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I governo Goria - 28 luglio 1987-13 aprile 1989 (DC - PSI - PSDI - PRI - PLI) |
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1987 |
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14 - 15 giugno
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Elezioni politiche Camera dei deputati Senato della Repubblica
Non si registra il temuto astensionismo. Alla Camera la percentuale dei votanti sale dall’88% all’88,7%. Una secca sconfitta per il PCI. Un forte recupero della DC, con il 34,3% aumenta di quasi un milione di voti rispetto al 1983. Nell’Italia centrale, più 2%, nel sud più 2,8%, nelle isole, 1,2%, al nord perde lo 0,5%. Al centro e al sud guadagna a svantaggio del MSI, nel nord inizia a essere contrastata dal fenomeno leghista. Un consistente incremento del PSI che si avvale della perdita dei tre partiti laici. Debuttano in Parlamento i Verdi e la Lega che, fra molta sottovalutazione, inizia la sua marcia alla conquista del Palazzo. Il PSI raggiunge il suo massimo storico 14 %. Cresce del 2,9%. Trionfa a Milano, dove raggiunge il 18,09%. L’onda lunga sembra avverarsi. DC e PSI da soli hanno il 48, 5 % dei voti e la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera dei deputati. Il PCI si ferma al 26,6 %. Scende ai livelli elettorali del 1968, perdendo il 3,3 % rispetto alle precedenti politiche. Un tracollo. Il partito di Natta è sconfitto in tutte le grandi città. A Milano crolla di 3 punti, perde ben 6 punti a Sesto San Giovanni la tradizionale roccaforte del voto operaio. Così a Genova, Torino, Roma. Un buon debutto per i Verdi che si attestano al 2,5%. In declino IL PDSI, un magro 3,1 %. Il PRI scende al 3,7 %. Il PLI si ferma al 2,1. Una disfatta. Sono stati fagocitati dallo scontro fra DC – PSI che ha monopolizzato la scena politica. Un incremento minimo per DP che passa dall’1,5% all’1,7 %. Un deputato e un senatore. Per la prima volta due rappresentanti della Lega in Parlamento: Giuseppe Leoni alla Camera e Umberto Bossi al Senato. Conquista l’1,8% nelle sole regioni del Nord. Pur non raggiungendo il quorum a Milano città, in Lombardia, raggiunge il 3% alla Camera (186.255 voti, pari allo 0,5% a livello nazionale), presentando proprie liste solamente nelle circoscrizioni di Milano - Pavia (1,6%), Como-Sondrio-Varese (6,7%) e Bergamo - Brescia (3,8%); al Senato 137.276 voti, pari al 2,5%. Quasi come i Verdi e al di sopra di PSDi, PLI e radicali e DP. La nuova mappa elettorale annuncia l’emergere della questione settentrionale . Bossi è eletto nel collegio senatoriale di Varese con il 7,2%, per i militanti del movimento diventa il senatur. Per contro la Liga Veneta, per pochissimo, sia alla Camera (con lo 0,8%) sia al Senato (con lo 0,9%), non raggiunge i 300 mila voti validi per la ripartizione dei seggi nazionali. Una sconfitta che consentirà alla Lega Lombarda di assumere la guida del movimento leghista.
«Il Popolo», 16 giugno 1987 p.1- Titolo pagina : La DC avanza alla Camera e al Senato. Siamo i primi e siamo i più forti. Recupero DC sulle politiche ’83. Forte calo del PCI. Il PSI aumenta i voti , in flessione PRI, PSDI e PLI. Entrano i Verdi un gruppo parlamentare in più ; Editoriale, Paolo Cabras, Il Paese merita stabilità ;
«l’Unità», 16 giugno 1987 [pp.1-5] p.1- Titolo pagina : Pentapartito nel complesso fermo : calano PRI, PSDI e PLI. Avanzano Psi e DC. PCI perde. Successo verde ; Natta: la nostra difficile sfida politica ; Giorgio Frasca Polara, Una sconfitta per il PCI (in particolare alla Camera) , una redistribuzione nell’area pentatapartita a danno dei partiti intermedi e a notevole beneficio del PSI , un leggero recupero della DC (che resta sotto le regionali) , l’emergere dei Verdi : questi gli elementi salienti del voto che prospettano una situazione politica ancor più complessa e uno schieramento parlamentare più frastagliato ; Antonio Caprarica, Solo i DC per l’immediata ripresa dell’alleanza. I laici risentiti con Craxi. Forse si va a un governo balneare ; p. 2- Gerardo Chiaromonte, Questo risultato ; Anna Maria Guadagni , Sul voto, a botta calda. Intellettuali, candidati, politici giudicano così i risultati e i partiti. Cosa cambia se cambia ; Gianfranco Pasquino, La questione del sistema politico ; Anna del Bo Boffino, Tante donne diverse in Parlamento ; p..3- Marco Sappino, Alla Direzione comunista l’afflusso dei risultati e i giudizi dei dirigenti . In un’ora al PCI s’è capito ; Mirella Acconciamessa, Esultanza tra i dirigenti del Sole che ride. “ Un successo non alle spese del PCI, peccato che la DC…” Verdi: e ora referendum subito ; Letizia Paolozzi, La concorrenza verde non penalizza il PR. Sospiro di sollievo dei radicali per il piccolo premio ; Guido dell’Aquila, Netto insuccesso del partito di Altissimo. Scontenti i liberali “ La stabilità ci ha penalizzato” ; p.4- Giuseppe Fasanella , Parlano Bodrato e Scotti «È svanita la presidenza di Spadolini Si apre una stagione difficile». De Mita si è rifugiato a Nusco. Preoccupazione per l'estrema frammentazione dello schieramento parlamentare. La DC tira un sospiro di sollievo e pensa a riforme elettorali ; Vincenzo Vasile, In piazza dei Caprettari a Roma la doccia fredda dei dati. I repubblicani schiacciati tra DC e PSI. PRI l’ “arbitro” punito ; Meno 0,7 , per il MSI-Destra Nazionale. Almirante : “ È andata male tutta colpa mia” ; A Venezia il 2,5%. Sei deputati per la Liga Veneta ; p..5- Pasquale Cascella, Soddisfazione a via del Corso : “Sognavamo il 14% da un quarto di secolo” Socialisti felici e cauti ; Più un terzo. DP aumenta e forse entra al Senato ; G.D.A. ( Guido Dell’Aquila), I socialdemocratici soccombono nella contesa a5 . Nicolazzi si sfoga: “Non faremo da sgabello al PSI”; Arminio Savioli, Show? No, è politica ; Silvia Garambois, Arbore sottotono, le interruzioni Doxa, gli insulti a Cicciolina : cronaca dietro le quinte Panini e baruffe dentro la TV
Liguria- Veneto- Friuli Venezia giulia – Valle d’Aosta «l’Unità», 16 giugno 1987 [p.6] Paolo Saletti, Maggioranza relativa ai comunisti , che però a favore dei verdi. Genova, il PCI cala in periferia ; Liguria. A Savona arretra il PRI ; Aosta : Premiate le liste autonomiste ; La Spezia : A fondo il candidato di De Mita ; Chichero . Due su tre disertano il voto per protesta ; Michele Santori, In Veneto le urne dimezzano i repubblicani. Il PCI rimane il primo partito nel capoluogo lagunare. Trionfo dei verdi a Venezia ; Tom Jop, A Bolzano i neofascisti si confermano il primo partito (26%). In Trentino crollano le speranze della SVP. Gli attentati giovano al MSI ; Friuli Venezia Giulia : Il melone generoso soprattutto col Partito socialista
Lombardia – Piemonte «l’Unità», 16 giugno 1987 [p.7] Giorgio Oldrini, Netta flessione del PCI. Senato: sulle politiche perde il 3,4% e il 4,1% alla Camera. Sfuma l'effetto Spadolini. Il partito repubblicano cala di cinque punti e finisce all’8 per cento. La DC torna primo partito. Avanza di oltre due punti sull'83 e migliora sulle amministrative . PSI a Milano il balzo più forte ; Lombardia: La DC alza subito il prezzo ; A Bergamo e Brescia Bocciatura per i laici. -5 % ai comunisti contraddittorio voto DC ; Primi dati a Mantova. Calano PCI, PSDI, PRI , PLI. Conferma dei verdi sale lo scudo crociato ; I risultati a Como. Psi è il secondo partito. Campagna razzista premia la Lega lombarda ; Pier Giorgio Betti, Il PCI perde il 5% pur restando il primo partito con il 30,2% dei voti. Meno consensi al pentapartito, affermazione delle liste locali. Torino, cedono i quartieri operai ; Nel Biellese : avanzano PSI, e liste locali ; Alessandria : il PSI aumenta più del 3% ; Nel Novarese : Senato: 4% in meno per il PCI
Toscana – Umbria «l’Unità», 16 giugno 1987 [p.8] Renzo Cassigoli, Firenze : comunisti a - 3% e i socialisti vincono sui laici. A Firenze volano DP e Verdi ; Toscana: il giudizio dei comunisti ; Lucchesia: Notevole il successo ecologista ; Arezzo : sorpresa dei cacciatori ; Livorno : il PCI ancora oltre il 50% aumenta ( ma non troppo) la DC ; Pisa : un calo contenuto nel capoluogo e nei comuni più grossi ; Siena : consistente (3,3%) perdita PCI. Bene Democrazia proletaria ; Franco Arcuti , In molti centri PLI e PSDI sotto l’1%, per gli altri secondo le previsioni, stessi seggi alla Camera e al Senato. In Umbria sconfitta dei laici
Emilia- Marche «l’Unità», 16 giugno 1987 [p.9] Jenner Meletti , I primi risultati della Camera centri anche del 4% Verdi vanno oltre il 2% Bologna e i capoluoghi deludono il PCI ; Modena: Il sotto il 50%. Il PSI avanti ; Reggio Emilia: arretrano i laici avanza la DC ; Ravenna: caccia-pesca –ambiente ottiene l’1.3% con punte del 3% ; Parma: Pri e Pli dimezzati. Al Senato i comunisti riescono a reggere ; Ferrara : PSI, PSDI e radicali insieme fanno -2.5, i socialisti da soli alla Camera +3.9 ; Piacenza : i Verdi sfiorano il 5% ; Marche : restano 4 senatori ; Marco Mazzanti, Nel capoluogo marchigiano balzo in avanti del PSI e forte flessione dei repubblicani. Ancona, PCI -2,8 ma resta primo ; Pesarese Preoccupante il calo PCI nei centri urbani. A Fano è andata meglio
Campania, Puglie, Basilicata, Calabria «l’Unità», 16 giugno 1987 [p.10]
Lazio Abruzzo Molise «l’Unità», 16 giugno 1987 [p.11]
Sicilia – Sardegna «l’Unità», 16 giugno 1987 [p.12] p.12- Saverio Lodato, In Sicilia il PCI recupera sulle regionali ma è in calo sull'86. A Palermo avanza il PSI ; A Vittoria il PCI guadagna 13 punti ; Mafia. A Ciaculli dalla DC al garofano ; Disarmo: a Comiso premiati i comunisti ; Paolo Branca, Per l'alleanza dei cinque si profila un autentico tracollo. Ripresa della DC e flessione del PCI. I sardisti vincono, perdono i laici ; Sardegna : è fallita la coalizione dei cinque ; Nuoro : i comunisti perdono tre punti ; Cagliari : il PSd'Az terzo partito
«l’Unità», 16 giugno 1987 [pp.12-13] p.12- Risultati del Senato per Regione ; p.13- Alla Camera per circoscrizione
«La Stampa», 16 giugno 1987 [pp.1-2] p.1-Titolo: Non c’è stato lo sciopero elettorale, il voto degli italiani rafforza il pentapartito. Sconfitta comunista, successo dei Verdi. Vincono PSI ( +3) e DC (+1), calano i laici. Insieme ai repubblicani e ai liberali perdono consensi anche i socialdemocratici. Avanzano radicali e demoproletari. Flessione dei missini ; Editoriale, Condannati all’intesa ; Paolo Mieli, Choc a Botteghe Oscure : sotto accusa le scelte dei dirigenti. Ma il sole non ride in casa PCI. Secondo Barca non hanno giovato tanti indipendenti. Zangheri : “ Ci voleva più capacità di rappresentare l’area della protesta” Rimproveri a Pizzinato : non ha portato i voti operai ; Lietta Tornabuoni, TV : I risultati in poltrona. Una bolla di parole ; Camera- Senato [ risultati parziali] pp.1-2- Paolo Passarini, Governo da trovare ; p.2- Titolo pagina : Gli ecologisti fanno irruzione in Parlamento soprattutto a spese del PCI. La sinistra erosa dai Verdi ; Gianni Riotta , Bobbio: i giovani delusi dal PCI [ intervista a Norberto Bobbio] ; Cesare Martinetti, Per Democrazia proletaria il voto ha premiato le forze referendarie. Capanna : piccola vittoria preziosa. “ Ora vedremo da che parte si schiereranno i Verdi”. “ Il PCI sconta il fatto di non essere stato né partito di governo né di opposizione”. I programmi : rilancio del referendum sul nucleare e inchiesta sui fondi IRI ; I probabili risultati delle elezioni anticipati dall’Istituto. Camera, le proiezioni Doxa [ tabelle]
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18 giugno |
PCI – Giorgio Napolitano in un editoriale invita il Psi ad una riflessione comune sul programma del nuovo governo.
