni di Novella e Santi, giunti sul posto insieme a numerosi esponenti sindacali e politici e a gruppi di cittadini . La polizia cerca di giustificare la mancata vigilanza ; Il comunicato della CGIL [ testo] ; Appello della CdL [ testo] ; Una duplice risposta
«l’Unità», 9 gennaio 1964 [roma -p.4] Titolo pagina : Sdegno per il vile attentato. Tutti alle ore 15,30 al comizio davanti alla sede della CGIL ; Così lo sciopero. Il lavoro si ferma alle 15 . Atac e Stefer bloccate dalle 16 alle 16,30. Le proteste del PCI e della FGCI
«l’Unità», 10 gennaio 1964 [ pp.1-2-p.4-p.12] p.1-Titolo pagina : Poderosa e unitaria protesta popolare contro l’attentato fascista. In tutto il Paese comizi e scioperi di solidarietà con la CGIL. Appassionata manifestazione in Corso d’Italia. I discorsi di Novella e Santi . Paralizzati dallo sciopero i settori chiave della capitale . La risposta dei lavoratori di Milano, Torino, Genova, Trieste, Bologna, e di decine di altri centri [ l’art. segue a p.12. ] ; p.1- Alla Segreteria della CGIL. Togliatti esprime la solidarietà del PCI [ testo del telegramma] ; Editoriale, Luigi Pintor , La garanzia ; p.2- o. p., Possente risposta dei lavoratori alla provocazione fascista Milano: ferme le fabbriche e i pubblici trasporti. La città è rimasta bloccata per un’ora. Manifestazioni unitarie. Oggi assemblea alla Cd L ; r. c. , Migliaia di lavoratori in corteo. Firenze paralizzata dalla protesta popolare. Ondata di sdegno in tutta la Toscana ; Taranto. Fermate nelle fabbriche ; Per lo sciopero di solidarietà con la CGIL Intimidazioni contro i vigili del fuoco ; p.4-roma - La città bloccata dallo sciopero antifascista. La risposta dei lavoratori ; Fermati venti neofascisti altri caporioni ricercati. Due teppisti del MSI bloccati a Pisa. Irreperibili alcuni noti facinorosi. Varie perquisizioni e interrogatori
«l’Unità», 11 gennaio 1964 [p.2] Ondata di sdegno per l'attentato alla CGIL. Altri scioperi di solidarietà con la CGIL. Sciopero generale a Bologna e a LaSpezia, dove hanno aderito anche CISL e UIL.Compatte astensioni a Reggio Emilia, Perugia, Terni e Taranto . Grande manifestazione alla CdL di Milano . Le indagini della polizia
«La Stampa», 9 gennaio 1964 [p.1] g.fr., Fatto esplodere un ordigno davanti alla CGIL di Roma. Gravissimi danni. Oggi mezz’ora di sciopero generale
«La Stampa», 10 gennaio 1964 [p.5] g.fr., La polizia cerca i dinamitardi tra i giovani neofascisti. Ucciso dal dolore il padre d’un ragazzo fermato per lo scoppio alla CGIL di Roma. Quando gli agenti sono andati a casa del ricercato, l’uomo si è scagliato contro il figlio. Lo ha rimproverato perché invece di seguire la scuola faceva politica. Poi colto da infarto è morto. Venti persone trattenute in Questura; Fermati a Pisa due romani dirigenti nazionali del MSI
«La Stampa», 11 gennaio 1964 [p.5] g.fr., Consegnato alla magistratura il rapporto sulle indagini. Otto persone trattenute in Questura per lo scoppio alla sede della CGIL. La polizia di Roma sta cercando tre giovani scomparsi da casa. Sotto controllo l’alibi di due esponenti neofascisti fermati a Pisa. I dinamitardi hanno fatto esplodere 3 chili di nitrato d’ammonio
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9 gennaio
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La Commissione nazionale per la programmazione economica, presieduta dall’economista Pasquale Saraceno presenta il rapporto conclusivo. Si confermano gli indirizzi meridionalistici, gli obiettivi indicati nella “Nota aggiuntiva” presentata dal ministro La Malfa nel 1962 , si afferma la necessità di dotare il Paese di servizi sociali moderni realizzando significative riforme in senso antimonopolistico.
«l’Unità», 10 gennaio 1964 [p.1-p.12] d. l. , Il rapporto Saraceno presentato alla Commissione per la programmazione. Si apre il dibattito sulle scelte del piano. La CGIL presenterà le sue proposte. Manovra democristiana per insabbiare il progetto di riforma dei bilanci
«l’Unità», 10 gennaio 1964 [p.10] I punti fondamentali della relazione presentata ieri alla Commissione per la programmazione. Il piano Saraceno: ammodernamento senza riforme delle strutture. Previsto lo sviluppo produttivo senza modificare il meccanismo attuale . Ampliamento della spesa pubblica nei vari settori (scuole, strade, case, trasporti) . Per l'agricoltura: aumento degli investimenti pubblici
«La Stampa», 10 gennaio 1964 [p.5] Arturo Barone, Dichiarazioni del ministro del Bilancio on. Giolitti. Le autorità finanziarie controllano i prezzi e la bilancia dei pagamenti. La situazione preoccupa, ma non è allarmante. L’aumento della circolazione monetaria nel 1963 è stato inferiore al 1962. Presentato il rapporto Saraceno per la programmazione. Entro luglio un piano quinquennale per un equilibrato sviluppo economico; ar.ba. (Armando Barone), Senza diminuire la produzione. Il governo studia le misure per la riduzione dei consumi
«Rapporto del Vicepresidente della Commissione nazionale per la programmazione economica», Sevizio Informazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri, 1964.
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10 gennaio
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Conferenza stampa di Antonio Giolitti, ministro del Bilancio, sulla «programmazione» e le linee di politica economica che il nuovo governo vuole perseguire.
«La Stampa», 11 gennaio 1964 [p.1] Arturo Barone, Conferenza stampa del ministro del Bilancio. Con la programmazione non cambia il meccanismo del libero mercato. Giolitti afferma che la nuova politica economica vuole facilitare le scelte degli operatori e ridare alle Borse fiducia e piena funzionalità. Allo studio misure per la stabilità monetaria : non sono previsti calmieri dei prezzi
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10 gennaio
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PSDI- Comitato centrale : In seguito agli incarichi di governo assunti Giuseppe Saragat , nominato ministro degli Esteri , e Pier Luigi Romita , nominato sottosegretario di Stato, si dimettono rispettivamente da segretario nazionale e da membro della Direzione . Il Comitato centrale elegge nuovi membri della Direzione Bruno Conti e Franco Nicolazzi. La Direzione elegge nuovo segretario Mario Tanassi e Antonio Cariglia vicesegretario.
«La Stampa», 11 gennaio 1964 [p.1] Michele Tito, La relazione del segretario uscente al Comitato centrale del PSDI. Saragat è sicuro che il governo consoliderà il valore della lira. La congiuntura – ha detto – va affrontata in maniera accorta e coraggiosa , non bloccando le spese ma evitando investimenti non necessari. In politica estera ha affermato che non si può concepire un’Europa senza l’Inghilterra e che occorre maggior coesione nell’Alleanza Atlantica. A suo giudizio un chiarimento nell’interno del PSI favorirà un grande movimento di democrazia socialista
«La Stampa», 12 gennaio 1964 [p.18] v.s. ( Vittorio Statera) , Eletto dalla Direzione del partito. Tanassi sostituisce Saragat a segretario politico del PSDI. Il nuovo “ leader” socialdemocratico ha 47 anni. Suo padre era un deputato socialista di Campobasso. Saragat commenta la scissione del PSI : “ Un processo di chiarificazione che consolida gli sviluppi della politica di centro-sinistra ”
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11 gennaio
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Il Pontefice, Paolo VI , si reca al Quirinale per incontrare il capo dello Stato, Antonio Segni. Sono trascorsi otto mesi dalla visita dello scomparso Giovanni XXIII.
«La Stampa», 12 gennaio 1964 [p.1] Nicola Adelfi, Segni riceve con viva commozione il Pontefice in visita al Quirinale. Il presidente della Repubblica rivolge a Paolo VI parole di benvenuto e di ammirazione per l’opera della Santa Sede e perché l’umanità – superando ogni divisione di razza , di religione, di ideologia – possa rinnovarsi nella giustizia e nella libertà. Nel discorso di risposta il Papa elogia Segni “uomo probo e retto, quanto saggio ed esperto”. Augura per l’Italia “ ogni moderna prosperità nell’ordine civile, nella giustizia sociale e nella pace”
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Nasce il PSIUP |
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11 - 12 gennaio
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Si svolge l’ assemblea della corrente di sinistra del PSI, guidata da Tullio Vecchietti che svolge l’introduzione. Dopo due giorni di dibattito è proclamata la scissione dal PSI e la nascita del «Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria», PSIUP. Vecchietti è eletto segretario nazionale. Nella geografia del Parlamento si colloca a sinistra del PCI. Fra i fondatori : Lelio Basso, Vittorio Foa, Emilio Lussu, Alcide Malagugini, Dario Valori, Silvano Milani, Daniel Protti, Pino Ferraris, i sindalisti Antonio Lettieri, Elio Giovannini, Gastone Scalvi. Lasciano Il PSI 24 deputati e 10 senatori.
Sergio Dalamasso, Trent’anni fa : Il Psiup in «Notiziario storico della Resistenza in Cuneo e Provincia», n. 44, II semestre 1993.
