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I governo Leone 21 giugno 1963-4 dicembre 1963 Monocolore DC
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1963
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28 aprile
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Elezioni politiche. Forte arretramento della DC : alla Camera passa dal 42,35% del 1958 al 38,28 %, perdendo 13 seggi. Netto il successo del PCI: dal 22,08% passa al 25,2&% conquistando 22 seggi in più alla Camera. Circa un milione di voti in più rispetto alle precedenti elezioni politiche. Il leggera flessione il PSI che si attesta al 13,84%, deluse le speranze di avvantaggiarsi della confluenza della sinistra socialdemocratica e della scomparsa del Movimento di Comunità, di cui in parte si sente erede. Stazionario anche il PRI . Aumentano i socialdemocratici. Consistente l’incremento del PLI : passa dal 3,54% al 6,97%, da 17 a 39 seggi. Un leggero incremento per il MSI. Crollo per i monarchici
Risultati Elettorali: Camera - Senato [fonte Ministero dell'Interno]
«l’Unità», 30 aprile 1963 [pp.1-7] p.1- Titolo pagina : I risultati sui primi undici milioni di voti per il Senato. Generale e impetuosa avanzata del PCI. Forte caduta della Democrazia Cristiana. In alcuni centri risultati straordinari: fino al 10% di aumento. Ristagno del PSI. Incremento del PSDI. Cospicui guadagni liberali, crollo dei monarchici ; Editoriale, L.Pi ( Luigi Pintor) ; p.1-p.6 - Il PCI primo partito a Torino, Firenze e Genova ; p.2- Titolo pagina : Entusiasmo per l’avanzata del PCI ; Torino i comunisti al primo posto. Dovunque crollo della DC .Manifestazioni di entusiasmo davanti alla sede della Federazione PCI ; Toscana : grande vittoria del PCI ; Milano: avanzata del Partito comunista e delle sinistre. Crollo DC in particolare in città. Grande balzo del PCI nei centri di immigrazione ; Siena Il PCI passa dal 34,5 al 40,8% ; Lina Anghel, Emilia – Romagna Ulteriore avanzata in tutta la regione ; La DC perde in Sardegna 40.000 voti ; Pisa La DC ha perduto il 7% dei voti ; Livorno strepitosa avanzata del Partito comunista ; Prato PCI : +5,8.DC - 6,1 ; Arezzo Il PCI più 4,4%. DC meno 5% ; 1084 voti in più al PCI al Pontedera ; p.3- i.p. , II PCI passa dal 23 al 27,6 Puglia: avanzata nelle città e nelle campagne. Dovunque arretra la DC. I dati dei collegi senatoriali. Grande successo nei centri operai ; Anche in Sicilia il PCI avanza La DC perde a Palermo 10 mila voti ; Arminio Savioli , L’Unità invasa da compagni e amici. Una notte di eccitazione e di grande entusiasmo ; Mario Passi, Veneto : Il PCI avanza in tutti i comuni ; Umbria forte e generale avanzata comunista ; i.p., Napoli guadagna60 mila voti.Sensibili flessioni della DC . Incremento del PSI . Notevole affermazione del PLI ; pp.4-5 - Nei singoli collegi: I risultati per il Senato ; p.6- I primi dati della Camera; p.7- [Roma] – Titolo pagina: Nei quartieri del centro in periferia in provincia. La grande avanzata del PCI di ora in ora
«l’Unità», 1 maggio 1963 [pp.1-8-p.16] p.1-Titolo: Avanza la causa dell’unità della democrazia e del socialismo: l’Italia va a sinistra. Vittoria. PCI 7.763.854 alla Camera oltre un milione in più. Dc caduta: dal 42% al 38 oltre 750.000 in meno ; Togliatti : si apre un nuovo corso politico in Italia [ testo della dichiarazione] ; Il PCI agli elettori ; p.1-p.16 – m. a. [ commento ai risultati] ; I primi echi al voto del 28 aprile. Sgomento nella Democrazia cristiana. Moro dimissionario al prossimo Consiglio Nazionale? Dichiarazioni dei leader dei partiti ;p.2 – Titolo pagina : 1 italiano su 4 ha votato comunista ; Italo Palasciano, Puglia: il balzo in avanti del PCI. Forte avanzata nei Comuni retti dal centro-sinistra . Nella provincia di Bari i comunisti passano dal 23,7 al 26 % ; In Calabria aumento del 3,3% ; s.p. , Milano: grande affermazione comunista. La capitale del “miracolo” ha dato un voto anticapitalistico. Dichiarazioni del compagno Cossutta: “ l lavoratori hanno premiato il partito dell'unità” ; Entusiasmante balzo in avanti del PCI nella regione. Umbria rossa:ai comunisti quasi il 44 % dei votiOltre 18 mila voti perduti dalla DC. Anche il PSI in regresso. Una dichiarazione del compagno Ingrao ; Camera primi dati suivoti preferenziali. Nelle liste DC si delinea l’affermazione dei candidati dorotei, morotei e di destra ; Livorno: 93 mila voti al PCI ; Walter Montanari, Nelle Marche 38.000 voti in più al PCI. Travolgente avanzata del Partito comunista ; “Non era prevista” Imbarazzo USA per I'avanzata del PCI. Kennedy insiste per I'incontro con Fanfani; p.3 - Titolo pagina : Oggi la solenne celebrazione. 1° maggio di festa di unità e di lotta. Novella: In questa grande giornata di unità e solidarietà internazionale venga riaffermata con nuovo slancio la volontà di pace e di rinnovamento sociale e democratico delle classi lavoratrici espressa con le memorabili lotte dell’ultimo anno ; Agostino Novella [Articolo di fondo] ; Per sottolineare il significato della giornata . Tutti alle manifestazioni unitarie. Novella parla i Bari, Santi a Napoli, Foa a Milano, Lama a Roma e Scheda a Torino ;L’appello della CGIL [ testo] ; p.4- [Roma]- Titolo pagina : Il volto democratico della città nel clamoroso risultato elettorale. 343.000 romani hanno votato per il PCI. Tutti trombati i senatori DC. Secca perdita dei missini ; Una dichiarazione del compagno Bufalini. Grande avanzata ; p.5- a.c. , Rafforzata la posizione di primo partito Pisa: strepitosa avanzata del PCI che sottrae voti direttamente alla DC.Invaso per tutta la notte il giardino della federazione. Punte mai raggiunte nei comuni della provincia superiori ai 10 mila abitanti. A Pontedera diventiamo il primo partito mentre la DC perde il 6,30% . Secca sconfitta democristiana anche nel Volterrano. Maggioranza assoluta a S. Giuliano ; Recuperata la leggera flessione delle amministrative del '60 . La Spezia : PCI al primo postonel capoluogo. La Democrazia Cristiana subisce un forte ridimensionamento: 8 per cento. I liberali non assorbono la perdita complessiva delle destre. Leggera flessione del PRI e avanzata inferiore al previsto del PSDI ; Catania: oltre mille voti in più del 1958 al nostro Partito ; Giuseppe Messina, Siracusa: splendida affermazione comunista. 12 mila voti in più al PCI. La DC ne perde 15 mila . II nostro è divenuto il primo partito nel collegio senatoriale del capoluogo. Crollo dei monarchici a favore del MSI . Leggero arretramento del PSI . I lavoratori siracusani in festa ; Potenza: il PCI aumenta del 6% Il ministro Colombo perde 23 mila preferenze ; p.6 – I risultati per Regioni e i confronti col ’58 ; p.7- Lina Anghel, I voti della Camera riconfermano l'avanzata al Senato. Emilia Romagna: un milione di voti comunisti. La DC perde voti ovunque. La flessione dei socialisti in quasi tutti i centri della regione. Disfacimento dei repubblicani; Dopo la vittoria del PCI. Esultanza a Bologna ; g.f.p. (Giorgio Frasca Polara) , Sicilia: Entusiasmo per la vittoria del PCI. Nell'lsola il Partito e passato dal 21,9 al 23,66 % dei voti, i senatori salgono da 5 a 7, i deputati da 12 a 14 ; p.8- Mentre la DC è in regresso dovunque. In Piemonte al PCI 115 mila voti in più. Anche il PSI ha guadagnato 20 mila voti .Entusiasmante affermazione del nostra partito nei centri industriali di Novara e Vercelli ; Il PCI è divenuto il primo partito. Frantumato a Genova il monopolio DC ; Macerata: il P.C.I. guadagna 5.290 voti
«l’Unità», 3 maggio 1963 [pp.6-7-p.9] p.6- Camera dei deputati: Il voto nei capoluoghi [ con raffronto con il 1958] ; p.7- Camera dei deputati: Il voto nelle province[ con raffronto con il 1958 ; p.9 – Così il nuovo Parlamento
«L’astrolabio», anno I, n.4, 10 maggio 1963 [p.1-pp.3-11] p.1- copertina : Perché l’Italia vota a sinistra; pp.3-7-Leopordo Piccardi, Elogio dell’elettore; pp.8-10- Umberto Segre, Le ambizioni dei “dorotei”; p.10- Ferruccio Parri, Postilla sul centrosinistra; pp.10-11-Anna Garofalo, Hanno votato senza paura
«La Stampa», 1 maggio 1963 [pp.1-2-p.5-p.7] p.1-Titolo pagina: I seggi della nuova Camera sono 630 invece di 596. La Democrazia cristiana perde 13 deputati su 273. Progressi dei liberali, socialdemocratici e comunisti. I socialisti, pur perdendo lo 0,40 in percentuale, hanno tre deputati in più per effetto dell’aumentato numero dei seggi. I repubblicani rimangono a sei deputati ma ottengono un senatore che prima non avevano. Qualche incremento dei missini e crollo dei monarchici. Prime caute reazioni dei dirigenti dei partiti; Editoriale, Vittorio Gorresio, Previsioni ed ipotesi; Le elezioni dei deputati per la nuova e le precedenti Legislature [tabella] ; Come leggere i risultati ; Michele Tito, I primi commenti dei partiti ai risultati del nuovo Parlamento. L’on. Saragat conferma che il centro sinistra è l’unica alternativa valida alla reazione e al comunismo. Dichiarazioni di Malagodi e Nenni. Un aricolo del “Popolo”; Risultati definitivi per il Senato [tabella]; p.2-Cronaca cittadina: I risultati per la Camera dopo quelli per il Senato. I voti e il nome di 31 deputati eletti per Torino-Novara-Vercelli. In tutta la circoscrizione: democristiani 612.041 (11 seggi), comunisti 471.406 (8 seggi), socialisti 282.916 (5 seggi), liberali 224.612 (4 seggi), socialdemocratici 171.944 (3 seggi). Altri due seggi saranno assegnati con il clacolo dei resti e possono toccare anche altre circoscrizioni. Rispetto ai risultati del ’58 la DC è scesa dal 37,65% al 32,65%, il PCI è salito dal 21,09% al 25,15%, il PLI dal 5,07% all’11,98%, il PSDI dal 7,10% al 9,17%. Stazionario il PSI, crollo dei monarchici; Torino per la Camera nel ’63 e nel ’58- Torino-Novara-Vercelli per la Camera [tabelle]; Pubblichiamo l’elenco per la città e la circoscrizione. Concluso il calcolo delle preferenze. Per la DC è in testa Pella, con 95.479 voti, per il PCI Togliatti, con 96.726, per il PSI Foa con 16.287, per il PLI Alpino, con 43.364, per il PSDI Saragat con 24.672. Chi sono gli eletti e i primi esclusi. Qualcuno tra questi ultimi entrerà ugualmente a Montecitorio; I deputati di Torino, Novara e Vercelli [elenco]; p.5-Titolo: I neo eletti al Parlamento in Piemonte e Liguria; n.m., A Cuneo-Asti- Alessandria forte aumento dei liberali. IL PLI ha quasi raddoppiato i voti. Flessione della DC ( che perde un seggio) e del PSI. Lieve incremento dei socialdemocratici; Come si è votato per la Camera nelle province piemontesi [tabella]; n.b., A Bo, Taviani e Russo i maggiori suffragi liguri. Rieletto alla Camera il socialdemocratico Paolo Rossi; v.s. , Moro ha convocato la Direzione democristiana per venerdì. Il 16 maggio si riuniranno le nuove Camere e Fanfani presenterà a Segni le dimissioni del governo. Piccioni indicato quale probabile presidente del Senato, per Montecitorio si parla di un socialdemocratico; Due DC ed un comunista eletti deputati a Trieste; Tendenza immutata nella Valle d’Aosta; I 24 senatori eletti in Pemonte [elenco]; p.b., I socialdemocratici guadagnano 7000 voti in provincia di Novara; Flessione dei socialisti in provincia di Vercelli; p.7-Titolo pagina: Primo bilancio dei risultati elettorali in Italia; I nuovi deputati e senatori nelle regioni del Centro-Nord. In Lombardia i liberali hanno raddoppiato i loro suffraggi passando dal 9,3 al 18,6 per cento dei voti della regione. In aumento anche i comunisti; p.a.p., L’on. Andreotti in testa per le preferenze a Roma ; I voti della Camera nelle 32 circoscrizioni [ dati elettorali] ; Delle Fave rieletto deputato nelle Marche ; In Toscana 5 fanfaniani su sei senatori della DC; c.g., Crollo dei monarchici nel Mezzogiorno. L’on. Lauro rieletto a Napoli. Stazionari i comunisti in Campania. In maggioranza gli autonomisti tra i nuovi parlamentari del PSI ; Matteo Matteotti eletto deputato del PSI a Venezia; L’on. La Malfa rieletto a Bologna; Notevole incremento del PSDI in Calabria; g.d. , Milazzo scomparso dalla politica siciliana; g.f., Flessione del PSI in tutta la Sardegna
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3 maggio |
Il capo dello Stato , Giuseppe Saragat, incontra Fanfani e i presidenti di Camera e Senato rispettivamente Leone e Merzagora. In previsione delle riunioni dei partiti di centro sinistra grande incertezza sulle prospettive di governo : certa una fase di transizione con un monolocolore DC o un tripartito ( DC-PSDI-PRI) in attesa del Congresso del PSI che dovrebbe decidere la sua partecipazione al governo. Nella DC, dopo la sconfitta, cresce il dissenso dei dorotei nei confronti di Fanfani. La riunione della Direzione non discute dei risultati elettorali ma si limita a ratificare le candidature per le prossime elezioni regionali in Sicilia.
«l’Unità», 3 maggio 1963 [p.1-p.3-p.13] p.1- Titolo pagina : Eccezionali ripercussioni in Italia e nel mondo del voto del 28 aprile. La vittoria del PCI sposta l’asse politico nazionale ; p.1-p.13- Editoriale, Luigi Pintor, Panorama della svolta del 28 aprile ; m.f. ( Maurizio Ferrara) Atmosfera di crisi nella Direzione DC. Duro attacco doroteo a Fanfani. I commenti sottolineano il significato di sinistra del voto. Merzagora, Leone e Fanfani da Segni. Il 10 il CC del PSI ; p.1- p.8 - Felicitazioni del PCUS e dei partiti fratelli ; p.8- Le ripercussioni nel mondo del successo elettorale del PCI. La stampa atlantica se la prende con Fanfani. “I giovani hanno votato per i comunisti: è preoccupante” - Secondo il francese “Le Monde” l'enciclica papale ha indirettamente convinto molti cattolici a votare PCI. Allarmati i giornali inglesi:non dovevamo dare all'Italia i segreti atomici. Nessuno contesta l’ indicazione a sinistra emersa dalle elezioni ; Giuseppe Boffa, Mosca : Dall’Italia una ripresa democratica dell’Europa ; Franco Bertone, “Trybuna Ludu”: La vittoria del PCI ha un valore politico e ideologico ; Franco Saltarelli, Budapest : “Nepszabadsag”: è un trionfo della via italiana. Kadar al comizio del 1 Maggio: l'ltalia ha dato una risposta al crimine di Franco
«La Stampa», 3 maggio 1963 [p.1] Titolo : Il capo dello Stato ha ricevuto Fanfani, Merzagora e Leone. Previsioni sul nuovo governo. L’attuale ministero si dimetterà il 16 maggio. Quellonuovo potrebbe essere un monocolore o tripartito di centro-sinistra: si tratterà di un governo di transizione in attesa del Congresso socialista. Fra i nomi dei probabili presidenti del Consiglio si fanno i nomi di Fanfani, Taviani e Piccioni. Oggi la Direzione DC esamina i risultati elettorali, martedì si riuniranno quelle del PSI e del PSDI; Editoriale, Vittorio Gorresio, Incertezza ; Fausto De Luca, Preparativi per la riunione del Parlamento al 16 maggio; Antonio Barolini, Commenti americani al voto del 28 aprile
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3 maggio
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Roma . Dopo 42 giorni cessa l’occupazione della Facoltà di Architettura.
Dopo 42 giorni e finita l'occupazione della Facoltà di Architettura: gli studenti decidono una nuova fase della lotta. I docenti incapaci di avviare un vero dialogo con gli studenti
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4-5 maggio
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«La Stampa», 5 maggio 1963 [p.1] Editoriale, Luigi Salvatorelli, Elezioni e nuovo governo. Il senso del voto ; Vittorio Gorresio, L’on.Fanfani dovrà dare le dimissioni il 17 o 18 maggio. Discordi pareri di Moro e Saragat sulla formazione del governo. Il segretario della DC sarebbe favorevole a lasciare in carica l’attuale ministero Fanfani sino al Congresso socialista in luglio. Il segretario socialdemocratico chiede un governo monocolore di transizione: la politica di centro sinistra dovrebbe riprendere con spirito più chiaroe democratico dopo le decisioni del PSI. Un articolo di Nenni sulle condizioni per ricominciare la collaborazione ; ( Ansa), Le tesi del PSDI; v.s. , La riunione del Consiglio dei ministri. Taviani ha riferito ai colleghi su come hanno votato gli italiani ; Carlo Casalegno, i comunisti e la trasformazione industriale
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5 maggio
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PCI Intervista di Palmiro Togliatti. Il segretario, forte del successo elettorale del partito, rivendica l’ingresso dei comunisti tra le forze governative
«l’Unità», 5 maggio 1963 [ p.1 ] Intervista con Togliatti. Le forze che seguono il PCI devono entrare nel campo governativo. Questo è l’obiettivo principale: su di esso invitiamo gli uomini politici italiani a un dibattito serio, che metta in luce i temi programmatici e le questioni più urgenti. Il Paese chiede un governo orientato a sinistra; ma occorre rompere le preclusioni anticomuniste
«La Stampa», 8 maggio 1963 [p.1] Vittorio Gorresio, I risultati elettorali e la formazione del governo. Colloqui di Moro con Fanfani, Scelba e Pella. Riuniti i dirigenti dei due partiti socialisti. Gli incontri del segretario DC riguardano le dimissioni dell’attuale governo: alcune correnti del partito le vogliono concrete e definitive, altre chiedono che siano soltanto formali. Alla Direzione socialdemocratica l’on. Saragat si è detto favorevole a un monocolore d’attesa, ma concorderà le decisioni con gli altri partiti alleati. Alla Direzione del PSI l’on. Nenni terrà oggi la sua relazione. Lombardi conferma che il Congresso si svolgerà a luglio; f.d., Il 9 giugno si voterà la nuova Assemblea regionale. Malagodi illustra in Sicilia il programma elettorale del PLI. Ha parlato ai dirigenti regionali del partito. I punti principali: ridare fiducia all’iniziativa privata e fermare la spirale salari-prezzi; f.p., Il Vaticano dichiara che il comunismo non si vince con il miracolo economico. Aggiunge che è indispensabile una lotta chiara, aperta e continua sul piano ideologico. Rimprovera severamente chi ieri ha interpretato la “Pacem in terris” secondo il proprio tornaconto e chi oggi attribuisce anche all’Enciclica l’aumento dei voti comunisti
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8 maggio
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PSDI - Direzione. Giuseppe Saragat , dopo i colloqui avuti con Aldo Moro, rinuncia a all’originaria proposta di un monocolore DC appoggiato da PSDI, PSI e PRI e , come affermato nel comunicato conclusivo della riunione, propone un propone un governo tripartito ( DC-PSDI e PRI) con l’appoggio esterno del PSI.