«l’Unità», 18 giugno 1987 [p.1] Editoriale, Giorgio Napolitano, Ai socialisti domando
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18 giugno |
ìI partiti della precedente maggioranza di governo si interrogano sul dopo voto e sul nuovo governo. Destano scalpore le interviste di Rino Formica concesse a diversi quotidiani in cui il dirigente del Psi propone un governo DC- PSI-PCI . I vertici socialisti la definiranno una posizione personale. «l’Unità», 18 giugno 1987 [p.1-p.3] p.1- Titolo : Quale governo. Formica avanza la sua ipotesi: coalizione a tre DC- PSI-PCI . Nella partita della presidenza delle Camere , Malagodi rinuncia al Senato. Nessuno propone il pentapartito. Comincia il gioco di nuove formule ; p.1-p.3- Giovanni Fasanella, Socialisti. Socialisti “Tutte le vecchie alleanze sono fallite”, spiega all' “Unità” il dirigente PSI . “Esecutivo di garanzia per riformare il sistema”. Formica : “ Un governo PSI,PCI, DC” ; p.3- Guido Dell’Aquila, Repubblicani. Ambiente al primo posto dice l'ex ministro PRI. “ Mai più battaglie soltanto sulle formule , attenzione ai contenuti” . Mammì : “ Forse sì, ci vuole la riforma elettorale”
«la Repubblica», 18 giugno 1987 [p.3] Mino Fuccillo , Sandra Bonsanti, Non c' è alcun cenno di dialogo tra i due maggiori partiti della vecchia coalizione. Dopo il voto torna l' ora del duello. Andreatta lancia la sfida, Formica replica: "Si volta pagina" L' ex ministro del Tesoro Andreatta attacca i socialisti e chiede al suo partito maggiore durezza: "L' importante è non avere paura" Rino Formica, uno degli uomini di punta del PSI, afferma che una fase politica è finita ed è l' ora di gettare le basi per una nuova esperienza ; Un governo DC- PSI- PCI per la seconda Repubblica
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19 giugno |
PCI – Conferenza stampa di Alessandro Natta
«l’Unità», 20 giugno 1987 [pp.12-13] Fausto Ibba , La Conferenza stampa di Natta. Nel PCI dibattito produttivo e conclusivo in tempi brevi , nella linea del Congresso. La proposta dell’alternativa non ha acquistato l’ascolto necessario ma è la prospettiva giusta . “ I nostri compiti per impedire rivincite conservatrici “; F.I ( Fausto Ibba), Un fuoco di fila di interrogativi posti dai giornalisti. Il botta e risposta su gruppo dirigente e sindacato. ” Sarebbe strano contestarci il diritto d’avvertire l'ampio e sociale”. Cosa e nei metodi di direzione
«La Stampa», 20 giugno 1987[pp.1-2-p.7] pp.1-2- Stefano Lepri, “ Sono con il PCI ma non si impegnano a cercare consensi”. Natta: stanco il voto operaio. CISL e UIL difendono la CGIL dalle accuse del partito. I giovani comunisti : “ La solitudine dei ragazzi che cercano lavoro ha trovato poche risposte nel movimento sindacale ; p.7- Paolo Mieli, Pci, lo scontro è solo rinviato. Natta ha difeso l’operato di Occhetto smentendo l’ipotesi di un imminente inserimento al vertice del partito di Napoltano, leader della “ destra”. Nessuna autocritica sulla linea politica dal referendum sulla scala mobile a oggi
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25 - 27 giugno |
PCI –Comitale centrale. Alessandro Natta esamina le ragioni della sconfitta e propone Achille Occhetto come vicesegretario. 194 sì, 41 no, 22 astenuti
«l’Unità», 26 giugno 1987 [pp.1-2] p.1- Comitato centrale. I comunisti cercano le cause della sconfitta e discutono la linea del partito. Il segretario difende la politica dell’alternativa e annuncia misure organizzative. L'analisi e la critica di Natta Achille Occhetto proposto vicesegretario ; La Direzione ha deciso a maggioranza ; p.2- Fausto Ibba, Il Comitato centrale del PCi comincia con una discussione procedurale sulla proposta Occhetto. Natta risponde sul metodo. “ Direi che in questa sede tutto è in discussione. La giornata delle discussioni a Botteghe Oscure ; I contrari nel dibattito in Direzione
«l’Unità», 26 giugno 1987 [pp.13-15] pp.13-14 - La relazione di Natta al Comitato centrale. Per tenere aperta una prospettiva di cambiamento [ testo] ; p.14- Il ricordo di Giovan Battista Gerace ; p.15- Gli interventi sulla relazione
«l’Unità», 27 giugno 1987 [p.1-p.3] p.1- Bruno Ugolini, Molti sì alla proposta di eleggere Achille Occhetto vicesegretario. Napolitano e altri dirigenti dichiarano il loro dissenso. Battaglia politica nel Comitato centrale ; Il dibattito si concluderà con un voto ; p.3- Bruno Ugolini, L’intervento di Napolitano. “Disponibile e propenso a un impegno diverso da incarichi operativi ” . Alfredo Reichlin “ Rapporto col PSI ma facendo sul serio i conti con l’Italia di oggi “. Il consenso alla relazione. Molti membri del CC apprezzano la decisione “ Uscire dalle ambiguità”. Per Occhetto più i sì che i no. Napolitano : decisione precipitata ; Federico Geremicca, I partiti apprezzano la novità del metodo
«l’Unità», 27 giugno 1987 [pp.11-14] Gli interventi sulla relazione di Natta
«l’Unità», 28 giugno 1987 [p,1-p.3] p.1- Enzo Roggi, Il Comitato centrale del PCI concluso da Natta: “Scelte chiare e riforma del partito”. Entro luglio si discuteranno regole e gruppi dirigenti. Occhetto vicesegretario 194 sì, 41 no, 22 astenuti ; p.3- Bruno Ugolini , L'ultima giornata di dibattito al Comitato centrale, Pajetta si pronuncia per Occhetto, Chiaromonte mantiene le riserve. Tortorella è d’accordo sul rinnovamento e lascia intendere la sua disponibilità a uscire dalla segreteria. D’Alema: è una scelta sulla linea di Firenze. Macaluso parla di “errore politico” ; Fausto Ibba, Ieri mattina il discorso più atteso nel difficile dibattito del CC. Occhetto: chiarezza, non divisione il partito chiede innovazioni profonde ; Marco Sappino, Prima tessera nel '53. Eletto segretario della FGCI nel '62. Occhetto battè di poco Guerzoni. In Vietnam l’incontro con “zio Ho”. Il ruolo a Firenze. Ormai figura di primo piano guida i lavori dei “77” per il XVII Congresso. Quella foto in magliette a strisce
«l’Unità», 28 giugno 1987 [pp.13-16] Gli interventi sulla relazione di Natta
«l’Unità», 29 giugno 1987 [p.1-p.3] p.1- Federico Geremicca, Nelle prime dichiarazioni da vicesegretario del PCI i giudizi sulla riunione del Comitato centrale e sul lavoro che lo attende. Occhetto il giorno dopo: “ Discutere e non è rottura” ; p.3- Fausto Ibba , Al Comitato centrale una battaglia procedurale si è conclusa con pronunciamenti separati. Un sì unanime all’analisi del segretario. Cade la richiesta di una votazione segreta. Così al voto finale sul rapporto di Natta e su Occhetto ; I documenti approvati. Entro luglio saranno riconvocati il CC e la CCC
«l’Unità», 29 giugno 1987 [pp.7-9] p.7- La replica di Natta al Comitato centrale. Rinnovare il partito per incidere sul futuro del Paese ; pp.8-9- Gli altri interventi al Comitato centrale
«La Stampa», 26 giugno 1987 [pp.1-2-p.7] pp.1-2- Paolo Mieli, Per la prima volta una esplicita divisione ai vertici del partito. Occhetto vice, PCI spaccato. La proposta di Natta al Comitato centrale. Su 38 membri della Direzione una decina i contrari. Sconfitta la destra di Napolitano, alla quale si riagganciano Chiaromonte e Macaluso. La Iotti invece ha detto sì ; p.7- Paolo Mieli, Chi è Achille Occhetto, designato da Natta vicesegretario del PCI. Da Castro a Berlinguer. Iscritto dal ‘ 53 è stato segretario della FGCI. La scelta ingraiana gli costò l’esilio in Sicilia. Il ritorno a Roma tra i colonnelli berlingueriani. La “grande investitura” dopo la sconfitta del voto
«La Stampa», 27 giugno 1987 [pp.1-2-p.7] pp.1-2- Paolo Mieli, Per la prima volta nella storia del partito comunista. Nel PCI ora c’è l’opposizione. Duro discorso di Napolitano al Comitato centrale contro la designazione di Occhetto a vice : “ Sono disposto ad uscire dalla segreteria”. I retroscena della decisione di Natta ; p.7- Ezio Mauro, Come Craxi ha potuto seguire da molto vicino che cosa stava maturando a Botteghe Oscure. Filo rosso tra PCI e PSI. Sono tornati i contatti diretti a sinistra dopo mesi di incomunicabilità. Ma l’interlocutore non è più soltanto la destra tradizionale. Il leader socialista : “ Non voglio intervenire nel loro dibattito” ; Titolo: La base comunista si schiera nella battaglia che si è aperta per i vertici del partito : Giovanni Cerruti, Milano, d’accordo solo Cipputi. Nella Stalingrado d’Italia, Sesto san Giovanni, tutti soddisfatti per il nuovo vicesegretario. Ma i quadri dirigenti di via Volturno sono schierati con l’ala migliorista – Pier Paolo Benedetto, Bruno Gianotti, “ A Torino siamo con Occhetto”. I quadri intermedi si schierano con il vice. Qualche perplessità sul metodo. Nel sindacato: si discuta prima delle scelte politiche e poi degli uomini. “ Il dibattito deve continuare”
«La Stampa», 28 giugno 1987 [pp.1-2] Paolo Mieli, A scrutinio palese il Comitato centrale elegge il vicesegretario. PCI, 1 su 4 non vota Occhetto. I sì sono stati 194, 41 i no e 22 gli astenuti. Nel suo discorso di investitura il vice di Natta ( e futuro suo successore) si è presentato come il vero e unico erede di Berlinguer
«La Stampa», 28 giugno 1987 [p.7] Paolo Mieli, Una conquista fatta con il montaggio di vari “strati”del partito. La presa del potere di Achille I . La prima conquista è nel gruppo berlingueriano di Minucci, Angius, Pecchioli e Tatò. Poi sono arrivati i vecchi amici della FGCI ( Petruccioli, Ventura, Terzi ). Un sostegno anche dall’area della nostalgia ingraiana, con Bassolino e la Castellina. Infine i giovani colonnelli : Fassino, Luigi Colajanni, Veltroni
«Stampa Sera», 29 giugno 1987 [pp. 1- .2] r.l. , Natta ha vinto al Comitato centrale, ma il partito è diviso. Il PCI non è più lo stesso. Ecco la mappa dei “ no”. Chi si è opposto alla nomina di Occhetto vice-segretario. Ora la resa dei conti sugli incarichi. Prima intervista del “ numero 2” : quali rapporti col PSI
«La Stampa», 30 giugno 1987 [p.7] Paolo Mieli, Tutto dipende da Napolitano che Occhetto cerca di “ catturare”. PCI, la fatica di essere corrente. I “ riformisti”, abituati a stare nella maggioranza, non sono preparati a questo ruolo. Per inesperienza hanno già perso alcuni esponenti. E al loro interno si profilano le prime fratture. Mancano regole su quando ricorrere al voto segreto ; Verso una segreteria ristretta. Uscirebbero quattro della destra PCI ed entrerebbe un uomo di Occhetto. Lama potrebbe lasciare l’ufficio del programma e Chiaromonte “l’Unità”
Giorgio Napolitano, «Dal Pci al socialismo europeo», Un’autobiografia politica, Editori Laterza, 2005, p. 234.
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25 giugno |
DC- Direzione – Il documento conclusivo, approvato all’unanimità , invita il PSI a discutere insieme presidenze della Camera e governo. Il PSI , con un articolo di Craxi del 28 giugno, si dichiara contrario. Sulla base del documento approvato in Direzione , dopo cinque mesi di reciproca incomunicabilità e di scontri , De Mita cerca Craxi per incontrarlo, cosa che avverrà il 30 giugno . Nella riunione non si affronta la questione del «documento dei 39 ».
«La Stampa», 26 giugno 1987 [p.7] Marcello Sorgi, Il segretario DC rompe l’ “ incomunicabilità” durata cinque mesi. De Mita chiama Craxi. “ Ero pronto a parlargli, però non l’ho trovato”. Il documento della Direzione usa toni distensivi. Ma afferma che le presidenze della Camera e governo vanno discussi insieme. Rinviati i conti con Andreotti
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27 giugno |
MSI – Comitato centrale- Il segretario Giorgio Almirante , dopo la pesante sconfitta elettorale , annuncia le sue dimissioni e che il Congresso, fissato per novembre, eleggerà il nuovo segretario.
«La Stampa», 28 giugno 1987 [p.7] Ansa-Agi, Al prossimo Congresso MSI. Almirante è deciso “ A novembre lascio” Il Comitato centrale “ costretto” ad accettare le dimissioni all’unanimità
«Stampa Sera», 29 giugno 1987 [p.2] Gianni Pennacchi, Dimissioni “irrevocabili”, ufficialmente aperta la lotta per al successione. Nel MSI Almirante cede la corona. Almeno 5 i pretendenti in corsa. Solo Rauti ammette di essere in gara. Ma dovrà vedersela con Servello, Pazzaglia, Fini e Staiti
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27 - 28 giugno |
DP – Direzione . Mario Capanna presenta le dimissioni da segretario che sono respinte all’unanimità. Nonostante ciò Capanna conferma la sua scelta. Nuovo segretario è eletto Giovanni Russo Spena.
«l’Unità», 28 giugno 1989 [p.4] La Direzione DP. Capanna resta segretario. “Solo un Congresso può cambiare il gruppo dirigente”, gli è stato ricordato ieri dalla tribuna della Direzione riunita a Roma . Lui ha commentato: “Ascolterò il dibattito e poi deciderò” .M a i dirigenti di DP hanno discusso anche d’altro : del buon risultato elettorale , del dibattito apertosi nel PCI e, soprattutto, di una “campagna d'autunno” con al centro i referendum sul nucleare
«l’Unità», 29 giugno 1989 [p.3] DP ha deciso. Russo Spena segretario al posto di Capanna
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28 giugno |
PSI – Bettino Craxi con un articolo sull’ «Avanti!» risponde negativamente alla proposta di una trattativa globale su presidenze della Camera e governo avanzata dalla DC
«La Stampa», 28 giugno 1987 [p.7] Marcello Sorgi, I socialisti rifiutano gli accordi politici preventivi chiesti da De Mita. Craxi : gara libera per le presidenze. Il leader PSI vorrebbe arrivare direttamente a un voto in aula per costringere il segretario DC a votare la Iotti senza patteggiamenti su altre cariche. Andreotti : “ Nei momenti difficile la DC è sempre unita”
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28 giugno |
«La Stampa», 28 giugno 1987 [pp.1-2] Ernesto Galli della Loggia, Risposta a La Malfa e Zanone. Harakiri dei laici
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28 giugno |
«La Stampa», 28 giugno 1987 [pp.1-2] Giovanni Trovati, La CGIL dopo il voto. In fuga verso il passato
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30 giugno |
DC-PSI - Dopo mesi di scontri, il 30 giugno, nella sede del gruppo PSI a Montecitorio s’incontrano De Mita e Craxi. Nessun accordo sul nuovo governo e sulle presidenze delle Camere. Secondo le dichiarazioni di De Mita il PSI non è pregiudizialmente contrario ad un presidente del Consiglio democristiano .
«l’Unità», 1 luglio 1987 [p.1-p.3] p.1- Giovanni Fasanella, Dopo mesi di litigi a distanza i due leader si sono incontrati . Sulle presidenze delle Camere non c'è una “indicazione comune”, oggi nuovo incontro ; p.3- Federico Geremicca, Faccia a faccia per un’ora e mezzo, ma il lungo colloquio tra Craxi e De Mita non è servito a raggiungere un accordo sui vertici delle Camere. Il leader DC : “ Anche per le presidenze bisogna riferirsi a una maggioranza. In caso contrario la soluzione di governo diventa difficile , e allora …”. La prima volta dopo la lite
«La Stampa», 1 luglio 1987 [pp.1-2] p.1-Paolo Passarini, I segretari DC e PSI si sono incontrati dopo undici mesi. De Mita e Craxi si parlano. Il colloquio si è però concluso con un nulla di fatto. I due alleati- avversari : “ Abbiamo esposto opinioni, ci rivedremo”. l leader socialista intende vedere Natta. Probabili presidenze a Iotti e Spadolini ; p.2- Marcello Sorgi, I retroscena dell’incontro Craxi –De Mita dopo sei mesi d’incomunicabilità. “ Via le pistole e parliamo”. Un’ora e mezzo di colloquio. Il leader DC moderatamente soddisfatto : il PSI non è contrario a un presidente del Consiglio democristiano. Craxi silenzioso : vuole approfondire il problema delle presidenze di Camera e Senato
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30 giugno |
Conferenza stampa di Gianni Agnelli, presenti 200 giornalisti di 15 paesi. Il presidente della FIAT interrogato dai giornalisti sollecita DC e PSI a riprendere il dialogo e trovare un accordo per la formazione del nuovo governo .
«La Stampa», 1 luglio 1987 [pp.1-2] Renzo Villare, Conferenza stampa con duecento giornalisti di quindici Paesi. Agnelli : “ Tra DC e socialisti si dovrà trovare un accordo “. “ Anche se hanno molto litigato, ha detto : “ credo che continueranno a tenere un pugnale sotto il gilet”
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30 giugno |
PSDI – Contestata dalla minoranza la segreteria Nicolazzi , considerata responsabile della sconfitta elettorale. Non convince la proposta avanzata nella relazione dal segretario di un «governo di programma» formato dal pentapartito. Critici Pietro Longo, Pier Luigi Romita e Luigi Preti che la giudicano «vaga» e «inconsistente ». Dibattito teso in cui non mancano momenti di rissa personale.
«l’Unità», 1 luglio 1987 [p.3] Mentre Nicolazzi respinge tutte le critiche. Quasi alle mani Averardi e Caria al Comitato centrale del PSDI
«La Stampa», 1 luglio 1987 [p. 2] Quasi una rissa nel PSDI. Urla e accuse anti-Nicolazzi in Comitato centrale. A Milano 1.800 iscritti sono pronti a entrare nel partito socialista.
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1 luglio |
PSI – Craxi alla riunione dei parlamentari socialisti affronta il tema della «questione morale » e sollecita il partito alla massima trasparenza. Gianni De Michelis è eletto capogruppo alla Camera e Fabbri al Senato
«La Stampa», 2 luglio 1987 [p.2] Alberto Rapisarda, De Michelis e Fabbri eletti capigruppo alla Camera e al Senato. Craxi lancia la questione morale “ Nel PSI ci vuole più trasparenza”. Indagini in periferia: i parlamentari dovranno lavorare di più. Trane chiede di essere sospeso
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1 luglio |
PSDI – Spaccatura al Comitato centrale. La minoranza di Romita, Preti e Longo non partecipa la voto conclusivo sulla relazione del segretario Cariglia che ha proposto un’ alleanza PSDI – PSI.
«La Stampa», 2 luglio 1987 [p.2] [Agi], Spaccatura nel PSDI. La minoranza Romita- Preti- Longo abbandona il Comitato centrale al momento del voto
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2 luglio
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Si insedia la X Legislatura. Nilde Iotti (PCI) al primo scrutinio, 451 voti a favore su 622 votanti, è confermata presidente della Camera. Giovanni Spadolini (PRI), al primo scrutinio con 249 voti, è eletto presidente del Senato.