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13-18 gennaio
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Il presidente della Repubblica Antonio Segni , accompagnato dal ministro degli Esteri Giuseppe Saragat, si reca in visita ufficiale negli USA.
«La Stampa», 14 gennaio 1964 [p.1] Nicola Adelfi , Tutta la costa americana flagellata dal maltempo. L’aereo di Segni per una bufera costretto ad atterrare in Canada. Il “ DC8” presidenziale doveva scendere a Filadelfia : sulla pista c’erano 65 cm di neve. L’apparecchio sballottato dalla tempesta. Il capo dello Stato prosegue stamane per Washington in treno con la consorte ed il ministro Saragat. Messaggi di saluto al popolo canadese e agli immigrati italiani ; f. d. l. ( Fausto De Luca ), La partenza da Roma
«La Stampa», 15 gennaio 1964 [p.1] Nicola Adelfi, Il capo dello Stato giunto a Washington in treno. Caldo benvenuto di Johnson a Segni: “Signor presidente, lei qui non è straniero”. “I nostri legami con l’Italia –ha detto –risalgono a tanti secoli fa. La stretta associazione tra noi è un importante fatto politico di questo secolo”. Segni risponde: “ I nostri colloqui saranno dedicati ai problemi preminenti della pace e della libertà”. Calorose accoglienze degli italiani. Consegnate a Segni la cittadinanza onoraria di Washington e le chiavi della capitale. Prime conversazioni tra i due presidenti alla Casa Bianca. L’incontro tra Rusk e il ministro Saragat; Editoriale, Luigi Salvatorelli, Consolidare la pace
«La Stampa», 16 gennaio 1964 [p.1] Nicola Adelfi, Il discorso del capo dello Stato interrotto diciotto volte. Segni al Congresso fra continui applausi: “Dobbiamo creare la Comunità atlantica”. “Gli Stati Uniti non sono soltanto una Nazione: sono una grande forza morale. Noi vogliamo un’Europa unita e legata all’america da vincoli indissolubili. Solo l’Alleanza atlantica può avere l’autorità necessaria per avviare un dialogo costruttivo con il mondo comunista”. Dell’Italia, il presidente ha detto: “Il mio Paese affronta taluni problemi di congiuntura che richiedono la più vigile attenzione. Siamo in grado di risolverli da soli”. La visita ufficiale a Washington è conclusa. Oggi segni andrà all’ONU a New York ; Antonio Barolini, L’omaggio alla tomba di Kennedy; Il comunicato ufficiale al termine dei colloqui
«La Stampa», 17 gennaio 1964 [p.1] Titolo: Terza intensa giornata del presidente negli Stati Uniti. Segni fra gl’italiani di New York. “Il saluto che vi porto dall’Italia – ha detto il capo dello Stato al pranzo in suo onore - è di un Paese risorto dalla guerra per la tenacia dei suoi figli. Oggi siamo una nazione viva che intende accelerare una profonda e giusta evoluzione sociale”. Tremila persone applaudono commosse, molti, figli di emigranti partiti con un fagotto, piangevano. La viista del presidente alla base navale di Norfolk, la più potente del mondo; Editoriale, Ferdinando Vegas, Fedeltà all’alleanza; Nicola Adelfi, Sulla nave lancia-missili col capo della Flotta atlantica ; Il saluto di Rusk. “ Signor presidente – dice il segretario di Stato – la sua visita ha portato calore nell’animo degli americani”
«La Stampa», 18 gennaio 1964 [p.1] Nicola Adelfi, Segni conclude il viaggio in America con un discorso sull’economia italiana. Parlando agli industriali di New York, il presidente accenna alle attuali difficoltà. Poi aggiunge: ”Il governo predisporrà le misure necessarie per un’espansione equilibrata. La stabilità dei prezzi è al centro della nostra attenzione”. Scambio di doni con il sindaco Wagner. La visita alle Nazioni Unite
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13 gennaio
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Consiglio dei ministri sulle prime misure da adottare per fronteggiate la «congiuntura» economica.
«l’Unità», 14 gennaio 1964 [p.1-p.12] Aperto carattere conservatore delle misure antinflazionistiche del governo. Riduzioni delle spese statalie delcredito. Le decisioni del Consiglio dei ministri sulla “congiuntura” . Previsti tagli degli investimenti nei trasporti, autostrade, ENEL e ENI e nei bilanci delle amministrazioni locali . La questione degli statali non è stata discussa
«La Stampa», 12 gennaio 1964 [p.15] Arturo Barone , Per risanare la congiuntura nazionale. Domani il governo discute le prime misure economiche. Giolitti e Colombo riferiranno al Consiglio dei ministri i risultati dei colloqui con il governatore della Banca d’Italia. Preti parlerà del conglobamento agli statali. La Cassa del Mezzogiorno autorizzata a contrarre prestiti all’estero ?
«La Stampa», 14 gennaio 1964 [p.1] Titolo: La riunione del Consiglio dei ministri è terminata dopo la mezzanotte. Le direttive per stabilizzare la lira. Il disavanzo dello Stato sarà ridotto. Precedenza agli investimenti produttivi dei beni e servizi più utili per equilibrare la bilancia dei pagamenti. Gli enti locali dovranno fare economie e riordinare le aziende autonome. Limiti nei ricorsi alla Tesoreria. Sarà incoraggiato l’investimento del risparmio in titoli azionari. In novembre e dicembre si è già potuto constatare un minore incremento dei prezzi e della circolazione monetaria. Vasto movimento di prefetti e nomine negli lati gradi delle Forze armate ; Editoriale , Ferdinando de Finizio , Programmazione occidentale ; Arturo Barone , Il comunicato conclusivo
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17 gennaio
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Reso pubblico il rapporto dell’inchiesta ministeriale sulla tragedia del Vajont.
«La Stampa», 17 gennaio 1964 [p.1] Fausto De Luca, Reso pubblico il rapporto dell’inchiesta ministeriale. Responsabili del Vajont: la società SADE , l’ENEL , il Genio Civile, i prefetti di Belluno e di Udine. Nella relazione si afferma che mancava un coordinamento tra i vari organi. La Commissione che doveva collaudare la diga era composta, illegalmente, da coloro che avevano approvato il progetto. Il Genio Civile non era all’altezza del suo compito: l’ingegnere addetto non era competente di dighe. La SADE sapeva del pericolo incombente, perché avvisata dallo stesso ideatore dell’opera, l’ing. Semenza. I due prefetti non tennero conto degli allarmi dei sindaci di Longarone e di Erto. Il ministro Taviani annuncia che i due prefetti saranno sospesi
«La Stampa», 18 gennaio 1964 [p.1] p.1-Titolo: I primi provvedimenti dopo il rapporto sul Vajont. Il ministro dei Lavori Pubblici sospende quattro alti funzionari del suo ministero. Sono un presidente di sezione del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, un ispettore generale del Genio Civile, gli ingegneri capi del Genio Civile di Belluno e di Udine. La Commissione d’inchiesta li ritiene responsabili tra l’altro di aver autorizzato l’invaso del bacino senza tener debito conto dei gravi pericoli di frane, e di non aver predisposto, in seguito un adeguato servizio di allarme; Editoriale, Luigi Salvatorelli, Combattere lo scandalismo ma eliminare il malcostume; Fausto De Luca, La relazione sull’inchiesta trasmessa alla Magistratura; p.5- l. d., Come le popolazioni del Vajont hanno accolto l’esito dell’inchiesta. “Ora ci sarà giustizia per i nostri morti” dice commosso il sindaco di Longarone. Sorpresa per i risultati dell’indagine. Le conclusioni degli esperti hanno rafforzato negli abitanti dei paesi colpiti la fiducia verso lo Stato. Il prefetto di Belluno insiste: ”Nessuno mi aveva mai avvertito che c’era pericolo”. Cosa dice il capo del Genio Civile sospeso. Il sindaco di Castellavazzo: “Siamo soddisfatti! ” ; a.c., Le reazioni a Erto-Casso
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18 gennaio
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Ugo La Malfa scrive al presidente del consiglio Moro una lettera in cui auspica un programma di misure economiche unitarie che incidano sulla politica dei redditi.
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20 gennaio
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Camera: Si discutono le interrogazioni sullo «scandalo delle banane»
IV Legislatura Camera dei deputati Seduta n. 83 -20 gennaio 1964 Interrogazioni : Bensi, sottosegretario per le Finanze, Guarra, Milza, Raffaelli, Delfino, Guidi, Servadei, Lupis, sottosegretario per gli Affari esteri, Pellegrino, Corrao, Donat Cattin, sottosegretario per le Partecipazioni statali, Scionti, Mazzoni, Bardini, Mannironi, sottosegretario per i Trasporti e l'Aviazione civile, Minasi, Romita, sottosegretario di Stato per i Lavori pubblici, Mario Berlinguer, Turchi, Cacciatore, Luigi Di Mauro
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24-27 gennaio
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DC - Consiglio nazionale. È eletto segretario Mariano Rumor, 127 sì e 10 schede bianche, che sostituisce Aldo Moro diventato presidente del Consiglio. Vicesegretario Arlando Forlani, fanfaniano. Gli amici di Scelba non entrano in Direzione.