«La Stampa», 9 maggio 1963 [p.1] Vittorio Gorresio, Il comunicato finale della Direzione socialdemocratica. Il PSDI propone un nuovo governo tripartito con l’appoggio socialista. Riaffermata la piena validità della politica di centro-sinistra ed esorta a correggere gli errori di chi l’ha diretta sinora. Saragat ha rinunciato alla richiesta di un monocolore dopo i colloqui con Moro e Nenni. Continuano i lavori della Direzione del PSI. Nenni ha svolto la relazione escludendo il ritorno al frontismo e sottolineando le difficoltà dell’incontro con la DC. Vecchiettie Foa si oppongono all’intesa con i democristiani e invitano il partito a trovare “un collegamento con i lavoratori comunisti”
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8-9 maggio |
PSI - La Direzione esamina il risultato elettorale. La discussione che continuerà nel Comitato centrale convocato per il 17-18 maggio in cui la Direzione proporrà di svolgere il Congresso nazionale il 18 luglio. Nella riunione non mancano le polemiche fra autonomisti e sinistra sulla prospettiva. Il vice segretario della CGIL , Santi, in dissenso con De Martino e Nenni, ritiene che l’insuccesso socialista derivi dall’applicazione sbagliata di una linea giusta: non aver reagito alle inadempienze della DC e quindi indebolito la credibilità del PSI come fattore di un rilancio del centro-sinistra con contenuti sociali più avanzati. Dario Valori , considerando che le elezioni hanno rappresentato una spinta a sinistra, considera la formula di centro-sinistra inadeguata alle aspirazioni delle masse popolari. Una posizione concordata nella riunione della corrente che si è svolta prima della Direzione.
«Stampa Sera», 8-9 maggio 1963 [p.1] A.Pellecchia, Situazione politica e formazione del governo all’esame dei partiti. I colloqui di Moro con gli esponenti della DC. Nella prossima settimana si riunirà la Direzione democristiana, ormai è evidente che prima di decidere l’on. Moro attende di conoscere le conclusioni degli altri partiti dell’attuale maggioranza parlamentare. Commenti alle dichiarazioni fatte ieri da Saragat alla direzione socialdemocratica. L’intervista di Lombardi e una presa di posizione dei “carristi”. Oggi Nenni tiene la sua relazione alla Direzione del PSI
«La Stampa», 10 maggio 1963 [p.1] Vittorio Gorresio, I dirigenti socialisti hanno concluso i lavori. Il PSI terrà il Congresso il 18 luglio. Ancora incertezza sul nuovo governo. Il Comitato centrale socialista convocato per il 17-18 maggio : in quei due giorni il ministero Fanfani dovrà presentare le dimissioni. L’on. Moro continua i sondaggi all’interno della DC: ieri ha incontrato Piccioni, Zaccagnini, Gava e gli esponenti dell’ala sinistra del partito. Probabile una decisione martedì o mercoledì quando si riunirà la Direzione democristiana; Il comunicato del PSI e la polemica delle correnti
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10 maggio
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PSI-PSDI – Nella sede del gruppo parlamentare socialista si svolge un incontro fra Pietro Nenni e Giuseppe Saragat. I due leader decidono che i rispettivi partiti non avanzeranno proposte sulla formazione del nuovo governo, in attesa di un pronunciamento ufficiale della DC. Nel pomeriggio Nenni informa Aldo Moro.
«La Stampa», 11 maggio 1963 [p.1] Vittorio Gorresio, Nenni e Saragat lasciano alla DC la decisione sul possimo governo. Pongono la sola condizione che il ministero sia di centro sinistra, ma nessuna pregiudiziale sulla conferma o l’esclusione di determinate persone. I due capo socialisti sarebbero giunti all’intesa ieri durante un cordiale colloquio. Più tardi lo stesso Nenni ha informato Moro. La risposta della Democrazia cristiana si avrà nella prossima settimana
Pietro Nenni, « Gli anni del centro sinistra», Diari 1957-1966, SugarCo Edizioni, 1982. Milano, p. 272-273 [ nota del 10 maggio 1963]
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12 maggio
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Giovanni XXIII incontra il presidente della Repubblica Antonio Segni. Dopo 24 anni un pontefice si reca al Quirinale.
«La Stampa», 13 maggio 1963 [p.1] Titolo: Dopo 24 anni un pontefice si reca dal capo dello Stato italiano. Una Roma piena di sole, di bandiere, di folla accompagna il Papa nella visita al Quirinale. Il saluto a Segni: una lunga stretta di amno e poi un cloroso abbraccio. La cordialità dell’incontro prende la mano al cerimoniale. Dopo i discorsi ufficiali il Papa si intrattiene in affettuosi colloqui con i presenti e impartisce la benedizione. “è piccola, dice, se paragonata a quella così soienne di ieri in San Pietro, ma è altrettanto utile e beenfica”. La consegna del premio Balzan per la storia, la biologia, la musica e la matematica; Editoriale, Luigi Salvatorelli, Chiesa e Stato; Nicola Adelfi, Il corteo delle auto nelle vie festose
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12-13 maggio
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DC - I «dorotei», la corrente più numerosa del partito guidata da Mariano Rumor ed Emilio Colombo, si orientano a indicare come presidente incaricato per la formazione del governo isegretario del partito, Aldo Moro. Una candidatura che sembra accogliere anche il consenso dei centristi, gli amici di Mario Scelba.
«La Stampa», 13 maggio 1963 [p.1] v.g. (Vittorio Gorresio), I dorotei favorevoli alla designazione di Moro come presidente del Consiglio. Ma il segretario della DC non intende accettare l’incarico
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15 maggio
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Alla vigilia delle dimissioni del governo Fanfani e dell’insediamento della IV Legislatura il segretario del PSDI, Saragat, e il leader della corrente «dorotea» della DC, Mariano Rumor, si dichiarano convinti che sia facile la formazione del nuovo governo, un tripartito con l’appoggio esterno del PSI, e che l’uomo adatto a presiederlo sia il segretario della DC, Aldo Moro.
«La Stampa», 15 maggio 1963 [p.1] v.g. (Vittorio Gorresio), Domani le dimissioni del presidente del Consiglio. Saragat dice che il nuovo governo sarà formato senza gravi difficoltà. “Credo che la soluzione della crisi non sarà laboriosa: le linee di programma ci sono già e c’è anche l’uomo per dirigere il ministero”. La formula rimane tripartita con appoggio esterno socialista. Il candidato alla presidenza è l’on. Moro. Secondo i dorotei, il segretario democristiano è pronto ad accettare l’incarico perché gli verrà offerto dalla grande maggioranza del partito
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16 maggio
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Si insedia la IV Legislatura.
IV Legislatura Senato della Repubblica
Cesare Merzagora è eletto presidente del Senato con 233 voti su 311 votanti. Discorso di insediamento.
IV Legislatura Camera dei deputati
Giovanni Leone è eletto presidente della Camera con 346 voti su 580 votanti. Discorso di insediamento.
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17 maggio |
DC – Consiglio nazionale.
«l'Unità», 18 maggio 1963 [ p.1 ]
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18 maggio |
Editoriale di Palmiro Togliatti su «Rinascita» : Discorrendo con i socialisti . Il segretario del PCI invita i socialisti a non isolarsi dai comunisti e, sottolinea che è interesse dello stesso PSI non essere solo nella lotta per un'autentica una svolta a sinistra.
Un editoriale di “Rinascita”. Togliatti: É interesse del PSI non lasciarsi “isolare” dal PCI. I socialisti hanno perso più voti la dove più accentuata era la propaganda anticomunista. La Malfa per un centro- sinistra più avanzato ; mm. , Intervista con la compagna Iotti. Si forma fra le donne una coscienza autonoma. Questo è uno dei grandi fatti nuovi che emerge dalle elezioni del 28 aprile [intervista a Nilde Iotti]
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18-19 maggio |
PSI- Comitato centrale. Fra gli autonomisti si manifestano divergenze sulla prospettiva del centro-sinistra. Santi, Lombardi e Giolitti, differenziandosi da Nenni , ne contestano la chiusura al PCI. La sinistra di Vecchietti critica nei confronti della relazione di Nenni e su un centro-sinistra che si ponga come obiettivo l’isolamento del PCI . Il Comitato centrale, con un voto a maggioranza, si chiude con una posizione interlocutoria che fissa le condizione per l’ingresso del PSI nel governo. Punti qualificanti: l’attuazione delle Regioni e la riforma urbanistica. Indica la data, il 18 luglio, del Congresso che, successivamente sarà spostata al 25 ottobre.
Il dibattito al CC socialista. Si allarga nel PSI la linea di ostilità alla linea ricattatoria della DC. Vivaci critiche di Giolitti, lacometti e Boni. Gli interventi di Basso, Valori e Foa. Echi a Moro . Saragat ricicla la relazione del segretario democristiano
p.1- Cerotti [ corsivo ]
p.1-p.6- Vice, Mentre la vecchia maggioranza appare sempre più divisa. Oggi il CC del PCI sulla svolta a sinistra. Concluso il CC socialista . Gli autonomisti chiedono la formazione di un governo di centro-sinistra che “per il programma e la sua composizione autorizzi l’appoggio del PSI”. Santi e Lombardi respingono la pretesadi “isolare » i comunisti” Critichedi Vecchietti a Nenni . Confermato il Congresso per il 18 luglio. Al CC del PSDI discorsi smaccatamente centristi di Temelloni e Preti
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20-22 maggio |
PCI- Comitato centrale
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21 maggio |
Palmiro Togliatti espone al il presidente della Repubblica la proposta del PCI per il nuovo esecutivo : un governo di progresso senza preclusioni a sinistra.
«l’Unità», 22 maggio 1963 [p.1-p.12] m.f. ( Maurizio Ferrara ) , Dichiarazioni di Togliatti dopo il colloquio con Segni. Un governo di progresso senza preclusioni a sinistra. Tre quarti d'ora di colloquio Segni-Togliatti. Dichiarazioni di Spano, Zaccagnini, Gava e Malagodi. Forse sabato l’incarico a Moro. Difficoltà per il programma
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21 maggio |
È arrestato Franco Bartoli Avveduti presidente dell’Azienda statale cui è affidato il monopolio delle banane, ed ex segretario particolare del ministro Trabucchi L’accusa è di aver guadagnato centinaia di milioni comunicando a grosse imprese commerciali le cifre contenute nelle buste sigillate le cifre fissate dal ministro per le aste pubbliche per le concessioni per la vendita.
Scandalo al monopolio delle banane. Arrestato il presidente. Ha intascato in pochi mesi centinaia di milioni. Era stato il segretario di Trabucchi
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22 maggio |
S’incontrano i segretari della CISL Storti e della UIL Viglianesi per suggellare un’intesa che fra l’altro "garantisca la difesa della democrazia e della libertà del paese contro il pericolo di una minaccia totalitaria".
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22 maggio |
A Salonicco, uomini dei servizi speciali greci uccidono il deputato della sinistra Gregorio Lambrakis, al termine di un comizio sulla ‘Lega per la pace e il disarmo nucleare'
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La conferenza di Ottawa |
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22-24 maggio |
Ottawa (Canadà) - Consiglio atlantico. Si riuniscono i ministri dei paesi aderenti alla Nato. L’Italia è presente con una delegazione guidata da Giulio Andreotti , ministro della Difesa. Alla vigilia il monito dell’URSS inviato ai vari governi che partecipano alla Conferenza per un Mediterraneo «senza atomiche». La riunione approva varie misure per organizzare le forze nucleari del Comando supremo alleato ( SACEU) : assegnazione dei bombardieri atomici britannici e dei sottomarini americani “Polaris” ; istituita la carica di un vice comandante del SACEU responsabile delle questioni nucleari , infine si prospetta la partecipazione allargata di militari dei vari paesi Nato alla pianificazione operativa che si svolge a Omaha nel Nebraska ( USA). Nonostante le riserve manifestate da alcuni Paesi, Andreotti , a nome del governo italiano, si pronuncia favorevolmente alle proposte.
«l’Unità», 22 maggio 1963 [p.1-p..3-p.12 ] p.1-p.12- Augusto Pancaldi , Alla vigilia della Conferenza di Ottawa. L'URSS propone un Mediterraneo senza atomiche. La nota e stata rimessa anche al governo italiano; p.3- Prima ancora che la conferenza abbia inizio Già pronto l’ annuncio della forza H ? Oggi a porte chiuse discuterebbero il progetto della flotta missilistica ; Giuseppe Boffa , Monito agli atlantici. La “ Pravda” è ora di dire “NO” ; In mano a Bonn le carte vincenti
«l’Unità», 23 maggio 1963 [p.1-p.12 ] p.1-p.12- Il paese gettato allo sbaraglio da un governo senza poteri costituzionali. Costituita la forza atomica NATO anche con aerei italiani. Vergognoso silenzio del ministro Andreotti per coprire gli impegni atomici. Manifestazioni per la neutralità dinanzi al Parlamento canadese ; p.12- Per un Mediterraneo senza atomiche. Frettoloso “no” degli US A alla offerta sovietica. Dubbi nell'opinione pubblica sulla utilità della forza H. Kennedy conferma che andrà a Parigi ; a.J ( Alberto Jacoviello), Rassegna internazionale: L’Italia e il mediterraneo
«l’Unità», 24 maggio 1963 [p.1-p.12 ] p.1- Editoriale, Alberto Jacoviello , Lo scandalo di Ottawa ; p.1-p.12- L’Italia sempre più coinvolta nella strategia missilistica. Andreotti si impegna anche per la flotta H. è stato l’unico dei presenti ad approvare il piano, caldeggiato da Bonn ; m.f. ( Maurizio Ferrara), Ferma dichiarazione del compagno Ingrao. Incostituzionale l’atteggiamento del governo ad Ottawa. Oggi Segni conclude le consultazioni. Perplessità e riserve sull’incarico a Moro. Preoccupato l’ “Avanti!” sulla manovra dorotea. Voci su assurdi compromessi «l’Unità», 25 maggio 1963 [p.1 ] Una spinta oltranzista dalla conferenza NATO. Varata la forza atomica. Respinte le sollecitazioni distensive di Spaak e di altri . Andreotti disponibile per il progetto dei “Polaris ” sul le navi
«La Stampa», 22 maggio 1963 [p.14] m. ci. , Oggi si apre ad Ottawa la Conferenza della Nato. Si cerca un accordo per la forza nucleare multinazionale, composta dai sottomarini “Polaris” e dagli aerei armati di bombe atomiche. La Francia ostile
«La Stampa», 23 maggio 1963 [p.1] r. s. , L’annuncio al Consiglio Atlantico di Ottawa. La Nato decide di creare una forza atomica alleata. Conterà per ora sui tre sottomarini nucleari americani già nel Mediterraneo e su 242 bombardieri concessi dall’Inghilterra. Anche il Canada mette a disposizione della Nato le sue forze aeree in Europa
«La Stampa», 24 maggio 1963 [p.1] r.s. , Gli Stati Uniti riconfermano l’impegno a difendere gli alleati. Discorso del segretario di Stato al Convegno della Nato.: “ Nessuno può dubitare che un attacco all’europa sarebbe considerato a Washington come un’aggressione all’America” . Rusk smentisce trattative separate con l’URSS
«La Stampa», 25 maggio 1963 [p.1] a.p. , La Nato esprime la speranza di un accordo con l’Urss sul disarmo. Chiusa la Conferenza di Ottawa. Il comunicato ufficiale dichiara: “ L’Alleanza Atlantica vuole la pace. Purtroppo il mondo libero deve fronteggiare una permanente minaccia”. Approvate le misure per la forza atomica interalleate.
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23 maggio |
Lo scandalo delle banane. Denuciate più di un centinaio di persone fra cui numerosi funzionari pubblici. «l’Unità» del 24 maggio pubblica l’elenco dei concessionari che da anni hanno sempre «azzeccato» l’offerta segreta aggiudicandosi così le concessione sul Monopolio delle banane.
«l’Unità», 24 maggio 1963 [p.3 ] p.1-p.12- Scandalo delle banane. 103 denunce ? Ecco i nomi dei concessionari. Interrogati due generali della Finanza ; p.3- Diamante Limiti , Dilaga lo scandalo del Monopolio delle banane. Dal ’58 esiste un “memorandum” che denuncia gli appalti truccati. Ma il funzionario che li aveva denunciati fu licenziato. I grossisti esclusi propongono al governo di liberalizzare il mercato ottenendo subito una riduzione del 20% del prezzo ; Hanno azzeccato tutte le offerte “segrete” ; Corrotti e corruttori
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23 maggio |
Proseguono le consultazioni del presidente della Repubblica, Antonio Segni, nella giornata incontro con Giuseppe Saragat segretario del PSDI e con Pietro Nenni segretario del PSI. Ormai certo l’incarico nei prossimi giorni ad Aldo Moro, segretario DC
«La Stampa», 23 maggio 1963 [p.1] Vittorio Gorresio, Saragat e Nenni espongono le richieste per il governo. Per il segretario socialdemocratico il programma dovrà favorire i “ grandi consumi sociali” e operare riforme di struttura, fra le quali il passaggio della mezzadria alla piccola proprietà. Non ha fatti cenno alle Regioni e alla programmazione. Ma questi due punti costituiscono la condizione preliminare posta dal segretario socialista. L’on. Moro riceverà l’incarico sabato o lunedì, quindi cominceranno subito le difficili trattative ; f.d. l. ( Fausto De Luca), Le dichiarazioni dei capi politici dopo i colloqui con l’on. Segni. Oggi nessuna consultazione al Quirinale. Domani torneranno Leone e Merzagora
«La Stampa», 24 maggio 1963 [p.1] v. g. ( Vittorio Gorresio ) , I partiti hanno già espresso i loro pareri sulla crisi. Il presidente Segni conclude le consultazioni per il nuovo governo. Oggi avrà gli ultimi colloqui con Merzagora e Leone che erano stati ascoltati per primi. Imminente l’incarico a Moro, il capo dello Stato potrebbe fissare precisi orientamenti per la formazione del ministero. I comunisti minacciano agitazioni se non saranno accolti nella maggioranza ; r.s. , Il Psi esclude la possibilità di collaborare con i comunisti
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23 maggio |
Palmiro Togliatti - Intervista a «New Statement» e a «L’Espresso». Il segretario del PCI , partendo dal successo elettorale del PCI , afferma che le trasformazioni economico- sociali del paese hanno prodotto nelle masse una spinta a sinistra destinata a proseguire di fronte al crescere dei « contrasti sociali e le ingiustizie di cui gli operai sono vittime». La vittoria del PCI, a suo avviso, può essere considerata come « la prima fase di una crisi politica grave che senza dubbio continuerà con sviluppi vasti e drammatici». Il leader comunista guarda agli effetti della vittoria del PCI in Europa e dichiara che il partito: « è pronto ad affrontare e a discutere il problema di ricostruire un movimento della classe operaia completamente unito con i leader delle altre tendenze politiche. Ciò deve essere basato su un chiaro programma di lotta democratica per il socialismo». «l’Unità», 24 maggio 1963 [p.3 ] Intervista di Togliatti al “ New Statement” e a “L’ Espresso”. La vittoria del PCI e le sue conseguenze pere l’ Italia e per l’ Europa
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L'incarico ad Aldo Moro |
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25 maggio |
Il presidente della Repubblica conferisce l’incarico di formare il governo ad Aldo Moro
«l’Unità», 26 maggio 1963 [p.1-p.12] Editoriale, Mario Alicata, Crisi aperta ; m.f. ( Maurizio Ferrara), Dopo un colloquio di due ore col presidente della Repubblica. L’incarico del governo a Moro. Una grave dichiarazione neo-centrista del presidente designato. Nessun accenno alle riforme economiche, grande rilievo all’atlantismo. Moro tratterà con DC, PSDI e anche col PSI
«La Stampa», 25 maggio 1963 [p.1] v.g. ( Vittorio Gorresio) , Segni ha concluso i colloqui per risolvere la crisi ministeriale. Oggi l’incarico a Moro con il consenso di tutti i partiti del centro-sinistra. Nenni e Reale hanno dichiarato di accettare la designazione democristiana che è anche appoggiata dall’on. Saragat. Il segretario socialista smentisce di voler porre condizioni diverse da quelle dello scorso anno. Le trattative per la composizione e il programma del governo si svolgeranno prima fra la DC, socialdemocratici e repubblicani, poi l’eventuale accordo tra questi tre partiti sarà discusso con il PSI. Uno sambio di lettere tra La Malfa e Tremelloni sugli “ errori di direzione politica ed economica”. Un articolo di Pella sulla necessità della lotta anticomunista ; f.d. l. ( Fausto de Luca) , I presidenti delle due Camere ricevuti insieme al Quirinale. All’uscita Merzagora annuncia che Segni stamane affiderà il compito di costituire il nuovo governo. Dichiarazioni del monarchico Covelli e del repubblicano Reale
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27 maggio |
Moro inizia le consultazioni incontrandosi con i segretari del PSDI, PRI, PSI e i capigruppo alla Camera e al Senato della DC. «l’Unità» denuncia le pressioni esercite dal governatore della Banca d’Italia per un governo che segua una politica congiunturale.