X Legislatura Camera dei deputati Seduta n. 1- 2 luglio 1987
«La Stampa», 2 luglio 1987 [pp.1-2] p.1-Paolo Passarini, Oggi si riunisce per la prima volta il nuovo Parlamento. Camere, voto sui presidenti. Dovrebbero essere eletti la Iotti e Spadolini. Ma finora è il solo accordo. De Mita per una maggioranza politica, Craxi per un governo di programma aperto a tematiche verdi e antinucleari ; p.2- Ezio Mauro, Il governo di programma proposto da Craxi turba i sonni di De Mita. Un fantasma in casa DC. Il partito si trova in mano un probabile presidente del Consiglio, ma non sa bene che cosa riuscirà a presiedere. Il rischio che si formino contemporaneamente una maggioranza di governo e una parlamentare. De Mita : “ Certo, così nessuno è vincolato e ognuno è libero di giocare a tutto campo” ; Giovanni Trovati , Tradizione e politica. Due presidenti la prima mossa ; Pierluigi Franz, Cesare Martinetti, Oggi seduta inaugurale per deputati e senatori dopo le ultime opzioni. In Parlamento più di 300 volti nuovi. Craxi sceglie Napoli e a Milano gli subentra un disc-jokey. Il segretario del PR Negri resta fuori, entra Bertuzzi per un giorno. A Montecitorio presiederà Aniasi , a Palazzo Madama Sandro Pertini
«La Stampa», 3 luglio 1987 [p.1-pp.6-7] p.1- Alberto Rapisarda, Spadolini e Iotti presidenti a Palazzo Madama e Montecitorio al primo scrutini . Camere nuove, governo difficile. La decima Legislatura è cominciata dentro e fuori l’aula con una serie di inedite manifestazioni. Fanfani per dimettersi aspetta la formazione di tutti i gruppi parlamentari. Craxi : “ Un nuovo governo ? Vattelappesca” ; p.6- Titolo pagina : Il leader del PRI presidente di Palazzo Madama con 249 voti su 318. Pertini incorona Spadolini ; Marcello Sorgi, Al Senato il segretario repubblicano è accusato di parzialità in favore del partiti laici. Qualche mugugno nella DC : Discorso di parte” ; Paolo Passarini, È il nome nuovo della DC per Palazzo Chigi. Governo, spunta Goria ; m.so. ( Marcello Sorgi) , Biasini segretario a tempo. Guiderà il PRI in attesa che si decida il successore di Spadolini. Tre i candidati in lizza : Oscar Mammì , Adolfo Battaglia e Giorgio La Malfa ; p.7- Titolo pagina : Il progetto socialista spezza i disegni di De Mita e gioca su più fronti. Craxi, una partita multipla ; Ezio Mauro, Governo di programma, tecnici PSI come ministri, riforme sociali, modifiche elettorali. “ Per uscire dalla gabbia del pentapartito” ; [Agi-Ansa] , Dura critica di “ Civiltà cattolica” a Formigoni. I gesuiti : i 39 vogliono creare una DC nella DC. Si chiede subito la formazione di un governo di pentapartito ; Cesare Martinetti , La Staller quasi ignorata dagli altri deputati alla prima seduta. La solitudine dell’on. Cicciolina. Ad attenderla nel palazzo solo tre giornalisti. Si è fatta registrare come “artista”. Un commesso le ha indicato dove sedersi. L’imbarazzata stretta di mano di Rivera. Bianca Guidetti Serrra le ha offerto un cioccolatino
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3 luglio |
Spadolini in «forma privata» incontra Craxi
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4 luglio |
PSI – Con un editoriale non firmato Bettino Craxi critica l’attendismo della DC e conclude l’articolo scrivendo «a chi ci chiedesse ancora “ ma quale governo ? ”. Non potremmo far altro che rispondere con un indefinibile “vattelapesca” »
«Avanti !», 4 luglio 1987 [p.1] [Bettino Craxi] , Vattelapesca
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4 luglio |
DC – Il segretario De Mita , parlando a Genova, ribadisce il rifiuto della DC a «soluzioni pasticciate», un chiaro riferimento al governo di programma evocato dal PSI, e rinnova l’esigenza di una maggioranza politica.
«Il Popolo», 5 luglio 1987 [p.1-p.16] De Mita a Genova : No a soluzioni pasticciate. Non si fa un governo senza una vera maggioranza. È questo il chiaro e responsabile punto di vista della DC ; R.C. ( Remigio Cavedon) , Il difficile dopo elezioni. Una settimana impegnativa per la crisi. Ambiguità socialista e referendum
«La Stampa», 5 luglio 1987 [p.1] Marcello Sorgi, Alla vigilia delle consultazioni per risolvere la crisi. Craxi –De Mita, riparte la lite. Il segretario DC : poiché i socialisti vogliono arrivare a “soluzioni pasticciate”, non sono disponibili per Palazzo Chigi. Replica il leader PSI : la DC non propone programmi né nomi di candidati
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4 - 5 luglio |
Verdi – Assemblea federale. |
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8 luglio |
DC- Direzione
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11 luglio |
DC- Direzione
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13 luglio
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Il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga conferisce a Giovanni Goria (DC) l’incarico di formare il nuovo Governo.
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28 luglio |
PCI – Comitato centrale Approvata la relazione di Natta con nove voti contrari e sei astensioni. Votano contro, con motivazioni diverse, Pietro Ingrao e Armando Cossutta. Eletta una Segreteria di sette membri e un Ufficio di programma di dieci componenti . Eletti in segreteria Fassino, Pellicani Petruccioli
«l’Unità», 28 luglio 1987 [p.1] Giorgio Frasca Polara, Oggi Comitato centrale. Si conclude la riflessione postelettorale. Ripresa dell’iniziativa e assetti dirigenti. Il PCI decide linea e assetti. Stamane alle 9,30 si apre una nuova e importante sessione del CC e della CCC del PCI. Per un verso saranno discusse la posizione le iniziative dei comunisti nella nuova fase politica ( relatore Alessandro Natta), e per un altro ci sono da affrontare le questioni di inquadramento che fu deciso appunto di rinviare ad oggi quando un mese fa Achille Occhetto fu eletto vicesegretario
«l’Unità», 29 luglio 1987 [p.1-p.4] p.1- Giancarlo Bosetti, Il CC discute l’iniziativa e il programma del PCI. Natta: La situazione politica non è bloccata. Molti i consensi alla relazione . No di Ingrao. Bilancio del dibattito seguito alla sconfitta elettorale del 14 giugno e definizione delle basi politiche per un rilancio dell'iniziativa del PCI : di questo hanno cominciato ieri a discutere il Comitato centrale e la Commissione centrale di controllo del PCI sulla base di una relazione di Natta. La seduta, prosegue oggi, saranno affrontati anche i problemi del riassetto del vertice del partito ; p.4- Enzo Roggi, La relazione di Natta al CC. Nonostante l’insuccesso la questione comunista resta oggi in primo piano. Precari i rapporti politici. DC, difficoltà e confusione. Confronto unitario con il PSI per una prospettiva riformatrice . “Costruire sin d'ora la svolta” ; Ugo Baduel, Ingrao spiega il suo No. E Colajanni critica il documento ; Innovazioni nel funzionamento degli apparati centrali . Per la segreteria e gli organismi oggi la decisione
«l’Unità», 29 luglio 1987 [pp.13-16] pp.13-15- La relazione di Natta al CC. Il programma e la lotta del PCI per aprire una nuova fase politica. Confermiamo le scelte strategiche fondamentali: alternativa e sinistra europea. I quattro fatti che rendono diversa la situazione politica dopo le elezioni del 14 giugno. Le difficoltà della Democrazia cristiana, la questione cattolica, l'incognita nuova che si pone al PSI. Unità delle forze riformatrici e la prospettiva della ricomposizione. Le linee e i contenuti di una strategia economico-sociale alternativa. I referendum, la questione morale e il problema della riforma delle istituzioni. Svolta concettuale nella politica estera: i problemi del disarmo e i conflitti regionali. I valori di fondo e la riforma del partito democrazia e unità nell’identità comunista [ testo ] ; pp.15-16- Gli interventi sulla relazione
«l’Unità», 30 luglio 1987 [p.1-p.4] p.1- Giorgio Frasca Polara, Comitato centrale. Approvata la relazione di Natta con nove voti contrari e sei astensioni. Il PCI ha scelto l'assetto del suo vertice. Una Segreteria a sette e un Ufficio di programma di dieci componenti , ritiro della risoluzione preparata dalla Direzione e approvazione ( con nove voti contrari tra cui quello di Ingrao, e sei astensioni) della relazione di Natta: cosi si è conclusa la sessione del CC del PCI che ha concluso la discussione sulla sconfitta elettorale e ha affrontato le questioni di linea e di assetti dirigenti ; p.4- Ugo Baduel , Il CC a larghissima maggioranza approva la relazione di Natta. Dicono No Ingrao e Cossutta. A conclusione della riunione del Ce e della Ccc, è stato votato un ordine del giorno di approvazione della relazione Natta. Il documento presentato a questo CC, è stato ritirato su proposta del segretario. Sull'ordine del giorno - a conclusione di un dibattito in cui ieri sono intervenuti fra gli altri Napolitano, Cossutta, Zangheri - ci sono stati nove voti contrari e sei astensioni; Giancarlo Bosetti, Nuova segreteria , ufficio di programma , Pajetta presidente della Ccc. Così la discussione e il voto sui nuovi incarichi. Eletti con voti unanimi o quasi la nuova Segreteria del Partito comunista italiano, l'Ufficio di programma, Pajetta alla presidenza della Commissione centrale di controllo. Con queste decisioni e con altre novità di rilievo nell'attribuzione di alcuni carichi di direzione si è conclusa i sera la riunione congiunta del Comitato centrale e della Commissione centrale di controllo ; Nuovi eletti in segreteria Fassino, Pellicani Petruccioli: così hanno lavorato nel partito ; [ nuovo assetto del gruppo dirigente ] «l’Unità», 30 luglio 1987 [pp.13-16] pp.13-16 - Gli interventi sulla relazione di Natta ; p.16 - La replica di Natta
«La Stampa», 28 luglio 1987 [p.2] Paolo Mieli, Il Comitato centrale dopo lo scontro per l’elezione di Occhetto. Ricomposta la frattura nel PCI si profila ora l’incognita Ingrao. Da giorni va dicendo : “ Sarebbe una iattura dal vita all’ennesimo pasticcio unitario”
«Stampa Sera», 28 luglio 1987 [p.11] Cambia il vertice comunista. Ora Reichlin ha più potere ; Lettera con 105 firme spedita al segretario Natta. Ma a La Spezia la Base è in rivolta “ Fuori Napolitano, richiamate Cossutta”
«La Stampa», 29 luglio 1987 [p.2] Paolo Mieli, La sinistra dichiara guerra al vertice del partito. Ingrao contro Natta. Contesta la relazione e il nuovo accordo di centro destra. In segreteria, che passa da 9 a 7 membri, entrano Fassino, Pellicani e Petruccioli. Escono Angius, Chiarante, Napolitano, Reichlin e Tortorella
«Stampa Sera», 30 luglio 1987 [p.9] Le nomine decise dal Comitato centrale. La mappa del “ nuovo” PCI. Finito il flirt col “ Manifesto”
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28 luglio |
«La Stampa», 28 luglio 1987 [p.2] Marcello Sorgi, Il presidente incaricato presenta stasera o domani la lista dei ministri a Cossiga. A Goria quattro “ sì” e un “ ni”. L’ultimo ostacolo sulla strada del traguardo è rappresentato dal PSDI. Nicolazzi è insoddisfatto dei ministeri assegnati al suo partito. Minaccia di non entrare nel governo ( ma voterà la fiducia )
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29 luglio
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Giovanni Goriaforma il suo primo Governo, un pentapartito DC, PSI, PSDI, PRI e PLI. Vicepresidente del Consiglio : Giuliano Amato ( PSI).
«l’Unità», 29 luglio 1987 [p.1-p.3] p.1- Per i ministri liti fino a notte. Goria vara il governo : “ Dio ce la mandi buona” [ elenco dei ministri] ; p.3 – Giovanni Fasanella, Trattative febbrili tra i 5 . Goria ha dovuto rinviare di un’ora il colloquio con Cossiga. Bufera tra i democristiani. Tra Scalfaro e Fanfani lotta per gli Interni ,fuori Zamberletti, entra Galloni . La grande spartizione Come al solito (o peggio) ; Federico Geremicca, Guerriglia PSDI per una poltrona in più. Nicolazzi ruggisce : O ci date i Beni culturali o non entriamo nel governo. Incontri con Craxi e De Mita. E di notte via a libera a Goria ; Cinque matricole nel balletto dei ministri : Carraro, così è divenuto il “ padrone” dello sport italiano. Ruberti, l’Ateneo romano l’ha voluto 4 volte rettore. Russo Jervolino, per tre anni “vigilante” sulla RAI-TV. Ruggiero, “gran commis” della diplomazia. Battaglia, sconfitto ed entra al governo
«La Stampa», 29 luglio 1987 [pp.1-2] p.1- Paolo Passarini, Alle 22, dopo una drammatica giornata. Governo fatto. Fino all’ultimo il PSDI ha minacciato di fra fallire l’accordo. Convinto dall’assegnazione dei Beni culturali ; Due ministri in più nello staff di Goria ; p.2- Marcello Sorgi, La giornata delle reclute e degli esclusi tra voci e sorprese. Zamberletti, silurato al fronte. Nessuno ha avvertito in Valtellina il ministro della Protezione civile che era stato escluso dal nuovo governo. Fra i bocciati DC anche Scalfaro, Rognoni, Falcucci e Piga. I nuovi tecnici socialisti. L’ambasciatore Ruggiero : “ Sono diventato un ammiratore di Craxi” ; sono numerosi i ministri alla loro prima esperienza. Le matricole del governo ; e.m. , Fino all’ultimo i socialdemocratici hanno minacciato di non entrare al governo. Il giorno più lungo di Nicolazzi
«Stampa Sera», 30 luglio 1987 [p.9] I repubblicani attaccano il PSDI che per poco faceva “ fallire” il governo Goria. Governo fatto, è già polemica. Si dimette il segretario della DC veneta : non abbiamo ministri
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30 luglio
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Il Presidente del Consiglio presenta alle Camere le linee programmatiche del governo.
«La Stampa», 30 luglio 1987 [pp.1-2] Paolo Passarini, Dopo il giuramento il governo si presenta alle Camere. Oggi la nomina di 60 sottosegretari. Alla presidenza del Consiglio è stato nominato Emilio Rubbi, l’esperto economico della Democrazia cristiana. Il dibattito dovrebbe concludersi con la fiducia il 5-6 agosto ; p.2- Marcello Sorgi, Le due facce del governo tra l’impazienza delle matricole e il prudente silenzio dei notabili. La carica dei “ giovanotti”. Tra vecchi e “ nuovi” ministri ci sono anche trent’anni di differenza. La Jervolino chiede solo un po’ di tempo, Tognoli un ufficio, Galloni non teme l’eredità della Falcucci, Mattarella : non temo la Camera ; Cesare Martinetti , La questione femminile prima grana per Goria ; Giovanni Trovati, Quando si esagera con la lottizzazione. I ministeri inventati ; Liliana Madeo, L’ex ministro della Protezione civile : sono un comandante prima che un politico. Zamberletti : “ Obbedisco”. Ha saputo della sua esclusione dal governo in Valtellina. Fino all’ultimo gli avevano assicurato la riconferma : “ Nessuna invidia per il successore”. Ma al passaggio delle consegne a Gaspari aveva gli occhi lucidi
«La Stampa», 31 luglio 1987 [p.2] Paolo Passarini, Il nuovo governo ha presentato alle Camere il suo programma senza suscitare né entusiasmi né contestazioni. Goria, una “ sommessa promessa”. Priorità del Mezzogiorno, continuità in politica estera, risanamento della spesa pubblica. Il “ sogno” è di riaggregare una maggioranza a 5. Fabbri ( PSI) : non bisogna avere nostalgie. Pecchioli ( PCI) : un motivo in più per votare contro questo governo ; Tutti gli uomini del presidente ; Liliana Madeo, Coro di proteste per la sostituzione del responsabile della Protezione civile. “ Non dovevano silurare Zamberletti”. Il gen. Bartolomeo : “ Nessuno ha pensato alla competenza. Senza continuità negli interventi, crescono le difficoltà”. Martedì in Valtellina perché l’ex ministro “ possa portare a termine l’opera intrapresa”. Se n’è andato anche il capo di gabinetto Elveno Pastorelli ; Pertini : esclusione ingiusta ; Gigi Bevilacqua, Il segretario regionale si dimette : “A noi nessun ministro, alla Sicilia due “. La DC veneta: De Mita ci ha traditi
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La discussione sulla fiducia al Senato |
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31 luglio
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SENATO discussione sulle dichiarazioni del governo. La fiducia è approvata con 183 voti a favore e 123 contrari. «La Stampa», 1 agosto 1987 [p.2] Marcello Sorgi, Contrasti tra Galloni ( DC) e Ruberti ( PSI) per il nuovo ministero. Università, prima grana. La gestione degli Atenei deve passare alla Ricerca scientifica. I socialisti : “ Presto un decreto”. Replicano i democristiani : nessuna fretta. Goria prende tempo e ricorda : ci sono degli impegni, li rispetteremo ; p.pas ( Paolo Passerini) , A Palazzo Madama Acquaviva insiste su referendum e Sud. Goria interpretato dal PSI. Il senatore avverte il presidente del Consiglio : “Saremo attenti sollecitatori del programma”. “ La nostra lealtà è fuori discussione”. Oggi voto sul nuovo esecutivo. Il PR : “ Non sfiducia” ; s.l., Sfuma l’obiettivo 3% per l’88, in luglio ha raggiunto il 4,4%. L’inflazione torna a correre. Peggiorano i conti dello Stato. Verso un disavanzo ’87 di 110 mila miliardi rispetto ai 100 mila preventivati. Potrebbero slittare all’ 89 gli sgarvi IRPEF. Ma Goria minimizza
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La discussione sulla fiducia alla camera |
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3 agosto
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Camera - Discussione sulle comunicazioni del governo. La mozione di fiducia presentata da Martinazzoli ( DC) , De Michelis ( PSI) , Del Pennino ( PRI), Caria ( PSDI) e Battistuzzi ( PLI) è approvata con 371 voti a favore e 237 contrari.