Aldo Moro, Discorso d’apertura al Consiglio nazionale [fonte Archivio centrale dello Stato- Archivi on line Senato]
«Il Popolo», 24 gennaio 1964 [pp.1-2] Il Consiglio nazionale si riunisce stamane all’Eur . Gli on. Raffaele Leone ed Edoardo Martino eletti ieri rappresentanti del gruppo DC della Camera in seno al CN del partito. Zaccagnini ha rivolto un augurio all’on. Moro e ha espresso il ringraziamento all’on. Leone
«Il Popolo», 25 gennaio 1964 [pp.1-3] p.1-Titolo pagina: L’annuncio al Consiglio nazionale delle dimissioni dalla segreteria. Aldo Moro indica al Partito i nuovi compiti per consolidare la politica di centro sinistra ; La DC garanzia di progresso nella vita politica e sociale. Nel suo discorso il segretario politico ha sottolineato la costante e costruttiva collaborazione di tutta la DC nei cinque anni in cui ha mantenuto la carica [relazione di Aldo Moro testo] ; La gratitudine del Partito espressa da Piccioni ; pp.1-3- Il dibattito. La discussione sviluppatasi nelle due sedute di ieri. Gli interventi dei consiglieri nazionali Donat Cattin, Belci, Giacchetto, Merlin, Menghi,Solari e Colombo
«Il Popolo», 26 gennaio 1964 [pp.1-4] Ruolo del Partito e impegni del Governo nel dibattito al Consiglio nazionale DC . Ampia discussione nel corso delle due sedute di ieri. Gli interventi di Fanfani, Cocianni, Sullo, Pastore, Galloni, Donat Cattin, Ardigò, Pistelli, Virgillo, De Poli, Anselmi e Pasquali
«Il Popolo», 27 gennaio 1964 [pp.1-2] E’ continuato il dibattito al Consiglio nazionale. I lavori del massimo organo della DC riprenderanno questa mattina. Gli interventi nel dibattito di Scelba e Bernadusi
«Il Popolo», 28 gennaio 1964 [pp.1-3] p.1-Titolo pagina: Rumor eletto segretario della DC Pieno appoggio al Governo Moro; Le decisioni del Consiglio nazionale; pp.1-2- Al servizio del Partito per il progresso del Paese. Il discorso pronunciato dall’on. Rumor al Consiglio nazionale dopo la sua elezione a segretario politico ;Il saluto dell’on. Moro ; p.2- La elezione di Rumor alla segreteria. Il Congresso a fine giugno. A larghissima maggioranza la votazione del nuovo segretario. Branzi confermato segretario amministrativo. L’on. Scaglia direttore de “Il Popolo”. Eletta la nuova Direzione di 23 componenti. Adottata la proporzionale per il Congresso nazionale. Un appello unitario dell’on. Piccioni; L’azione politica di Mariano Rumor un impegno costante per la democrazia ( biografia) ; p.3- Le modifiche allo Statuto per il sistema proporzionale. Esse si applicano per la elezione dei delegati al Congresso nazionale e per quella dei consiglieri nazioanli votati dal Congresso
«l’Unità», 25 gennaio 1964 [p.1-p.12] m. f. ( Maurizio Ferrara ), Il segretario della DC si è dimesso ieri. Divisioni nel CN DC per la successione di Moro. Il discorso di Colombo. “Rinnovamento” e “Base” si mantengono ostili alla nuova tattica di Fanfani. Moro elogia la propria politica di assorbimento del PSI
«l’Unità», 26 gennaio 1964 [p.1-p.14] m. f. ( Maurizio Ferrara ) , Al Consiglio nazionale Fanfani sottolinea la crisi della DC. Affannose trattative per la elezione di Rumor e la composizione della Direzione . Le posizioni dei diversi gruppi
«l’Unità», 27 gennaio 1964 [p.1-p. 6] m. f. ( Maurizio Ferrara ) , A vuoto anche la terza giornata del CN della DC. L’elezione di Rumor rinviata per nuovi contrasti. Scelba respinge le offerte e le concessioni alzando il prezzo della sua collaborazione . Affannose trattative e dure polemiche fra le correnti. Discorsi di Nenni a Milano e Vecchietti a Venezia. Documento della “ sinistra unitaria” del PSI
«l’Unità», 28 gennaio 1964 [p.1-p. 12] m. f. ( Maurizio Ferrara ) , Al Consiglio nazionale dopo 4 giorni di trattative. Compromesso tra i DC. Rumor segretario . Gli scelbiani restano fuori della direzione. Forlani ( fanfaniano) vicesegretario , coadiuvato da Scaglia (moroteo) in posizione subordinata pur mantenendo la direzione del “Popolo”. La mozione finale. Moro forma una sua corrente, di “ unità democratica”. Discorso di Rumor
«l’Unità», 29 gennaio 1964 [p.1-p. 12] p.1- Editoriale , Luigi Pintor , Da Moro a Rumor ; p.1-p.12- m. f. ( Maurizio Ferrara ) , Dopo il Consiglio nazionale DC. Echi contrastanti su l'elezione di Rumor. Domani i bilanci al Consiglio dei ministri . Il problema del riconoscimento della Cina alle Camere . Si tenta di rinviare ancora il dibattito alla Commissione esteri
«La Stampa», 24 gennaio 1964 [p.1] v.s. ( Vittorio Statera) , La massima assemblea del partito. Oggi la relazione di Moro al Consiglio nazionale DC. Il presidente del Consiglio si dimetterà dalla carica di segretario. Gli succederà Rumor. I sindacalisti contrari all’accordo fra dorotei e fanfaniani
«La Stampa», 25 gennaio 1964 [p.1] Fausto De Luca , Al Consiglio nazionale democristiano. Moro si dimette da segretario. Contrasti per la nuova Direzione. Annunciando la decisione, Moro rivolge un commosso appello per l’unità del partito e l’appoggio leale al governo. Ma le correnti appaiono divise : l’accordo fra dorotei e fanfaniani non soddisfa gli amici del presidente ed è respinto dai sindacalisti e dalla sinistra. Intervento di Colombo per superare le divergenze. Nuovo segretario sarà eletto oggi o domani l’on. Rumor ; v. s. ( Vittorio Statera ), Le intese e le divergenze fra le correnti della DC
«La Stampa», 26 gennaio 1964 [p.1] Fausto De Luca , Accordo fra le correnti DC per la direzione del partito. Raggiunto nella notte , dovrà essere ratificato oggi in assemblea. Rumor sarà il nuovo segretario , assistito da un comitato di rappresentanti di ogni gruppo , eccettuati i centristi . Il Congresso nazionale si terrà a giugno. Discorsi di Fanfani e Pastore
«La Stampa», 28 gennaio 1964 [p.1] Fausto De Luca , L’on. Rumor eletto segretario della DC dalla grande maggioranza del partito. Forlani ( fanfaniano) e Scaglia ( moroteo) vicesegretari collaboratori. Vittorino Colombo e Granelli, esponenti di Rinnovamento e Base, nominati membri di segreteria. Alla votazione non hanno preso parte i seguaci di Scelba. La nuova Direzione ha carattere maggioritario , ossia rappresenta tutte le correnti che appoggiano il governo. Gli amici di Moro si staccano dai dorotei e formano un gruppo detto di “ intesa democratica di centro-sinistra”. Il Congresso nazionale fissato per la fine di giugno
«La Stampa», 29 gennaio 1964 [p.1] Editoriale , Vittorio Gorresio, Dopo quattro giorni di faticose trattative. La nuova Direzione della DC è nata da difficili alleanze ; Fausto De Luca ; Domani Rumor esporrà il piano per rafforzare il partito nel Paese
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25 gennaio
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FGCI – Assise nazionale dei giovani comunisti. Relaziona il segretario Achille Occhetto, intervengono Palmiro Togliatti e Alessandro Natta
«l’Unità», 25 gennaio 1964 [p.1] Editoriale, Achille Occhetto, Una prospettiva per i giovani
«l’Unità», 26 gennaio 1964 [p.1-p.14] Grande successo delle Assise della FGCI. Togliatti : i giovani vogliono libertà. Il Segretario del PCI, indisposto, ha inviato una lettera . Le linee di una azione unitaria in campo giovanile nel rapporto del compagno Occhetto . 400.000 firme sotto la petizione per il disarmo della polizia. Il discorso del compagno Natta
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26 gennaio
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PSI . Comitato centrale Relazione di Francesco De Martino [fonte : Fondazione Archivi storici Filippo Turati - Archivi on line Senato]
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26 gennaio
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Randolfo Pacciardi è espulso dal partito. Pacciardi costituisce l’ «Unione democratica per la nuova Repubblica», movimento anticomunista che si rifà alle posizioni golliste di Repubblica presidenziale.
«l’Unità», 27 gennaio 1964 [p.5] Unanimi i probiviri. L'on. Pacciardi espulso dal PRI. La sanzione decisa per le “ripetute e gravissime infrazioni alla disciplina”
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27 gennaio
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Visita ufficiale in Italia del cancelliere della Repubblica federale tedesca Ludwig Erhard che si incontra con il presidente del Consiglio, Aldo Moro, e il capo dello Stato, Antonio Segni.