«l’Unità», 27 maggio 1963 [p.1-p.6] p.1- Il buon inizio [corsivo polemico con il presidente incaricato] p.1-6- Destra economica e Banca d’Italia per una restrizione del programma. Pesante intervento di Carli nella crisi. Oggi Moro comincia le consultazioni incontrandosi con Saragat, Reale, Nenni e i capigruppo DC
«l’Unità», 28 maggio 1963 [p.1-p.12] p.1- Editoriale, Aniello Coppola, Zucchero e crisi ; Moro lo stratega [ corsivo] ; p.1-p.12- m.f. ( Maurizio Ferrara ) , Puntando verso la restaurazione di fatto del centrismo. In un clima d’intrigo Moro inizia i colloqui. Incontri con Saragat , Reale e Nenni. La crisi si presenta lunga e difficile
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27 maggio |
PCI- Pietro Ingrao, vicepresidente dei deputati comunisti, si reca dal presidente della Camera Giovanni Leone per sollecitare la Commissione d’inchiesta sulla mafia.
«l’Unità», 27 maggio 1963 [p.1-p.6] p.1-p.6 - Oggi Ingrao da Leone per la commissione d'inchiesta. Perché la DC tace sulla ripresa mafiosa? Discorsi di Macaluso a Sciacca e Bufalini a Siracusa. Unità delle forze democratiche e autonomiste contro i propositi conservatori di Moro e della DC ; p.1- g.f.p. ( Giorgio Frasca Polara), Attivisti del PCI minacciati di morte da mafiosi
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29 maggio |
La Rai-TV censura, trasmettendone solo una parte, gli interventi di Giancarlo Pajetta e Anna Grasso nella trasmissione radiofonica del PCI sulle elezioni siciliane del 9 giugno. «l’Unità» pubblica integralmente il testo censurato.
«l’Unità», 30 maggio 1963 [p.1-pp.11-12] p.1- Il bavaglio [ corsivo] p.1-p.12 - Inaudito sopruso contro la libertà di parola nel pieno della campagna elettorale siciliana . Censurata dalla RAI la trasmissione del PCI Proibito parlare degli scandali, di Mastrella, di Bonomi, delle banane e perfino della fine delle crociate. Le frasi mutilate di Pajetta e Anna Grasso messe in onda nonostante la diffida ; p.11 - Proibito dal regime DC parlare di Mastrella , delle banane e della fine delle crociate II teste integrale della trasmissione del Pci censurata dalla RAI ; Diffidati i dirigenti della radio
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31 maggio |
Prima riunione collegiale di Aldo Moro, presidente incaricato, con DC-PSDI-PRI per discutere il programma di governo. All’ordine del giorno le questioni agricole e urbanistiche. Previsti nuovi contatti di Aldo Moro con il PSI.
«La Stampa», 1 giugno 1963 [p.16] r.s. , La prima riunione collegiale dei partiti. Moro studia il programma di governo con i rappresentanti della DC, PSDI e PRI. Ieri sono state affrontate le questioni agricole e urbanistiche, lunedì si discuterà di programmazione e prezzi. Saragat commenta : “Si va avanti” . Raggiunta una prima base di accordo, il presidente designato riprenderà contatto con i socialisti. Conclusa la riunione degli autonomisti del PSI : De Martino ha detto che per le Regioni il problema delle maggioranze dovrà essere risolto dopo la loro istituzione.
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1 giugno |
Aldo Moro incontra Pietro Nenni, segretario del PSI. L’orientamento del presidente incaricato è : stipulare un accordo «globale» per l’intera Legislatura con il PSI , per una prima fase ottenere un’astensione tecnica e successivamente una partecipazione organica al governo. Insieme tecnici DC, PSDI, PRI e PSI , nella prospettiva di un programma di governo, esaminano le questioni dell’agricoltura e dell’urbanistica già oggetto della riunione del 31 maggio.
«La Stampa», 2 giugno 1963 [p.7] v.g. ( Vittorio Gorresio) , Le trattative fra i partiti del centro-sinistra. Un incontro fra Moro e Nenni per il programma del governo. Il presidente designato sarebbe favorevole ad un accordo globale per la Legislatura. Riuniti esperti DC, socialdemocratici, repubblicani e socialisti per discutere i problemi agricoli e urbanistici. Una nota di Saragat sulle prospettive del prossimo avvenire
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3 giugno |
«La Stampa», 4 giugno 1963 [p.7] v.g. ( Vittorio Gorresio), Le trattative per il nuovo governo. Moro e gli esperti dei Dc, socialdemocratici e repubblicani hanno partecipato anche il governatore della Banca d’Italia Carli e il capo del comitato per la programmazione prof. Saraceno. Tutti sono stati concordi nell’affermare che la politica di piano deve tenere conto soprattutto della satabilità monetaria. Ora Moro si incontrerà con Nenni
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3 giugno
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Muore Giovanni XXIII
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4 giugno |
Per la morte del Pontefice Aldo Moro rinvia l’incontro con Pietro Nenni .
PSI – Un comunicato della Direzione afferma che persistono consistenti difficoltà nella trattativa con la DC. Sulla stessa linea l’editoriale del direttore dell’ «Avanti!», Pieraccini. Nella riunione che ha approvato il documento questa criticità è stata sottolineata con forza dalla sinistra di Vecchietti che ha chiesto che fosse esplicitata nel testo.
«l’Unità», 5 giugno 1963 [p.1-p.12 ] m.f. ( Maurizio Ferrara ) Secondo un comunicato del PSI sugli incontri sulla crisi . Persistenti difficoltà nella trattativa con Moro. Forti riserve del PSI anche sul programma agrario. La DC continua a premere per una soluzione neo-centrista. I colloqui politici sospesi per la morte del Papa
«Stampa Sera », 4-5 giugno 1963 [p.7] p.a.p. , Le polemiche per la formazione del nuovo governo. Il PSI parla di difficoltà ancora non superate. Un comunicato della Direzione socialista e un intervento del direttore dell’ “Avanti!”. Secondo l’on. Nenni, il presidente designato, prima di rispondere al pro-memoria da lui inviatogli, aspetterebbe di conoscere i risultati delle lezioni regionali siciliane che si svolgeranno domenica prossima
«La Stampa», 5 giugno 1963 [p. 5] r.s. , Le trattative per formare il nuovo governo. Il colloquio fra Moro e Nenni rinviato dopo i risultati delle elezioni siciliane. Si voterà domenica. L’incontro fra i due segretari di partito è previsto per martedì o mercoledì. Poi Moro riferirà a Segni se accetta di costituire il ministero. Il PSI dichiara che “ non sono ancora superate le difficoltà prospettate sin dall’inizio”. L’on. Pafundi presidente della Commissione anti-mafia
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5 giugno |
Aldo Moro si incontra con il presidente della Repubblica Antonio Segni per riferire lo stato delle trattative con gli altri partiti.
«La Stampa», 6 giugno 1963 [p. 5] r.s. , Lungo colloquio Segni Moro sui negoziati per il governo. Nessuna indiscrezione. Il segretario Dc convocherebbe mercoledì o giovedì la Direzione del partito per illustrare i risultati delle trattative con PSDI, PRI, PSI. Un articolo nel settimanale “La discussione” sui rapporti con i socialisti
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7 giugno |
«La Stampa», 8 giugno 1963 [p. 5] r.s. , Martedì riunione decisiva per costituire il governo. Moro incontrerà i segretari degli altri partiti. Qualche progresso nelle trattative per le Regioni, le riforme agrarie e la politica di piano. Sorgeranno altre difficoltà, ma la formazione del ministero sembra probabile
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Le elezioni regionali in Sicilia |
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9-10 giugno |
Successo della DC che passa dal 38,8% delle politiche al 42,05%. Migliora dello 0,4 % il PCI. I Stazionari i socialisti , aumentano PSDI e PRI. Grande avanzata del PLI che rispetto alle elezioni regionali del 1959 passa da due seggi a sette. Regresso missino, crollo dei monarchici, scompare Milazzo e la sua lista.
«l’Unità», 9 giugno 1963[pp.1-2-p.14 ] Antonio Di Mauro , Oggi si vota in Sicilia. 3 milioni alle urne. Un appello di Guttuso. Gli emigranti invitano a votare PCI per il progresso dell’Isola e la svolta a sinistra ; Editoriale, Aniello Coppola, Trame dei padroni ; p.1-p.14- m.f. ( Maurizio Ferrara), Moro andrebbe in Parlamento anche senza accordi con il PSI e il Pri. Pressioni Dc per forzare la mano al PSI. I dorotei decisi a portare in fondo il ricatto. Significative ammissioni del “Resto del Carlino” .Una mediazione di Reale?Togliatti replica al “Popolo”» sul problema della libertà. Una dichiarazione di Pajetta sull’ intervista di Krusciov ; p.2- Così la Sicilia ha votato nelle elezioni precedenti [tabella ]
«l’Unità», 10 giugno 1963[pp.1-2-p.14 ] Antonio Di Mauro,Ha votato l'81,36% degli elettori (il 28 aprile: 85, 73%). Oggi i risultati in Sicilia.Le urne chiuse alle 22. Quasi tutfi gli emigrati assenti. Intimidazioni mafiose a Sciara e Realmonte
«l’Unità», 11 giugno 1963 [p. 1-p.12] p.1- Editoriale, l.Pi. ( Luigi Pintor) , La nostra forza ; p.1-p.12 –Antonio Di Mauro , I siciliani respingono il fanatico appello anticomunista della DC. Il PCI supera in Sicilia la percentuale del 28 aprile ; Giorgio Frasca Polara, Per il nuovo successo del PCI . Bandiere rosse in tutta Palermo. Lo smacco del cardinale Ruffini nello capitale della Regione
«La Stampa», 9 giugno 1963 [p. 5] Francesco Russo, Un voto che può avere ripercussioni in campo nazionale. Oggi tre milioni di siciliani alle urne per eleggere l’Assemblea regionale. Il motivo di amggior attesa: l’esito dei comunisti. Illoro sforzo propagandistico è stato di un’imponenza mai vista finora. La DC conserverà certamente la maggioranza relativa. Se fossero confermati i risultati del 28 aprile, sarebbero aritmeticamente possibili sia una maggioranza di centro-sinistra che una di centro ; Editoriale, Il nuovo governo. Deve difendere un sicuro avvenire ; r.s. , Le lunghe trattative per il ministero. Moro scioglierà la riserva verso la fine della settimana. Le previsioni e le difficoltà per la scelta dei ministri
«La Stampa», 11 giugno 1963 [p.1-p.14 ] p.1- Titolo : I risultati delle votazioni per l’Assemblea regionale. Successo DC in Sicilia. La percentuale sale da 38,8 a 42,05. Ha guadagnato voti rispetto a tutte le elezioni precedenti. I comunisti hanno migliorato dello 0,4 per cento in confronto con le politiche del 28 aprile. I socialisti conservano undici seggi, i socialdemocratici ne ottengono 3 ( prima ne avevano 1) ed i repubblicani due ( nessuno). Notevole affermazione dei liberali che da due seggi nel ’59 passano a sette. Regresso missino, crollo dei monarchici, scomparsi Milazzo e seguaci ; Vittorio Gorresio, Le elezioni di Palermo; r.f., Come si è votato; I risultati delle elezioni siciliane [ Tabella] ; p.14- Come si è votato nelle province e nei capoluoghi della Sicilia
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9 giugno |
PRI- Direzione
«l’Unità», 10 giugno 1963[p.1-p.6 ] vice, Contro il centro-sinistra “corretto”. La Malfa polemico con Moro e Carli. Divisa la Direzione repubblicana: una parte ritiene inaccettabile il ricatto moroteo al PSI e al PRI. Brutali pressioni di destra sui socialisti. I ministri che la destra preferirebbe
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10 giugno |
DC-PSDI e PRI raggiungono un accordo sul programma indicato da Aldo Moro, presidente incaricato. Il programma concordato sarà sottoposto all’esame del PSI.
«l’Unità», 11 giugno 1963[p.3] vice, L’incontro tripartito. Sul programma “centrista” Moro-Carli d’accordo PSDI e repubblicani. Ora I'intesa raggiunta dovrà essere sottoposta al PSI. Non un cenno alle regioni e alla riforma agraria. La DC insiste: programmazione solo indicativa. Anche il PRI d'accordo malgrado il diverso parere di La Malfa. La sinistra del PSI riunita a convegno chiede che il Congresso di luglio giudichi sul fallimento della politica nenniana
«La Stampa», 11 giugno 1963 [p.1-p.14 ] Due lunghe riunioni tripartite per il programma. Al termine un portavoce di Moro ha dichiarato : “ C’è una larga convergenza di vedute”. L’on. Saragat : “ Siamo abbastanza soddisfatti”
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10 giugno |
Il presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy, inaugurando i corsi accademici dell’Università americana a Washington pronuncia quello che sarà definito il discorso della strategia di pace.
Commencement Address at American University, June 10, 1963 Testo e Video [fonte: www.jfklibrary.org ]
«l’Unità», 11 giugno 1963[p.3]
«La Stampa», 11 giugno 1963 [p.1 ] Antonio Barolini ,Iniziativa di pace del presidente degli Stati Uniti. Kennedy annuncia colloqui “ ad alto livello” con i russi a Mosca per la tregua atomica. Raggiunto l’accordo con Kruscev per i negoziati : gli incontri ( cui parteciperanno anche gli inglesi) si inizieranno a metà luglio, prima del “ vertice” sovietico-cinese. Le trattative saranno condotte da speciali rappresentanti dei tre paesi. Drammatico appello di Kennedy: “ Dobbiamo metter fine agli armamenti. Spendiamo somme enormi, che potremmo impiegare per combattere la malattia, la povertà, l’ignoranza”
«La Stampa», 12 giugno 1963 [p.1 ] Editoriale, Luigi Salvatorelli, Dalla stasi alle trattative. Meglio un modesto accordo che la corsa agli armamenti ; Antonio Barolini, Probabile un vertice Kennedy- Kruscev se si troverà un’intesa sul bando atomico. Le trattative a Mosca ( con russi e inglesi) si inizieranno forse a fine giugno. Favorevoli commenti in America all’iniziativa del presidente : il “New York Times” scrive che Kennedy nel suo discorso si è ispirato all’enciclica “ Pacem in terris” di Giovanni XXIII. Isolati dissensi dei repubblicani al Congresso ; m. c. , Bonn spera che sarà risolto anche il problema della Germania ; Enzo Bettizza, I giornali sovietici danno rilievo al discorso del presidente. La “ Pravda” e la “Izvestia” ( in polemica indiretta con i cinesi) mettono in evidenza l’affermazione di Kennedy che la “ guerra nucleare è un assurdo”
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11 giugno |
John F. Kennedy pronuncia alla radio e in Televisione un discorso in difesa dei diritti civili.
Report to the American People on Civil Rights, 11 June 1963 : Testo e Video [fonte: www.jfklibrary.org ]
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11 giugno |
Dopo un lungo colloquio si raggiunge un’ intesa di massima fra il presidente incaricato, Aldo Moro, e la delegazione socialista guidata dal segretario del PSI, Pietro Nenni. Restano molti punti da chiarire che saranno affrontati nella riunione fra i quattro partiti che si svolge il 14 giugno.
«La Stampa», 12 giugno 1963 [p.1] Vittorio Gorresio, Dopo un colloquio durato due ore e mezzo. Intesa di massima fra Moro e Nenni per il programma del nuovo ministero. Il presidente incaricato avrebbe detto : “ La DC ha scelto una linea in equivoca di centro-sinistra e fino a quando io sarò a questo posto tale politica non sarà cambiata”. Al partito socialista ha chiesto un sostegno fermo e senza riserve : chi vuole affrontare i massimi problemi della società italiana non può permettersi di giocare con le piccole cose. Oggi cominciano le riunioni fra i quattro partiti. Domani il Comitato centrale del PSI prenderà decisioni definitive ; r. s., La direzione del PSI è convocata per oggi. Polemiche dichiarazioni dei rappresentanti della sinistra
Note bibliografiche
Pietro Nenni, «Gli anni del centro sinistra», Diari 1957-1966, SugarCo Edizioni, Milano 1982, p. 280
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14 giugno |
«La Stampa», 13 giugno 1963 [p.1]
Titolo: Verso la conclusione le trattative del presidente designato. Moro invita domani i quattro partiti alla riunione decisiva per il governo. Raggiunta un’intesa di massima sul programma, si affrontano gli impegni politici. Nenni incontra difficoltà all’interno del partito, incertezza anche fra alcuni autonomisti. L’on. Saragat rivolge un appello al buon senso di tutti; Editoriale, Vittorio Gorresio, L’accordo necessario; r.s., Ultimi colloqui con gli alleati
«La Stampa», 14 giugno 1963 [p.1]
r.s., Moro dirà oggi ai partiti come intende fare il governo. I democristiani hanno fiducia nell’accordo. Repubblicani e socialdemocratici attendono chiarimenti su questioni particolari. I socialisti chiedono una risposta al memorandum presentato da Nenni a fine maggio. IL Comitato centrale del PSI prenderà in giornata decisioni definitive
«La Stampa», 15 giugno 1963 [p.1]
Vittorio Gorresio, Le riunioni presiedute dall’on. Moro. I quattro partiti hanno discusso fino a tarda notte. Erano presenti i capi politici e gli esperti DC, socialdemocratici, repubblicani, socialisti. Si ritrovano stamane per concludere: rimangono da esaminare le questioni agricole e urbanistiche. Ieri le maggiori difficoltà sono sorte sui nomi dei futuri ministri. Azione mediatrice dell’on. Saragat. Durante una pausa l’on. Moro è stato ricevuto al Quirinale dal presidente Segni. Un accordo è ritenuto probabile; Alle dieci la nuova riunione; Colloquio di Segni con Merzagora e Leone
«La Stampa», 16 giugno 1963 [p.1]
Vittorio Gorresio, La decisione di Moro rinviata. Non ancora raggiunto l’accordo per la formazione del governo. Un’altra giornata di discussioni che si è conclusa questa notte alle 24. Un nuovo incontro oggi, domenica. Dichiarazioni ottimistiche degli onorevoli Saragat, Romita e Giolitti; Le dichiarazioni alla fine della riunione notturna ; v.g. (Vittorio Gorresio), Una tempestosa riunione al Comitato centrale socialista. Nenni ha fatto la spola tra la sede delle trattative ministeriali e quella del suo partito
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16 giugno |
PCI – Pietro Ingrao parlando a Portoferraio denuncia la lentezza con cui , dopo le elezioni e l’avanzata del PCI , procede la formazione del nuovo governo e accusa Moro di voler scaricare sul PSI la crisi della DC.