Seduta n.8 - 3 agosto Comunicazioni del governo : Giovanni Goria presidente del Consiglio. Discussione Seduta n.9 - 4 agosto Discussione : Seduta n.10 -5 agosto Discussione :
«l’Unità», 4 agosto 1987 [p.3] Giorgio Frasca Polara, Mattioli critica i socialisti, La Valle porta in primo piano il disarmo. Primo round sulla fiducia alla Camera. “Non saremo pedine verdi del PSI”. Prima giornata di dibattito alla Camera, con i banchi di maggioranza deserti, sulla fiducia al governo Goria. Esordio in aula per il leader di CL Formigoni, che ha inserito il tema della scuola come un cuneo tra i cinque alleati, e di Mattioli , capogruppo verde , che ha criticato la condotta socialista e ha sottolineato la necessità di una riflessione comune a sinistra. Intervento di La Valle ; Federico Geremicca, Formigoni sui banchi vuoti DC. Nell’indifferenza l’esordio del leader di CL. All’ “amico Goria” chiede di interporre appello per l’ora di religione
«l’Unità», 5 agosto 1987 [p.1- p.3] p.1-p.3- Giorgio Frasca Polara, Reichlin alla Camera sulla fiducia al governo. “Così faremo l'opposizione a Goria”. Non una somma di critiche e di emendamenti, ma un vero e proprio disegno alternativo, un progetto riformatore, Alfredo Reichlin a Montecitorio espone i caratteri dell'opposizione comunista al governo Goria. L’idea forza del programma: l'uomo e il lavoro come leva per una diversa qualità dello sviluppo. l dilemma del PSI e il travaglio DC, nella fine di un “quasi regime”. Stasera voto sulla fiducia ; p.3- Giovanni Fasanella, Sulla fiducia intervento di Scotti, stasera il voto. La DC ora parla di dialogo coi partiti democratici “ PCI compreso”. La DC conferma giocherà la sua partita in “campo aperto” , avviando un “dialogo fecondo” con tutte le forze democratiche, “ ivi compreso il PCI” . Una fase politica si è infatti chiusa, ha detto ieri Vincenzo Scotti, intervenendo alla Camera nel dibattito sulla fiducia, “ ed una nuova si sta aprendo”. Fra i temi che la DC ritiene di bruciante attualità, la del sistema elettorale proporzionale. Stasera il voto ; Federico Geremicca, Affiorano malumori anche nelle file dei deputati vicini alla segreteria per lo strapotere dei vecchi notabili. Esame per De Mita all’Assemblea del gruppo. Divisi in piccoli gruppi, si parlano alla bouvette, nei corridoi, in questo Transatlantico finalmente affollato. I commenti sembrano riservati al lungo discorso che Vincenzo Scotti ha appena finito di pronunciare in aula. L’arcipelago democristiano è agitato. E come sempre , quando le acque si muovono è da qui , dall’eterogeneo gruppo di Montecitorio, che si levano le prime onde
«l’Unità», 6 agosto 1987 [p.1- p.3] p.1- p.3 - Giorgio Frasca Polara, Il governo ieri ha ottenuto la fiducia. Zangheri : “ Non esiste né una maggioranza né un programma”. Il pentapartito vota Goria ma avverte: non ci piace. La Camera ha votato la fiducia al governo Goria con 371 voti i e 237 : un sì in ordine sparso dei cinque partiti del defunto “pentapartito”, che ancora nelle dichiarazioni finali hanno confermato la precarietà dell'intesa. L'opposizione dei comunisti - ha annunciato il capogruppo dei comunisti Renato Zangheri –sarà tanto ferma ed energica quanto aperta sarà la ricerca di un nuovo corso politico ; Giovanni Fasanella, Intervista a Scotti : “ E dal PCI ci aspettiamo …” ; p.3- Federico Geremicca, La DC aspetta le idi di settembre. I deputati in assemblea dicono un sì poco entusiasta al governo di Goria. Tutta l’attesa è ormai per il Consiglio nazionale
«La Stampa», 4 agosto 1987 [p. 2] Paolo Passarini, Rilanciato in questi giorni da De Mita e , a malincuore, da Goria. Lo stanco flirt DC-PCI. Al Senato il presidente del Consiglio disse : “ SE il pentapartito fallirà, saranno necessari assetti politici diversi”. Craxi : “ Non mi occupo di ammiccamenti e strizzate d’occhio”. Cautissimo il PCI
«La Stampa», 5 agosto 1987 [pp.1-2] pp. 1- 2- Paolo Passerini, Nel dibattito alla Camera affiora la polemica con il capo dello Stato. Il vicesegretario DC : perplessi sulla scelta che ha fatto Cossiga. Scotti : chiedevamo una maggioranza omogenea, è arrivato Goria. Aperture al PCI, critiche al PSI ; p.2- “ Mafia nel governo”. Capanna (DP) accusa Mannino ( DC) e Gunnella ( PRI) . Gli accusati : calunnie
«La Stampa», 6 agosto 1987 [pp.1-2] p.1- Paolo Passarini, Anche alla Camera tensioni nella maggioranza. Goria, fredda fiducia. Martinazzoli attenua le frecciate di Scotti al governo. E il vicesegretario democristiano chiarisce : non ho attaccato Cossiga. Il PRI confusione nella DC ; p.2- Marcello Sorgi, Goria ammette di fronte alle proteste dei deputati democristiani. “ Non ho scelto io i ministri”. Il presidente del Consiglio: ho avuto i nomi dal vertice del partito, altrimenti non avrei potuto fare il governo. Ma la base critica il ritorno dei vecchi leader. Tesini : “Siamo di nuovo ai tempi delle correnti”
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22 agosto |
Rimini – Meeting di Comunione e Liberazione
«l’Unità», 23 agosto 1987 [p.3] Raffaele Capitani, Il meeting di CL a Rimini. Il probabile successore di Formigoni si lancia contro il potere . Messaggio da Washington. Anche Ronald Reagan ha mandato un messaggio d’auguri. Contro De Mita attacco ancora prudente. L attacco “al potere” è stato duro ma a un potere molto più complesso di un nome e cognome . Quel nome e cognome - Ciriaco De Mita - non è stato dunque pronunciato. L’ottavo meeting di “ Comunione e liberazione” si è aperto ieri a Rimini con un discorso “soft” di Pier Alberto Bettazzi destinato a prendere il posto di Formigoni. Tra i vari messaggi giunti quello ( sorprendente) di Ronald Reagan
«l’Unità», 29 agosto 1987 [p.6] Raffaele Capitani , Al raduno di CL tiro al bersaglio su piazza del Gesù. Piccoli attacca ancora il segretario Andreotti parla di “teste dure”. Non bisognava essere profeti per capire che questo meeting di Comunione e liberazione si sarebbe trasformato in un vero e proprio precongresso DC .Di “ Creazione, arte ed economia “ c'è rimasto solo il titolo. Ieri sono calati a Rimini Andreotti, Piccoli, Evangelisti . Ma perché De Mita non è venuto al meeting? “ Dovete chiederlo a lui” , risponde Piccoli che rilancia le correnti nello scudo crociato
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29 agosto |
CGIL- Intervista al segretario generale Antonio Pizzinato.
«l’Unità», 29 agosto 1987 [p.11] A.Pollio Salimbeni, Pizzinato : “ Su questa strada sarà scontro”. Il rischio è che si punti dritto dritto a una collisione con il sindacato. Ecco che cosa dimostra la manovra fiscale dì autunno per il segretario generale della CGIL, Antonio Pizzinato .” Ormai è chiaro : nel governo ci sono forze che perseguono scientificamente questo obiettivo”. A Goria che rinvia le scelte di politica economica alla “fase due”, Pizzinato ribatte : non siete credibili
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29 agosto |
DC – Si svolge al Lavarone il convegno della sinistra. Partecipa all’iniziativa il segretario De Mita. Chiude i lavori Mino Martinazzoli
«l’Unità», 29 agosto 1987 [p.11] Pasquale Cascella, Il Convegno di Lavarone. La sinistra DC fa i conti. Oggi arriva De Mita ma chiuderà Martinazzoli
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La crisi nel Golfo Persico |
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11 - 12 settembre |
Alla Camera si svolge la discussione sulle comunicazioni del governo sulla situazione nel Golfo Persico. La mozione presentata da Martinazzoli ( DC) , De Michelis ( PSI) , Del Pennino ( PRI), Caria ( PSDI) e Battistuzzi su cui il governo pone la fiducia è approvata con 342 voti a favore e 229 contrari. Più di 20 deputati DC con un documento prendono pubblicamente le distanze dalla scelta della maggioranza di governo di inviare le navi nel Golfo
«l’Unità», 12 settembre 1987 [p.1-p.3] p.1- Editoriale, Gerardo Chiaromonte, Aspettare il giudizio dell’ONU ; Giovanni Fasanella, La maggioranza finalmente si accorge della missione del segretario dell'Onu . Anche i socialisti costretti a modificare la propria posizione. Navi ferme fino a martedì. Il governo subisce la tesi del rinvio. Stretto dall'opposizione di sinistra, in difficoltà per i contrasti nella maggioranza, il governo ha subito ieri alla Camera una secca battuta d'arresto ha dovuto accettare di rinviare a martedì la partenza delle navi per il Golfo Persico, cioè dopo che si conoscerà l'esito della missione a Teheran e a Baghdad del segretario generale dell'Onu, Perez de Cuellar ; p.3- Giorgio Frasca Polara, Le navi nel Golfo. L'opposizione in Parlamento e nel paese ha lasciato il segno sulla maggioranza costretta ad una temporanea retromarcia. Oggi si voterà ancor la fiducia. Il governo inciampa alla Camera. Le navi attendono martedì. Le navi italiane salperanno per il Golfo non più domani notte (dopo il voto di fiducia-bis della Camera). Ma martedì 15 quando sarà noto l'andamento dei colloqui del segretario generale Onu a Teheran e Baghdad». Lo ha annunciato ieri lo stesso il ministro della Difesa Zanone. “ Risultato insoddisfacente” , per Renato Zangheri, e tuttavia una marcia indietro del governo ; Andreotti polemico. “Non sono Cavour ma è miope chi vuol fare l’ Europa nel Golfo...”. “Nessuno pretende di essere Cavour, né di avere l'illuminazione di certi giornalisti, che, purtroppo, sono restati troppo poco in quest'aula per aver imparato ad esercitare la virtù dell'umiltà che nasce dall'esperienza parlamentare...”. Con questa battuta indirizzata al direttore di “Repubblica” , Andreotti ha suggellato un discorso di stringente polemica con più impazienti interventisti; Giuseppe F. Mennella, L’intervento nel dibattito di ieri a Montecitorio. Napolitano: molte carte da giocare per evitare questa avventura. Ci sono ancora carte da giocare. Non è vero che l'alternativa è fra il far nulla e inviare navi nel Golfo. Cosi si è espresso ieri Giorgio Napolitano aprendo il dibattito sulla fiducia-bis alla Camera. E fra queste “carte” Napolitano ha citato le pressioni politiche convergenti sull’Iran , l'embargo di armi e altre sanzioni verso Iran e Irak e anche, se necessario, la costituzione di una forza multinazionale dell’ONU
«l’Unità», 13 settembre 1987 [p.1-p.3] p.1- Editoriale, Fabio Mussi, Una ferita da evitare ; p.1-p.3 - Pasquale Cascella e Giorgio Frasca Polara , Votata la fiducia. Convulso il dibattito parlamentare sul Golfo mentre in tutta Italia si estende la protesta. DC riluttante sulle navi. PCI: sostenere l’azione ONU. La Camera ha votato nella notte la fiducia al governo. I sì sono stati 342, i no 229. Si è concluso così il lungo dibattito parlamentare sulla drammatica vicenda dell'invio delle navi italiane nel Golfo Persico. Settori della maggioranza , hanno mostrato fino all'ultimo riluttanza a schierarsi sulla scelta interventista. Più di 20 deputati de hanno o pubblicamente le distanze con un duro documento ; p.3- G.F.P. ( Giorgio Frasca Polara) , D’Alema e Minucci “ L’unico pezzo d’Italia galleggiante è questo governo
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12 settembre
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Alla Camera si svolge la discussione sulle comunicazioni del governo sulla situazione nel Golfo Persico. Il governo pone la fiducia che è approvata con 342 voti a favore e 229 contrari.
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12 settembre |
PRI In seguito all’elezione di Spadolini a presidente della Camera il consiglio nazionale elegge Giorgio La Malfa segretario del partito.
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14 ottobre
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La Camera approva, con 347 voti favorevoli e 37 contrari, la proposta di legge Disciplina dell'attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consigli o dei ministri . Il Senato approverà in via definitiva il provvedimento il 28 luglio 1988 ( l. 23 agosto 1988, n. 400).
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1 novembre
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CINA Il XIII Congresso del Partito comunista conferma la linea riformista di Deng Xiaoping.
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Cinque referendum |
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8 novembre
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Si vota per 5 referendum . Abrogazione delle norme che escludono la responsabilità civile dei giudici; della commissione parlamentare inquirente per i procedimenti penali contro il Capo dello Stato e i ministri ; delle norme che delegano al CIPE la localizzazione delle centrali nucleari ; delle norme che dispongono contributi finanziari agli enti locali che accettano centrali nucleari sul loro territorio; delle norme che autorizzano l’ENEL a progetti nucleari all’estero. Vota circa il 65 % degli aventi diritto .Gli elettori si pronunciano per l’abrogazione delle norme in vigore.
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Crisi del governo Goria |
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25 novembre
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Alla Camera si svolge la discussione sulle comunicazioni del Governo. La mozione di fiducia presentata da Martinazzoli (DC), De Michelis (PSI), Battistuzzi (PLI) , Del Pennino (PRI), Caria (PSDI) è approvata con 368 voti favorevoli e 233 contrari.
X Legislatura Camera dei deputati
Seduta antimeridiana n. 54 -25 novembre 1987
«l’Unità», 26 novembre 1987 [p.2-p.5] p.2- Antonio Bassolino, Fiducia e sfiducia ; Fabio Mussi, Quei banchi vuoti ; p.5- Guido Dell’Aquila, Nella replica a Montecitorio il presidente del Consiglio annuncia sospensione di 2 mesi per Montalto e s'improvvisa paladino dei “no”. Goria s'arrabbia “Parlamento poco responsabile”. Giovanni Goria fa finta di nulla. Alle accuse di vacuità mosse al suo documento politico replica alzando le spalle e incamerando la rinnovata “fiducia” anche della Camera, dopo quella espressa dal Senato sabato scorso. Anzi, nella replica prima del voto, è lui ad accusare il Parlamento “di scarsa partecipazione, di bassa tensione politica che mi auguro apparente” ; G.D.A ( Guido Dell’Aquila), L'ultima seduta del dibattito alla Camera. Pajetta elenca le insufficienze del governo dei ripetenti. L’imprevista sospensione del dibattito mattutino non ha avuto strascichi martedì pomeriggio, quando si è esaurita la discussione sulla fiducia al Goria- idem. Ripescato anche De Michelis , “assente giustificato” al mattino. Larghissimi , comunque, i vuoti tra i banchi della maggioranza. “Tornate qui come ripetenti, bocciati dalla situazione del paese” ha esclamato fra l’altro Gian Carlo Pajetta ; Aula deserta martedì mattina. E quei banchi vuoti? “Anche i 5 scioperano”. Non è stata proprio una sospensione “per mancanza dì oratori” - come invece le scarne informazioni radiotelevisive di martedì avevano accreditato - ma certo la chiusura anticipata del dibattito mattutino a Montecitorio ha suscitato legittima curiosità. Tutto è cominciato dall'imprevista rinuncia di Mario Capanna e da un aereo che non è partito da Venezia, lasciando “a piedi” Gianni De Michelis
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25 novembre |
CGIL, CISL, UIL- Sciopero generale contro la politica economica del governo e contro la Finanziaria. Secondo i sindacati la partecipazione è stata dell’80% nell’industria, 60% nel pubblico impiego, l’805 nei trasporti ,dove si erano registrate forti contestazioni alle confederazioni sindacali, 55% nelle banche. Non mancano i problemi: bassa la partecipazione delle scuole del Nord e alla FIAT Mirafiori
«l’Unità», 26 novembre 1987 [p.1-pp.3-4] p.1- Stefano Bocconetti, Successo CGIL, CISL, UIL, Una prova di compattezza democratica mentre il pentapartito conclude il rito della fiducia. L’Italia in sciopero dà la «sfiducia» a Goria. Le cifre : 85% nell’industria , 60% nel pubblico impiego, 80% nei trasporti (il settore dove più forte è stata la contestazione al sindacato), 55 per cento nelle banche. Insomma lo sciopero generale è riuscito , come hanno testimoniato anche le i manifestazioni di piazza. Certo, con tanti problemi : adesioni basse nelle scuole del Nord , in qualche ministero romano , in molte banche e alla Fiat Mirafiori ; p.3- Edoardo Gardumi, Alte ovunque le adesioni Anche alla Fiat auto percentuali superiori rispetto al passato. Operai ma anche impiegati. Significativa partecipazione dei “colletti bianchi” e delle piccole imprese. Le fabbriche rispondono all'appello. I sindacati giudicano molto soddisfacente l’andamento dello sciopero tra i lavoratori . Senza sostanziali scarti tra Nord, Sud e Centro, la risposta delle grandi fabbriche all'appello delle tre confederazioni è stato massiccio. Notevole, e forse superiore, la partecipazione nelle aziende piccole e medie. Viene anche indicata come molto significativa l'adesione dei tecnici e degli impiegati ; Bruno Ugolini, La scelta di macchinisti e insegnanti “Oggi faccio il crumiro?» COBAS divisi e isolati. Era inutile cercare ieri gli striscioni dei COBAS, gli organismi dì base sorti spontaneamente nel settore pubblico, lungo i cortei sindacali. Tra i loro aderenti, nelle scuole, nelle ferrovie, c'è chi ha alzato le spalle ed è andato a lavorare. C'è invece chi non se l'è sentita. Lo sciopero generale ha comunque parlato anche a tutti loro. Divisi , dispersi non vincono i COBAS, perdono i lavoratori ; Marcello Villari, E il Sud si ribella all'emarginazione Nel Mezzogiorno lo sciopero generale è riuscito. Alta è stata la partecipazione ai cortei sindacali. Si è così espresso un potenziale di lotta che, oggi, in una realtà dove la disoccupazione sfiora il 20%, si è dimostrato molto alto. Tocca ora al sindacato valorizzarlo nel quadro di una forte ripresa dei temi meridionalistici. Grosse manifestazioni a Crotone e in altre importanti città meridionali ; p.4- Stefano Righi Riva, Lo sciopero generale. Piazza Duomo piena sotto la pioggia. Con gli operai delle grandi pagine il coordinamento “pony” e tanti lavoratori dei servizi. I settantamila di Milano. Sotto gli ombrelli, per difendersi dalla pioggia, si intrecciano le valutazioni dei dirigenti sindacali sulla riuscita dei cortei : cinquantamila, settantamila? Non sono troppi rispetto a questa piazza infreddolita che ora sta sciamando verso casa ? I paragoni col passato non sono agevoli , da molto tempo non scendevano in piazza tutti insieme i lavoratori milanesi, Ma forse queste cifre rispondono al vero ; Michele Costa , Giovani e donne riportano su la “media-Fiat” ; Paola Sacchi, Le “ tute verdi” di Fiumicino in corteo a Roma tra gli applausi. “Eccoci qui in tremila a dimostrare che noi scendiamo in piazza anche quando la manifestazione non è per il nostro contratto . A dimostrare che noi ci battiamo insieme a tutti gli altri contro la politica iniqua del governo. “ Noi siamo nel sindacato, non siamo i COBAS”. I dipendenti di terra di Fiumicino hanno caratterizzato ieri con una massiccia presenza la manifestazione di 30.000 lavoratori svoltasi nella capitale ; Scuola un successo al 50% per la CGIL ; Manifestazione in diecimila anche a Salerno. A Napoli tantissimi giovani Si gioca il futuro della città
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26 - 28 novembre |
PCI - Comitato centrale. Il dissenso di Ingrao
«l’Unità», 27 novembre 1987 [p.1-p.3] p.1- Enzo Roggi , Bruno Ugolini , Occhetto al CC del PCI . La relazione affronta i temi della prospettiva politico . Al primo posto la riforma istituzionale.”Un'alternativa alla crisi del sistema politico”. Un Comitato centrale molto atteso, dopo mesi di acuto dibattito nel partito (iniziato all'indomani dell’insuccesso elettorale di giugno), dopo il successo del referendum e a ridosso della crisi del governo Goria. Il PCI fa il punto e rilancia : assume la crisi del sistema politico come motivazione di un’alternativa democratica. Achille Occhetto presenta nella relazione molti spunti nuovi di analisi è di linea ; p.3- Enzo Roggi, Occhetto al Comitato centrale . Chiuso il ciclo storico della democrazia consociativa ora valgono i programmi. La crisi del sistema politico. I rapporti col PSI di fronte all'esigenza di un processo globale di riforme. “ L’alternativa, molto più di una proposta di governo”. Non solo una fase politica, ma un ciclo storico ( la “democrazia consociativa» imperniata sulla DC ) è chiuso e sta precipitando nella crisi del sistema politico. L'idea, la proposta dell’alternativa va riletta alla luce di questo dato : non si presenta solo come una proposta di governo , ma come un processo globale di riforma. Quali i suoi contenuti e i suoi protagonisti ? Ecco la relazione di Occhetto al CC ; Bruno Ugolini, Botta e risposta Colajanni - Petruccioli. Larga adesione alla relazione di Occhetto con qualche ma, qualche distinguo e dissensi espliciti esplicitati da Napoleone Colajanni e Gian Franco Borghini. Rispondono altri , risponde in questa prima fase del dibattito , Claudio Petruccioli . Cosi come è iniziata ieri pomeriggio la discussione al Comitato centrale. Al centro la proposta di una linea di rinnovamento, di una svolta.