«l’Unità», 25 gennaio 1964 [p.1] Si stringe la catena dell’atlantismo e del riarmo tedesco. La visita di Erhard: primo punto la forza H. Lunedì il cancelliere a colloquio con Moro e Saragat. Rivelazioni sulle richieste che porrà all'Italia
«l’Unità», 26 gennaio 1964 [p.1-p.14] Domani a Roma Erhard da Moro e Saragat per la forza H
«l’Unità», 27 gennaio 1964 [p.1] Colloqui con Moro e Saragat imperniati sulla forza H. Oggi Erhard arriva a Roma. S’incontrerà anche con Nenni. I temi in discussione; Del dare e avere [corsivo]
«l’Unità», 28 gennaio 1964 [p.1-p.12] p.1-p.12- I colloqui di Roma sulla forza H multilaterale.Erhard si dice sicuro dell’appoggio di Moro. Il cancelliere è arrivato ieri con il ministro degli Esteri Schroeder . Due colloqui a Palazzo Chigi. Oggi incontro con Segni al Quirinale. La “Pravda” : una tappa nel piano di riarmo tedesco; p.12-Lettera aperta ad Erhard del Consiglio della Resistenza
«La Stampa», 28 gennaio 1964 [p.1] Titolo: Primi impegnativi colloqui a Roma tra il cancelliere tedesco e Moro. Erhard. “ La Germania è contraria a qualsiasi egemonia nell’Europa”. “Dobbiamo far sapere a tutti, anche ai francesi, che noi siamo d’accordo con l’Italia per la difesa dei trattati europei ”. L’onorevole Moro replica: “L’Europa deve estendersi sono alla Gran Bretagna e non deve allontanarsi dagli Stati Uniti. Abbiamo gli stessi punti di vista”. Saragat saluta l’ospite in tedesco e il cacelliere sorridendo risposnde.”Che bellezza, è così raro che gli statisti parlino la mia lingua”; Editoriale, Ferdinando Vegas, Uomini nuovi; Michele Tito, Oggi l’incontro al Quirinale con Segni
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27 gennaio
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La Francia riconosce la Repubblica popolare cinese. L’annuncio dato ufficialmente alle 12.00 contemporaneamente a Parigi e Pechino.
«l’Unità», 28 gennaio 1964 [p.1-p.12] p.1-Editoriale, Alberto Jacoviello, La Cina e l’Occidente; p.1-p.12- L’annuncio ufficiale dato ieri a mezzogiorno nelle due capitali. Parigi ha riconosciuto la Cina. Vasta eco in tutto il mondo. Entro tre mesi lo scambio degli ambasciatori. Violenta reazione di Cian Kai-scek; Togliatti: “attendiamo alla prova il governo italiano”. Anche i senatori del PSI per il riconoscimento della Cina; p.12- Titolo: Prime reazioni del mondo al gesto di Parigi e Pechino; Giuseppe Boffa, Mosca. Atto di saggezza nello spirito della coesistenza.”L'avvenimento, scrivono le Isvestia, rallegra tutti i paesi socialisti”; Tokio . Il Giappone si riserva di decidere; Washington. Aspra reazione del governo americano; Leo Vestri, L’Inghilterra ufficialmente “indifferente”; Il Canadà per la Cina all'ONU; Belgrado: un gesto positivo; Bonn. De Gaullenon ci consultò
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3 febbraio
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Il Consiglio dei ministri discute sulla politica estera, tema non più affrontato da dicembre quando la discussione era stata rinviata per un approfondimento della situazione determinatasi dopo le trattative agricole di Bruxelles . Il ministro degli Esteri Saragat, nella prospettiva di un’Europa unita e aperta agli inglesi , riferisce sui colloqui italo- americani avuti a Washington, italo-inglesi a Londra e italo- tedeschi a Roma. Il Consiglio dei ministri approva la relazione e , in vista del viaggio a Parigi del presidente dello Stato e del ministro degli Esteri , dà mandato a Saragat di rappresentare al governo francese il punto vista del governo italiano e gli esiti positivi dei colloqui avuti. Saragat prima del viaggio a Parigi riferirà il 6 febbraio alla Commissione Esteri
«La Stampa», 2 febbraio 1964 [p.18] Con una relazione dell’on. Saragat. Il governo si riunisce domani esamina la politica estera. Una lettera di Moro al ministro degli Esteri. Lo ringrazia della collaborazione durante la visita di Erhard a Roma
«La Stampa», 4 febbraio 1964 [p.1] Michele Tito, La discussione al Consiglio dei ministri. Approvata la relazione Saragat per l’Europa unita, aperta agli inglesi. Nel prossimo viaggio del presidente Segni a Parigi, il nostro ministro esporrà con franchezza il punto di vista dell’Italia e la portata dei colloqui con Bonn e Londra. Un impegno per la distensione internazionale
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6-7 febbraio
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Giuseppe Saragat , prima della visita di Stato a Parigi, espone alle Commissioni Esteri della Camera ( 6 febbraio ) e del Senato ( 7 febbraio) la linea di politica estera del governo italiano e i temi che saranno affrontati negli incontri con il generale De Gaulle. Ribadisce la posizione italiana favorevole all’entrata della Gran Bretagna nell’Europa, tesi contestata da Mario Scelba (DC) che considera un «errore» contrastare le tesi francesi.
«La Stampa», 7 febbraio 1964 [p.1] Michele Tito, Nella imminenza della visita a De Gaulle. Saragat sottolinea la chiarezza della politica estera italiana. Ha parlato alla Commissione Esteri di Montecitorio. “Vogliamo l’Inghilterra nell’Europa unita per i fermenti di democrazia che questo Paese garantisce”. Vivace critica di Scelba che dichiara un errore opporsi alla tesi francese. Si voterà la fiducia al governo dopo il viaggio di Segni a Parigi
«La Stampa», 8 febbraio 1964 [p.14] m.t. (Michele Tito), Alla Commissione Esteri del Senato. Saragat illustra le iniziative dell’Italia per la distensione. Le diffidenze fra gli alleati, le politiche di “pretigio e di isolamento”, ha detto il ministro sono dannose per la causa della pace. Annunziata una “dottrina italiana” per gli aiuti ai Paesi sottosviluppati. Saragat ha discusso con Moro e Nenni i problemi connessi alla visita a De Gaulle
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13 febbraio
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Consiglio dei ministri:
«La Stampa», 13 febbraio 1964 [p.1] Titolo: Animate discussioni sulla disciplina dei consumi. Oggi il Consiglio dei ministri esamina le questioni economiche. Al primo punto all’ordine del giorno tre disegni di legge per l’agricoltura: riordino delle strutture fondiarie, modifiche dei contratti di mezzadria, finanziamento agli enti di sviluppo. Quindi saranno studiate le misure per far fronte alla congiuntura. Ieri i titolari deu dicasteri hanno avuto una lunga riunione e tornano ad incontrasi stamane; Editoriale, Vittoro Gorresio, Spendere o risparmiare? ; ar.ba. ( Arturo Barone), Le tesi dibattute
«La Stampa», 14 febbraio 1964 [p.1] Michele Tito, Disegni di legge approvati dal Consiglio dei ministri. Misure per riunire le piccole proprietà agricole. Non più contratti di mezzadria, mutui ai coltivatori. Le decisioni del governo saranno discusse alla Camera. Tendono ad eliminare l’attuale eccessivo frazionamento dei corpi che impediscono lavorazioni moderne. L’associazione dei piccoli fondi sarà volontaria, ma in caso di necessità obbligatoria. I vecchi contratti di mezzadria rimangono validi ( la percentuale al contadino sale dal 53 al 58%) ma non potranno essere rinnovati. Prestiti quarantennali per i mezzadri, affittuari, coloni e braccianti che vogliono acquistare i terreni. Saranno stanziati 350 miliardi in cinque anni; v.s. ( Vittorio Statera),Sono in fase di studio le misure economiche. Giolitti definisce infondate le notizie diffuse in questi giorni.
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13 febbraio
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Il Parlamento in seduta comune elegge Guglielmo Nocera come membro del Consiglio superiore della magistratura ( CSM).
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17 febbraio
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Il processo per la morte di Wilma Montesi si conclude con la condanna per calunnia della teste d’accusa Anna Maria Caglio e del giornalista Silvano Muto che , per primo , aveva pubblicato le notizie sullo scandalo.
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23 febbraio
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Per affrontare gli effetti negativi della congiuntura economica sono emanati tre decreti legge : aumento delle imposte sulla benzina (d.l. n. 25) ; istituzione di una imposta speciale sull’acquisto di auto e imbarcazioni da diporto ( d.l. n. 26) ; l’istituzione della cosiddetta « cedolare secca» che fissa al 30% l’imposta sugli utili delle imprese ( d.l. 27) . Tra DC e PSI si manifestano le prime divergenze in materia di politica economica.
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29 febbraio-4 marzo
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UIL – Congresso nazionale, Montecatini Dal dibattito e dalle conclusioni pieno appoggio al programma economico del governo.
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3 marzo
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L’ex segretario del Comitato nazionale per l’energia nucleare Felice Ippolito è arrestato con l’accusa di peculato, abuso d’ufficio e falso. Il 29 ottobre sarà condannato a 11 anni di carcere e 7 milioni di multa. In appello la pena sarà ridotta e verrà scarcerato nel 1966. In seguito alla vicenda l’Italia non svolgerà più una politica autonoma in campo energetico.
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4 marzo
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La Camera con 381 voti a favore, 19 contro su 400 votanti la «Commissione parlamentare d’inchiesta sul disastro del Vajont» . L’approvazione definitiva il 14 maggio al Senato (l. 22 maggio 1964, n. 370) . La Commissione prorogherà il termine stabilito dalla legge istitutiva e concluderà i lavori il 15 luglio 1965 (Doc. XVII n.1 bis).
IV Legislatura Camera dei deputati Seduta n. 108 – 4 marzo 1964
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4-5 marzo
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Camera : Mozioni , Interpellanze e interrogazioni sulla politica estera. La maggioranza respinge la mozione del PSIUP-PCI , primo firmatario Vecchietti e quella del PLI primo firmatario Martino.