«l’Unità», 17 giugno 1963 [p.2 ] Un discorso di Ingrao a Portoferraio. Moro vuol far pagare al PSI le spese della crisi della DC
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16-18 giugno |
PSI. Comitato centrale La corrente autonomista vota contro il documento presentato da Nenni per la formazione del nuovo governo. Fra i motivi indicati l’assenza nel documento di ogni riferimento alla riforma urbanistica.
«l’Unità», 17 giugno 1963 [p.1-p. 12 ] m.f. ( Maurizio Ferrara), Mentre Moro annuncia che oggi scioglierà la riserva. Oggi il CC socialista in un clima di grande tensione. Ultima riunione notturna alla Camilluccia.Critiche a Nenni anche dagli autonomisti. Un o.d.g. della sinistra socialista. Nuove gravi anticipazioni sui cedimenti programmatici . Alle 17 I'assemblea dei parlamentari comunisti
«l’Unità», 18 giugno 1963[p.1-p. 12 ] m-f. ( Maurizio Ferrara ) , Respingendo l’ignobile ricatto della DC . II CC del P.S.I, ha negato I'adesione al governo Moro. La sinistra e gli oppositori a autonomisti impongono a Nenni una dichiarazione che afferma I'impossibilità di sottostare al ricatto della DC. Oggi discussione sul Congresso. Le drammatiche riunioni delle correnti e del C.C. Numerosi esponenti autonomisti si dichiarano contrari all'accordo Oggi 'Moro al Quirinale
«l’Unità», 19 giugno 1963[p.1-p. 12 ] L’acceso dibattito al CC del Psi. La sinistra per una nuova direzione e una nuova politica. Un dibattito in tutto il partito
«l’Unità», 20 giugno 1963[p.1-p. 12 ] Le conclusioni del CC del PSI. Un esecutivo tuttele correnti prepareràil Congresso per ottobre
«La Stampa», 18 giugno 1963 [p.1 ] Titolo pagina : Vane le trattative di Moro per ventiquattro giorni. I socialisti respingono l’accordo sul governo raggiunto da Nenni con gli altri partiti. Violentissimi i contrasti nel PSI. La stessa maggioranza si divide in tre gruppo. Si riuniscono gli autonomisti ed accolgono Nenni con un silenzio gelido. Poi Lombardi lo attacca per il programma governativo, il vecchio leader lo interrompe con ira : “ Ma perché queste cose non le hai dette prima”. Segue l’assemblea del Comitato centrale con aspre discussioni : la forte sinistra filocomunista riceve l’appoggio dei dissidenti autonomisti. Si convoca anche la Direzione centrale. Nenni e De Martino minacciano le dimissioni. Infine il comunicato ufficiale: “ Questo Comitato non è in grado di dare l’adesione alla formazione del governo”. L’on. Moro doveva recarsi ieri sera dal presidente Segni per sciogliere la riserva : vi andrà stamane per rinunciare all’incarico. Le soluzioni possibili ; Vittorio Gorresio , Una situazione pesante ; Michele Tito, La drammatica giornata della crisi. Disagio profondo nel partito socialista. Il programma governativo esposto da Nenni. Moro ha dovuto una vivace battaglia nella Direzione DC, ma ha ottenuto un’approvazione unanime. A chi gli proponeva di presentarsi in ogni caso alle Camere ha risposto : “ No, intendo fare soltanto un governo di centro-sinistra”. I socialdemocratici e i repubblicani hanno approvato pienamente l’accordo sul governo,sia per il programma sia per la struttura
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17 giugno |
PCI - Riunione dei gruppi parlamentari. Palmiro Togliatti giudica «inammissibile» la discriminazione anticomunista posta dalla DC e afferma, rivolto al PSI, che un partito operaio e democratico non può accettare tale impostazione. Giudica «scandaloso» il ritardo nel dare un governo al Paese. La riunione si svolge mentre è in corso il Comitato centrale del PSI che respinge la proposta di Nenni di appoggiare il tentativo di Aldo Moro di formare il governo. Una nuova riunione dei gruppi parlamentari del PCI si svolgerà il 18 giugno dopo la rinuncia di Moro.
«l’Unità», 18 giugno 1963[p.1-p. 12] La riunione dei gruppi parlamentari del PCI. Togliatti : inammissibile la discriminazione anticomunista.lmpossibile per un partito operaio e democratico accettare tale piattaforma . La DC vorrebbe disgregare il PSI Scandaloso II ritardo della crisi
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18 giugno |
Di fronte alla decisione del PSI Aldo Moro rimette l’incarico nelle mani del presidente della Repubblica. Pietro Nenni e la Direzione del PSI si dimettono. Dopo la riunione dei gruppi del PCI, Togliatti dichiara la contrarietà del partito all’ipotesi di un governo d’affari.
«l’Unità», 19 giugno 1963 [p.1-p. 12 ] p.1-p.12- Una sola via è aperta: Il rispetto del voto del 28 aprile. Moro sconfitto rinuncia si dimettono Nenni e la Direzione del PSI. Brusco e violento attacco del “Popolo” al centro-sinistra e contro il colloquio di Moro con il PSI. Manovre per un governo d’affari aperto a destra. Saragat per una maggioranza con il PSI. I colloqui di Segni ; Editoriale, Mario Alicata , Vuoto di potere ; p.1- Dichiarazione di Togliatti dopo la riunione dei gruppi. Il PCI contrario ad un governo d’affari
«La Stampa», 19 giugno 1963 [p.1 ] Titolo pagina: Le conseguenze dei violenti contrasti e della confusione nel PSI. Moro ha rinunciato a formare il governo. Nenni e la Direzione socialista si dimettono. La decisione del segretario DC comunicata all’on. Segni. Il capo dello Stato apre nuove consultazioni, riceve Nenni, Saragat, Reale, Merzagora e Leone. Socialdemocratici e repubblicani dichiarano di essere disponibili per una sola maggioranza: il centro-sinistra. La Democrazia cristiana consiglia un monocolore provvisorio e attacca duramente il “voltafaccia” dei socialisti. Sono proseguiti i lavori al Comitato centrale del PSI. Pertini rimprovera a Lombardi di aver pugnalato Nenni alla schiena: “È stato un altro 25 luglio”; Editoriale, Vittorio Gorresio, Predomina l’incertezza ; r.s., Un articolo dell’ “Avanti!” sui pericoli del massimalismo; Ordine del giorno presentato al Comitato centrale del PSI; Michele Tito, L’orientamento della DC e le aspre polemiche tra i socialisti. Ieri è stata un’altra giornata tesa e drammatica. Al Comitato centrale del PSI gli autonomisti sono apparsi ancora divisi. Nenni e Piearccini, prendendo atto del dissidio nella maggioranza, si sono presentati dimissionari. Lombardi ha insistito perché le dimissioni fossero respinte ed è stato criticato da tutte le parti
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19-21 giugno |
Si riunisce il Conclave per eleggere il successore di Giovanni XXIII. Il 21 giugno sarà eletto l’arcivescovo di Milano Giovan Battista Montini che assumerà il nome di Paolo VI
«l’Unità», 19 giugno 1963 [pp.1-2 ] p.1- Paolo Spriano, Il successore di Giovanni XXIII ; pp.1-2- Da Stasera il Conclave. Ottanta cardinali nella clausura. Da domani le votazioni. Le ore delle fumate ; p.2- Arminio Savioli, Quanti giorni per eleggerlo ? Domani mattina il primo voto per il nuovo Pontefice. La costituzione del Conclave prevede quattro scrutini al giorno e due fumate. Gli schieramenti nel sacro collegio. La tecnica elettorale
«l’Unità», 20 giugno 1963 [pp.1-2 ] Arminio Savioli, Stamane la prima fumata. Conclave aperto da un’orazione conservatrice. Il “ De eligendo pontefice” letto da monsignor Tondini. Si discosta in modo notevole dalla linea “roncalliana”. I porporati raggiunto il “recinto” del conclave ne hanno chiuso a chiave gli ingressi
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Incarico a Giovanni Leone |
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19-22 giugno |
Dopo il fallimento dell’incarico ad Aldo Moro nella DC avanza l’ipotesi di un « governo d’affari» guidato dal presidente della Camera Giovanni Leone . Una soluzione transitoria in attesa che nel PSI maturino le condizioni per una partecipazione organica ad un governo di centro-sinistra. Ricevuto l’incarico il 19 giugno Leone in solo 24 ore forma il suo primo governo, un monolore DC . Il 22 il giuramento dei ministri davanti al capo dello Stato. Il nuovo esecutivo potrà contare sull’astensione del PSDI, PRI e del PSI., decisione che i partiti assumeranno definitivamente dopo la presentazione in Parlamento del programma di governo da parte del presidente del Consiglio.
«l’Unità», 20 giugno 1963 [p.1-p. 14 ] m.f. ( Maurizio Ferrara), Disperato tentativo della DC per sfuggire alla crisi. Moro fa incaricare Leone per un governo d’ affari. Il presidente della Camera si mantiene riservato e annuncia che consulteràoggi tutti i capi gruppo. Immediate reazioni negative anche nella DC e nel PSDI ; p.1- Editoriale, Luigi Pintor, Non hanno capito
«La Stampa», 20 giugno 1963 [p.1] Titolo: La decisione del capo dello Stato dopola rinuncia di Moro. L’on. Leone incaricato di formare il governo spera di giungere in serata alla conclusione. Il presidente designato non ha avuto indicazioni vincolanti da parte del Quirinale. Intende agire rapidamente perché entro il 30 luglio devono essere approvati i bilanci finanziari preventivi. Oggi incontra tutti i capi partito: il colloquio più lungo sarà con Nenni. Sembra certo un monocolore di transizione. Socialdemocratici e repubblicani dichiarano di appoggiarlo a patto che i socialisti si astengano. Ma il PSI, secondo l’”Avanti!”, pare contrario alla nuova soluzione; Editoriale, Vittorio Gorresio, Ricerca di una maggioranza; Michele Tito, Finiti in un profondo disagio i lavori del Comitato centrale. I socialisti rinviano il Congresso a ottobre e respingono le dimissioni dell’on. Nenni. Nella segreteria entrano anche tre esponenti della sinistra. Lussu annuncia: “il pericolo d’una scissione”. Nenni ha chiuso le discussioni dichiarando:” Abbiamo imboccato una strada sbagliata, gravida di rischi e di pericoli, come si vedrà tra poco. Derveranno conseguenze amare per i lavoratori; L’articolo del “Popolo” e la rispsota dell’ “Avanti!”; La tesi socialista
«La Stampa», 21 giugno 1963 [p.1] Titolo: In ventiquattro ore l’incarico, le consultazioni e la decisione. L’on. Leone accetta di formare il governo. Oggi presenta la lista dei ministri a Segni. Forse in serata il giuramento al Quirinale. Martedì il dibattito sulla fiducia in Parlamento. Il ministero sarà monocolore e comprenderà quasi tutti i democristiani del governo Fanfani. Probabilmente si appoggerà ad una maggioranza di centro-sinistra: i socialisti sembrano orientati a dare un appoggio indiretto con l’astensione, socialdemocratici e repubblicani voterebbero a favore. L’on. Malagodi annuncia l’opposizione se : “ la Democrazia cristiana non ritira pubblicamente la preclusione verso i liberali”. Anche Togliatti si dichiara contrario al monocolore d’affari. Incerto atteggiamento dei monarchici; Editoriale, Vittorio Gorresio, La rapida soluzione; Michele Tito, I colloqui del presidente del nuovo ministero e le dichiarazioni degli esponenti politici; I probabili nomi dei nuovi ministri
«La Stampa», 22 giugno 1963 [p.5] Michele Tito, Il ministero dovrà far approvare al più presto i bilanci preventivi. Formato il governo monocolore democristiano. Oggi Leone ed i ministri giurano in Quirinale. Sono inclusi gli esponenti DC del precedente ministero, eccettuato Taviani che ha dovuto rinunciare per gravi motivi familiari. Piccioni conserva la vicepresidenza del Consiglio e il dicastero degli Esteri. L’on. Rumor passa agli Interni, Medici al Bilancio, Colombo al Tesoro. Nuovi ministri sono: Lucifredi (Riforma burocratica), Martinelli ( Finanze), Togni( Industria), Dominedò( Marina), Delle Fave (Lavoro). Confermato per martedì il dibattito sulla fiducia. Nessuna dichiarazione del nuovo presidente del Consiglio dopo un lungo colloquio con Segni; La lista dei ministri
«La Stampa», 23 giugno 1963 [p.1] Titolo: I primi atti del nuovo ministero presieduto dall’on. Leone. Il governo ha giurato davanti a Segni. Subito dopo si è tenuto il Consiglio dei ministri. Nominati i nuovi sottosegretari: rappresentano tutte le correnti democristiane. Rimane incerta la maggioranza perché i loro partiti non hanno ancora dichiarato il loro atteggiamento. Ma si ritiene probabile l’astensione dei gruppi aderenti al centro-sinistra. L’onorevole Nenni esprime in un articolo la speranza che sia ripresa la collaborazione con la Democraza cristiana; Vittorio Gorresio, Attesa per il programma; Michele Tito, Lo scambio delle consegne tra gli on. Fanfani e Leone; I nomi dei sottosegretari
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Kennedy in visita nella Repubblica Federale Tedesca |
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22-26 giugno |
A Bonn , il 22 giugno , inizia la visita di John Fitzgerald Kennedy in Europa. Il presidente americano rassicura la Repubblica federale tedesca sulla solidarietà degli USA e affronta i temi connessi alla formazione della forza nucleare interalleata nell’ambito NATO, su cui restano le diffidenze francesi e le incertezze, determinate dalla precarietà delle situazioni politiche, italiane e inglesi. Realisticamente afferma che per l’immediato l’unificazione tedesca non è possibile ma invita i tedeschi a sperare nel loro futuro. Dopo i colloqui con il cancelliere Adenauer , come ultima tappa , il 26 giugno , si reca a Berlino Ovest. Per la prima volta un presidente americano visita la città. Accolto trionfalmente, Kennedy pronuncia i suoi discorsi prima al Municipio, poi all’Università e infine davanti al «muro» di Berlino. Davanti a un milione di cittadini pronuncerà la frase che resterà famosa : « Ich bin ein Berliner » , ( «Io sono un berlinese»). Dopo una tappa a Dublino, la visita in Italia.
Video e testo Remarks at the Rudolph Wilde Platz, Berlin
Rai storia Il discorso di Kennedy a Berlino
«l’Unità», 26 giugno 1963 [p.1-p. 14] Franco Fabiani , Il discorso di Kennedy a Francoforte. Drammatica pressione per l’unità atlantica. Forte attacco alle posizioni dissidenti di De Gaulle. Krusciov giungerà venerdì a Berlino
«l’Unità», 27 giugno 1963 [p.1-p. 14] p.1-p.14 - Franco Fabiani, Berlino Ovest. La giornata di Kennedy ; p.1- “A causa della situazione in Italia e in Inghilterra”. Sconvolti i piani per la forza H multinazionale. Dichiarazioni di un portavoce del Dipartimento di Stato sui colloqui fra Kennedy e Adenauer. Il presidente americano lascia la Germania Ovest dopo una visita a Berlino ; Leo Vestri , Soddisfazione a Londra
«La Stampa», 23 giugno 1963[p.5] Massimo Conti , La visita in Germania durerà quattro giorni. Kennedy arriva stamane a Bonn prima tappa del suo viaggio europeo. Adenauer alla TV. “ Ricordiamoci del nostro debito di riconoscenza verso gli Stati Uniti”. Migliaia di tedeschi in vacanza affluiscono all’aeroporto per accogliere l’ospite. Ma i preparativi non sono grandiosi come per De Gaulle. Una “ fascia di sicurezza” dei comunisti attorno al muro di Berlino, per impedire eventuali dimostrazioni in favore del presidente americano ; [Ansa] , Mille tedeschi protestano a Bonn contro le atomiche ; Sandro Volta, Acidi commenti a Parigi. “ Paris-Presse” : “ A Kennedy non sarà facile convincere i tedeschi che l’America non li abbandonerà”. Per “ Frace Soir”, i Paesi europei dovranno scegliere fra le tesi di De Gaulle e quelle del presidente americano ; Ferdinando Vegas, Gli scopi della visita
«La Stampa», 25 giugno 1963[p.1] Titolo pagina: Tre ore di colloquio con il cancelliere Adenauer. Il presidente Kennedy dichiara a Bonn “ L’unità tedesca per ora non è possibile”. “Il bando nucleare va deciso entro l’anno affinché altri paesi non entrino in possesso dell’atomica”. Ciò si risolverebbe in una catastrofe”. Velata polemica con De Gaulle : “ Gli americani resteranno in Europa”. Necessità di rafforzare l’Alleanza Atlantica : “ A differenza di altri, io confido nella NATO “. Kennedy ritiene “ importante la visita a Roma e spera di incontrare il Papa ; Editoriale, Ferdinando Vegas, Coraggioso realismo ; Massimo Conti, Berlino sarà difesa con “ Tutti i mezzi” ; Antonio Barolini, I commenti dei giornali americani. Severo giudizio del “N.Y.Times”. Ottimismo ufficiale sulla tregua atomica : “ La corrispondenza tra Kennedy e Kruscev consente speranze”
«La Stampa», 26 giugno 1963[p.1] Massimo Conti, Nessuno in Germania ha mai avuto accoglienze così calorose. Travolgente entusiasmo per Kennedy acclamato da un milione di tedeschi. Il presidente è entrato a Francoforte su un’auto scoperta, con a fianco Erhard. Poi si è confuso nella folla, stringendo centinaia di mani protese. Gente sui tetti, sui cornicioni delle chiese, aggrappata alle antenne della TV. Una donna dà alla luce un bimbo nella calca, 150 feriti ricoverati negli ospedali. Ampia visione nel discorso di Kennedy : “ L’America è pronta a rischiare la distruzione delle sue città per difendere l’Europa. Ma dobbiamo lavorare per una vera pace tra noi ed i comunisti”
«La Stampa», 27 giugno 1963[p.1] Titolo. Prima visita di un presidente americano nella città assediata. Kennedy a Berlino : “ Abbiate fede guardate oltre la vergognosa muraglia”. Due discorsi, al Municipio e all’Università. Alla folla il presidente dichiara : “Verrà anche per voi il giorno della pace e della giustizia. Tornerò in qualunque momento se sarà necessario”. Agli studenti ha detto : “Nuovi venti soffiano attraverso il sipario di ferro. Ma il cammino è ancora lungo e aspro”. Entusiasmo delirante dei berlinesi: per vedere Kennedy, qualcuno ha pagato 40 mila lire una finestra, molti hanno dormito all’aperto ; f.v. ( Ferdinando Vegas) , Il piano degli Stati Uniti ; Massimo Conti , Qualche fazzoletto in segno di saluto è apaprso alle finestre del settore russo
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26 giugno
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Brunetto Bucciarelli Ducci è eletto all’unanimità presidente della Camera in sostituzione di Giovanni Leone.