«l’Unità», 27 novembre 1987 [pp.11-13] pp.11-13- La relazione di Occhetto al Comitato centrale. La crisi italiana e le prospettive dell’alternativa. L’alternativa va intesa come risposta alla crisi del sistema politico giunto al degrado. Esaurita la fase della democrazia consociativa, occorre andare ad alleanze programmatiche. Diritti democratici, riforme sociali e istituzionali, nuove regole per l'economia. Al PSI rimproveriamo di approfittare della crisi invece di affermare soluzioni nuove e riformatrici. Sfida sui contenuti e atteggiamento costruttivo verso le forze migliori del mondo cattolico. Battaglia ideale,democrazia e solidarietà nella vita interna del partito [ testo ] ; p.13- Gli interventi sulla relazione
«l’Unità», 28 novembre 1987 [p.1-p.3] p.1- Giancarlo Bosetti, Moltissimi sì al Comitato centrale per la “ riforma del sistema politico”. Accordo nel PCI sulla proposta Occhetto. Ingrao dichiara il suo dissenso. Al Comitato centrale del PCI larga convergenza sulla relazione di Occhetto. Diversi interventi accentuano gli elementi di novità nella proposta politica del PCI : centralità, per l'alternativa, della riforma del sistema politico a conclusione del ciclo quarantennale della democrazia consociativa. Napolitano approva l'indicazione fondamentale. Ingrao esprime un dissenso complessivo ; p.3- Bruno Ugolini, Il dibattito al Comitato centrale del PCI. Ampia concordanza sulla relazione. Gli interventi di Reichlin, D’Alema , Zangheri e Macaluso. Oggi conclude Natta . Il no di Ingrao. Napolitano distingue il suo sì. Il dissenso di Ingrao , i contributi chiarificatori di Reichlin, Napolitano, Chiarante , Fassino, D’Alema , Mussi , Giovanni Berlinguer , Cervetti . Gli accenni critici di Magri , Libertini, i problemi posti da Macaluso , Perna, Trivelli. La voce delle donne, quella degli intellettuali ( Badaloni, Spriano , Vacca, Asor Rosa). Un partito che vuole scrollarsi di dosso le certezze del passato e riprendere l'iniziativa politica ; Le novità nella relazione di Occhetto. La stampa commenta: “ Il PCI torna in gioco”. “Non ha deluso l'attesa” . Questa affermazione del commentatore del “Corriere” Piazzesi, a proposito della relazione di Occhetto appare condivisa dalla generalità della stampa a giudicare dall'ampiezza dei resoconti e dei commenti. Sui titoli dei giornali dominano le parole : svolta, grande riforma , a tutto campo, novità. Qualche forzatura o unilateralità ma, nell'insieme, un panorama di grande attenzione e rispetto
«l’Unità», 28 novembre 1987 [pp.13-16] Gli interventi sulla relazione di Occhetto
«l’Unità», 29 novembre 1987 [p.1-p.3] p.1- Giancarlo Bosetti, Comitato centrale. Natta e Occhetto concludono il dibattito. Solo 5 contrari , tra cui Ingrao , e 9 astenuti. Nel PCI sì quasi unanime alle novità di linea politica. Con una breve replica di Occhetto e un discorso conclusivo di Natta sono terminati i lavori del Comitato centrale del PCI all'insegna di una ritrovata unità del gruppo dirigente su una linea precisata e arricchita dell’alternativa democratica come risposta alla crisi del sistema politico. Tra i voti contrari a questa nuova impostazione c'è quello di Pietro Ingrao ; p.3- Enzo Roggi, Le conclusioni al Comitato centrale. Riforma delle istituzioni e del sistema politico, rinnovamento della società. Un passaggio di fase per la Repubblica, segnato dall’incontro di forze progressiste e di sinistra. Natta una grande sfida d’innovazione democratica. Il fatto nuovo del CC è che il PCI assume in pieno esigenze di innovazione del sistema democratico e politico come aspetto essenziale di un disegno complessivo di riforma che investa ì diritti dei cittadini, la società, l'economia, le istituzioni. Ciò risponde anzitutto a un'esigenza della nazione ed è coerente con la prospettiva dell'alternativa. Così Natta nell'ampio intervento conclusivo di ieri ; Bruno Ugolini, Quasi 100 interventi in un confronto unificante. Un confronto ricco, un clima “rasserenante e unificante” , per dirla con Paolo Bufalini, circa cento interventi prima dei discorsi conclusivi. Un tema centrale : il rapporto tra riforme sociali e riforme istituzionali. Tra gli interventi di ieri mattina : Livia Turco, Nilde lotti, Pellicani, Cossutta, Folena, Tortorella , Chiaromonte, Bassolino, Bertinotti, Turci, Ranieri... ; Fausto Ibba,Il vicesegretario del PCI sottolinea il superamento delle pregiudiziali nel confronto interno e risponde alle obiezioni di Ingrao. Occhetto: “Un clima nuovo a di noi”. “Questa riunione del Comitato centrale è stata in larga misura ciò che voleva essere . Un'occasione per rompere impostazioni cristallizzate e vecchi schemi, che assumevano come misura di distanze e dissensi interni il giudizio sulle e altre forze politiche, in particolare il PSI . Ecco il bilancio tratto , nella sua , da Occhetto, che ha in particolare risposto alle obiezioni di Ingrao .
«l’Unità», 29 novembre 1987 [pp.15-18] pp.15-18 - Gli interventi sulla relazione di Occhetto ; p.18 - La replica di Occhetto
«La Stampa», 26 novembre 1987 [p.2] Paolo Mieli, Oggi il Comitato centrale affronta la riforma istituzionale. PCI e nuova Repubblica. Occhetto : “Ci vuole la rottura di una continuità che va avanti dal ‘45”. La svolta presuppone nuovi rapporti con gli altri partiti, specie con la DC. Ma il PSI non intende farsi scavalcare e apre al nuovo corso comunista. Craxi a Natta : “ Vediamoci presto”
«La Stampa», 27 novembre 1987 [p.2] Paolo Mieli, Il vicesegretario PCI propone una rifondazione istituzionale. Occhetto : è alla fine la prima Repubblica. Anche il partito è a una svolta dopo la sconfitta. “Avvisi” al PSI e apertura alla DC
«La Stampa», 28 novembre 1987 [p.2] Paolo Mieli, La “svolta” del PCI nel dibattito al Comitato centrale. Occhetto vince la partita. Solo Ingrao, da sinistra, critica le tesi del vicesegretario. Napolitano, da destra, approva la “ convergenza tra tutte le forze democratiche” per le riforme. D’Alema : “ Col PSI unità necessaria” ; p.pass. ( Paolo Passerini), Positive reazioni al discorso di Occhetto. I partiti plaudono alla svolta . DC: “ Si rivaluta il tema delle riforme proposto da De Mita nel ‘84”. PSI : “ Si tratta con rispetto i socialisti”. PRI : “ C’è un tentativo di uscire dalle formule”
«La Stampa», 29 novembre 1987 [p.2] Paolo Mieli, “Sì” del Comitato centrale alla svolta : solo 4 contrari e 9 astenuti. Il PCI incorona Occhetto. Questo successo ipoteca la sua nomina a segretario. Lama : “ Mi sono ricreduto su di lui”. Ingrao, pur votandogli contro, lo ringrazia. Ma Cossutta : “ Ignoriamo i bisogni delle masse”
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14 dicembre |
MSI- DN Si svolge a a Sorrento il XV Congresso . Giorgio Almirante lascia la segreteria del partito. Gianfranco Fini è eletto segretario e Almirante assume la presidenza del partito.
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16 dicembre |
Incontro PCI - PSI |
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11 - 14 dicembre
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Almirante, come annunciato alla Festa Tricolore di Mirabello di Ferrara, rinuncia a ricandidarsi e svolge la sua ultima relazione da segretario. Nel dibattito si confrontano 6 mozioni che otterranno i seguenti risultati : Andare oltre ( Rauti) voti: 390,28,0%, membri al CC 79 ; Destra in movimento ( Fini) , voti : 340,24,5%, membri al CC 68; Impegno unitario ( Servello) voti : 285, 20,5%, membri al CC 57; Proposta Italia ( Menniti) voti : 163, 11,7%, membri al CC 33 ; Destra italiana ( Romualdi ) voti : 107, 7,7%, membri al CC 22 ; Nuove prospettive ( Tremaglia) voti: 105 , 7,7%, membri al CC 21. Quattro i candidati alla segreteria Mennitti, Fini, Rauti, Servello . Gianfranco Fini con 727 voti vince il ballottaggio con Rauti , 608 voti. Per Fini votano i sostenitori delle mozioni “ Destra in movimento”, “Impegno unitario”, “ Nuove prospettive” e “ Destra italiana”. Per Rauti “Andare oltre” e “ Proposta Italia”. Nella prima votazione il risultato ha visto nell’ordine : Fini, Rauti, Servello, Mennitti.
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18 dicembre
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Alla Camera si svolge la discussione sulle comunicazioni del Governo riguarado alle centrali nucleari. Al termine del dibattito il governo pone la questione di fiducia su una sua risoluzione in merito che è approvata con 350 favorevoli e 203 contrari.
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28 dicembre
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Il presidente della Repubblica Francesco Cossiga rinvia alle Camere il disegno di legge Conversione in legge , con modificazioni, del decreto- legge 30 ottobre 1987, n. 442, recante fiscalizzazioni degli oneri sociali, proroga degli sgravi contributivi nel Mezzogiorno, interventi per settori in crisi e norme in materia di organizzazione dell’INPS.
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1988 |
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6 gennaio
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PR Si svolge il XXXIII Congresso. Sergio Stanzani è eletto segretario e l’architetto Bruno Zevi presidente.
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14 gennaio |
Incontro PCI - DC |
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25 gennaio
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Alla Camera si discute la legge finanziaria per il 1988. Voto di fiducia Subemendamento del governo approvato con 309 a favore e 210 contrari
X Legislatura Camera dei deputati Seduta n. 82 – 25 gennaio
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29 gennaio
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Ancora voto di fiducia sulla finanziaria
X Legislatura Camera dei deputati Seduta n. 86- 29 gennaio
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5 febbraio
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Ancora voto di fiducia sulla finanziaria Articolo 35 approvato con 350 a favore e 208 contrari.
X Legislatura Camera dei deputati Seduta n. 91 – 5 febbraio
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10 febbraio
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Il Presidente del Consiglio Goria si dimette poiché il Governo è stato messo in minoranza varie volte durante la discussione e l’approvazione della legge finanziaria.
X Legislatura Camera dei deputati Seduta n. 93- 13 febbraio
«l’Unità», 12 febbraio 1988 [p.1-pp.3-5] p.1- Editoriale, Achille Occhetto, Ora chiediamo una nuova fase ; Pasquale Cascella, Il presidente del Consiglio costretto alle dimissioni dopo 18 sconfitte parlamentari. Il Psi vuole resuscitarlo. De Mita vuole “congelarlo” per superare la finanziaria. Si è dissolto il governo Goria . Ma c'è già chi vuole rimandarlo alle Camere. La diciottesima sconfitta alla Camera ha portano il governo alle dimissioni. Ma oggi la DC e il PSI andranno al Quirinale ( Francesco Cossiga ieri ha già consultato i presidenti della Camera, Nilde lotti, e del Senato, Spadolini) per chiedere il rinvio di Goria in Parlamento. Craxi lo reclama a gran voce. De Mita vorrebbe “congelare” il governo. Ma entrambi ammettono: “La crisi è profonda” ; p.3- Federico Geremicca, Le dimissioni del governo. Il segretario DC propone che si approvino Finanziaria e bilancio e poi riprendano le procedure della crisi. De Mita dice: “Congeliamo Goria”. “ Congelare” la crisi approvare Finanziaria e bilancio. È questo quello che la DC dirà oggi a Cossiga, De Mita dice “ Ho sentito gli altri segretari , mi pare siano d’accordo con questa procedura . Del resto, l'impegno era prima la Finanziaria e dopo il chiarimento. E ora , a crisi aperta , mi pare che anche quelli che avevano sospetti sulla reale portata del chiarimento possano esse più tranquilli” ; Sarà rinviato ( di un anno ?) il Congresso DC ; Bruno Ugolini, Intervista a De Michelis dopo la segreteria socialista. Ma il Psi chiede che il governo ritorni alle Camere per la fiducia. I “ filogoriani” sono oggi i socialisti. De Michelis spiega, in questa intervista , le ragioni della posizione assunta. De Mita non ha nemmeno informato Craxi di quanto stava meditando. La situazione ingovernabile è figlia della crisi della DC . Tutto è successo nel Consiglio dei ministri quando si è alzato a parlare Andreotti . Farete un solo nome a Cossiga? Niente nomi, un ragionamento ; . La denuncia di Natta nell'aula di Montecitorio “Non si può proseguire così violando ogni regola”. “La crisi non è frutto di giochi politici, ma si è aperta in seguito a una grande battaglia parlamentare su un punto fondamentale della politica economica del governo com'è la legge finanziaria “ Così ha dichiarato ieri Natta, rilevando che i comunisti hanno “difeso in modo fermo le prerogative del Parlamento in un momento in cui il governo ha avuto la tentazione di forzare la mano ; Da La Malfa un no al rinvio . “E forse qualcun altro ha votato contro per dar la colpa alla DC”
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13 febbraio
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Il Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, accogliendo le richieste di PSI e DC rinvia il governo dimissionario alle Camereper un voto di fiducia per un mandato limitato all’approvazione della Finanziaria e del Bilancio .