Seduta n. 108 -4 marzo 1964 Vecchietti, Cantalupo, Angioy Seduta antimeridiana n. 109 - 5 marzo Pedini, De Marsanich, Alicata, Zagari Seduta pomeridiana n. 110 - 5 marzo Barca ,Malagodi, La Malfa, Saragat, ministro degli Esteri, Vecchietti, Bologna, Vedovato, Bertinelli, Natta, Mauro Ferri, Romualdi, Covelli, Roberti. Votazione per appello nominale sulla mozione Vecchietti : Votanti 456, favorevoli 149, contrari 307 ( respinta) . Votazione segreta sulla mozione Martino: Votanti 310, a favore 66 , contrari 244 ( respinta)
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7 marzo
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FIOM- Congresso- Per la prima volta è presente una delegazione della FIM-CISL, assente l’UILM. Il dibattito vede confrontarsi «tesi alternative» in particolare sulla posizione da assumere sulla programmazione economica e sull’incompatibilità fra cariche sindacali e di partito.
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14 marzo
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Per fronteggiare la crisi economica gli Stati Uniti concedono all’Italia un prestito di un miliardo di dollari e il Fondo monetario interviene con un prestito di di 225 milioni di dollari.
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15 aprile
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Il consiglio dei ministri della CEE rivolge agli Stati membri la «raccomandazione» di adottare misure economiche per ristabilire l’equilibrio interno ed esterno della Comunità. All’Italia si chiede di avviare una equilibrata politica dei redditi.
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16 aprile
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E’ arrestato , dopo 16 anni di latitanza, Luciano Liggio esponente della mafia di Corleone accusato di numerosi omicidi.
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4 maggio
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Si apre il Kennedy Round , tornata multilaterale di negoziati commerciali nel quadro dell’Accordo generale sulle tariffe e sul commercio ( GATT). Partecipa ai negoziati la Comunità europea.
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20 maggio
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Il presidente della Commissione europea in una nota al governo italiano ribadisce la necessità di varare le misure indicate nella nota del 14 aprile e lo invita ad aprire una richiesta di assistenza della Comunità verso un Paese membro in gravi difficoltà finanziarie.
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26 maggio
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Il ministro del Bilancio Antonio Giolitti ( PSI) , in previsione di un peggioramento della situazione economica , presenta ai sindacati un memorandum in cui chiede il contenimento delle richieste salariali. Contrario alla politica deflazionistica sostenuta dai democrsitiani sostiene il rilancio degli investimenti e una politica di riforme.
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28 maggio
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A Gerusalemme si svolge il I° Congresso dell’ «Organizzazione per la liberazione della Palestina» (OLP) . Yasser Arafat è eletto presidente del comitato esecutivo. L’organizzazione, unica e legittima rappresentante del popolo palestinese, ha come obiettivo ma creazione di un Stato indipendente e autonomo nei territori della Palestina.
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30 maggio
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Il governatore della Banca d’Italia Carli , nella sua relazione annuale, sostiene la necessità di contenere il tasso di sviluppo della domanda interna al fine di non compromettere l a competitività dell’Italia sul mercato internazionale.
Guido Carli: Considerazioni finali
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20 giugno
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Alla Biennale di Venezia è presentata la POP ART. Vince il premio il pittore americano Robert Rauschenberg.
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24 giugno
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PCI – Comitato centrale. Relaziona Luigi Longo
«l’Unità», 25 giugno 1964 Titolo Cambiare il governo Moro con la lotta delle masse La relazione di Luigi Longo
«l’Unità», 27 giugno 1964 Titolo : Il governo Moro è caduto Editoriale, Mario Alicata, Necessità d’una nuova politica ; Togliatti al Comitato centrale . Togliatti rivendichiamo una nuova politica e una nuova maggioranza
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25 giugno
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Nel corso della discussione sullo stato di previsione della spesa del Ministero della Pubblica istruzione passa la proposta di Renzo Laconi ( PCI) di abolire il capitolo che prevede uno stanziamento di 149 milioni a favore della scuola privata. Votano contro il finanziamento alla scuola privata
«l’Unità», 26 giugno 1964 Titolo : Il governo battuto sulla scuola
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26 giugno
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In seguito al voto contrario sul finanziamento alla scuola privata si dimette il governo Moro.
«l’Unità», 27 giugno 1964 Si apre un lunga e difficile crisi. Il governo Moro è caduto
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27 giugno
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Il ministro del Bilancio Antonio Giolitti (PSI) presenta il Piano quinquennale 1965- 1969 che individua gli strumenti della programmazione economica e l’insieme delle riforme necessarie.
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29 giugno
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DC La direzione approva un documento in cui si pongono le condizioni per la collaborazione con il PSI : la salvaguardia di una « efficiente politica di mercato» e l’estensione della formula di centro-sinistra agli enti locali.
«La Stampa», 1 luglio 1964 [p.1] v.s. (Vittorio Statera), I lavori della Direzione finiti all’alba di ieri. La posizione della DC fissata dopo lunghe accese discussioni
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1 luglio
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Il capo dello Stato, Antonio Segni, conclude le consultazioni per l’assegnazione dell’incarico per la formazione del nuovo governo. Nel corso delle consultazioni, il missino Giovanni Roberti, uscendo dal colloquio con il presidente della Repubblica, dichiara : «In Italia siamo tutti convinti – dal capo dello Stato all’ultimo lavoratore – che l’esperienza del governo di centrosinistra presieduta da Moro è stata la più rovinosa del nostro dopoguerra».
«La Stampa», 1 luglio 1964 [p.1] Titolo : Intensa e rapida attività per la soluzione della crisi. Segni oggi chiude le consultazioni. Domani o venerdì l’incarico a Moro. La scelta dell’on. Moro è considerata certa. I parlamentari democristiani, socialisti, socialdemocratici e repubblicani sono concordi nel proporre al Quirinale il suo nome per un nuovo centro.-sinistra. Ma le trattative per ricostituire il governo non saranno facili. Molto dipenderà dall’imminente Comitato centrale del PSI. Non è escluso che Nenni sia costretto a chiedere un Congresso straordinario per piegare le ostilità dei lombardiani. In questo caso i socialisti rimarrebbero fuori dal governo concedendo l’appoggio; Vittorio Gorresio, I gravi contrasti fra i socialisti; Michele Tito, Le decisioni dei gruppi parlamentari; f.d.l. ( Fausto De Luca), Gli ex presidenti del Consiglio ascoltati dal capo dello Stato. Scelba, Fanfani, Leone e Pella non hanno fatto dichiarazioni. Parri ha detto: “Il centro-sinistra è inevitabile, non c’è altra soluzione”. Il senatore Ruini: “Necessario un governo di partiti che, fissati i punti più urgenti, rinvii le cose no essenziali”. Polemiche affermazioni di Terracini; v.s. (Vittorio Statera), I lavori della Direzione finiti all’alba di ieri. La posizione della DC fissata dopo lunghe accese discussioni
«La Stampa», 2 luglio 1964 [p.1] Michele Tito, Un compito che si presenta non privo di difficoltà. Entro domani l’on. Moro al Quirinale per l’incarico di rifare il governo. Le consultazioni sono praticamente finite. Democristiani, socialdemocratici, repubblicani e socialisti indicano una sola formula (centro-sinistra) e un solo nome (Moro). La scelta è ormai sicura. Ma le trattative fra i quattro partiti si presentano laboriose. Il PSI è diviso da aspri contrasti e potrebbe aver bisogno di un Congresso straordinario. In questo caso si aprono molte incognite. Anche nella DC incertezze e dissensi; f.d.l. ( Fausto De Luca), I colloqui di Segni per risolvere la crisi. Il capogruppo missino all’uscita dal Quirinale ha dichiarato: “Dal capo dello Stato all’ultimo lavoratore siamo convinti che il centro-sinistra è l’esperienza più rovinosa del dopoguerra”. La presidenza della Repubblica ribatte. “Si smentisce che il capo dello Stato abbia manifestato apprezzamenti su situazioni presenti o passate”
«La Stampa», 3 luglio 1964 [p.1] Titolo: Colloqui e riunioni per risolvere la crisi di governo. Rinviato a domani l’incarico a Moro. Oggi comincia la battaglia nel PSI. In mattinata Segni si consulterà ancora con Merzagora e Bucciarelli Ducci. Nello stesso tempo si apriranno i lavori del Comitato centrale socialista: l’atmosfera è tesa, le divisioni profonde. I nenniani accusano Lombardi di aver compiuto gravi atti di indisciplina e il segretario De Martino di averli permessi. Ma nessun per ora sembra voler provocare nuove scissioni. Un primo compromesso sarebbe stato raggiunto fra le correnti del PSI: “Prima discuteremo il programma del futuro governo e poi decideremo se parteciparvi”. Così lo scontro frontale tra Nenni e Lombardi sarebbe soltanto rinviato; Vittorio Gorresio, I socialisti; Michele Tito, Incontro tra Rumor e Nenni; f.d.l. ( Fausto De Luca), Le consultazioni al Quirinale. Ieri il presidente della Repubblica ha ricevuto Mitterdorfer e La Malfa. Il “leader” repubblicano ha detto: “dell’attuale situazione economica siamo tutti colpevoli”; r.s., Malagodi afferma a Roma: invece del centro-sinistra meglio le elezioni anticipate; Il commento di “Le Monde”. L’Italia rischia di avere un autunno molto difficile. Dure critiche a Lombardi che fa il gioco dei comunisti
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2 luglio
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USA E’ promulgato il «Civil Rights Act» che vieta la discriminazione razziale nelle scuole, nei posti di lavoro e nelle strutture pubbliche.