«La Stampa», 27 giugno 1963 [p.1-p.5] p.1-f.d.l. (Fausto De Luca) , All’unanimità Bucciarelli Ducci eletto presidente della Camera. A favore del candidato DC si sono pronunciati tutti i partiti. Solo pochi voti isolati sono andati dispersi. Il neopresidente ha 49 anni e dal 1958 faceva le veci di Leone; p.5-r.s. , L’elezione di Bucciarelli Ducci. Perché tutti i partiti hanno votato a favore. I gruppi del centro-sinistra sono stati i primi a schierarsi per il neo-presidente. Quindi i liberali, i comunisti e gli altri hanno accettato la sua candidatura per le “garanzie di competenza, prestigio e imparzialità” da lui offerte. La Direzione socialista discute sulla posizione da assumere verso il governo Leone
IV Legislatura Camera dei deputati
Seduta n.2 – 26 giugno 1963 Elezione del presidente della Camera e discorso di insediamento
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30 giugno
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Due auto cariche di tritolo esplodono a Palermo. Due morti fra i civili e 7 fra le forze dell’ordine.
IV Legislatura Senato della Repubblica
Seduta n.3 – 1 luglio 1963 Sui fatti di Palermo: presidente del Senato, Ferretti, Simone Gatto, Pafundi, Rumor, ministro dell'Interno, Terracini
IV Legislatura Camera dei deputati
Seduta n.4 – 1 luglio 1963 Per i delittuosi fatti di Palermo : presidente della Camera, Rumor, ministro dell'Interno, Ingrao, Cucco, Gatto, Belotti, Zincone
«Stampa Sera», 1-2-luglio 1963 [p.5] Franco Desio, Nuovi efferati delitti della malavita siciliana. Esplodono a Palermo due auto caricate a dinamite: nove morti. I feriti sono una ventina. Il primo attentato all’una di notte. Ne restano vittime il guardiano di un “garage” e un fornaio che aveva dato l’allarme: aveva visto uscire un filo di fumo da una macchina in sosta e aveva sentito odore di bruciato. La seconda esplosione, avvenuta alle 16, è stata molto probabilmente un tranello dei “mafiosi” contro la polizia avvertita da una telefonata anonima che una vettura era stata abbandonata in un violottolo di campagna con una bombola bene in vista, collegata a una miccia. Chiamati gli artificieri e disinnescato l’ordigno, un tenente dei carabinieri ha aperto il cofano posteriore, in cui era nascosta una bomba “vera”. Dilaniato l’ufficiale, un piemontese già appartenente ai carristi, con due artificieri dell’Esercito, un maresciallo di PS, un maresciallo dei carabinieri e due militi dell’arma. Una dichiarazione del presidente della Regione; Vittima dell’attentato “mafioso”. Il tenente ucciso abitava a Revello. La famiglia è originaria di Barge. Il padre è veterinario condotto, il fratello dirigente di industrie a Benevagienna e Bra
«La Stampa», 2 luglio 1963 [p.7] Titolo : La terrificante esplosione delle due automobili cariche di tritolo. Orrore e sdegno per il massacro che ha ucciso sette militari e due civili a Palermo. Tra le vittime un tenente, un maresciallo e due militi dell’Arma dei carabinieri, un maresciallo di PS, un sottufficiale e un soldato dell’Esercito. I due attentati dinamitardi sono quasi certamente opera di una stessa “gang” che voleva far saltare in aria l’autorimessa di un noto mafioso. Due alti funzionari di polizia giunti da Roma per la difficile inchiesta. Stanotte risultavano fermate settantadue persone su cui pesano dei sospetti. I funerali dei morti stamane a spese dello Stato; Alessandro Galante Garrone, Colpire a fondo tutte le complicità; p.a.p., Il ministro dell’Interno conferma l’impegno di stroncare la malavita. La relazione in Parlamento sui gravi fatti di Palermo. Le manifestazioni delittuose di questa mafia organizzata - ha detto Rumor – offendono la coscienza nazionale. Il cordoglio del Senato e della Camera. Saragat: “Una parte della classe dirigente di una regione italiana tollera delitti vergognosi o addirittura ne è complice” ; f.d., Nel quartiere della strage due bande rivali avevano già soppresso in pochi anni 18 persone. Il primo attentato all’alba di domenica: una “Giulietta” scoppia davanti a un garage e dilania il custode e un panettiere. Quindici ore dopo un’altra vettura è trovata in una borgata di Palermo. L’eplosione mentre l’ufficaile tenta di aprire il portabagagli. Forse la seconda macchina, anch’essa destinata a distruggere l’autorimessa, era stat abbandonata per una gomma bucata ; Ettore Doglio, “In Sicilia lavorano le lupare ed i mitra” scrisse in una lettera il tenente cuneese. Il padre dell’ufficiale stava rispondendo al figlio, quando un capitano dei carabinieri gli ha portato la notizia della sua tragica fine. I genitori affrontano il tremendo dolore, senza lacrime :”Era uno dei più bravi, per questo era stato mandato in un posto difficile”.
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Dibattito sulla fiducia al governo Leone
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1 luglio |
Giovanni Leone presenta il governo alle Camere.
composizione
IV Legislatura Senato della Repubblica
Seduta n.3 – 1 luglio 1963 Comunicazioni del governo: Giovanni Leone, presidente del Consiglio
IV Legislatura Camera dei deputati
Seduta n.4 – 1 luglio 1963 Comunicazioni del governo: Giovanni Leone, presidente del Consiglio
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La Discussione sulla fiducia al Senato |
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3-5 luglio |
SENATO : discussione sulle comunicazioni del governo. La fiducia è approvata con 133 voti a favore, la sola DC, e 110 contrari. Si astengono 76 senatori appartenenti al gruppo misto, al gruppo socialista e al gruppo socialdemocratico. Contro PCI, PLI e MSI.
Comunicazioni del governo: Leone presidente del Consiglio
Discussione: Bollettieri, Chabod, Scoccimarro
Discussione: Bergamasco, Nencione
Discussione: Lami Starnuti, Marullo, Perna, Tolloy
Discussione: Cipolla, Gava, Oliva
Discussione, replica e dichiarazione di voto: Battaglia, Fiorentino, Franza, Granzotto Basso, Leone presidente del Consiglio, Mariotti, Sand, Terracini
Votazione per appello nominale sulla mozione di fiducia presentata da Gava. Votanti 245 Favorevoli 133 Contrari 110 Astenuti 2
«Stampa Sera», 3-4- luglio 1963 [p.1] p.a.p., Al Senato stamane aperto il dibattito sul governo Leone. È certo che avrà la fiducia, essendosi i socialisti, i socialdemocratici e i repubblicani dichiarati favorevoli all’astensione. Il voto è previsto per venerdì notte. Lunedì inizio della discussione alla Camera ; Confermata l’astensione dei parlamentari del PSDI
«La Stampa», 4 luglio 1963 [p.1] Titolo: Il “ministero ponte” che guiderà il Paese fino alla chiarificazione di autunno. Aperto al Senato il dibattito sulla fiducia al governo Leone. Un invito del democristiano Bolettieri ai gruppi di centro-sinistra: la tregua garantita da Leone aiuti ad avere idee più chiare in ottobre. Il liberale Bergamasco annuncia voto contrario perché la DC intende ancora collaborare con i socialisti. I monarchici si asterranno. Esplicita opposizione del PCI. La Direzione socialdemocratica si impegna ad una vasta azione per superare l’attuale fase di emergenza; Editoriale, Michele Tito, Maggioranza sicura; f.d.l. ( Fausto De Luca), La discussione a Palazzo Madama
«Stampa Sera», 5-6- luglio 1963 [p.1-p.13] P.A.Pellecchia, Si conclude stasera il dibattito a Palazzo Madama. Il Senato vota la fiducia al governo. Nella sua replica il presidente del Consiglio conferma questo pomeriggio i limiti del programma ministeriale e illustra il rsultato dei colloqui avuti nei giorni scorsi con Kennedy. Subito dopo si passa alla votazione a favore del governo Leone votano i democristiani, contro i comunisti, i liberali e i missini: si astengono ( assicurando una sufficiente maggioranza al ministero) il PSI, il PSDI, il repubblicano Macrelli e due monarchici
«La Stampa», 6 luglio 1963 [p.1] Titolo: Dopo tre giorni di vivace discussione tra i partiti. Il governo ha la fiducia del Senato con 133 voti a favore e 110 contrari. Il “sì” è venuto dai soli democristiani, il “no” dai comunisti, missini, liberali. Socialisti e socialdemocratici si sono astenuti uscendo dall’aula. Prima del voto Leone ha rispsoto agli oratori rilevando che i gruppi di centro-sinistra hanno indicato la prospettiva di una futura maggioranza. Ferma garanzia del nuovo ministero per la difesa della lira. Aspro scambio di battute tra il comunista Terracini ed i socialisti Tolloy e Mariotti; Editoriale, Vittorio Gorresio, Tregua sino ad ottobre; Fausto De Luca, La replica del presidente Leone e l’appello nominale dei senatori
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La Discussione sulla fiducia alla Camera |
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8-11 luglio |
CAMERA: discussione sulle comunicazioni del governo. La fiducia è apporovata con255 voti a favore, 225 contrari, 119 astenuti. Vota a favore la sola DC, si astengono socialisti, socialdemocratici , repubblicani , monarchici, il deputato valdostano e gli altoatesini. Votano contro PCI, PLI, MSI.
Comunicazioni del governo: Leone presidente del Consiglio
Discussione: Belotti, Gex
Discussione: Togliatti, Corrao, Vedovato
Discussione: Roberti, De Martino, Covelli
Discussione: Barca, Saragat, Gaetano Martino, Oronzo Reale
Replica: Leone presidente delConsiglio. Dichiarazioni di voto: Zaccagnini, Mitterdorfer, Orlandi, Covelli Maruro Ferri, Michelini, Alicata, Roberti
Votazione nominale sulla mozione di fiducia presentata da Zaccagnini. Votanti 480 Favorevoli 255 Contrari 225 Astenuti 119
«La Stampa», 9 luglio 1963 [p.1]
Titolo: Per la fiducia al governo Leone. Da oggi vivace battaglia alla Camera con l’intervento dei capi di partito. Sarà assente soltanto Nenni sostituito dal vice segretario De Martino. La maggioranza al nuovo ministero è assicurata. La polemica si scatenerà sui motivi della crisi provocata dal “no” socialista a Moro. I socialdemocratici annunciano di voler chiarire l’attuale situazione politica; Michele Tito, Discussione importante; f.d.l. ( Fausto De Luca), I primi due discorsi
«La Stampa», 10 luglio 1963 [p.1]
Titolo: Il dibattito per la fiducia a Montecitorio. Togliatti tenta nel discorso alla Camera di isnerire il PCI nel centro-sinistra. La manovra non è nuova ed era stata già respinta dal governo Fanfani. Lo scopo è evidente: fare pressioni sul PSI in crisi per impedire un accordo con i democristiani. Il segretario comunista ha preannunciato vaste agitazioni sindacali per l’autunno. Oggi gli risponderà Saragat. A Montecitorio è stato raggiunto un accordo quadripartito per la presidenza delle Commissioni : dieci alla DC, una ai socialdemocratici (Esteri), una ai repubblicani (Bilancio), due ai socialisti ( Industria e Giustizia). Ma la sinistra socialista protesta anche per questa intesa; Editoriale, Vittorio Gorresio, I comunsiti sperano nel richiamo frontista; Fausto De Luca, La discussione a Montecitorio
«La Stampa», 11 luglio 1963 [p.1]
Titolo: Il dibattito sulla fiducia a Montecitorio. Saragat e il socialista De Martino affermano la necessità di riprendere il centro-sinistra. Il segretario socialdemocratico respinge seccamente il tentativo di Togliatti per inserirsi nel dialogo politico: nessun compromesso con il PCI che nega ogni libertà. Definisce ottimo il programma concordato con Moro che servirà di base per future intese. Il vice di Nenni diciara che il PSI “assumerà le sue responsabilità” e rifiuta in politica estera la tesi comunisita del “disimpegno”. Gli interventi di Reale e del liberale Martino; Editoriale, Vittorio Gorresio, Analisi di due discorsi; Fausto De Luca, Le dichiarazioni dei capi partito
«La Stampa», 12 luglio 1963 [p.1]
Titolo: Con 255 voti a favore, 225 contrari, 119 astenuti. Leone ottiene la fiducia della Camera dopo una replica sui fini del governo. Il presidente ha confermato che il ministero è sorto per consentire ka ripresa del dialogo fra i gruppi del centro-sinistra. Ha escluso qualsiasi minaccia di sciogliere il Parlamento. Energica smentita ai comunisti: nessuno pensa al blocco dei salari, ma occorre che gli aumenti non superino i limiti della produttività, altrimenti è l’inflazione. Invito ai sindacati e agli operatori economici perché abbiano un alto senso di responsabilità. Le dichiarazioni dei partiti tra vivaci battute polemiche. I democristiani hanno votato sì , liberali, missini e comunisti no, astenuti socialisti, socialdemocratici, repubblicani e monarchici; Editoriale, Vittorio Gorresio, Un chiaro programma; Fausto De Luca, I discorsi e la votazione. Il socialdemocratico Orlandi sottolinea il carattere popolare degli accordi con Moro, respinti dai socialisti. Il DC Zaccagnini dice che la prospettiva di centro-sinistra sraà difesa contro tutte le insidie, specie quella comunista
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15 luglio |
Inizia a Mosca la Conferenza tripartita fra Gran Bretagna, Stati Uniti e URSS per un accordo sull’ «interdizione degli esperimenti nucleari». L'accordo sarà siglato il 25 luglio. |
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29 luglio |
DC- Consiglio nazionale
«La Stampa», 30 luglio 1963 [p.1] r.s., Relazione di due ore al Consiglio nazionale. Moro dichiara che per la DC il centro-sinistra è necessario. Ha definito “privo di giustificazione” l’improvviso no socialista dello scorso mese. Tuttavia la DC rinuncia alle polemiche. Attende dal Congresso del PSI una definitiva risposta sulla partecipazione al governo. “Ma nessuno deve illudersi - ha aggiunto Moro alludendo a Lombardi – di forzare la situazione e farci assumereposizioni in contrasto con gli impegni presi davanti al Paese. Ribadita la netta preclusione verso i comunisti
«La Stampa», 31 luglio 1963 [p.1] Michele Tito, Le prospettive per la ripresa del centro-sinistra. Vivaci polemiche al Consiglio nazionale DC nei discorsi di Fanfani, Rumor, Pella, Scelba. L’on. Fanfani difende la sua azione con accenti amari, aspri e ironici. Una frecciata a Saragat, critiche alla corrente dei dorotei ed all’on. Moro. Chiede infine l’immediato rilancio della collaborazione con i socialisti. Rumor risponde che la DC vuole l’accordo col partito di Nenni a condizione che “non sia un fronte popolare”. Pella indica i “danni portati dal centro-sinistra 1962” nel campo economico ed esorta alla cautela. Scelba decisamente contrario all’incontro con il PSI. Sullo, rappresentante dell’ala che è più a sinistra, approva la relazione di Moro. Gli interventi di Pastore e Gui; r.s., Commenti di Saragat e della “Voce Repubblicana”. Il capo socialdemocratico si dichiara favorevole alla relazione del segretario DC ; Il chiarimento di Moro al discorso di Fanfani
«La Stampa», 1 agosto 1963 [p.1] Michele Tito, Al Consiglio nazionale democristiano. Il gruppo di Fanfani minaccia di dimettersi dalla Direzione. Ha presentato richieste ultimative a Moro. Il ministro Colombo della corrente dei dorotei, invita alla distensione per arrivare ad un efficace centro-sinistra. Altri oratori accusano Fanfani d’aver scavalcato Nenni. Zaccagnini tenta un’opera di mediazione. Oggli la replica del segretario e la votazione: è incerto se si manterrà la maggioranza formata al Congresso di Napoli
«La Stampa», 2 agosto 1963 [p.1] Michele Tito, Replica fra la tesa attenzione del Consiglio nazioanle. Moro ha forse ricostituito l’unità nella maggioranza DC. Difende la validità dei precedenti accordi con i socialisti ma aggiunge che in novembre dovranno essere migliorati. Accoglie quasi tutte le richieste delle correnti di sinistra. I fanfaniani, i sindacalisti e la “Base” si schierano al suo fianco. La corrente dei dorotei propone una soluzione di compromesso. Il punto di maggior contrasto :l’adozione della proporzionale nel partito. Discussione fino a tarda notte. Rinviata ad oggi la votazione sull’ordine del giorno
«La Stampa», 3 agosto 1963 [p.1] Michele Tito, Il Consiglio nazionale DC concluso con una dimostrazione di unità. L’Assemblea approva la mozione per il rilancio del centro sinistra. Il testo, preparato da Moro, era firmato dai rappresentanti di quasi tutte le correnti. Annuncia la decisione di riprendere in novembre assieme ai socialdemocratici e repubblicani il dialogo con i socialisti per un governo quadripartito. Ma conferma, come chiedevano i dorotei, che la DC intende guidare la nuova politica in giusta proporzione alla sua forza di partito di maggioranza. Ribadita la netta contrapposizione al PCI. Il documento è stato votato da tutti i gruppi, eccetto quello di Scelba; Il testo del documento che impegna la DC
«La Stampa», 4 agosto 1963 [p.1] Michele Tito, Il rilancio del centro sinistra. Pieno consenso dei partiti alleati alla decisione dei democristiani. Saragat dichiara che il “chiarimento DC è esplicito e senza riserve”. Secondo la “Voce Repubblicana” la posizione del partito di maggioranza per una politica di progresso è “ineccepibile”. L’”Avanti!” afferma che il PSI può riprendere il dialogo interrotto. Tutti riconoscono l’unità della DC nell’assumere i suoi impegni
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MSI - VII Congresso, Roma |
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2-4 agosto |
Alla segreteria Michelini si oppone la corrente “ Rinnovamento” guidata da Giorgio Almirante e De Marzio. Al momento del voto i membri della corrente non partecipano al voto, I seggi spettanti alla minoranza saranno attribuiti quando sarà raggiunto l’accordo fra maggioranza- minoranza per la gestione del partito.
«La Stampa», 3 agosto 1963 [p.5] m.t. ( Michele Tito) , Il Congresso si è aperto a Roma con un po’ di disordine. I missini discutono poche idee ma gridano tanto e si picchiano. I congressisti sono in maggioranza anziani. I giovani fanno servizio d’ordine divisi in due gruppi : quelli di prima categoria, alti e robusti in camicia bruna, quelli di seconda, poco prestanti in maglietta nera. Tre furiose mischie in sala con alcuni contusi e solita parat di saluti romani e di appello ai “camerati”
«La Stampa», 5 agosto 1963 [p.10] m.t. ( Michele Tito), Al Congresso volano sedie, schiaffi ed ingiurie. Aumenta la confusione tra i missini. Hanno attribuito gli incidenti di venerdì al pubblico delle tribune. Ieri hanno chiuso gli ingressi, ma le mischie sono riprese più violente fino a sera. Almirante dichiara tra clamori e fischi che la minoranza abbandona l’Assemblea per “non essere sopraffatta”. Annuncia inoltre la possibilità di una scissione
«Stampa Sera», 5-6- agosto 1963 [p.11] Michele Tito, S’è concluso in pieno caos il Congresso del MSI. De Marsanich eletto presidente del partitoi più che mai diviso in due fazioni. Dai risultati delle votazioni finali non si è neppure riusciti ad accertare con sicurezza se la maggioranza è con Michelini o con Almirante, che ha riunito gli oppositori in un nuovo movimenti detto di “rinnovamento”
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7 agosto |
L’Italia firma il "patto di non proliferazione degli esperimenti nucleari”.