«l’Unità», 14 febbraio 1988 [p.1-p.3] p.1- Editoriale, Claudio Petruccioli, Cinque partiti e lo sconquasso ; pp.1-3- Pasquale Cascella, Cossiga accoglie le pressioni di DC e PSI. Una durissima dichiarazione di Natta. Un gioco d'azzardo Goria torna alle Camere. “ Dimissioni respinte”. Incerto fino all’ultimo il capo dello Stato ha accolto le pressioni della DC e del PSI e ha rinviato il governo alle Camere. Goria sopravvive a se stesso avrà il voto di fiducia dalla maggioranza, ma solo per un mandato limitato approvare Finanziaria e bilancio, e basta . Una scadenza alla quale allude lo stesso comunicato del Quirinale. Natta commenta : “ È un fatto politico e arrischiato” ; p.3- Quirinale. Così chiuso il giro dei colloqui ; Sergio Criscuoli, “ È una decisione che espone Cossiga”. Rodotà, Ferrara, Barbera : una stranezza la fiducia a termine, alto rischio di sconfitte che potrebbero riverberarsi sul Quirinale
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La discussione sulla fiducia alla Camera |
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17 febbraio
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Alla Camera si svolge la discussione sulle comunicazioni del Governo. Il presidente del Consiglio, Giovanni Goria, si impegna a dimettersi dopo il voto sulla Finanziaria e il previsto «chiarimento» nella maggioranza di governo. Nel corso del dibattito Achille Occhetto, vicesegretario del PCI, avanza di un confronto senza pregiudiziali fra le forze politiche per dare vita a un governo di convergenza programmatica e di garanzia istituzionale , un «governo di garanzia». La proposta è vista con cautela dalla DC, decisamente contrario il PSI. La risoluzione presentata da Martinazzoli ( DC) , De Michelis ( PSI), Craia ( PSDI ) Battistuzzi ( PLI) e Del Pennino ( PRI) su cui il governo pone la fiducia è approvata con 364 voti favorevoli e 208 contrari.
«l’Unità», 17 febbraio 1988 [pp.1-2-p.3] p.1-p.3- Pasquale Cascella, Tra le polemiche Goria toma in Parlamento. Oggi Giovanni Goria torna nell'aula di Montecitorio che lo ha bocciato per 18 volte consecutive. Si ripresenta con un governo che è già diviso al suo interno sul da farsi nel prosieguo dell'iter della legge finanziaria. “ Deciderò momento per momento”., fa sapere il presidente del Consiglio. Intanto , la “pregiudiziale” del PSI contro il voto segreto surriscalda anche il confronto sulle riforme istituzionali ; p.2- Enzo Roggi, Esposti al rischio ; p.3- Guido Dell’Aquila, Camera. La fiducia e martedì il bilancio ; Giuseppe F. Mennella, Che fondamento ha l’allarme sulle modifiche approvate a Montecitorio. Un’intervista a Giorgio Macciotta. Finanziaria, qual è il disavanzo? Gira un'aria allarmistica sul dissesto della finanza pubblica dopo le votazioni delle ultime settimane sulle leggi di bilancio. Intanto serve per motivare l'attacco contro alcuni miglioramenti strappati al governo. E un allarme fondato? Giorgio Macciotta, dell'ufficio di presidenza del gruppo comunista di Montecitorio , lo definisce “generico” e presenta le sue cifre in questa intervista ; Federico Geremicca, Si teme il ritorno dei franchi tiratori. Martinazzoli chiede ad Andreotti di parlare oggi ai deputati DC. Nella sala del Cenacolo la DC si è rifugiata nei “bei tempi” del centrismo che fu. Ma ecco Martinazzoli avvicinare Andreotti : “Giulio, puoi venire all'assemblea del gruppo di domani? Sai, c'è attesa per quel che Goria dirà. Temo nuovi problemi “ . Nella sala, riappaiono i fantasmi dei “franchi tiratori” . Andreotti dice : “ Goria mi ha assicurato che farà un intervento assai stringato. Ma all'assemblea, se vuoi, ci sarò” ; Sergio Criscuoli, Scarica sulla DC eventuali scivoloni. Craxi promette appoggio a Goria ma mette le mani avanti. Alla vigilia del periglioso ritorno del governo davanti alla Camera, Craxi fa la formale promessa di sostenere il suo tentativo per l'approvazione della Finanziaria, ammorbidisce l'annuncio di Amato di volerla rifare, rimprovera ancora alla DC di aver provocato la crisi e a Goria di averne preso atto, e torna alla carica (stavolta con misura) sulla questione del voto segreto. Ma sembra un discorso a futura memoria
«l’Unità», 18 febbraio 1988 [p.1-pp.3-4] p.1- Enzo Roggi, Oggi la fiducia. Il presidente del Consiglio annuncia : resto fino al chiarimento. Il vicesegretario comunista avanza la proposta di una soluzione di garanzia. Goria firma il mandato a termine. Occhetto “ Ci vuole un governo con il PCI”. Goria promette di andarsene al momento del preannunciato “chiarimento” che seguirà l'approvazione di Finanziaria e bilancio. M a il PCI, con Occhetto, incalza e propone di uscire dal tunnel della crisi con un confronto senza pregiudiziali per dare vita a un governo di convergenza programmatica e di garanzia istituzionale. È la notizia del giorno che ha subito suscitato reazioni, cautela DC, contrario il PSI ; pp. 1- 3 - Federico Geremicca, De Mita e Andreotti aprono il fuoco contro i socialisti ; p.3- Pasquale Cascella, La proroga della crisi DC e socialisti studiano le prossime mosse senza indicare vie d’uscita. La nuova proposta del PCI. Imbarazzo tra i cinque. “Minestra” riscaldata sentenzia l’ “Avanti!”. Goria chiede una fiducia in cui non crede nessuno. “Guai ad agitarsi ancora” Goria lasciando palazzo Chigi per andare a chiedere la fiducia a Montecitorio. Parla nell’aula che lo ha battuto per 18 volte e al liberale Altissimo sembra di assistere a un vecchio film “ Rincontrasi per dirsi addio”. Il segretario del PLI si scuote quando interviene Achille Occhietto “Suggestivo, molto suggestivo”. La DC si cautela. E il PSI reagisce nervosamente ; Guido Dell’ Aquila, “Siamo stati bravi la maggioranza però si è scollata”. Il presidente del Consiglio si concede un'esaltazione del suo governo ma si impegna a lasciare “prontamente” appena varata la Finanziaria ; p.4- La proposta del PCI. Uscire dal vicolo cieco con la corresponsabilità di tutte le forze. L’impegno per le riforme. Appello a PSI e DC per un confronto libero da ogni pregiudiziale. Occhetto: governo di garanzia e di convergenza programmatica. Occorre uscire dal vicolo cieco in cui la situazione è precipitata per l'intreccio ormai stretto tra crisi politica e crisi istituzionale : occorre un governo di convergenza programmatica e di garanzia istituzionale considerando la possibilità di una partecipazione del PCI . Achille Occhetto interviene alla Camera e va al cuore del problema politico, al di là della sorte segnata del governo Goria ; G.D.A. ( Guido Dell’Aquila), Il gruppo comunista riunito con Natta. Unità sulle scelte
«l’Unità», 19 febbraio 1988 [p.1-pp.3-4]
«La Stampa», 17 febbraio 1988 [p.1] Paolo Passarini, Che cosa pensa e che cosa dirà nel discorso alla Camera. Goria in cerca di fiducia. Toni misurati nonostante l’amarezza. Spera di essere risparmiato dai franchi tiratori per rispetto a Cossiga. Craxi se salta la Finanziaria, elezioni
«La Stampa», 18 febbraio 1988 [pp.1-2] p.1- Alberto Rapisarda, Un presidente del Consiglio amareggiato ha richiesto la fiducia. Goria : ho fatto la mia parte. Assicura che dopo l’approvazione della Finanziaria “ ci sarà il chiarimento politico”. Occhetto propone un governo istituzionale d’emergenza con tutti i partiti democratici ; p.2- Titolo pagina: Occhetto propone una maggioranza con tutti i partiti. Il PCI : governo d’emergenza. Senza nominarlo, suggerisce Craxi quale presidente del Consiglio. “ È un passaggio verso l’alternativa di sinistra” ; P aolo Passarini, Craxi replica a Occhetto : No grazie ; Marcello Sorgi, Su De Mita l’incubo del preambolo. Gli amici del segretario temono una nuova maggioranza per isolare il leader a Palazzo Chigi
«La Stampa», 19 febbraio 1988 [pp.1-2] p.1- Alberto Rapisarda, Proprio mentre la Camera vota la fiducia al governo. Craxi e DC, riparte il duello. Il segretario del PSI respinge l’accusa di puntare alle elezioni : “ Non ho minacciato niente e nessuno”. Contrattacca contestando “ intrighi e doppio gioco”. De Mita : “ Un discorso adirato” ; p.2- Titolo pagina : Pronta una carta di riserva nel caso fallisca un’intesa forte con i socialisti. La DC pensa a un governo aperto. L’ipotesi potrebbe essere quella di un bicolore col PRI appoggiato dal PCI. De Mita potrei andare a Palazzo Chigi, ma lascerei la segreteria ; Marcello Sorgi, Andreotti a sorpresa si schiera con De Mita ; Paolo Passarini, E il PSI corregge il tiro su Occhetto ; a.m. , Il segretario socialista cerca di scacciare il ricorrente incubo di un accordo tra DC e comunisti. L’ira di Craxi : “ Torna il solito gioco democristiano”
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La discussione sulla fiducia al Senato |
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17 - 19 febbraio
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Al Senato si svolge la discussione sulle comunicazioni del Governo. La fiducia, è approvata con 170 voti favorevoli e 91 contrari.
Seduta antimeridiana n. 79 -17 febbraio Consegna delle Comunicazioni del governo [allegato] Seduta n. 82- 19 febbraio 1988 Giovanni Goria presidente del Consiglio : Comunicazioni del governo. Discussione. Dichiarazioni di voto e votazione nominale
«l’Unità», 20 febbraio 1988 [p.1-pp.3-4] pp.1-3-Pasquale Cascella, Il leader DC rispolvera il pentapartito di ferro e litiga col PSI.“Provocatore”, dice De Mita a Craxi. Natta: voto anticipato? E' avventurismo ; p.3- Giuseppe F. Mennella, Al Senato DC e PSI si esibiscono in nuove polemiche. Pecchioli: senza rivincite si può varare la Finaziaria. Fiducia bis tra colpi bassi. Con 170 “sì” e 91 “no” anche il Senato ha votato ieri sera una scontata fiducia al governo di Giovanni Goria. Una maggioranza a brandelli ha votato la fiducia - ha detto Ugo Pecchioli - ad un “governo finito”. Il dibattito a palazzo Madama – complessivamente ventitré interventi - s'è esaurito in una sola giornata. Tre i punti centrali: i rapporti tra i 5, la proposta del PCI, la sorte della legge finanziaria ; Macaluso: “ Litigate ma cosa proponete ?” . La concorrenza tra DC e PSI ormai produce il non governo. Dire pentapartito e elezioni è segno di irresponsabilità dietro parole “ responsabili” ; p.4- Federico Geremicca, Nuovo incontro tra i due leader DC. Per il segretario “ c’è un accordo su come muoversi” . Scotti invece accusa: “Fanno il gioco dei quattro cantoni”. La corsa a Palazzo Chigi e Piazza del Gesù. Il patto nascente allarma Forlani ma anche Craxi è preoccupato dalle grandi manovre dentro la DC. Ecco il tandem De Mita-Andreotti
«La Stampa», 20 febbraio 1988 [pp.1-2] p.1- Ernesto Galli della Loggia, Perché De Mita ha paura di Palazzo Chigi. Il potere sfrattato ; p. 2- Titolo pagina : Prima mossa democristiana nella grande partita a scacchi ; Alberto Rapisarda , La DC al PSI : patto di ferro. Torna l’offerta di una salda maggioranza politica. Goria ha ottenuto una svogliata fiducia anche al Senato. È stato prorogato al 31 marzo l’esercizio provvisorio ; Augusto Minzolini, De Mita e Andreotti firmano l’alleanza. “ Siamo candidati ad una cosa sola. Il bene della DC” . “ Non ci siamo spartiti i posti “
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20 febbraio |
FIOM-FIM-UIL - Alla FIAT si svolgono le elezioni dei delegati . Si registra una partecipazione : vota oltre il 90% dei lavoratori. Alla Mirafiori la FIOM-CGIL ottiene la metà dei voti, riportandosi ai livelli di prima del 1980. Confermati i voti di FIM e UILM.
«l’Unità», 21 febbraio 1988 [p.1- p. 13] Michele Costa , CGIL-CISL-UIL . I risultati delle elezione dei delegati . La FIOM ottiene la metà dei voti. Gli operai della Fiat rilanciano il sindacato. La FIOM-CGIL sfiora la maggioranza assoluta nelle elezioni dei delegati alla Carrozzeria di Mirafiori , rinsaldando il seguito che aveva prima del 1980. FIM ed UILM mantengono sostanzialmente invariata la loro forza, in una consultazione che ha visto il 90,7% degli operai recarsi alle urne. È un successo di tutto il sindacato, che blocca il disegno della FIAT di delegittimare i delegati in fabbrica
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21 febbraio |
PSI – L’ «Avanti !», sintetizzando l’intervento di Craxi nel dibattito sulla fiducia, fissa in dieci punti le condizioni per un accordo di legislatura con la DC.
«l’Unità», 21 febbraio 1988 [p. 3] Toni più concilianti nei confronti della DC. Il Psi tira fuori un decalogo per un “saldo accordo politico”
«La Stampa», 21 febbraio 1988 [p.2] Augusto Minzolini , L’ “Avanti! “ pubblica le condizioni PSI per un patto di ferro con la DC. Il decalogo di Craxi. Al primo posto il voto segreto. Toni più sfumati ma per Martelli “ la situazione rimane di stallo”. Dal Grande Centro primi apprezzamenti per la proposta di De Mita
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23 febbraio |
riprende il dibattito sulle tabelle di Bilancio
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27 febbraio |
Sciopera la scuola
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9 marzo
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PSDI - In seguito alle dimissioni di Franco Nicolazzi il Comitato centrale elegge segretario Antonio Cariglia sostenuto dalla corrente Nicolazzi-Longo. Per Cariglia 89 voti a favore , al candidato della minoranza Pier Luigi Romita 65 voti , tre le schede bianche. Il partito resta diviso. Il nuovo segretario, nelle sue prime dichiarazioni , esclude una gestione collegiale.
«l’Unità», 10 marzo 1988 [p.3] Sergio Criscuoli, Il nuovo segretario socialdemocratico eletto dalla corrente Nicolazzi-Longo. Romita battuto, il voto ha sancito la frattura Cariglia alla guida di un Psdi diviso. Antonio Cariglia, 64 anni, presidente dei senatori socialdemocratici, della corrente di Nicolazzi e Longo , da ieri sera è nuovo segretario del Psdi. Con 88 voti contro 65 (tre le schede bianche) ha battuto Pier Luigi Romita nella battaglia al Comitato centrale. Dovrà guidare un partito ancora diviso. “ Non ci sarà posto per problemi di natura personale “, questa è la sua prima, impegnativa, promessa
«La Stampa», 10 marzo 1988 [pp.1-2] pp.1-2- Augusto Minzolini, Eletto dopo un lungo bracco di ferro con il candidato della minoranza Romita. Cariglia segretario del PSDI. Ha avuto 89 voti, il suo avversario 65. “ Lavorerò per l’unità interna” . Ma ha escluso , almeno per ora, una gestione collegiale. Polemica battuta dell’antagonista sconfitto . “ Si dovrà accontentare di mezzo partito” ; p.2- Alberto Rapisarda, Vita politica defilata del neosegretario PSDI. Cariglia, inventore della “bicicletta”. Si servì di questa immagine per raffigurare la fusione con i socialisti
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10 marzo |
PCI –Achille Occhetto con un ampio articolo su «la Repubblica» interviene sulla polemica aperta dal PSI su Togliatti e lo stalinismo.
«la Repubblica», 10 marzo 1988 Achille Occhetto, Il passato è sepolto
«l’Unità», 10 marzo 1988 [p.1-p.4] p.1- Ampio articolo su “Repubblica” di stamani Occhetto: futuro e passato della sinistra. Il compito della sinistra non è di aprire processi a personalità del passato ma di portarsi all'altezza dei problemi inediti del mondo presente , rielaborare la cultura della trasformazione umana che non può non fondarsi sulla democrazia, intesa come valore storicamente universale. . Achille Occhetto ha scritto un ampio articolo , che appare sulla “ Repubblica di stamani in risposta alla campagna del PSI su Togliatti ; p.4- Un importante contributo del vice-segretario del PCI al dibattito su una nuova cultura del rinnovamento. È nella proposta di oggi che ciascuno dimostra di avere inteso la lezione del passato. Democrazia e liberazione umana. Occhetto : sinistra in campo aperto. “ C è un passalo che è ormai radicalmente alle nostre spalle. L’ ostinarsi a volerlo fare rivivere come presente diventa una colpevole interdizione al futuro della sinistra e di tutte le forze di rinnovamento”. Cosi si conclude un ampio articolo sulla “ Repubblica” di oggi che Occhetto dedica all’aspra polemica su Togliatti aperta dal PSI . Nello scritto si delineano gli elementi menti di una moderna politica della trasformazione
La discussione e le polemiche
«l’Unità», 13 marzo 1988 [p.4] Luciano Fontana, Attivo a Roma con Ingrao e Tronti. A via dei Frentani discutendo di Togliatti
« Stampa sera», 14 marzo 1988 r.l. , Ingrao attacca l’autocritica di Occhetto. Togliatti e la rivoluzione ? L’ottobre non si tocca
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10 marzo |
PCI – Conferenza stampa sull’apertura degli Archivi su Palmiro Togliatti. Partecipano alla Conferenza : Giuseppe Chiarante, Paolo Spriano, Giuseppe Vacca, Valentino Gerratana e Giuseppe Boffa.