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L'incarico a Moro |
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3 luglio
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Il presidente della Repubblica, alle ore 19,45 assegna ad Aldo Moro l’incarico di formare il nuovo governo. Ricevuto l’incarico Moro dichiara di voler ricostruire un governo di centro-sinistra su «basi di chiarezza e solidarietà» e conferma la validità del programma del precedente esecutivo anche se occorre definirne alcuni punti per evitare «equivoci». Fra i primi punti che il nuovo ministero dovrà affrontare indica il contenimento dei prezzi e l’impegno per fronteggiare la disoccupazione. Precisa che , neile fasi più rilevanti delle trattative con i partiti , riferirà costantemente al presidente della Repubblica.
Aldo Moro: Dichiarazione all’atto dell’accettazione per la formazione del governo [ fonte: Archivio centrale dello Stato- Archivi on line Senato]
«La Stampa», 4 luglio 1964 [p.1] Titolo: La decisione di Segni dopo una giornata politica tesa ed inquieta. Moro ha ricevuto l’incarico per il governo cercherà di ricostruire il centro-sinistra. La convocazione al Quirinale alle 19,45 di ieri, mentre a Roma si svolgono agitate manifestazioni comuniste, missine e dei seguaci di Pacciardi. Dopo due ore di colloquio con il capo dello Stato, Moro dichiara: “Intendo formare, su basi di chiarezza e solidarietà, un governo con DC, PSI, PSDI e PRI”. Conferma la validità del programma precedente, ma aggiunge: bisogna approfondire alcune parti per evitare equivoci. Il nuovo ministero, conclude, dovrà prima di tutto contenere i prezzi e impedire la disoccupazione. Oggi il presidente comincia le trattative, sulle fasi più importanti riferirà a Segni; Editoriale, Vittorio Gorresio, Compito difficile; f.d.l. (Fausto De Luca), Le dichiarazioni del presidente designato; Michele Tito, Non c’è stata battaglia al Comitato centrale. Appassionato intervento di Nenni perché il PSi partecipi al governo. È tempo di abbandonare le alchimie di partito, ha detto, bisogna aver senso di responsabilità. Ci sono sacrifici per tutti: i sindacati devono accettare una autodisciplina se non vogliono ridurre in miseria i lavoratori. Ho imparato in cinquant’anni ad aver paura delle destre, non voglio elezioni anticipate perché darebbero un vuoto di potere che favorisce soltanto gli estremisti; l.f. ( Lamberto Furno), Dimostrazioni degli oppositori a Roma. Discorso di Togliatti, manifesti di Pacciardi, petardi di missini; Il Congresso della DC rinviato a settembre.
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3 luglio
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PCI - Palmiro Togliatti, e Giorgio Amendola parlano a San Giovanni davanti a oltre 100 mila persone e lanciano una forte mobilitazione per «bloccare ogni involuzione politica» e imporre le riforme. Organizzati comizi e manifestazioni contro l’incarico a Moro e l’eventuale riedizione del centro-sinistra in tutto il Paese. Pietro Ingrao parla a Torino, Mario alicata a Firenze, Luciano Barca a Perugia, Luigi Longo a Milano.
«l’Unità», 4 luglio 1964 [p.1-p.12] p.1-Titolo: Oltre centomila a San Giovanni al comizio di Togliattie Amendola; p.1-p.12- Editoriale, Luigi Pintor, Nenni recidivo; Per tentare di ricostituire il centro-sinistra. Incarico a Moro. il presidente incaricato sottolinea la necessità di aggiornare il programma di novembre in riferimento alla congiuntura e in termini di “chiarezza politica” tra i quattro partiti; m.f. (Maurizio Ferrara) , Accettando le tesi dorotee sulla preminenza della congiuntura. Nenni ignora l’involuzione della DC.Al CC del il leader socialista lamenta che le eccessive pressioni della destra rendano per ora impossibile la « epurazione » delle minoranze relazione di De Martino.Giolitti sottolinea i contrasti che hanno minato il governo - sinistra per il passaggio all’ opposizione; Una grande spinta popolare per imporre le riforme ; Una grande spinta popolare per imporre le riforme [recosconto del comizio di Togliatti e Amendola]
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4-5 luglio
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PSI-Comitato centrale. Relaziona Francesco De Martino. Subito dopo l’intervento di Nenni . Per entrambi è necessario ricostruire il centro-sinistra. Critico Antonio Giolitti, un intervento che indirettamente preannuncia la sua volontà di ritirarsi da un eventuale governo. In totale dissenso il lombardiani. La relazione è approvata con 52 sì, 23 no ( la sinistra), 11 voti all’ordine del giorno che pone condizioni rigide e irrinunciabili per partecipare ad un nuovo centro-sinistra presentato da Riccardo Lombardi e sostenuto dal ministro Antonio Giolitti e dal segretario aggiunto della CGIL Fernando Santi. Nominata la commissione che svolgerà le trattative per il governo ne fanno parte: Pietro Nenni, Francesco De Martino, Giacomo Brodolini, Mauro Ferri e Luigi Mariotti. Tutti della maggioranza.
«La Stampa», 3 luglio 1964 [p.1] Titolo: Colloqui e riunioni per risolvere la crisi di governo. Rinviato a domani l’incarico a Moro. Oggi comincia la battaglia nel PSI. In mattinata Segni si consulterà ancora con Merzagora e Bucciarelli Ducci. Nello stesso tempo si apriranno i lavori del Comitato centrale socialista: l’atmosfera è tesa, le divisioni profonde. I nenniani accusano Lombardi di aver compiuto gravi atti di indisciplina e il segretario De Martino di averli permessi. Ma nessun per ora sembra voler provocare nuove scissioni. Un primo compromesso sarebbe stato raggiunto fra le correnti del PSI: “Prima discuteremo il programma del futuro governo e poi decideremo se parteciparvi”. Così lo scontro frontale tra Nenni e Lombardi sarebbe soltanto rinviato; Editoriale , Vittorio Gorresio, I socialisti; Michele Tito, Incontro tra Rumor e Nenni; f.d.l. ( Fausto De Luca), Le consultazioni al Quirinale. Ieri il presidente della Repubblica ha ricevuto Mitterdorfer e La Malfa. Il “leader” repubblicano ha detto: “dell’attuale situazione economica siamo tutti colpevoli”; r.s., Malagodi afferma a Roma: invece del centro-sinistra meglio le elezioni anticipate; Il commento di “Le Monde”. L’Italia rischia di avere un autunno molto difficile. Dure critiche a Lombardi che fa il gioco dei comunisti
«La Stampa», 4 luglio 1964 [p.1] Michele Tito, Non c’è stata battaglia al Comitato centrale. Appassionato intervento di Nenni perché il PSi partecipi al governo. È tempo di abbandonare le alchimie di partito, ha detto, bisogna aver senso di responsabilità. Ci sono sacrifici per tutti: i sindacati devono accettare una autodisciplina se non vogliono ridurre in miseria i lavoratori. Ho imparato in cinquant’anni ad aver paura delle destre, non voglio elezioni anticipate perché darebbero un vuoto di potere che favorisce soltanto gli estremisti
«La Stampa», 5 luglio 1964 [p.1] Fausto De Luca, Al Comitato centrale socialista. La linea Nenni approvata con 52 voti su 88 votanti. Lombardi presenta un ordine del giorno con rigide condizioni per partecipare al governo: riceve 11 voti compresi il ministro Giolitti e il sindacalista Santi. Alle trattive con Moro andrà una delegazione composta da amici di Nenni e De Martino
Pietro Nenni, «Gli anni del centro sinistra», Diari 1956-1966, SugarCo Edizioni, Milano, 1982,pp.373-374 [ note del 3 e del 4 luglio 1964]
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4 luglio
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Il presidente designato, Aldo Moro, avvia le consultazioni incontrando i leader dei partiti di centro-sinistra, il governatore della Banca d’Italia Guido Carli, il presidente del Comitato per l’economia e il lavoro, Pietro Campilli e il presidente dell’IRI Giuseppe Petrilli. Lo stesso giorno, con la vittoria della linea Nenni-De Martino si concludono i lavori del Comitato centrale socialista e si apre il Comitato centrale del PSDI.