«La Stampa», 7 agosto 1963 [p.1] Vittorio Gorresio, Unanime decisione del Consiglio dei ministri. Il governo italiano aderisce al patto contro le atomiche. La procedura per la firma sarà stabilità d’accordo con i Paesi atlantici. Piccioni si rammarica che “solo per il rifiuto di pochi Stati l’adesione al patto di Mosca non sia diventata plebiscitaria”. Si riferisce specialmente a Bonn : Adenauer, durante la visita di Segni, aveva accettato le tesi italiane. Ne dava conferma il comunicato congiunto stilato dopo 12 ore di discussione. Poi il cancelliere ha deciso il rifiuto; Enzo Bettiza, Dopo la firma del trattato sul “bando nucleare”. Iniziate a Mosca le trattative per nuovi accordi fra Est ed Ovest. I ministri di Stati Uniti, Russia e Inghilterra hanno avuto ieri una riunione durata tre ore. Ciascuno ha esposto il “punto di partenza” del proprio Paese. Mosca insiste per stipulare “subito” un patto di non aggressione tra la NATO e il Gruppo di Varsavia. Washington dà la precedenza ad una intesa sulla sicurezza europea. L’inglese Home rinvia la partenza per Helsinki; f.v. ( Ferdinando Vegas), Le difficoltà da superare
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28 agosto |
A Washington si conclude una grande manifestazione per i ciritti civili. Martin Luther King pronuncia il suo famoso discorso contro la segregazione razziale. |
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31 agosto |
Il ministro Togni ( DC) , nell’ambito di una indagine sulla costruzione di centrali nucleari, sospende l’ingegner Felice Ippolito da segretario del Comitato nazionale dell’energia elettrica. |
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27 settembre |
Il Ministro degli Esteri Piccioni ( DC) interviene all’Assemblea delle Nazioni Unite per riaffermare la volontà dell’Italia di trovare una soluzione alla controversia con l’Austria sulla questione sud-tirolese. |
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2 ottobre |
Il Parlamento in seduta comune elegge i membri laici del Consiglio superiore della magistratura ( CSM) : Mario Riccio, Ercole Rocchetti, Adolfo Salminci, Gaetano Zigali, Federico Comandini, Enrico Molè e Bartolo Gianturco. |
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8 ottobre |
Dino del Bo è eletto presidente dell’Alta autorità della CECA. |
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9 ottobre |
La FIOM riconquista il primo posto nelle elezioni alla FIAT; riispetto alle precedenti elezioni, passa dal 22,5 al 29,2%, avanza anche la CISL che passa dal 15 al 16,8%. Sconfitta la UIL che perde il 7,2% e la SIDA.
«l’Unità», 6 ottobre 1963[p.1-p.14] Adriano Guerra, FIAT si vota mercoledì per le Commissioni interni nella più grande azienda italiana. Un anno dopo la riscossa operaia. I centomila lavoratori che si recano alle urne hanno vissuto criticamente I'esperienza della sconfitta, dell’ isolamento dal resto del movimento operaio, e poi la ripresa vittoriosa. Ciò che è cambiato e ciò che deve cambiare
«l’Unità», 10 ottobre 1963[p.1-p.14] Sconfitta la linea padronale. La FIOM riconquista il primo posto alla FIAT. Il sindacato unitario guadagna più di 7000 voti, passando dal 22,5 al 29, 2 per cento e da 33 a 43 seggi. Anche la CISL avanza. Secca sconfitta della SIDA e dell’UIL ; Il giudizio della FIOM. Battuto l’aziendalismo. Il plauso della CGIL
«l’Unità», 11 ottobre 1963[p.2] Bruno Trentin , La vittoria alla FIAT
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9 ottobre |
Roma – La polizia aggredisce gli edili che manifestano contro la minaccia di serrata dei cantieri avanzata dall’Associazione dei costruttori 'ACER'. Battaglia nel centro della città: 500 operai fermati e più di trenta arrestati fra cui la giornalista Luciana Castellina. Decine di feriti. Immediate le reazioni in Parlamento. Costretta dalla lotta l'Acer ritira la serrata.
«l’Unità», 10 ottobre 1963 [p.1-pp.3-4] p.1- Editoriale, Gianfranco Bianchi, Da che parte è la provocazione ; p.1-p.3- Gravissima provocazione contro un possente corteo di lavoratori in sciopero. La polizia aggredisce gli edili. Battaglia nel centro di Roma. Revocata la serrata. Episodi di selvaggia. Violenza. Oltre 400 operai rastrellati. Diverse decine di feriti ; p.3- Gli echi in Parlamento dell'aggressione poliziesca. Rumor costretto a censurare il rapporto della PS ; Faziosità della RAI-TV ; p.4- Roma- Titolo pagina : L’ACER ritira la serrata. I costruttori, sconfitti dalla grande protesta operaia e isolati nell'opinione pubblica, si sono rimangiati la serrata indetta per la settimana prossima. La Camera del lavoro ha confermato lo sciopero di martedì e la manifestazione di piazza San Giovanni, invitando i sindacati a preparare una imponente risposta alla provocazione padronale e alla collusione poliziesca, un'altra fase della battaglia per la casa. e contro la speculazione edilizia. La lotta prosegue
«l’Unità», 11 ottobre 1963 [p.2] Sdegno e proteste per la carica della polizia a Roma. Sciopero nei cantieri contro l’aggressione. Oggi fermata dalle 13 alle 14 a Roma. I 35 arrestati saranno processati per direttissima ; I provocatori
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La tragedia del Vajont |
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9-10 ottobre |
Una frana precipita nell’invaso della diga del Vajont (Belluno), la diga più alta d’Europa e finita di costruire solo tre anni prima. Un’ondata di piena travolge l’intera valle: 2000 morti. Sul disastro sarà aperta una inchiesta giudiziaria, il processo si volgerà dal 25 novembre 1968 al 25 marzo 1971 e si concluderà con il riconoscimento della responsabilità penale per "la prevedibilità dell’inondazione e della frana" e per gli "omicidi colposi plurimi".
IV Legislatura Camera dei deputati Seduta antimeridiana n. 51– 10 ottobre 1963
«l’Unità», 10 ottobre 1963[p.2] Nella notte è crollata la più alta diga d'Europa costruita appena tre anni fa. Immane disastro nel Cadore. Interi paesi investiti dalle acque. Non si conosce ancora il numero delle vittime
«l’Unità», 11 ottobre 1963[pp.1-2-pp.13-14] p.1- Titolo pagina: I morti sotto il fango. Il monte Toc crollane nel lago artificiale. L'acqua scavalca la diga del Vajont . 5 paesi spazzati via con tutti gli abitanti. Una strage che si poteva evitare ; La solidarietà del PCI ; Lo scrivemmo due anni fa [ Il servizio segue p.14 ]; p.1-14- Editoriale , Aniello Coppola, Tragedia con un nome ; p.2- Tina Merlin, Il drammatico racconto della compagna che accusò la Sade. L’ “Unità” fu processata per aver denunciato il pericolo ; Sante Della Putta, A Erto devastato Restano solo per cercare i loro morti ; Dichiarazione del segretario della Federazione comunista di Belluno : Bisogna punire i responsabili ; Le ragioni tecniche del disastro. Calcolata perfettamente la diga trascurate le prove geologiche ; p.13- Mario Passi, Longarone : parlano i pochi sopravvissuti del la tragedia . “Non ho più nessuno portatemi via”. Una fiumana apocalittica. “ Perché non hanno avvertito? Lo sapevano che sarebbe accaduto” ; In tutto il paese per la sciagura d el Vajont Plebiscito di dolore e di solidarietà. Delegazioni del Partito comunista e della GGIL sul luogo del sinistro. Spettacoli, programmi radio e televisivi sospesi. Commossi messaggi di cordoglio e offerte di aiuto da tutto il mondo ; Profonda emozione in Parlamento. Una delegazione giunge oggi sul luogo della sciagura ; Il ministro Sullo. “ Accerteremo ogni responsabilità” ; La più alta del mondo. Ormai un rudere la grande diga ; p.14- Stefano Falco, Sotto l’ondata scomparsi i 60 operai della diga ; Le precedenti sciagure : In Italia, All’Estero
«l’Unità», 12 ottobre 1963[pp.1-3-p.12] p.1- Titolo pagina : La tremenda denuncia dei superstiti davanti alle macerie. È stato un assassinio! Grida a Leone il vicesindaco di Longarone. IL PCI chiede una inchiesta parlamentare. I comunisti presenteranno un libro bianco sulle cause e le responsabilità della sciagura . Drammatica riunione dei sette consiglieri comunali superstiti i quali hanno chiesto I'intervento del Parlamento e della Magistratura [ Piero Campisi – servizio p.1-p.12] ; p. 1-p.2- Editoriale, Aniello Coppola, I responsabili ; Mario Passi , Domani saranno sepolte le vittime recuperate: sarebbero 1700. Si rinuncia a identificare i morti non è rimasto nessuno per farlo ; p.2- Stefano Falco, L’unico superstite degli 80 operai della diga. “Sono salvo perché mi detti malato temendo il disastro”. Quando disse che tutti si aspettavano una frana minacciarono di licenziarlo ;Cordoglio e solidarietà. Offerte da tutto il mondo per le vittime del Vajont ; Durante la costruzione della diga Tecnici stranieri dissero: “Franerà “. Le critiche furono espresse su una rivista specializzata francese, “La Tecnique des Travaux” ; p.3- Un documento eccezionale. La sentenza che assolse l’ “Unità” accusa ora i veri responsabili. “ Il bacino artificiale- disse il Tribunale – costituisce ed è considerato un vero pericolo” ; Sante Della Putta, Si teme che possa franare un altro fianco del Toc. Le autorità dicono di sgomberare: ma dove? Uno spuntone di montagna alto 500 m. minaccia di piombare nel lago ; Provvedere presto e bene le richieste della CGIL per le vittime ; Sulla stampa italiana ed estera vasta eco alle rivelazione dell’ “Unità” ; Il monopolio su cui grava la responsabilità della sciagura. I padroni della SADE ; p.12- Titolo pagina : Il pericolo dell’epidemia ; Gravissimi quesiti davanti alla Commissione parlamentare ; I soccorsi nel caos nè pane nè latte per i superstiti. Intervento di Scoccimarro presso II prefetto. II latte arriverà con gli elicotteri
«l’Unità», 13 ottobre 1963 [pp.1-3-p.12]
La tragedia del Vajont da Rai Storia
Tina Merlin, «Sulla pelle viva. Come si costruisce una catastrofe. Il caso del Vajont»,La Pietra, 1983 Marco Paolini e Gabriele Vacis, «Il racconto del Vajont», Garzanti 1997. Mario Passi, «Vajont senza fine» , Baldini § Castoldi, 2003. Mauro Corona, «Vajont: quelli del dopo», Mondadori 2006.
«Vajont - La diga del disonore », 2001, Regia di Renzo Martinelli
«Vajont 9 ottobre '63 - Orazione civile » monologo teatrale ( prima rappresentazione 1993) di Marco Paolini e Gabriele Vacis
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13 ottobre |
La delegazione parlamentare del PCI consegna al capo dello Stato, Antonio Segni, un primo contributo per un «Libro Bianco» sulla tragedia del Vajont. Il documento riprende molte delle accuse già mosse a partire dal 1959 dalla giornalista de «l’Unità» Tina Merlin.
«l’Unità», 13 ottobre 1963[pp.7-10] Titolo pagina: Oggi sarà presentato a Segni il “Libro Bianco” sulla tragedia del Vajont. Atto d’accusa. Il governo rifiutò di intervenire contro la Sade. Le autorità tacciono sul pricolo che incombe ancora. Recuperate finora 1458 salme, I morti sarebbero più di 1800. Il caos dei soccorsi. Il Piave avvelenato [ Piero Campisi servizio p.1.p.12] ; p.1-p.12- Editoriale , Mario Alicata, Rischio calcolato ; Sante della Putta- Stefano Falco, I superstiti vivono ancora nel terrore. Sgombrati i villaggi temono ancora nuove frane. L’ordine è abbandonare le masserizie ; p.1-p.10- Un mese fa Erto lanciò l’allarme alle autorità: nessuno rispose al Comune, solo l’ENEL scrisse per dire che non c’era nessun pericolo ; p.2- m.f. ( Maurizio Ferrara) , Al Consiglio dei ministri. Domani i primi provvedimenti per la tragedia del Vajont. I centri colpiti sarebbero ricostruiti in altra località. Il governo risponderà martedì pomeriggio alle interrogazioni parlamentari. Voci su Fanfani e le trattative per il governo ; p.7- Titolo pagina : Tutti sapevano e nessuno si mosse ; Aniello Coppola [ articolo di fondo della pagina] pp.7-8- Tina Merlin, “ Magari fossi riuscita a turbare l’ordine pubblico” ; p.7- Tina Merlin : Questo scrissi sul Vajont ; La tragedia del Vajont nei dibattiti provocati dai comunisti in Parlamento. SADE intoccabile: trasferito chiunque denunciava il monopolio elettrico. Senza risposta gli interventi di Busetto sui bilanci dei LL.PP e le interrogazioni del PCI e della stessa DC ; p.9 - Intervista con il compagno Scoccimarro. «La popolazione vuole giustizia”. Emergono gravi responsabilità civili e politiche. L’azione dei parlamentari comunisti [intervista a Mauro Scoccimarro- testo] ; La SADE all’assalto della montagna. “ Rapinava tutto anche l’acqua che Dio mandava”. Chi ha steso i comunicati dell’ENEL in difesa della SADE ; p.10- Mario Passi , Dall’estero stanno rientrando a centinaia nella zona del disastro. Tornano gli emigrati e trovano solo morti e rovine ; Interpellanza urgente del PCI alla Camera
«l’Unità», 15 ottobre 1963[pp.7-10] Primo contributo per un Libro Bianco sulla tragedia del Vajont. Documentazione presentata dalla delegazione parlamentare del PCI al presidente della Repubblica Antonio Segni
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10 ottobre |
PSI e PCi votano insieme una mozione contro la Federconcorzi presieduta da Bonomi . La mozione è respinta con i voti della DC e l’astensione dei socialdemocratici, dei repubblicani e delle destre. La convergenza delle sinistre realizzata sul voto rinfiamma le critiche dei dorotei al PSI e alla sua affidabilità come alleato di governo.
IV Legislatura Camera dei deputati Seduta pomeridiana n. 52 - 10 ottobre 1963
«l’Unità», 11 ottobre 1963[p.3-p.12] Mentre la DC in grave imbarazzo difende la Federconsorzi. DC e Psi votano uniti contro Bonomi. La mozione delle sinistre alla Camera è stata respinta. Astenute le destre. Gazzarra democristiana in aula. Duro attacco di Pajetta al governo
«l’Unità», 12 ottobre 1963[p.3-p.12] m.f. ( Maurizio Ferrara) , Dopo la discussione alla Camera e il voto sulla Federconsorzi. I dorotei attaccano il PSI per il voto contro la Bonomiana. Lombardi replica alle critiche ripiegando. Al gruppo DC tre ordini del giorno. Donat Cattin definisce “ contorcimento” la politica dorotea
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11 ottobre |
Esce nelle sale cinematografiche «Le Mani sulla Città» di Francesco Rosi , vincitore della Mostra del Cinema di Venezia.
«l’Unità», 12 ottobre 1963[ spettacoli p.7 ] Aggeo Savioli , Finalmente dinanzi al grande pubblico I'appassionante film di Francesco Rosi. “Le mani sulla città”: un vero dramma moderno. Un'opera animata da una straordinaria tensione civile, morale, stilistica. II cinema testimone e giudice della realtà italiana . L'eccezionale interpretazione e la perfetta verità ambientale
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PSI - XXXV Congresso, Roma |
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25 – 29 ottobre |
PSI. XXXV Congresso, Roma ►
Il dibattito precongressuale vede la contrapposizione fra la corrente di «Autonomia socialista», tornata unita dopo la spaccatura del 17-18 giugno , e la corrente di «Sinistra socialista» nella quale sono confluite le correnti di Tullio Vecchietti e Lelio Basso. Infine la mozione Per l’unità del Partito presentata da Sandro Pertini. Tema del confronto : la partecipazione organica del PSI ad un governo di centro-sinistra. Tesi sostenuta da «Autonomia socialista», e contrastata dalla «Sinistra» che teme un cedimento del partito e subordina ogni eventuale partecipazione al governo a non negoziabili condizioni programmatiche da porre alla DC. Già votazioni delle sezioni e dei congressi provinciali la corrente autonomista , Nenni – De Martino- Lombardi , conquista la maggioranza assoluta : 278.324 voti alla mozione su 478.324 contro 190.492 alla sinistra , 10.568 a Per l’unità del partito e 5.428 le astensioni. Il segretario Pietro Nenni nella relazione d’apertura indica le ragioni che motivano la scelta di centro-sinistra che ritiene un passaggio decisivo per lo sviluppo della democrazia e per le riforme. Tullio Vecchietti, presentando la mozione di cui è firmatario illustra le sue critiche alle posizioni di maggioranza ed elenca i fondamentali discrimini , non negoziabili, da porre agli altri partiti. Un intervento in cui si già si avvertono le premesse che porteranno, al momento del voto al governo Moro ( dicembre 1963) , alla scissione e alla formazione del «Partito socialista di unità proletaria» ( PSIUP). Vince il Congresso con il 57, 42% la corrente di Nenni all’interno della quale, tuttavia si registrano accenti diversi. In particolare la posizione di Lombardi che, nel dibattito congressuale , pone condizioni vincolanti all’incontro con la DC e precisando il significato delle riforme rivendicate dal PSI carica di forza rinnovatrice il centro-sinistra. La Sinistra socialista ottiene il 39,9% e Unità per il Partito il 2,18% . La mozione conclusiva autorizza il gruppo dirigente ad avviare le trattative per la formazione di un governo con la DC,il PSDI, il PRI. Il Congresso conferma Nenni segretario, Francesco De Martino vicesegretario e Giovanni Pieraccini vicesegretario e direttore dell’ «Avanti!» con Franco Gerardi vicedirettore.
Francesco De Martino, «Un’epoca del socialismo», La Nuova Italia, 1983, pp. 251-270 «35° Congresso Nazionale», Ed. Avanti, 1964
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30 ottobre |
«l’Unità», 31 ottobre 1963[ p.1-p.14 ] m.f. ( Maurizio Ferrara) , All’esame della DC le “ condizioni” da riproporre. Perplesso Moro sul Congresso PSI. Una nota ufficiosa della DC ripropone le condizioni dorotee per il centro-sinistra . Anche il PRI scontento i di Lombardi. I giornali borghesi lamentano il carattere formale della prevalenza di Nenni
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31 ottobre |
PSI – Comitato centrale – All’ordine del giorno la composizione della nuova Direzione. Di fatto una riconferma ad eccezione di due sostituzioni Paolicchi e De Pascali. Resta escluso Sandro Pertini . |
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Si dimette il governo Leone |
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5 novembre |
Sulla base della decisione assunta dal Congresso del PSI di avviare le trattative per la formazione di un governo di centro sinistra si dimette il governo «d’attesa» , il monocolore DC presieduto da Giovanni Leone.