«La Stampa», 10 marzo 1988 [pp.1-2] Paolo Mieli, Botteghe Oscure risponde con anticipo alle annunciate rivelazioni del PSI su Gramsci. Il PCI apre gli archivi su Togliatti
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11 marzo |
PCI – Intervista a Achille Occhetto
«La Stampa», 12 marzo 1988 [pp.1-2] p.1- Editoriale, Paolo Mieli, Le due torri di battaglia ; pp.1-2- Paolo Passarini, Il presidente del Consiglio anticipa i tempi e si dimette. Sul nucleare precipita la crisi. Craxi : “ La decisione di riaprire Montalto non ha valore”. Andreotti e Fanfani prendono le distanze da De Mita e Goria ; p.2- Augusto Minzolini, Dietro le quinte della DC: comìè maturata nel partito la decisione di forzare la crisi sul nucleare. Tornano le vecchie volpi. Mancino : “ Occasione da non perdere”. Bodrato : “ Meglio affrontare subito un problema inevitabile”. Forlani predica prudenza : “ De gasperi diceva che nelle crisi bisogna essere duttili”. Cabras : “ Qui alla fine rispunta Andreotti” ; Liliana Madeo, Dopo la protesta alla Camera, sciopero della fame e blocco del cantiere in costruzione. I Verdi occupano Montecitorio. “ Fermeremo il fonogramma di Battaglia, che autorizza la ripresa dei lavori”. Un colloquio con Cossiga ha aperto la giornata. Se ne sono andati dall’aula quando Goria si è dimesso : non avevano più interlocutore ; I lavori iniziati nel 1978. Montalto, centrale della discordia. Con ritardi già costata 4500 miliardi
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11 marzo
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In seguito a contrasti con il PSI sulla politica nucleare, il Presidente del Consiglio, Giovanni Goria, rassegna le dimissioni.
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L'incarico a Ciriaco De Mita |
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14 marzo |
DC – La Direzione, in vista della consultazione con il capo dello Stato, indica come candidato alla presidenza del Consiglio il segretario Ciriaco De Mita.
«l’Unità», 15 marzo 1988 [p.1-p.3] p.1- Editoriale, Fabio Mussi , Fuga dal problema ; Titolo : Ammorbiditi programma e condizioni politiche. Oggi Cossiga comincia a consultare i partiti. La DC lancia De Mita ma abbassa il prezzo ; p.1-p.3- Federico Geremicca , La Direzione democristiana all’unanimità lancia il segretario per la guida del nuovo governo. All’alleato socialista proposto un esecutivo” senza aggettivi” e senza vincoli temporali. Il candidato De Mita ora scopre la prudenza. I l candidato DC è De Mita. Ma il governo al quale punta ora è un governo “senza aggettivi” , non pretende pregiudizialmente di tagliare il traguardo del '92. Il documento programmatico varato ieri dalla Direzione DC è prudente nelle condizioni da porre all'alleato socialista Una prudenza alla quale è stato convinto da contatti con gli altri partiti e da due colloqui con Andreotti e con Fanfani e Goria ; Pasquale Cascella, “ Non siamo proprio al buio” dice Cossiga ; p.3- Guido Dell’Aquila, Il PSI nega responsabilità e insiste: una decisione non valida. Il PRI : “ Craxi era d'accordo su tutti i passi fatti per Montalto “. La levata di scudi socialista sulla ripresa dei lavori a Montalto di Castro, per repubblicani non ha alcuna giustificazione. Si tratta, afferma la “Voce” , di “avvertimenti sprezzanti” , di “uno stile politico al quale non sentiamo di doverci uniformare” . Il Psi replica agli (ex) alleati. La verità è che PRI e PLI hanno tenuto bordone all'attacco antisocialista della Democrazia cristiana”
«La Stampa», 15 marzo1988 [pp.1-2] pp.1-2- Paolo Passarini, Crisi di governo : oggi al Quirinale i segretari dei partiti. La DC sceglie De Mita come candidato unico. Approvato un programma che prevede un patto fino al 1992. Ma si attende la reazione del PSI ; p.2- Alberto Rapisarda, In sette fogli le proposte che De Mita offrirà al PSI per guidare la nuova coalizione. L’arma segreta DC per allettare Craxi. Nessun accenno a un governo “ forte” né “ di legislatura”. Misasi e Scotti hanno limato con il segretario formule e aggettivi per togliere ai socialisti la possibilità di dire no. Nel frattempo, avvisa Fanfani, pensiamo a vincere le elezioni di maggio
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15 marzo |
PSI – La Direzione approva un documento in cui afferma di non porre «veti» alla candidatura di De Mita ma puntualizza che ci saranno «pregiudiziali politiche e programmatiche» sulle quali i socialisti gradueranno il loro sostegno e la loro collaborazione.
«La Stampa», 16 marzo1988 [pp.1-2] p.1- Paolo Passarini, Cossiga stasera affiderà l’incarico al segretario DC. Craxi : via libera a De Mita. Ma la soluzione della crisi è ancora lontana. Il PSI ribadisce : “ Il pentapartito si è logorato”, si è aperta una fase nuova. I direttivi dei gruppi DC : se De Mita fallisce , potranno tentare altri ; p.2- Augusto Minzolini, Come il PSI si prepara a giocare la partita a scacchi con De Mita. “ Abbiamo una mossa in più”. Spiega Signorile, con una battuta : “ La DC ha pronte diecimila soluzioni ? E noi ne abbiamo diecimila e una : siamo pronti a non entrare al governo”. “ Più difficile dire no al segretario socialista
Giuseppe Sangiorgi il 15 marzo 1988 annota sul suo Diario : « Un ‘ sì’ a De Mita, insomma, ma velenoso», «Piazza del Gesù», La Democrazia cristiana negli anni ottanta : un diario politico. Mondadori , 2005, p. 433
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16 marzo |
Il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga conferisce a Ciriaco De Mita (DC) l’incarico di formare il nuovo Governo.
«La Stampa», 17 marzo1988 [pp. 1-2] p.1- Editoriale, Paolo Mieli, Le ragioni di una tregua ; pp.1-2- Paolo Passarini, Cossiga ha affidato l’incarico al segretario della DC. De Mita, cauta partenza. Si profila un “ governo di programma” per superare le resistenze del PSI. “ Già oggi un incontro riservato con Craxi. Anche il leader socialista prudente : “ Inutili le chiacchiere” ; p.2- Augusto Minzolini, Il “ De Mita day”, a lungo atteso, preparato con una accurata regia. La vestizione del torero. “ Non sono emozionato per l’incarico, ma per il ricordo di Moro”. “ Fossi allegro sarei poco responsabile”. “ Oggi è San Ciriaco, ma non è la mia festa : il mio primo nome è Luigi”
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16 marzo |
PSI – Promosso dal mensile Mondo Operaio si svolge il Convegno «Lo stalinismo nella sinistra italiana». Non vi partecipa il PCI.
«La Stampa», 17 marzo1988 [p. 2] Andrea di Robilant, Critiche di Craxi all’operato di Togliatti. Stalinismo : PCI assente al Convegno socialista. Spini : “ Anche Nenni sbagliò, ma ammise i suoi errori
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17 marzo |
PSI – Alla vigilia dell’avvio delle consultazioni del presidente incaricato , la segreteria , aperta da un intervento di Craxi , esamina la bozza programmatica inviata da De Mita e la giudica ancora inadeguata e condiziona la partecipazione del partito al governo allo sviluppo delle trattative.
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18 marzo |
Il presidente incaricato si incontra con le delegazioni dei partiti. Il 18 marzo mattina nell’ordine: DC, PCI, PSI, MSI, PCI, il PSI . Pomeriggio : PSDI, PRI, PLI, Verdi , SVP. Il 19 marzo : DP, PR, Gruppi misti di Camera e Senato. Lunedì 21 incontro con la Sinistra indipendente
«l’Unità», 18 marzo 1988 [p.3] Federico Geremicca, De Mita avvia oggi le consultazioni incontrando DC, PCI e PSI. Grande prudenza e frasi sibilline mentre tenta di varare un governo. “Lavoro al programma . Può succedere tutto”. Esperti e consiglieri di piazza del Gesù stanno definendo le “schede programmatiche” che De Mita proporrà ai potenziali partner di governo lunedì o martedì. È ai temi della riforma delle istituzioni e del nucleare che si sta prestando la massima attenzione. Il leader DC , infatti, dice “La linea è costruire una maggioranza intorno a un programma. Sentirò quello che mi diranno i partiti e poi vedrò. Può succedere tutto” ; Pasquale Cascella, La segreteria socialista condiziona la sua disponibilità verso De Mita ai “risultati della trattativa”. Il Psi studia la prossima mossa. Da oggi le consultazioni di De Mita Si comincia con la DC. Poi il PCI , il PSI e, via via le altre forze politiche. Tutte in una giornata. Ma De Mita non ha fretta di scoprire le sue carte. “Una via d'uscita deve esserci “ dice. E tanta sicurezza mette in allarme i socialisti. A via del Corso cercano un qualche pretesto ma non lo trovano. Cosi la segreteria del PSI è costretta ad ammorbidire i toni polemici ; Se.C. ( Sergio Criscuoli) , I repubblicani a Craxi: devi impegnarti. “ È opportuno che le forze laiche e socialiste non mostrino riserve mentali”. “Finché non prova De Mita il pentapartito non è finito”
«l’Unità», 19 marzo 1988 [p.1-pp.3-4] p.1- Primo turno di incontri del presidente incaricato. Il segretario PCI : contraddizioni fra analisi e formula. De Mita a Natta: riforme. Ma resta il pentapartito. Flessibilità e disponibilità a discutere di tutto con tutti. Preoccupato di evitare irrigidimenti,De Mita ha condotto cosi la prima giornata di consultazioni. Al centro i colloqui con Natta e Craxi. Il segretario PCI ha registrato “assonanze nell'analisi” ma una “contraddizione in partenza” tra le preoccupazioni espresse dal leader DC e la sua intenzione di ricercare le “solidarietà tradizionali” . Guardingo il PSI ; pp.1-3- Federico Geremicca, L’incontro a Montecitorio. Alla delegazione PCI il leader DC espone una analisi preoccupata. Rinuncia a governi forti. Appello alle “solidarietà tradizionali” in assenza di un cemento politico. Il segretario comunista : “Contraddizione insanabile tra le ambizioni esposte e la formula a cinque”. “Siamo in una fase di transizione, e occorre un governo che amministri la transizione”. Lo dice De Mita a Natta, aggiungendo, però, che intorno al suo programma cercherà “le solidarietà tradizionali” . È questa “contraddizione di partenza” che il PCI contesta al leader DC. “Se si forma un governo dei cinque partiti saremo all'opposizione”, annuncia alla fine Natta. Ma l'incontro ha anche segnato assonanze ; Pasquale Cascella , I socialisti dopo le consultazioni non si sbilanciano. Si limitano a confermare che non ci sono veti personali. Craxi: “Siamo solo al prologo”. «Perché queste facce scure?». Ore 11,20, a Montecitorio, Ciriaco De Mita accoglie così la delegazione socialista. Chissà se al presidente del Consiglio incaricato è stata già riferita la battuta di Bettino Craxi in attesa che si concludesse l'incontro con la delegazione del PCI : “Ecco cosa succederebbe in caso di accordo tra DC e comunisti: i socialisti resterebbero in sala d'attesa “... ; P.C. ( Pasquale Cascella), Sospetti tra vecchi alleati. “Cooperiamo” dice La Malfa al PSI, che però replica: “Tieniti la tua ostilità” ; Giuseppe F. Mennella, Dodici ore di colloqui del presidente del Consiglio incaricato. I repubblicani insistono sulla richiesta di un “governo dei segretari”. Il PSDI: non dateci più i lavori pubblici ;
p.4- Sergio Criscuoli , La decisione di riaprire il cantiere fu definita “un macigno” ma ora è messa in sordina. Ieri nelle consultazioni si sarebbe sorvolato mentre il PSDI auspica un compromesso. Montalto nell'agenda della crisi . Il PSI non pone «pregiudiziali»? Il “caso Montalto” , che aveva provocato la caduta anticipata del governo Gona, al primo giorno di consultazioni del presidente incaricato non è stato terreno di scontro De Mita sj è dimostrato disposto a ridiscutere la questione (“È un problema , quindi “.ha poi dichiarato laconicamente ai giornalisti ), La Malfa è apparso più possibilista. Intanto a Montalto i lavoratori temono per i loro salari ; Antonio Zollo, TV, lo scontro sarà sulla pubblicità. La RAI teme un drastico taglio alla sua quota.All’IRI aspra polemica tra il DC Agnes il socialista Pini e il repubblicano Armani
«La Stampa», 18 marzo1988 [p. 2] p.1- Oggi il via alle consultazioni. De Mita affronta le richieste PSI. Avverte il partito: resto segretario ; p.2- Paolo Passarini , Da oggi le prime consultazioni del presidente incaricato. Ecco le condizioni del Psi per entrare al governo. I punti forti da inserire nel programma : finanza pubblica, Mezzogiorno, nucleare, giustizia ; Augusto Minzolini, Fino al prossimo Congresso il leader Dc non lascia piazza del Gesù. De Mita : resto segretario. “ Fatto il governo, qualcuno sta già esaminando lo statuto”, dicono i fedelissimi. Ma lui ribatte alla critiche. “ Il problema non esiste”. Andreotti e Gava vorrebbero un “ reggente”
Un resoconto abbastanza dettagliato degli incontri in Giuseppe Sangiorgi , «Piazza del Gesù», La Democrazia cristiana negli anni ottanta : un diario politico , Mondadori , 2005, pp. 435- 448 ; pp. 450- 452 appunti del 18, 19 e 21 marzo 1988
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23 - 24 marzo |
Nuove consultazioni del presidente incaricato. Il 23 marzo mattina : si concludono gli incontri con le parti sociali ( Intersind, Asap, Confindustria e sindacati ) . Nel pomeriggio consultazioni separate con i partiti dell’ex maggioranza , nell’ordine PSI , PRI. Il 24 marzo incontri con PSDI, PLI e DC. Il 25 marzo con PSI, PRI, PLI.