«La Stampa», 5 luglio 1964 [p.1] Editoriale, Luigi Slavatorelli, Il dovere necessario. Agire rapidamente; Michele Tito, Per il nuovo ministero di centro-sinistra. Moro discute con i capi dei quattro partiti vuole concludere le trattative in settimana. Ha avuto colloqui con Rumor, Tanassi, Nanni e La Malfa, con il governatore della Banca d’Italia Ciampi, con il presidente del Consiglio dell’economia e del lavoro Campilli, con il presidente dell’IRI Petrilli. Il piano dell’on. Moro : confermare il precedente programma di riforme e stabilire i rimedi alle attuali difficoltà economiche, specialmente al pericolo della disoccupazione. Incerte le previsioni sui negoziati per i dissensi fra i socialisti e gli altri gruppi della maggioranza; Fausto De Luca, Al Comitato centrale socialista. La linea Nenni approvata con 52 voti su 88 votanti. Lombardi presenta un ordine del giorno con rigide condizioni per partecipare al governo: riceve 11 voti compresi il ministro Giolitti e il sindacalista Santi. Alle trattive con Moro andrà una delegazione composta da amici di Nennie De Martino; Vittorio Statera, Saragat al Comitato centrale del PSDI. “non aver paura d’imporre tutti i sacrifici necessari”. Il nuovo ministero quadripartito dovrà agire con coraggio e chiarezza. Il momento è delicato: la lotta all’inflazione dà buoni risultati, ma troppe aziende sono in difficoltà; Nicola Adelfi, Anche senza governo l’Italia è sempre in piedi
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4 luglio
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PSDI- Comitato centrale
«La Stampa», 5 luglio 1964 [p.1] Vittorio Statera, Saragat al Comitato centrale del PSDI. “non aver paura d’imporre tutti i sacrifici necessari”. Il nuovo ministero quadripartito dovrà agire con coraggio e chiarezza. Il momento è delicato: la lotta all’inflazione dà buoni risultati, ma troppe aziende sono in difficoltà
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5 luglio
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Il settimanale «Epoca» esce con una copertina in cui si raffigura il capo dello Stato , Antonio Segni, su uno sfondo tricolore e l’appello: «L’Italia che lavora chiede al capo dello Stato un governo energico e competente che affronti subito con responsabilità la crisi economica e il malessere morale che avvelena la nazione».
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6 luglio
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DC- Direzione e gruppi parlamentari. La riunione si svolge alla vigilia della prima riunione delle delegazioni dei quattro partiti di centro sinistra , fissata per le 17.00 del 7 luglio. Presiedono i lavori il segretario Mariano Rumor e il presidente designato. Nella relazione Rumor , assicurando il sostegno al tentativo di Moro, conferma i’esigenza di un governo di centro-sinistra ma al tempo stesso esprime molti distinguo sulla «programmazione» e sulla legge urbanistica e sui punti controversi che sono stati all’origine della crisi di governo. Dal dibattito emerge in modo più o meno esplicita la volontà di ridimensionare le ambizioni riformatrici del PSI. Nominata la delegazione che, insieme a Moro, condurrà le trattative. La compongono : il segretario, Antonio Gava e Benigno Zaccagnini.
«La Stampa», 7 luglio 1964 [p.1] Michele Tito, Per il nuovo governo di centro-sinistra. La DC assicura il pieno appoggio a Moro che oggi apre le trattative con i partiti. Alla Direzione democristiana Rumor ha sottolineato l’estrema urgenza dei rimedi all’inflazione e al pericolo della disoccupazione. Sulla programmazione ha detto : il piano Giolitti non è Vangelo, deve essere discusso in diverse sedi. Per la legge urbanistica rilevata la necessità di non lasciare senza lavoro 600-700 mila edili nel prossimo autunno. L’incontro fra le delegazioni dei quattro partiti è fissato per le 17; Editoriale, Ferdinando di Fenizio, Incognite della programmazione; f.d.l. (Fausto De Luca), La Direzione socialista esaminerà stasera i risultati dei colloqui. In questo modo Lombardi e i suoi amici, esclusi dai negoziati, ne seguiranno da vicino l’andamento. Diciarazioni contrastanti fra gli esponenti del PSI
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7 luglio
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Vittorio Gorresio , sulla terza pagina de «La Stampa», definisce «assurde» le notizie diffuse all’estero sui rischi di un possibile «colpo di Stato» in Italia. La realtà è ben diversa da quanto scritto da Gorresio come risulterà , in parte, dall’articolo di Nenni del … in cui il leader socialista ricostruisce i retroscena e il clima in cui si sono svolte le trattative per la formazione del II governo Moro e , nel 1967 , dalla denuncia del settimanale «L’Espresso» sugli incontri di Antonio Segni con il generale dei carabinieri Giovanni De Lorenzo e del «Piano Solo» da lui prediposto e successivamente dalle risultanze della Commissione di inchiesta che ne seguirà .
«La Stampa», 7 luglio 1964 [p.3] Vittorio Gorresio, Sono circolate in questi giorni le voci più assurde. Molti all’estero, qualcuno anche in Italia hanno creduto nella favola del colpo di Stato. La radio francese ha parlato di “situazione rivoluzionaria”, vari giornali hanno raccolto voci di imminenti congiure, “Paris Match” ha addirittura spedito 4 inviati per assistere alla seconda marcia su Roma. Ma chi doveva esserne il protagonista? In certi ambienti, si sono mormorate le ipotesi più diverse: i carabinieri, i generali, Pacciardi, gli agrari del principe Sforza-Ruspoli, adesso c’è chi parla persino di Gedda. Tutte voci insensate: nessuno si è mosso, ma certe fiabe sono dure a morire
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7 luglio
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Si svolge la prima riunione dei partiti di centro-sinistra
«La Stampa», 8 luglio 1964 [p.1] Michele Tito, Raggiunta una prima intesa nella riunione fra Moro e le delegazioni dei quattro partiti. Riguarda la formazione di giunte di centro-sinistra nelle amministrazioni locali. Oggi e domani le trattative più delicate. Ci sono profondi contrasti sulle misure anticongiunturali, la legge urbanistica e la scuola. Giolitti ritiene impossibile l’accordo
«La Stampa», 9 luglio 1964 [p.1] Michele Tito, Per risolvere la crisi di governo. Le trattative fanno progressi ma procedono con cautela. Ieri si è discusso sulla congiuntura: tutti concordi nel ritenere che le misure vanno prese insieme e rapidamente. Su richiesta di Rumor le decisioni sono scritte a verbale. I colloqui continuano più del previsto: si devono ancora esaminare la legge urbanistica, la programmazione, la scuola. Moro non scioglierà la riserva prima di martedì o mercoledì; f.d.l. (Fausto De Luca), De Martino riferisce alla Direzione del PSI; m. ci ( Mario Ciriello) , I commenti esteri sulla nostra crisi. Il liberale “The Guardian” invita l’Europa alla fiducia nell’Italia. Il giornale inglese considera “ingiustificate” le lamentele di quegli Stati che attribuiscono alla situazione italiana le proprie difficoltà. Sottolinea che il governo italiano deve riprendere al più presto la lotta anticongiunturale; m.c., I giornali tedeschi allarmisti sull’economia italiana e la lira
«La Stampa», 11 luglio 1964 [p.1] p.1-Titolo: Per il governo di centro sinistra. Oggi si decide: accordo o rottura. Nei lunghi ripetuti colloqui di questi giorni non sono stati risolti i profondi contrasti su scuola e programmazione. Dubbi rimangono sulla legge urbanistica. Inutile continuare le discussioni. Moro è stato incaricato di preparare un documento conclusivo: vi ha lavorato questa notte fino a tarda ora. Lo ultimerà in giornata. Le delegazioni dei quattro partiti daranno questa sera su di esso la risposta definitiva; Editoriale, Vittorio Gorresio, Parole e ancora parole; Michele Tito, Moro cerca una soluzione a tre problemi aperti; Nicola Adelfi, Se infine prevalesse il buo senso; p.9- Arturo Barone, Riunione presso il ministero dei Lavori Pubblici. Discussioni e polemiche sulla legge urbanistica. Il punto dei maggiori dissensi riguarda la clausola dell’ “esproprio generalizzato e obbligatorio”. Secondo il precedente accordo tra i quattro partiti me norme sarebbero applicate solo nelle “zone di accelerata urbanizzazione”
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13 luglio
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PSI - La Direzione , con 12 voti a favore e 6 contrari, dà mandato alla delegazione incaricata (Pietro Nenni, Francesco De Martino, Giacomo Brodolini, Mauro Ferri, Luigi Mariotti) di proseguire le trattative per la formazione del governo ma di sollecitare ulteriori chiarimenti sulle questioni dell’urbanistica, della scuola, dell’istituzione delle Regioni e della programmazione.
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13 luglio
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Il presidente della Repubblica, Antonio Segni, convoca il presidente del Senato, Cesare Merzagora , sostenitore di un «governo d’emergenza». Tenendo conto dello stato delle trattive e della discussione nei partiti del centro-sinistra, colpisce che il Quirinale ne dia notizia ufficiale, quasi ad influenzare il corso delle trattative. Pietro Nenni nei sui Diari alludendo ai ai rapporti fra il presidente del Senato e il mondo industriale, commenta : «Siamo al governo della Confindustria.
«La Stampa», 14 luglio 1964 [p.1] Titolo: Alternativa ancora aperta tra accordo o rottura. Il PSI prosegue le trattative per il governo ma vuole chiarimenti su scuola e urbanistica. La Direzione socialista ( con 12 voti contro 6) autorizza i delegati a continuare le discussioni. Tra coloro che hanno chiesto una rottura immediata Lombardi e Santi. Oggi nuova riunione a Villa Madama tra i quattro partiti. È possibile che si giunga ad un accordo, perché nessuno intende assumersi la responsabilità di un fallimento. Il presidente Segni ha ricevuto Merzagora; Michele Tito, Incertezze tra socialisti e democristiani; Fausto De Luca, I punti che attendono di essere definiti stamane; I repubblicani chiedono un accordo sollecito; [Ansa], Segni riceve Merzagora; Mario Ciriello, Il “Financial Times” sottolinea la ripresa dell’Economia italiana. L’autorevole giornale inglese parla di “miracolosa riabilitazione” della bilancia dei pagamenti. “Anche le pressioni inflazionistiche interne incominciano ad essere meno moleste”
Pietro Nenni, «Gli anni del centro sinistra», Diari 1956-1966, SugarCo Edizioni, Milano, 1982,pp.377-378 [ nota del 13 luglio 1964]
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14 luglio
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Riprendono le trattative per la formazione del governo. I tre partiti laici ( PSI, PSDI , PRI) unitariamente respingono le richieste della DC su : programmazione, scuola e legge urbanistica. La delegazione della DC dichiara di dover consultatare la Direzione del partito e decidere di conseguenza. La DC appare isolata e la trattativa giunta ad un punto di non ritorno.