«l’Unità», 6 novembre 1963[ p.1-p.12 ] p.1- Editoriale, Luigi Pintor, Una brutta eredità ; p.1- p.12- m.f. ( Maurizio Ferrara ) , Dopo le dimissioni del governo Leone. Rapide consultazioni di segni per la crisi. Colpo di Scena alla Direzione DC che convoca per domani il Consiglio nazionale. Dibattito sul Congresso del PSI. Togliatti, Terracini e Spano stasera al Quirinale. Il PSI valdostano per la riconferma della politica unitaria
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5 novembre |
Il professor Giulio Natta riceve il premio Nobel per la chimica.
«l’Unità», 6 novembre 1963[ p.1-p.12 ] Assegnato ieri. Il Nobel a un chimico italiano. Il prof. Giulio Natta insegna al Politecnico di Milano ed è l’inventore del Moplen. Premiato con lui il tedesco Ziegler. I premi per la Fisica a due americani e un tedesco
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9 novembre |
PSDI – Comitato centrale.
Approvata all’unanimità la relazione del segretario Giuseppe Saragat che, prendendo atto delle conclusioni del Congresso del PSI , fissa le condizioni per la partecipazione ad un governo di centro-sinistra con la partecipazione organica del PSI.
«La Stampa», 10 novembre 1963 [p.17] Fausto De Luca, Conclusi i lavori del Comitato centrale. I tre punti del PSDI per il governo con i socialisti. Riguardano il consolidamento delle libere istituzioni, l’azione economica, la politica estera. I socialdemocratici hanno approvato all’unanimità la relazione di Saragat ed il programma per l’attuale legislatura
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9 novembre |
PRI- Consiglio nazionale.
Il segretario Oronzo Reale si dichiara ottimista sulla formazione di un governo di centro-sinistra aperto al PSI , anche se manifesta qualche perplessità sulle posizioni manifestate da Riccardo Lombardi. Decisa riconferma delle posizioni atlantiche del partito. Randolfo Pacciarsdi si pronuncia contro l’apertura al PSI. Approvato l’odg che autorizza la Direzione alle trattative. Assente Pacciardi , la corrente « Difesa repubblicana» , che si richiama alle sue posizioni, si astiene .
«La Stampa», 10 no vembre 1963 [p.17] ar. ba. ( Arturo Barone ) , Al Consiglio nazionale repubblicano. Reale dimostra grande fiducia sulla ripresa del centro- sinistra. Qualche riserva sulla posizione sulla posizione di Lombardi ed esplicita adesione agli impegni atlantici. L’on. Pacciardi critica con asprezza la linea del partito favorevole all’intesa con i socialisti
«Stampa Sera», 11-12 no vembre 1963 [p.17] Arturo Barone , Conclusi i lavori del Consiglio del partito . Le decisioni dei repubblicani. L’odg che autorizza la Direzione a partecipare alle trattative per il nuovo governo approvato all’unanimità , gli amici di Pacciardi , che era assente, si sono astenuti. Discorso di La Malfa in difesa del primo esperimento di centro-sinistra
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L'incarico ad Aldo Moro |
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11 novembre |
Il capo dello Stato, Antonio Segni, conferisce l’incarico di formare il governo al segretario della DC Aldo Moro che, accettando l’incarico con riserva, dichiara il suo impegno per dar vita ad un esecutivo formato da DC, PSI, PSDI e PRI con una chiara delimitazione nei confronti del PCI e delle destre.
«l’Unità», 11 novembre 1963[ p.1-p.12 ] Vice, In un clima di intrigo e di contrasti fra le fazioni della DC. Entro oggi l’incarico di Segni a Moro. I dorotei premono per costringere i socialisti ad accettare tutte le loro condizioni. La Malfa: il governo non è in grado di opporsi agli interventi dei grandi gruppi imprenditoriali ; Titolo : I discorsi di Ingrao e Amendola : Il Paese reclama profonde riforme ; Sirio Sebastianelli , Ingrao a P.S. Giorgio, Un impegno contro la forza multilaterale ; Amendola a Milano : Battere la volontà conservatrice della DC
«l’Unità», 12 novembre 1963[ p.1-p.12 ] m.f. ( Maurizio Ferrara) , Per un centro-sinistra aperto al PSI. L’incarico a Moro con pesanti condizioni. Due colloqui ieri tra Segni e il segretario DC. L'accento posto sullacongiuntura: la programmazione è vista “in prospettiva”. Oggi l’ inizio dei colloqui. Laattività del Capo dello Stato prima dell'incarico. Ribadita l’impostazione atlantica e la“delimitazione” a sinistra ; Editoriale, Mario Alicata, Per la forza H l’ora della verità
«La Stampa», 10 novembre 1963 [p.1] Editoriale, Luigi Salvatorelli, Centro- sinistra non massimalismo ; Vittorio Gorresio, La formazione del nuovo governo. Moro domani riceverà l’incarico e comincerà subito le trattative. I colloqui avranno per oggetto le questioni immediate ( come la politica atlantica, la delimitazione verso i comunisti , i provvedimenti per al congiuntura) , quindi il programma a lunga scadenza, infine la ripartizione dei ministeri. I quattro partiti esprimono la volontà di trovare un accordo. Polemiche tra i democristiani : Scelba invita alal moderazione i più accesi avversari dell’intesa con i socialisti. Rumor e Fanfani vengono indicati come rivali per la candidatura alla segreteria DC, ma una nota ufficiosa chiarisce che il problema non esiste : Moro rimarrà in carica fino al Congresso
«La Stampa», 12 novembre 1963 [p.1] Fausto De Luca , Ieri sera la decisione del capo dello Stato. L’on. Moro incaricato di formare il governo annuncia trattative chiare , serie e rapide . La dichiarazione ufficiale del presidente incaricato. Riferirà a Segni di volta in volta le fasi più importanti dei negoziati . Premessa per costituire la nuova maggioranza è la netta delimitazione verso le destre , i liberali e soprattutto verso o comunisti . Il primo obiettivo sarà di superare la congiuntura, quindi di “ assicurare , mediante la programmazione e nel rispetto dell’iniziativa privata , un intenso ed equilibrato sviluppo economico , una vera giustizia sociale “. In politica estera riaffermata la “ piena lealtà all’Alleanza Atlantica con tutti gli impegni che ne derivano nella costante ricerca della pace “. Stamane a Montecitorio l’inizio dei colloqui con socialdemocratici , repubblicani e socialisti ; La figura del designato ; I colloqui di oggi
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12 novembre |
A Roma sciopero generale in difesa del salario promosso dalla Camera del Lavoro. Non aderiscono le direzioni provinciali della CISL e dell’UIL . A San Giovanni oltre 60 mila persone al comizio di Aldo Giunti e Giuliano Angelini , segretari della Cdl
«l’Unità», 13 novembre 1963[ p.1-p.12 ] c.f. ( Candiano Falaschi ) , La grande manifestazione in difesa del salario. In sessantamila a San Giovanni. Hanno scioperato anche gli iscritti alla CISL e alla UIL ; Dichiarazione del segretario della CdL. Uno sciopero profondamente unitario
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12 novembre |
PCI - Riunione dei gruppi parlamentari. Dopo la relazione di Palmiro Togliatti , che ha sottolineato il contrasto fra le spinte di rinnovamento che vengono dal Paese e la volontà conservatrice della DC , è approvato un documento in cui si indicano i punti fondamentali di una politica di rinnovamento : al primo posto la pace , rifiutando la partecipazione dell’Italia ad ogni forma di armamento nucleare ; la democratizzazione dello Stato e l’ istituzione delle Regioni ; misure economiche per fronteggiare la congiuntura e contestualmente una programmazione economica capace di realizzazione le riforme , urbanistica, sanità, scuola , università , ricerca scientifica.
«l’Unità», 13 novembre 1963[ p.1-p.12 ] Un documento approvato dai gruppi parlamentari dopo una relazione di Togliatti. PCI : proposte per un nuovo indirizzo di governo. Togliatti sottolinea il contrasto tra la spinta del Paese e la volontà conservatrice prevalente nella DC ; I punti caratterizzanti di una politica di rinnovamento [ testo del documento approvato]
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12 novembre |
Il presidente incaricato, Aldo Moro, inizia i colloqui con i partiti che debbono formare il governo di centro-sinistra.
«l’Unità», 13 novembre 1963[ p.1-p.12 ] m.f. ( Maurizio Ferrara) , In un clima di ottimismo ufficiale. Oggi forse il primo incontro a quattro. Ieri Moro ha avuto i primi colloqui con i rappresentanti del PSDI, PRI e PSI . Prime dichiarazioni ottimistiche. Saragat vuole la RAI-TV - Reazioni negative alle interferenze di Seqni nelle trattative. La Direzione DC
«La Stampa», 13 novembre 1963 [p.1] Fausto De Luca, I lavori del presidente designato. Quattro successivi colloqui di Moro con i delegati del centro-sinistra. Dopo l’incontro, l’on. Saragat ha affermato : “ Siamo completamente d’accordo con la dichiarazione programmatica di Moro”. L’on. Reale ha detto : “ Mi pare che possiamo incontrarci”. Nenni, De Martino e Lombardi rifiutano di dare giudizi sino alla fine delle trattative. La Direzione DC esprime unanime fiducia al segretario , l’esperto economico Ferrari Aggradi conferma l’intenzione di affrontare prima la congiuntura e poi le riforme. Forse oggi riunione collegiale tra i rappresentanti dei quattro partiti ; Vittorio Gorresio, I due tempi della programmazione ; r.s. , Un’intervista di Saragat sul momento politico. “ Non permetteremo l’inflazione”. Le Regioni : “ Un problema che si risolverà con il tempo”. Non ci saranno altre nazionalizzazioni. Dura critica al Partito comunista italiano. Polemica con la Rai-TV
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14-15 novembre |
Iniziano gli incontri a quattro ( DC-PSI-PSDI-PRI ) sul programma di governo. Il 15 si conclude una prima fase della trattativa.
«La Stampa», 14 novembre 1963 [p.1] Fausto De Luca , Carte in tavola per tutti. Stamane cominciano le trattative fra i delegati dei quattro partiti. Con Moro saranno presenti gli altri segretari di partito, per il PSI anche Lombardi. Ieri i parlamentari democristiani hanno dichiarato il pieno appoggio all’azione del presidente designato, soprattutto per la delimitazione della maggioranza e il rispetto degli impegni atlantici. Soltanto un ristretto gruppo guidato da Bettiol si oppone , minacciando scissioni tra i cattolici se “ Moro non porterà i socialisti dove si propone di portarli”. Riunita la Direzione socialista : nessuna notizia sui lavori ; v. s. , Le voci sui nomi per il futuro governo
«La Stampa», 15 novembre 1963 [p.1] Fausto De Luca, La prima giornata delle trattative. Confronto di posizioni fra i quattro partiti. Una riunione nella mattinata con le relazioni di Moro e Nenni , un’altra nel pomeriggio con l’esposizione di Saragat e Reale. Trattati i temi di politica generale : delimitazione della maggioranza, impegni atlantici , situazione economica. Alla fine i segretario socialdemocratico ha detto : “ I colloqui procedono bene. Salvo sorprese sempre possibili , ho l’impressione che stavolta si giungerà in porto” Oggi nuovi incontri ; m. t. ( Michele Tito) , Alcune difficoltà sembrano superate
«La Stampa», 16 novembre 1963 [p.1] Fausto De Luca, I dirigenti dei partiti dicono : “ Le cose vanno discretamente”. Conclusa la prima parte delle trattative Moro prepara uno schema di programma. Ieri, presenti gli esperti dei quattro partiti sono state discusse le questioni economiche : specialmente il costo della vita e l’agricoltura. Oggi si affronta la legge urbanistica. Il presidente designato sottoporrà stasera il suo documento a Saragat, Nenni e Reale. Se no sorgeranno altre difficoltà, cominceranno subito le discussioni per definire i singoli problemi. L’on. Moro scioglierebbe la riserva entro giovedì ; L’ “Avanti!” polemizza con comunisti e destre ; Vittorio Gorresio , Dopo due giorni di discussioni. Un’intesa di massima sulla politica generale ; v.s. , Colloqui ufficiosi sui nomi dei ministri
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17 novembre |
Il presidente incaricato Aldo Moro presenta a Giuseppe Saragat ( PSDI ), Oronzo Reale (PRI) , Francesco De Martino (PSI) che per l’occasione sostituisce Nenni e ai capigruppo del Senato e della Camera Gava e Zaccagnini una prima bozza di programma. Dopo i rispettivi incontri, nessuna dichiarazione. Continuano le riunioni degli esperti economici dei quattro partiti: Ferrari Aggradi, Curti, Spagnolli e Morlino ( DC), Antonio Giolitti e Cattani ( PSI ), Ugo La Malfa e Aride Rossi ( PRI ), Tremelloni e Orlandi ( PSDI)
«La Stampa», 17 novembre 1963 [p.1] Fausto De Luca, Il documento che dovrà essere base dell’accordo. Moro presenta lo schema del programma. Ha ricevuto successivamente Saragat , Reale , De Martino ( in sostituzione di Nenni) , Zaccagni e Gava . Continuano le discussioni fra gli esperti economici dei quattro partiti. L’on. Tremelloni ha detto : “ Le trattative si svolgono su un piano di mutua comprensione “. Dichiarazioni positive anche degli altri leaders tra cui Lombardi ; Vittorio Gorresio, Forse il presidente incaricato scioglierà la riserva giovedì . I colloqui procedono con il ritmo che si era stabilito all’inizio. Qualche disagio provocato dalla situazione postelettorale in Valle d’Aosta dove il PSI rimane legato ai comunisti
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18-20 novembre |
Il 18 novembre è presentato a Moro il programma economico predisposto dal gruppo di esperti formato da Ferrari Aggradi ( DC), Ugo La Malfa ( PRI ) , Antonio Giolitti ( PSI), Tremelloni ( PSDI) . Ad alcune fasi dei lavori preparatori del documento ha partecipato anche il governatore della Banca d’Italia Guido Carli. Il presidente incaricato lo discute con i segretari dei quattro partiti . Il 19 novembre la riunione collegiale dei quattro partiti registra i punti di dissenso : la riforma della Federconsorzi, i tempi dell’esproprio di aree fabbricabili che hanno pubblico interesse, il finanziamento della scuola privata. Malesseri nel PSI. Nel pomeriggio del 20 Antonio Giolitti riferisce alla riunione degli «autonomisti» il punto a cui sono giunte le trattative. In serata la riunione collegiale che si protrae fino alla mezzanotte. Insorge una nuova difficoltà: la partecipazione dell’Italia alla forza multilaterale Nato su cui il PSI avanza forti riserve tenendo conto del suo storico «neutralismo»
«l’Unità», 21 novembre 1963[ p.1-p.12 ] m.f. ( Maurizio Ferrara ) , Mentre la DC accentua la pressione sugli autonomisti del PSI Agitata ricerca di compromessi sui punti critici. Lunga riunione delle delegazioni, che non conclude sulla politica estera. Un nuovo compromesso allo studio. Dure pressioni e minacce di Saragat. La base del PSI per scelte coerenti col Congresso
«La Stampa», 19 novembre 1963 [p.1] Fausto De Luca , Le giornate decisive per il centro-sinistra. Accordo sul programma economico fra gli esperti dei quattro partiti. Il documento consegnato ieri sera a Moro. Il segretario DC ha subito cominciato ad esaminarlo con Saragat, Reale , Nenni e Lombardi. Vi sarebbero alcuni punti da chiarire per l’urbanistica ( espropri delle aree fabbricabili ) e l’agricoltura ( FederConsorzi ). L’intesa dei tecnici reca le firme di Ferrari Aggradi , Tremelloni , La Malfa e Giolitti , ad alcune fasi dei lavori ha partecipato il governatore della Banca d’Italia Carli. Oggi riunione generale delle quattro delegazioni ; Vittorio Gorresio , Oggi o domani i colloqui per la scelta dei ministri. È ritenuta una delle fasi più delicate delle trattative per il nuovo governo
«La Stampa», 20 novembre 1963 [p.1] Fausto De Luca , Lenta fase finale delle trattative. Punti di dissenso fra i quattro partiti. Oggi riunione dei delegati per superarli. Riguardano la riforma della Federconsorzi, i tempi dell’esproprio di aree fabbricabili che hanno pubblico interesse, il finanziamento della scuola privata. I capi partito esprimono un ragionevole ottimismo sulla possibilità di un accordo definitivo. L’on. Moro non scioglierebbe la riserva prima di sabato ; Vittorio Gorresio, Le ultime difficoltà
«La Stampa», 21 novembre 1963 [p.1] Vittorio Gorresio , Per chiarire tutti i punti del programma governativo. Le delegazioni cercano di superare le difficoltà . Nella giornata di ieri lunghe discussioni tra gli autonomisti del PSI. L’on. Moro ha potuto convocare i rappresentanti dei quattro partiti soltanto per le 19,30. La seduta è finita alle 0,30 , nessun comunicato. Sarebbero sorti dissensi su un problema che pareva già risolto : l’adesione alla forza multilaterale Nato. Sulla questione urbanistica raggiunto dagli esperti un “ accordo con riserva “. Secondo Giolitti la DC avrebbe accantonato per ora la richiesta di finanziare la scuola privata. Tutti riconoscono che la situazione economica non consente l’immediata attuazione di grandi piani ; Fausto De Luca, Il programma finora concordato esposto da Giolitti agli autonomisti. Santi afferma che il PSI dovrebbe stare fuori del governo perché la congiuntura non permette interventi sociali
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20 novembre |
PSI - Antonio Giolitti espone alla riunione di «Autonomia socialista» il punto cui sono giunte le trattative.
«La Stampa», 21 novembre 1963 [p.1] Fausto De Luca, Il programma finora concordato esposto da Giolitti agli autonomisti. Santi afferma che il PSI dovrebbe stare fuori del governo perché la congiuntura non permette interventi sociali
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21 novembre |
PSI – Direzione – Nella riunione Ferdinando Santi, membro della segreteria socialista» afferma che il partito non dovrebbe partecipare la governo e si pronuncia contro l’avallo del partito al riarmo della Germania. Critiche della «Sinistra » alla trattativa in corso e denuncia del rischio di cedimento alle pressioni della DC. . Negli interventi di Lelio Basso e Vecchietti si accenna alla possibilità di una scissione.
«l’Unità», 22 novembre 1963 [ p.1-p.12 ] m.f. ( Maurizio Ferrara ), Nenni sembra deciso a concludere entro oggi ad ogni costo. Manca ancora l’accordo su Forza H e agricoltura. Le due riunioni di ieri. La parte approvata del documento economico definisce “orientativa” la programmazione ed esclude nuove nazionalizzazioni. Santi contro I'avallo del PSI al riarmo atomico tedesco. Ferma dichiarazione della sinistra socialista sui pericoli della capitolazione nelle trattative. Aspra replica dell' “Avanti! “ ; Di che cosa discute Nenni ? Formato il primo nucleo della forza H
Pietro Nenni «Gli anni del centro-sinistra», Diari 1957-1966, SugarCo Edizioni, 1981, p. 301 – appunto del 21 novembre 1963
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21 novembre |
PSI- Nella sede di «Mondo Operaio »riunione della Sinistra. Nella relazione Tullio Vecchietti si richiama alle posizioni assunte dalla corrente al Congresso del partito. Quindi, criticando lo stato delle trattative, ripropone la non negoziabilità dei punti programmatici rivendicati dal PSI e teme un cedimento alle pressioni della DC. Negli interventi di Lelio Basso e Vecchietti si accenna alla possibilità di una scissione
«l’Unità», 22 novembre 1963 [ p.1-p.12 ] m.f. ( Maurizio Ferrara ), Nenni sembra deciso a concludere entro oggi ad ogni costo. Manca ancora l’accordo su Forza H e agricoltura. Le due riunioni di ieri. La parte approvata del documento economico definisce “orientativa” la programmazione ed esclude nuove nazionalizzazioni. Santi contro I'avallo del PSI al riarmo atomico tedesco. Ferma dichiarazione della sinistra socialista sui pericoli della capitolazione nelle trattative. Aspra replica dell' “Avanti! “ ; Di che cosa discute Nenni ? Formato il primo nucleo della forza H
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22 novembre |
Dura nota dell’ «Avanti!» alla riunione della «Sinistra». Articolo non firmato ma attribuito a Pietro Nenni. La sinistra replica l’indomani con una dura lettera al quotidiano socialista.