«l’Unità», 23 marzo 1988 [p.1-p.3] p.1- Pasquale Cascella, Occhetto: se credete ai programmi abbandonate il pentapartito. De Mita ricomincia da cinque poi vedrà anche il PCI. Ciriaco De Mita ha studiato pagina per pagina, riga per riga il documento inviatogli dal PSI. Poi ha deciso per la tattica del muro di gomma: “Ad una prima lettura, mi pare molto coincidente con le cose che diciamo noi”. Oggi il segretario DC comincia il secondo giro di consultazioni, privilegiando i 5 ex alleati. Vuol battere il ferro finché è caldo: “Quando si lavora senza pretesti è difficile arrivare a scontri” ; Fabio Mussi, Complotto iberico contro il PSI. “ Los socialistas italianos exigen el apoyo de la DC para lograr el desplome comunista” . È l'alba del 21 marzo, equinozio di primavera. I primi lettori spagnoli vanno in edicola, comprano la copia del loro più autorevole giornale, “El Pais”. Lì , a pagina 6, Juan Arias, autorevole corrispondente, firma da Roma una autentica “bomba” è un’intervista, corredata da una foto, look smagliante sorriso, di Acquaviva Gennaro, “ consejero del principe Bettino Craxi, el secretario general del Partido Socialista “ ( che, detto in spagnolo, suona anche meglio, più solenne e folgorante ) ; p.3- Sergio Criscuoli, Il programma socialista. Il testo ritarda dopo la clamorosa intervista del consigliere di Craxi. La DC incassa e aspetta. L’ostilità espressa contro il presidente incaricato ritenuto un passo falso. Acquaviva sconfessato per placare De Mita. L’intervista di Acquaviva al “Pais” ha provocato un terremoto nel Psi: dopo le smentite, Intini ieri ha censurato pesantemente le “opinioni politiche personali” del capo della segreteria di Craxi. Ma l'intenzione di silurare De Mita dichiarata nell'intervista non ha turbato il presidente incaricato, che anzi giudica questo episodio (che coincide con la diffusione del programma socialista) un autogol del PSI ; Un documento morbido possibilista su Montalto ; Federico Geremicca, Cauti giudizi DC sul testo varato dalla Direzione PSI . Il segretario DC : dai socialisti attendevo proposte più precise. Bodrato dice: “ Sì, ho visto De Mita : non mi sembra che il documento gli abbia creato particolari problemi”. Il leader DC spiega: “Mi pare coincidente con le cose che diciamo noi”. Ma aggiunge: “Su due o tre punti mi aspettavo proposte più precise” . Scotti conclude: “ Si andrà avanti lentamente, sarà un gioco al logoramento dei nervi” . La DC commenta così il documento PSI ; Fabrizio Rondolino, Riaffermata la centralità dei programmi per aprire una nuova fase. Occhetto: se il Psi fa sul .serio perché non chiede il Pd al governo? [ intervista di Achille Occhetto a «la Repubblica»]
«l’Unità», 24 marzo 1988 [p.1-p.3] p.1- Pasquale Cascella, Crisi di governo. Il PSI avanza anche l’idea di un governo a due ma sul programma nuove divergenze con De Mita. Craxi: o noi o il PRI. Occhetto pone le condizioni del PCI. “ Non intendiamo ingoiare né rospi né rane” dice Craxi lasciando De Mita con tre “ostacoli” e tre “problemi aperti”. E mentre riprende offensiva contro il PRI ( con il PSI la coabitazione è difficile) spunta l’ ipotesi di una maggioranza DC-PSI . Ma Occhetto indica la strada del superamento delle pregiudiziali di formula “Terremo alto il confronto programmatico, pronti ad assecondare un processo di riforma” ; p.3- La transizione compito comune. Tutti riconoscono che una fase si sta chiudendo, allora basta con le pregiudiziali di formula. I comunisti non fanno anticamera. Sono pronti ad assecondare un processo di riforme e un confronto programmatico. Occhetto: “Se v'impegnate a cambiare strada...”.La fase di transizione che dichiariamo necessaria s’impone come un compito oggettivo e comune. Si cominci con il ricercare una soluzione di governo attraverso un libero confronto senza pregiudiziali di formula edi schieramento e che assuma l'obiettivo di avviare la nuova fase. In tal caso i comunisti sarebbero disposti a assecondare un tale processo. Lo ha detto Occhetto ieri a Viterbo [ conclusioni al convegno su Economia e Ecologia ] ; Federico Geremicca, Giustizia, nucleare, informazione, intesa col PRI. I quattro ostacoli di Craxi sulla strada di De Mita. Concluso l’incontro Martelli dice : “ Ci sono tre ostacoli: giustizia, Montalto, informazione” E Craxi aggiunge : “ Non intendiamo ingoiare né rospi né rane”. Due ore di discussione confermano a De Mita che la strada è accidentata. Ma al leader PSI proprio Forlani dice : “Clemenceau consigliava ai politici di ingoiare ogni mattina un rospo vìvo, se volevano continuare a fare questo lavoro” ; Fabrizio Rondolino, Per Craxi difficile la coabitazione col PRI. E La Malfa ora finge di ignorare l'attacco del Psi. La Malfa ha incontrato ieri De Mita : al centro del programma del PRI ( “Sono cose che diciamo da tempo”, ha detto la Malfa ) la politica estera , la finanza pubblica, la regolamentazione dello sciopero nei servizi pubblici , gli appalti, l'occupazione, il Mezzogiorno , le telecomunicazioni e l’energia . E a Craxi che considera “difficile” la coabitazione tra PSI e PRI , La Malfa risponde : “Sono vent'anni che coabitiamo” ; Stefano Bocconetti, Ieri consultati sindacati e Confindustria. Pizzinato: il nostro programma presuppone un ampio sostegno
«l’Unità», 25 marzo 1988 [p.3]
«La Stampa», 23 marzo 1988 [pp.1-2[ p.1- Oggi nuove consultazioni. De Mita : analogie col programma PSI. Stemperate anche le polemiche su Montalto. Consensi di La Malfa e Occhetto ; p.2- Titolo pagina : I socialisti hanno inviato il loro programma al presidente incaricato. De Mita : molte assonanze col PSI. “ Sui titoli tutto bene, vedremo la sostanza “. La Malfa : costruttivi anche sul nucleare. Occhetto al PSI : chiedete il nostro ingresso al governo ; Paolo Passarini, PSDI : senza Craxi stiamo fuori ; Alberto Rapisarda , Anche sul nucleare si può trovare la soluzione” ; Ping- pong su chi deve assumere le iniziative per garantire il salario ai lavoratori
Resoconto degli incontri del 23 e del 24 marzo in Giuseppe Sangiorgi , «Piazza del Gesù», La Democrazia cristiana negli anni ottanta : un diario politico , Mondadori , 2005, pp. 455-466, appunti del 23 e del 24 marzo 1988
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25 marzo |
Prosegue la serie di incontri con i partiti di maggioranza : PSI ( terzo incontro), PRI, PLI
Un resoconto degli incontri in Giuseppe Sangiorgi , «Piazza del Gesù», La Democrazia cristiana negli anni ottanta : un diario politico , Mondadori , 2005, pp. 466-472
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26 - 28 marzo |
Sciopero dei quotidiani |
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30 - 31 marzo |
riscrittura del programma – incontri con i partiti che non fanno parte della maggioranza
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4 aprile |
L’iSTAT diffonde i dati della disoccupazione al gennaio 1988 : circa tre milioni , il 12,4 % delle forze lavorative. Nel gennaio 1987 era l’ 11,95%. Nel Mezzogiorno tocca il 20%. Unico settore trainante il terziario.
«La Stampa», 4 aprile 1988 [p1 Gli italiani in cerca di lavoro sono circa tre milioni. Disoccupazione record ( oltre il 12% in gennaio). Cala al Nord ma nel Mezzogiorno ha sfondato il 20%. Il terziario è l’unico settore trainante.
«La Stampa», 5 aprile 1988 [p1] Editoriale, Mario Deaglio, Chi sono i disoccupati in Italia. Voglia di lavoro
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6 aprile |
Quarto incontro |
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7 aprile |
La Commissione Inquirente , i cui poteri istruttori terminano lo stesso giorno sulla base del referendum, respinge la proposta avanzata dal PCI della messa in Stato d’accusa degli ex ministri Franco Nicolazzi ( PSDI), Clelio Darida ( DC) e il proseguimento delle indagini su Vittorino Colombo ( DC) accusati dall’architetto Bruno De Mico di aver intascato tangenti . Il cosiddetto scandalo delle «carceri d’oro».
«l’Unità», 8 aprile 1988 [p.1-p.4] p.1- Nadia Tarantini, Vasto scambio di favori all’Inquirente : riguarda non solo Darida e Nicolazzi. Nella trattativa per il nuovo governo il salvataggio dei ministri inquisiti. L’insabbiamento per le “ carceri d’oro”si è giocato sul filo delle trattative per la formazione del nuovo governo. Ieri l’ Inquirente ha deciso, tra vistose assenze, “ relazioni aperte” al Parlamento (quindi un rinvio infinito) anche per i casi Formica – Rendo e Manca –Capria ( armi all’Irak). Anche i liberali aspettano il loro insabbiamento occulto, per lo scandalo Altissimo Sgarlata ; p.4- Giuseppe F. Mennella, Scandalo delle tangenti. La battaglia dei commissari comunisti per impedire l'ultimo insabbiamento. Battello e Brutti (PCI): “Non abbiamo cercato verità preconfezionate”. “C'erano le prove per incriminare i ministri” . Ieri l’Inquirente ha chiuso la sua troppo lunga vita di “grande in sabbiatrice” . L’ultimo atto ha riguardato tre ministri coinvolti nella vicenda delle «carceri d'oro». I comunisti avevano chiesto l'incriminazione di Darida e Nicolazzi , supplemento d'indagine per Vittorino Colombo. Ne parliamo con Nereo Battello, relatore, e Graziella Tossi-Brutti, vicepresidente della commissione ; Nadia Tarantini , “ Relazione aperta” ? Una trovata … Ma la “ relazione aperta “ dell’ Inquirente alle Camere, che cos'è? E, innanzi tutto, e legittimo proporla? È vero che da ieri sera a mezzanotte la commissione per i procedimenti di accusa nei confronti dei ministri non ha più il potere istruttorio, per gli effetti del referendum abrogativo dell'8 novembre '87; ma ciò non la fa diventare, automaticamente, una commissione come tutte le altre ; Pier Giorgio Betti, Parla “il grande corruttore”Adriano Zampini: “Vedrete, i miei coimputati faranno carriera”. “ Pensate , tra ricorsi, bancarotta e altre faccende mi aspettano ancora quattro o cinque processi, Ci vedremo almeno fino al 1995, magari ci saranno Darida e Nicolazzi in qualche altro governo, forse l'on. La Ganga siederà sulla poltrona che adesso è di Bettino” . Lunedì comincia a Torino il processo d'appello per lo scandalo delle tangenti e Adriano Zampini tenta di rinverdire la sua (discutibilissima) notorietà...
«La Stampa», 8 aprile 1988 [pp1- .2] p.1- Tra roventi polemiche l’ultimo atto dell?inquirente. Sentenza rinviata sui tre ex ministri. La commissione rinuncia al giudizio sullo scandalo “ carceri d’oro” ; pp.1-2- Livio Zanetti, L’elettore gabbato ;
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8 aprile |
Prima riunione collegiale del pentapartito. Si discute il testo riscritto del programma inviato nella mattinata da De Mita ai partiti della futura maggioranza. Un documento di 187 pagine organizzato in cinque capitoli. Il vertice conferma la volontà di raggiungere all’accordo. Soddisfatto Craxi su voto segreto e Montalto. Fra i punti maggiormente controversi l’ assetto del sistema delle televisioni private e il rapporto con la proprietà dei giornali , la questione dei poteri del presidente e del direttore della Rai-TV. Rispettivamente il socialista Manca e il democristiano Biagio Agnes. Temi su cui De Mita, a conclusione della riunione rimanda ad ulteriori approfondimenti.
«l’Unità», 8 aprile 1988 [p.3] Oggi vertice dei cinque. Su tre punti De Mita lascia in bianco il programma di governo ; Antonio Zollo, Esplicita richiesta socialista. Nelle ipotesi per il programma una mappa di aree d'influenza senza reali misure anti-trust. Sottobanco si tratta sui giornali. La critica di Veltroni per il PCI “ Le garanzie per l'informazione hanno un carattere istituzionale”. Un duopolio Dc-PSI per RAI e TV private. Campo libero a Berlusconi , possibilità di ingresso per la Fiat, purché ceda il Corsera , in RAI una diarchia di ferro DC-PSI , ma con il direttore generale (de) privato di gran parte dei suoi poteri a vantaggio del presidente (socialista). Infine Parlamento e Consiglio spossessati di competenze reali, il controllo dell'intero sistema consegnato all'esecutivo, cioè a DC e socialisti. È la proposta PSI per la TV ; Renzo Stefanelli, Nello scambio di note programmatiche reciproche esortazioni alla chiarezza , ma nessuna scelta, né risposte ai sindacati. Sul fisco un gioco a nascondino. Il 31 marzo Cgil, Cisl, Uil hanno presentato al presidente incaricato un progetto di riforma tributaria, con proposte per ciascuna imposta, aliquota, norma. Ma invece di dare una risposta i documenti “programmatici” della DC e del PSI hanno continuato il balletto delle parole prive di contenuto. L’ultimo in ordine di tempo, del PSI, afferma addirittura “la necessità di una scelta...” di là da venire ; Sergio Criscuoli, Mentre i deputati DC selezionano i candidati al governo. De Mita sonda Craxi per la Farnesina. Goria non vuol rientrare da ministro. Per tentare di chiamare dentro il governo Bettino Craxi, De Mita è arrivato a prospettargli l'offerta del prestigioso ministero degli Esteri. Il tentativo, poco apprezzato da Andreotti, è fallito. Così come non ha dato frutti l'opera di persuasione svolta su Goria, deciso a restare fuori dall'esecutivo. La distribuzione degli incarichi, intanto, si intreccia con gli assetti interni alla , e si complica.
«La Stampa», 8 aprile 1988 [p.13] Andrea de Robilant, La nuova Rai-TV nel documento presentato dal PSI a De Mita. Il TG in diretta a Berlusconi. Ma solo su una rete. Anche altre emittenti potranno trasmettere informazione in diretta. Proposta la spartizione dell’accesso alle frequenze : 25% alla RAI, 25% a Berlusconi, 50% ad altre reti
«La Stampa», 9 aprile 1988 [p.2] Titolo pagina : Il segretario DC dopo il vertice : ora possiamo procedere a passi decisi. I cinque insieme, sì a De Mita. Craxi soddisfatto della soluzione trovata per il voto segreto. Su Montalto deciderà il Piano energetico ; Paolo Passarini, Entra anche il PLI ; Augusto Minzolini, Attorno al tavolo quasi un duetto DC-PSI ; Andrea de Robilant, Tra DC e PSI ancora divergenze sull’informazione, si cerca un accordo. Ma resta lo scoglio delle TV. Il primo contrasto riguarda i poteri in RAI del direttore Agnes e del presidente Manca. Disaccordo anche sulle emittenti straniere e sui “ tetti” di tiratura per editori di giornali e televisivi ; Eugenio Palmieri, Il risanamento del deficit uno dei punti chiave del programma. La manovra sarà graduale, ma in crescendo dall’89 in avanti. Modifica della curva IRPEF. Tre livelli per la riforma delle pensioni
Un resoconto della riunione in Giuseppe Sangiorgi , «Piazza del Gesù», La Democrazia cristiana negli anni ottanta : un diario politico , Mondadori , 2005, pp. 490-497, appunto dell’ 8 aprile 1988.
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11 aprile |
Nel pomeriggio seconda riunione collegiale sul programma di governo.
«La Stampa», 12 aprile 1988 [pp.1-2] p.1- Alberto Rapisarda, De Mita, dopo il vertice decisivo, sceglie gli uomini per l’esecutivo. Offerto un ministero a Maccanico. Dovrebbe lasciare la presidenza di Mediobanca per occuparsi delle riforme istituzionali : ma accetterà ? L’idea è di La Malfa. Gava andrà al Viminale e rinuncia alla vicesegreteria della DC ; p.2- Titolo pagina : Nel secondo vertice a cinque definito il programma del governo De Mita. Intesa anche su TV e scuola. Per la televisione superati gli ultimi contrasti fra DC e PSI ( in attesa di una legge). L’istruzione secondaria allineata ai parametri europei ; Paolo Passarini, Entro domani la lista dei ministri ; Marcello Sorgi, Gava non fa il leader e va al Viminale. Il capo del nuovo centro DC rinuncia a sorpresa alla vicesegreteria. Nel PSI Martelli non vuole entrare nel governo ; Giovanni Bianconi, L’accordo anti-trust : un comitato vigilerà sulla trasparenza proprietaria. “ O televisioni o giornali”. Una legge vieterà “ posizioni dominanti o di controllo” in emittenti radiotelevisive nazionali a chi abbia analoghe posizioni nei quotidiani e viceversa. Verso una soluzione il problema dei poteri del presidente RAI ; Maria Grazia Bruzzone , Il progetto per la scuola del presidente incaricato. L’istruzione obbligatoria verrà portata a 16 anni. In preparazione anche la riforma degli esami di maturità
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12 aprile |
PSI –La Direzione approva il programma |
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12 - 13 aprile |
Il presidente incaricato, Ciriaco De Mita, dopo le ultime difficoltà relative agli incarichi ministeriali, il 13 aprile presenta al capo dello Stato, Francesco Cossiga, la lista dei ministri del governo formato da DC-PSI-PSDI-PRI –PLI. In totale 32 ministri, 16 alla DC e 16 agli altri partiti. La vicepresidenza a Gianni De Michelis ( PSI) che prende il posto ricoperto da Giuliano Amato nel governo Goria. Poche le novità : il PSI conferma tutti i ministri uscenti, unica eccezione il vicepresidente. Entra Antonio Maccanico, in quota PRI, che si dimette da MedioBanca . Nuovi i due ministri del PSDI, che fino all’ultimo ne ha rivendicati tre, Enrico Ferri e Vincenza Bono Parrini . Per la DC nuovi : Fracanzani e Antonio Gava
«La Stampa», 13 aprile 1988 [pp.1-2-p.7 ] p.1- Titolo : Oggi il presidente incaricato sale al Quirinale da Cossiga. De Mita presenta i ministri. Il vicepresidente ( PSI) sarà De Michelis. Entra Gava, Goria rinuncia per occuparsi del partito. Quasi sicuro Maccanico. Craxi : “ Governo fino al 1992 ? Sarebbe un miracolo”; Paolo Mieli, Vincitori a metà ; p.6- Titolo pagina: Come De Mita e gli alleati hanno dosato la lista dei ministri. Ultimi ritocchi, pochi volti nuovi. Sedici DC su 32 incarichi ( entrano Fracanzani, Giacometti e Pomicino). Le maggiori incertezze nel PSDI che chiede tre posti ; Paolo Passarini , “ Tutti i problemi risolti” ; Augusto Minzolini , De Michelis : “ Ho i sudori freddi, ma obbedisco” ; Andrea di Robilant, I commenti negli ambienti giuridici sull’accordo raggiunto fra DC e PSI. “ TV senza giornali : quale pluralismo ?”. Dubbi sulla costituzionalità di una legge che recepisce l’ “ opzione zero”. Spadolini critico : “ In tutto il mondo la televisione si intreccia con la stampa”. I socialisti : “ Linea rigorosa e trasparente” ; c.a. , Montanelli : l’opzione zero colpisce solo noi. In seguito agli accordi fra i cinque, Berlusconi dovrà cedere “ Il Giornale” se vorrà trasmettere il TG. ! Indignato ? Sì, ma solo per la malaccortezza da magliari che i politici hanno dimostrato” ; Marcello Sorgi, Intervista nel giorno dell’addio a Palazzo Chigi. Le valigie di Goria. L’ex presidente non entra nel nuovo governo. Vuole candidarsi leader davanti alla base : “ Nessuna successione dinastica nella DC”
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