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15 luglio
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Il generale Giovanni De Lorenzo, comandante dell’Arma dei Carabinieri, è ricevuto dal capo dello Stato Antonio Segni. Ne dà notizia un comunicato del Quirinale e il telegiornale.
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16-19 luglio
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Per lo sciopero dei poligrafici i giornali non escono dal 16 al 19 luglio
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16 luglio
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Il generale De Lorenzo incontra il presidente del consiglio dimissionario Aldo Moro, il segretario della DC Mariano Rumor, e Benigno Zaccagnini e Silvio Gava, rispettivamente capi gruppo della DC alla Camera e al Senato.
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17 luglio
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A Villa Madama, riunione dei partiti del centro-sinistra. In apertura, alle ore 13,10, Moro legge il documento programmatico che ha predisposto. Dopo la lettura la riunione è sospesa per riprendere nel pomeriggio. Nuova sospensione alle ore 20.00. Moro si consulta singolarmente con le delegazioni dei partiti. Successivamente la riunione riprende e si conclude alle 2,30 con l’annuncio che si è raggiunto l’accordo e che il giorno dopo sarà ratificato dalle rispettive Direzioni.
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18 luglio
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Si riuniscono le Direzioni dei quattro partiti del centro-sinistra per ratificare l’accordo raggiunto dalle delegazioni nella notte tra il 17-18 luglio. Voto uninanime alla ratifica nelle Direzioni del PSDI e del PRI. Nella Direzione DC , dopo la relazione del segretario Mariano Rumor , che elenca i risultati positivi ottenuti dalla DC, si pronunciano a favore dell’accordo tutti i rappresentanti delle varie correnti, unica eccezione i fanfaniani che si astengono in quanto a loro giudizio , come motiva Arnaldo Forlani, l’accordo non corrisponde ai deliberati della Direzione del 29 giugno. Nella Direzione del PSI la ratifica è approvata con 12 voti a favore e 8 contro , lombardiani e la sinistra. La loro critica all’accordo si concentra sulle misure anticongiunturali considerate inefficaci a garantire l’occupazione e sganciate dalla programmazione, sul ridimensionamento della legge urbanistica, l’accettazione dell’estensione della formula di centro-sinistra alle amministrazioni locali. A conclusione della giornata il presidente Aldo Moro riferisce al presidente della Repubblica Antonio Segni della ratifica da parte delle Direzioni dei partiti dell’accordo di governo.
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20 luglio
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I quotidiani, di nuovo in edicola, riportano la conclusione delle trattative, il testo dell’accordo sottoscritto dopo 25 giorni di crisi
«Stampa Sera», 20-21 luglio 1964 [p.1-p.14] p.1- Titolo: La lunga crisi di governo ( 25 giorni) si avvia all conclusione. Moro discute oggi l’elenco dei ministri dopo il nuovo accordo per il centro sinistra. Il presidente del Consiglio ha compiuto ieri con Moro e i capigruppo parlamentari democristiani un primo esame dei candidati al governo. In giornata riceve le designazioni proposte dai partiti della coalizione. Domani Moro si recherà al Quirinale per presentare a Segni la lista e sciogliere la riserva. Decisa l’astensione dal governo dei socialisti della corrente di sinistra. L’onorevole Lombardi lascia la Direzione dell’ “Avanti!”. Aspro il confronto all’intereno del PSI. L’ampia azione mediatrice dell’onorevole Rumor in tutte le fasi della crisi ; Editoriale, Vittorio Gorresio, Una maggiore compattezza; Arturo Barone, Il testo dell’accordo. La priorità alle misure anticongiunturali. I quattro partiti affermano che “bisogna garantire la stabilità della moneta, contenere i prezzi, avviare all’equilibrio la bilancia dei pagamenti, assicurare l’occupazione”. Programmazione: il piano quinquennale incomincerà con il bilancio del 1966. Urbanistica: non sarà colpita la proprietà della casa, saranno ampliate le condizioni per l’esonero dell’esproprio; Michele Tito, Per la composizione del gabinetto. Alcuni problemi ancora aperti. Chi sostituirà l’on. Giolitti al dicastero del Bilancio ? Nenni cederebbe la vicepresidenza a De martino per assumere la direzione del partito. Un telegramma polemico di Merzagora ai senatori e la replica di Gava; p.1-p.14- Fausto De Luca, Come si sono svolti i difficili negoziati. L’intesa fra i quattro partiti al termine d’una estenuante seduta.
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21 luglio
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PSI- Riccardo Lombardi si dimette da direttore dell’ «Avanti!». è sostituito da Francesco De Martino. Un gruppo degli autonomisti, capeggiato da Antonio Giolitti, non accetta gli accordi per la formazione del governo.
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22 luglio
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Ultime difficoltà nella formazione della lista dei ministri
«La Stampa», 22 luglio 1964 [p.1] Editoriale, Ferdinando de Fenizio, Per riprendere animo. Le misure più urgenti; Michele Tito, Scioglierà la riserva dopo 19 giorni di trattative. Moro oggi presenta a Segni la lista dei nuovi ministri. La Direzione socialista ieri ha designato i candidati. Giolitti non partecipa al governo e al Bilancio andrà Piearccini. Il presidente del Consiglio attende sino a questa mattina la decisione dei fanfaniani. In un concitato colloquio Fanfani dichiara a Rumor ed a Gava che nessun uomo della sua corrente accetterà incarichi ministeriali. Di conseguenza Bosco lascerebbe il ministero del Lavoro e Bo quello delle Partecipazioni statali. L’azione del segretario DC per inserire un rappresentante scelbiano; La Direzione socialista ha concluso i lavori. Rinuncai di Giolitti. Nell’elenco dei ministri al suo posto figura il sen. Mariotti; I nomi probabili del nuovo governo
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22-23 luglio
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La sera del 22 luglio Aldo Moro presenta a Segni la lista dei ministri del suo II governo di centro-sinistra (DC-PSI-PSDI-PRI). Immutate le rappresentanze dei partiti e le attribuzioni degli incarichi. Antonio Giolitti (PSI) , non avendo accettato di partecipare al governo, è sostituito al Bilancio da Giovanni Pieraccini ( PSI). Il fanfaniano Del Bosco, in sintonia con le critiche mosse da Amintore Fanfani al governo, rinuncia al ministero del Lavoro sostituito da Delle Fave (DC) . Diversa la scelta di Del Bo, della stessa corrente, che resta , invece, alle Partecipazioni Statali. Giacomo Mancini (PSI) dalla Sanità passa ai Lavori Pubblici. Nuovi ministri sono nomintai Scaglia (DC) e Mariotti( PSI). Il 23 i ministri giurano al Quirnale e il 24 il Consiglio dei ministri nella sua prima riunione nomina i sottosegretari, sostituiti i sette esponenti della corrente fanfaniana.
«La Stampa», 23 luglio 1964 [p.1] Titolo: I decreti di nomina firmati ieri sera dal capo dello Stato. Moro ha presentato a Segni il governo. Stamane i ministri prestano giuramento. Rispetto al precedente governo rimangono immutate le rappresentanze dei partiti e le attribuzioni degli incarichi. Non figurano nella lista Giolitti e Bosco. Il Bilancio affidato a Pieraccini, il ministero del Lavoro a Delle Fave. Mancini dalla Sanità passa ai Lavori Pubblici. Nuovi ministri Scaglia (DC) e Mariotti (PSI). Vane le azioni per vincere l’intansigenza di Fanfani. Tuttavia Bo, che fa parte della sua corrente, accetta di restare alle Partecipazioni Statali. Merzagoranon si trova nel suo ufficio quando il presidente del Consiglio, all’uscita del Quirinale, si reca a fargli visita come vuole la consuetudine. Sottolineato l’episodio negli ambienti politici; Editoriale, Vittorio Gorresio, Un programma più concreto; Michele Tito, Il colloquio al Quirinale. Domani il nuovo governo si riunirà sotto la presidenza di Moro per la nomina dei sottosegretari. Forse fra otto giorni il voto alle Camere; f.d.l. (Fausto De Luca), I commenti dei partiti. Imbarazzo dei comunisti per il loro isolamento; La lista dei ministri
«La Stampa», 24 luglio 1964 [p.1] Titolo: Hanno prestato giuramento davanti al capo dello Stato. I ministri si riuniscono oggi per nominare i sottosegretari. Saranno sostituiti i sette parlamentari della corrente fanfaniana. Previsti pochi altri spostamenti. Lunedì o martedì il governo preparerà la dichiarazione programmatica per chiedere la fiducia delle Camere. Forse già verranno indicate le misure più urgenti di carattere economico e finanziario. Ieri Moro si è recato da Merzagora per concordare il calendario dei lavori; Editoriale, Nicola Adelfi, Spendere meglio; Michele Tito, Il presidente del Consiglio parlerà mercoledì in Senato. Dopo il voto di Palazzo Madama si presenterà a Montecitorio; Soddisfazione a Washington per il nuovo governo Moro
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22 luglio
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PSI - Pietro Nenni in un editoriale dell’ «Avanti!» rivela i retroscena dell’accordo.
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