«Avanti! », 22 novembre 1963 Una posizione inammissibile e inaccettabile
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L'assassinio di John Kennedy |
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22 novembre |
Alle 19,30 Dallas nel Texas è assassinato il presidente americano John Fitzgerald Kennedy. Arrestato l’attentatore Lee Oswald . A Kennedy succede Lyndon B. Johnson. Emozione e sdegno in tutto il mondo.
«l’Unità», 23 novembre 1963[ pp.1-2-p.14 ] p. 1- Titolo : A Dallas nel Texas alle 19,30 in mezzo a 250 mila persone. Kennedy assassinato. Il presidente degli Stati Uniti colpito alla testa da una pallottola sparata da un grosso fucile di precisione mentre attraversava Dallas nel Texas in un’auto scoperta. La morte sopravvenuta dopo 25 minuti. Gravemente ferito anche il governatore Connally. Caccia agli attentatori. Un primo arresto e un tentativo di montare una provocazione. Johnson ha già assunto la presidenza. La salma a Washington [ servizio p.1- p.14 ] ; Editoriale, Un’ora grave ; Togliatti aveva saputo cogliere I'aspirazionealla pace ; p.2- Nelle mani di un giudice donna Johnson presta giuramento su un aereo ; Così gli USA hanno appreso la notizia. L’ America paralizzata Traffico, telefoni, uffici e fabbriche bloccati. Crolli disastrosi in Borsa. U Thant: “Una tragedia” ; Augusto Pancaldi , Sospesi tutti i programmi radio e TV. Profonda emozione in Unione Sovietica. Gromiko esprime a nome dell’ intero governo le condoglianze all'ambasciatore statunitense Kohler ; Maria A. Macciocchi , Profonda emozione in Francia. De Gaulle: “ È morto come un soldato”. Telegrammi del generate a Jacqueline Kennedy e a Lyndon Johnson ; Leo Vestri, II « Mirror »: “ È morto II nostro campione”. Costernazione in Inghilterra ; p.3- Un uomo che volle giungere all’altezza degli “anni 60”. La breve e intensa vita di John Kennedy ; Cordoglio in Italia. Le dichiarazioni di Giancarlo Pajetta , Nenni , Saragat, Moro. Il messaggio di Paolo VI. Telegrammi di Leone, Merzagora e Bucciarelli Ducci ; Michele Lalli , Uccisi col piombo. Prima di lui Lincoln e altri due. 1865 : l’attentato al Teatro Ford di Washington . La tragica morte di Garfield (1881) e McKinley (1901)
«l’Unità», 24 novembre 1963[pp.1-2-pp.15-16] p.1- Titolo pagina : La tragica fine di Kennedy. Emozione e ansia nel mondo. Oswald formalmente incriminato continua a negare. II Dipartimento di Stato: I'indiziato nonha nessun legame coi governi di URSS e Cuba. Spregevole tentativo della stampa reazionaria di montare una provocazione anticomunista. I solenni funerali di Kennedy si svolgeranno domani a Washington alla presenza di Mikoian,De Gaulle, Home e altri capi di governo [ servizio p.1- p.16] ; Editoriale, Luigi Pintor , Noi e Kennedy ; p.1-p. 16 - Primi atti del nuovo presidente tutti i ministri confermati da Johnson ; p.1-15- Profondo cordoglio dell’URSS. Krusciov si reca all'ambasciata degli Stati Uniti ; p.2-g.w. , Pieno di punti oscuri I'arresto del presunto assassino di Kennedy . Oswald continua a negare. Un mistero fitto avvolge i fatti e il personaggio. Nessun testimone oculare . L'FBI prudente si tiene ai margini. Inspiegabile il fallimento dei servizi di sicurezza. Chiè I'arrestato? -Ex «marine» emigra in URSS poi torna in USA . Una nuova ipotesi: vendetta personale contro il governatore ; p.4- Rubens Tedeschi , Molti interrogativi sulla persona del nuovo presidente. Johnson un abile “manovratore” dalle idee moderate. Il compromesso con Kennedy alla base della sua elezione nel 1960 . Sarà II candidato del 1964 ? ; Ennio Polito, Ha un senso I'assassinio di Kennedy? Il nodo del Texas ; p.5- Paolo Spriano , La personalità politica e le battaglie del presidente scomparso. La sfida di Kennedy. La scelta del popolo americano nel 1960. I caratteri della «nuova frontiera». Successi e contraddizioni di un'amministrazione. Il contributo alla distensione. La congiura della destra reazionaria ; Le tappe della sua vita ; Michele Lalli, La famiglia Kennedy. Il tragico destino del “clan di ferro “
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23 novembre |
Le trattative per la formazione del governo sono interrotte per la notizia dell’assassinio del presidente americano John Kennedy. Ormai comunque l’accordo è raggiunto. Raggiunto un compromesso sulla Federconsorzi , rinviata la questione della forza multilaterale alle conclusioni della discussione fra le grandi potenze. Nenni nella serata illustra il testo dell’accordo alla Direzione del PSI, la sinistra ormai è avviata alla scissione.
«l’Unità», 23 novembre 1964[ p.4] m.f. ( Maurizio Ferrara ) , Mentre si stava ancora discutendo sulla Federconsorzi. Le trattative per il governo sospese per Kennedy. Come è stata appresa la notizia. Una dichiarazione di Nenni. Le riunioni di ieri non avevano ancora risolto il conflitto sulla Federconsorzi. Esplosiva lettera di Costa sulla “ bonomiana” ; Dopo l’aspro attacco dell’ “Avanti! “. Ferma replica della sinistra. Una lettera dei dirigenti della minoranza all’ “Avanti!”. I lombardiani escludono che la sinistra voglia la scissione
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24 novembre |
PSI – La sinistra chiede un rinvio del Comitato centrale previsto per il 25 al 26 novembre. Si svolge la riunione degli autonomisti. Fernando Santi , della segreteria CGIL, criticando il testo dell’accordo, afferma che quella che doveva essere un a «svolta storica» si sta trasformando in irreparabile frattura del partito.
«l’Unità», 26 novembre 1963 [pp.1-2] p.1- Editoriale , Il vero prezzo chiesto al PSI ; p.2- m.f. ( Maurizio Ferrara ) , Il CC del PSI rinviato ad oggi. Critiche di Santi nella riunione “autonomista”. Giudizio negativo della sinistra sul documento per il governo. La direzione DC ratifica l’accordo.I dorotei sottolineano I'importanza dell’inserimento del PSI ; Reso noto il documento quadripartito . Le linee essenziali . . dell’ accordo di governo. I termini del compromesso raggiunto sulla “ delimitazione della maggioranza “ , la forza H, la programmazione e la Federconsorzi . La legge sull’ urbanistica
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26 novembre |
PSI – Comitato centrale. È approvato con 59 voti contro 40 un ordine del giorno che riscontra nell’accordo programmatico raggiunto con DC-PSDI e PRI la condizioni poste dal XXXV Congresso del partito per la formazione di un governo di centro-sinistra su basi più avanzate e sottolinea il valore della partecipazione organica del PSI all’esecutivo. La Sinistra respinge la piattaforma governativa e ritiene che la maggioranza, contraddicendo i deliberarti congressuali, non sia abilitata ad approvarla. Dichiara che non voterà per il governo.
«l’Unità», 27 novembre 1963 [p.1-p.12] p.1-p.12- m.f. ( Maurizio Ferrara), Drammatica riunione del CC socialista. La sinistra respinge l’accordo. Gli autonomisti respingono ogni trattativa concreta rivolta a sanare la lacerazione del partito. Gli interventi di Nenni, Valori e Basso. Pertini accusa Nenni di provocare col suo atteggiamento la scissione ; p.1- Editoriale, Luigi Pintor, La responsabilità degli autonomisti
«La Stampa», 27 novembre 1963 [p.1] Titolo pagina: Drammatica giornata fra i socialisti chiamati a decidere per il governo. Il PSI approva l’accordo con 59 sì e 40 no la minoranza non accetta : voterà contro il governo. La frattura è senza rimedio. Nessun punto d’intesa è stato possibile al Comitato centrale fra autonomisti e sinistra. Basso, Valori e Vecchietti respingono in blocco l’accordo programmatico. Nenni e Lombardi ne confermano la piena validità. Inutile procedere alle discussioni, si passa ai voti. Intanto gli autonomisti presidiano le sezioni periferiche del partito nel caso gli esponenti della sinistra decidano di dichiarare subito la scissione ; Editoriale, Luigi Salvatorelli , I partiti ed il governo. I primi devono ricordare sempre che essi non sono fini , ma mezzi perché sia raggiunto il bene comune ; Fausto De Luca, La scissione sembra inevitabile
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26 novembre |
PSDI – Direzione. Approvata la piattaforma programmatica del governo di centro-sinistra. Il giorno dopo l’accordo è ratificato dai gruppi parlamentari
DC - I direttivi dei gruppi parlamentari approvano l’accordo di governo. Votano contro gli scelbiani Oscar Luigi Scafaro e Franco Restivo
«La Stampa», 27 novembre 1963 [p.1] PSDI e parlamentari DC favorevoli all’intesa. I socialdemocratici approvano all’unanimità la relazione di Saragat. Fra i DC sola opposizione degli scelbiani
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27 novembre 4 dicembre
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Aldo Moro lavora alla composizione dell’esecutivo. Insorgono nuove difficoltà e solo il 4 dicembre il presidente incaricato scioglierà al riserva e comunicherà la formazione del governo e la lista dei ministri che giureranno il 5 dicembre.
«l’Unità», 28 novembre 1963 [p.1-p.12] p.1-p.12 - m.f. ( Maurizio Ferrara) , Dopo la ratifica dell’accordo. Si discute ora sulla divisione dei ministeri. I candidati del PSI al governo designati dai gruppi parlamentari. La sinistra si astiene. Il “ caso» Fanfani e il problema Andreotti. Gli autonomisti preoccupati di assumersi la responsabilità di una frattura nel PSI p.1- Non dispiace alla destra
«l’Unità», 29 novembre 1963 [p.1-p.12] p.1-p.12- Editoriale , Luigi Pintor , Il senso di un accordo ; m.f. ( Maurizio Ferrara) , In discussione la lista dei ministri e la segreteria democristiana. Ai dorotei le chiavi del governo e della DC. Segni, con i dorotei e con Fanfani, che rifiuta I'ingresso al governo . Andreotti resterebbe alla Difesa. Taviani o Gui agli Interni. Rumor sarà il nuovo segretario DC. Aperta la successione di Nenni alla segreteria del PSI. Un articolo di Vecchiettie una nota “lombardiana” sulla situazione interna del PSI; p.2 - Gli indirizzi economici nell'accordo del quattro partiti. Prime valutazioni sul programma . E' passata la sostanza della “linea Carli “con I'accettazione di tutte le misure che essa propone . Prospettato un “anno di sacrifici” e di contenimento delle retribuzioni. Positivi propositi per la disciplina urbanistica . Rifiutata la riforma agraria . La Federconsorzi rimane feudo di Bonomi e ad essa vengono addirittura affidati nuovi compiti essenziali nelle importazioni e per la vendita dei prodotti agricoli
«l’Unità», 30 novembre 1963 [p.1-p.10] m.f. ( Maurizio Ferrara) , Incerto ancora se oggi Moro si recherà da Segni. Nuovi contrasti fra i DC ritardano la lista. I dorolei mirano alla conquista di tutti i punti chiave del governo. Pressioni del Quirinale per Andreotti e per un ministero “europeo” a Russo. Fanfani conferma che non entra nel governo . Pesanti critiche dorotee a Lombardi
«l’Unità», 1 dicembre1963 [p.1-p.20] p.1- Editoriale, Luigi Pintor, La parabola ; p.1-p.20- m.f. ( Maurizio Ferrara) , Per garantire fino in fondo l’indirizzo neocentrista del governo. Nuove pretese dorotee per i posti chiave. Forse domani Moro da Segni. Confermate le assenze di Fanfani e Lombardi. Ostacoli ai socialisti per I'agricoltura e lo spettacolo
«l’Unità», 2 dicembre1963 [p.1-p.20] p.1-p.20 - vice, Mentre si acuisce lo scontro sui ministeri chiave. Segni sollecita a Moro la lista del Governo. Ultimatum per mercoledì . I “bonomiani “accetterebbero Ferrari-Aggradi all'Agricoltura per escludere Pastore. Il difficile “caso” La Malfa. Santi per I'unità e l’iniziativa sindacale ; p.1- Un esempio le regioni
«l’Unità», 3 dicembre1963 [p.1-p.20] Editoriale, Eugenio Peggio , Una scelta conservatrice ; m.f. ( Maurizio Ferrara ) , Trionfo dei dorotei e di Saragat nella trattativa per la struttura del governo. Socialisti e sinistre DC esclusi dai posti chiave. In cambio La Malta andrebbe al Bilancio. Dura dichiarazione di Giolitti contro la capitolazione. La operazione “dorotea “ per dividere gli “alleati” e contrapporre i socialisti alle “sinistre” DC. I capi dorotei tutti al loro posto, insieme ad Andreotti Moro chiede a Scelba di fare entrare un suo emissario nel governo
«l’Unità», 4 dicembre1963 [p.1-p.20] m.f. ( Maurizio Ferrara) , Umiliante rissa intorno agli ultimi ministeri. PSI e La Malfa estromessi anche dal Bilancio ? Moro sostiene la candidatura di Colombo. Vivaci reazioni “lombardiane” criticate da Nenni . La sconfitta di La Malta. Un documento della sinistra romana del PSI
«La Stampa», 29 novembre 1963 [p.1] Fausto De Luca , Entro domani scioglierà la riserva a Segni. Moro completa la lista del governo. Nenni entrerà come vicepresidente. Certa la presenza di Saragat agli Esteri, e di Reale. Insistenze presso Fanfani e Lombardi, ma entrambi per ora rifiutano e cercano di assicurarsi posti chiave nel partito. I parlamentari DC hanno scelto i propri candidati ministri : molti consensi a Taviani e Ferrari Aggradi. Forse Rumor succederà a Moro nella segreteria. Sempre tesa la situazione tra i socialisti ; Nuove voci e indiscrezioni sugli incarichi ministeriali
«La Stampa», 30 novembre 1963 [p.1] f.d.l. ( Fausto De Luca) , Laboriosa anche la fase finale della trattativa. Difficoltà nella scelta dei ministri. Moro vorrebbe concludere oggi. Fanfani ha respinto ogni offerta di entrare nel governo. Anche Lombardi ha risposto un “no” definitivo. La Malfa intende seguire il loro esempio. Incertezza fra democristiani e socialisti per le nomine dei ministeri chiave. L’on. Rumor succederà a Moro. De Martino a Nenni nelle segreterie dei rispettivi partiti. I lombardiani appoggiati dalla sinistra cercano di assicurarsi la direzione del PSI ; v.s. , Fra titolari di ministeri e sottosegretari. Il governo sarà composto di oltre 60 parlamentari. Continuano a circolare per Montecitorio presunte liste dei prescelti
«La Stampa», 3 dicembre 1963 [p.1] Fausto De Luca , Ancora difficoltà per la formazione del governo. Proteste dei socialisti che non accettano d’essere esclusi dai ministeri finanziari. I tre dicasteri sarebbero stati assegnati a La Malfa, Colombo e Tremelloni. L’on. Giolitti, lombardi ano e candidato del PSI, reagisce duramente : “ Non si può accettare una simile umiliante posizione di inferiorità”. Inutili colloqui nella tarda serata e nella notte. Stamane si riuniscono gli autonomisti e poi la Direzione socialista : attesa per le dichiarazioni di Lombardi. Moro aveva annunciato di concludere oggi ma dovrà aspettare altri negoziati
«La Stampa», 4 dicembre 1963 [p.1] Fausto De Luca , Oggi dovrebbe risolversi la lunga crisi. Moro risponderà stamane ai socialisti sul dissenso per i ministeri finanziari. La Malfa ha rinunciato al Bilancio e il PSI ha insistito per la nomina di Giolitti. Poi Nenni e Lombardi hanno proposto un compromesso : spostare Giolitti alle Finanze e togliere Andreotti dalla Difesa. Il presidente incaricato farà conoscere la sua decisione questa mattina. Si tratta dell’ultimo punto restato sospeso e sembra probabile un accordo
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Aldo Moro forma il primo governo di centro sinistra |
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4 dicembre
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Aldo Moro, superate tutte le ultime difficoltà incontrate nella scelta dei ministri, alle 18, 30 si reca dal capo dello Stato per sciogliere la riserva. Uscito dal Quirinale legge la lista dei ministri : Nenni ( PSI) vicepresidente, Saragat ( PSDI) agli Esteri, Reale ( PRI) alla Giustizia. Per i dicasteri finanziari accolta la richiesta socialista : Antonio Giolitti al bilancio , Colombo ( DC) al Tesoro, Tremelloni ( PSDI) alle Finanze. Il 5 dicembre il nuovo Governo, primo centro sinistra organico ( DC-PSI-PSDI-PRI) presto il giuramento davanti al presidente della Repubblica Antonio Segni.
«l’Unità», 5 dicembre1963 [p.1-p.14] p.1-Editoriale, Maurizio Ferrara, Bottoni e bottoncini; Il nuovo gabinetto; p.1-p.14-vice, La lista dei ministri presentata ieri a Segni . Marchio conservatore sul governo di Moro. Su 26 posti 16 alla DC, e di questi 13 a dorotei e destre. Restano fuori Fanfani,Lombardi, La Malfa, Sullo, Folchi, Trabucchi. A Nenni la vicepresidenza, a Giolitti il Bilancio ma posti di scarso rilievo agli altri socialisti. II compagno Vecchietti esprime un giudizio negativo
«La Stampa», 5 dicembre 1963 [p.1] Titolo pagina : Superate tutte le difficoltà fra i partiti del centro sinistra. L’on. Moro ha formato il Governo. Oggi il giuramento davanti a Segni. Il presidente del Consiglio ha formato il Governo. Oggi il giuramento davanti a Segni. Il presidente del Consiglio ha sciolto la riserva ieri sera. Uscendo dal Quirinale ha letto la lista dei ministri : Nenni vicepresidente, Saragat agli Esteri, Reale alla Giustizia. Per i dicasteri finanziari accolta la richiesta socialista di dare il Bilancio a Giolitti, gli on. Colombo e Tremelloni, fermi sostenitori della stabilità monetaria, sono al Tesoro e alle Finanze. Rumor avrà la segreteria della Democrazia cristiana. La prossima settimana presentazione alle Camere ; Fausto De Luca, Il nuovo ministero ; La lista dei ministri ; L’accettazione dell’incarico
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