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II governo Moro 22 luglio 1964 – 23 febbraio 1966 Coalizione politica DC- PSI - PSDI – PRI |
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22-23 luglio |
La sera del 22 luglio Aldo Moro presenta a Segni la lista dei ministri del suo II governo di centro-sinistra (DC-PSI-PSDI-PRI). Immutate le rappresentanze dei partiti e le attribuzioni degli incarichi. Antonio Giolitti (PSI) , non avendo accettato di partecipare al governo, è sostituito al Bilancio da Giovanni Pieraccini ( PSI). Il fanfaniano Del Bosco, in sintonia con le critiche mosse da Amintore Fanfani al governo, rinuncia al ministero del Lavoro sostituito da Delle Fave (DC) . Diversa la scelta di Del Bo, della stessa corrente, che resta , invece, alle Partecipazioni Statali. Giacomo Mancini (PSI) dalla Sanità passa ai Lavori Pubblici. Nuovi ministri sono nomintai Scaglia (DC) e Mariotti( PSI). Il 23 i ministri giurano al Quirnale e il 24 il Consiglio dei ministri nella sua prima riunione nomina i sottosegretari, sostituiti i sette esponenti della corrente fanfaniana.
«La Stampa», 23 luglio 1964 [p.1] Titolo: I decreti di nomina firmati ieri sera dal capo dello Stato. Moro ha presentato a Segni il governo. Stamane i ministri prestano giuramento. Rispetto al precedente governo rimangono immutate le rappresentanze dei partiti e le attribuzioni degli incarichi. Non figurano nella lista Giolitti e Bosco. Il Bilancio affidato a Pieraccini, il ministero del Lavoro a Delle Fave. Mancini dalla Sanità passa ai Lavori Pubblici. Nuovi ministri Scaglia (DC) e Mariotti (PSI). Vane le azioni per vincere l’intansigenza di Fanfani. Tuttavia Bo, che fa parte della sua corrente, accetta di restare alle Partecipazioni Statali. Merzagoranon si trova nel suo ufficio quando il presidente del Consiglio, all’uscita del Quirinale, si reca a fargli visita come vuole la consuetudine. Sottolineato l’episodio negli ambienti politici; Editoriale, Vittorio Gorresio, Un programma più concreto; Michele Tito, Il colloquio al Quirinale. Domani il nuovo governo si riunirà sotto la presidenza di Moro per la nomina dei sottosegretari. Forse fra otto giorni il voto alle Camere; f.d.l. (Fausto De Luca), I commenti dei partiti. Imbarazzo dei comunisti per il loro isolamento; La lista dei ministri
«La Stampa», 24 luglio 1964 [p.1] Titolo: Hanno prestato giuramento davanti al capo dello Stato. I ministri si riuniscono oggi per nominare i sottosegretari. Saranno sostituiti i sette parlamentari della corrente fanfaniana. Previsti pochi altri spostamenti. Lunedì o martedì il governo preparerà la dichiarazione programmatica per chiedere la fiducia delle Camere. Forse già verranno indicate le misure più urgenti di carattere economico e finanziario. Ieri Moro si è recato da Merzagora per concordare il calendario dei lavori; Editoriale, Nicola Adelfi, Spendere meglio; Michele Tito, Il presidente del Consiglio parlerà mercoledì in Senato. Dopo il voto di Palazzo Madama si presenterà a Montecitorio; Soddisfazione a Washington per il nuovo governo Moro
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22 luglio |
PSI- Pietro Nenni in un editoriale dell’ «Avanti!» rivela i retroscena dell’accordo.
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30 luglio |
Aldo Moro illustra al Senato e alla Camera il programma del suo secondo governo
IV Legislatura Senato della Repubblica
Seduta n. 162 -30 luglio 1964p
Comunicazioni del governo : Moro presidente del Consiglio
IV Legislatura Camera dei deputati
Seduta n. 174 -30 luglio 1964
Comunicazioni del governo : Moro presidente del Consiglio
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La Discussione sulla fiducia al Senato |
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30 luglio
1 agosto
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Senato- Si svolge la discussione sulle comunicazioni del Governo. La mozione di fiducia presentata da Gava (DC), Tolloy (PSI) e Lami Starnuti (PSDI) è approvata con 163 voti favorevoli e 120 contrari.
Seduta n. 162 -30 luglio
Comunicazioni del governo : Moro presidente del Consiglio. Discussione : Chabod, Pasquato, Roda, Scoccimarro, Trimarchi
Seduta antimeridiana n. 163-31 luglio
Discussione : Lami Starnuti, Milillo, Tolloy
Seduta pomeridiana n. 164 -31 luglio
Discussione : Angelilli, Fiorentino, Gava, Gray, Nencioni, Terracini, Veronesi
Seduta n. 165 -1 agosto
Replica : Moro presidente del Consiglio . Discussione e dichiarazioni di voto : Alberti, Angelillo, Battaglia, Gava, Granzotto Basso, Levi, Lussu, Nencioni, Parri, Pinna, Rubinacci, Saxl, Schiavetti, Terrracini.
Votazione nominale della mozione di fiducia Gava, Tolloy, Lami Starnuti. Votanti 284. Favorevoli 163 Contrari 120 Astenuti 1
«La Stampa», 31 luglio 1964 [p.5] Titolo: Chiaro discorso del presidente del Consiglio davanti alle Camere. Moro annuncia le misure economiche per superare la crisi in 12-18 mesi. La situazione è difficile, ha detto il presidente. Ci sono buoni sintomi: bilancia dei pagamenti chiusa in attivo, prezzi relativamente stabili, sviluppo delle esportazioni, ma non mancano di dati preoccupanti. La produzione industriale è diminuita del 2,2% in maggio, rispetto a dicembre, l’aumento dei salari sta già superando il 12-13%, limite massimo tollerabile in un anno. Primo impegno del governo è difendere la lira e favorire gli investimenti. Occorrono sacrifici da parte di tutti. Sarà limitata la spesa pubblica e quella degli Enti locali, sarà frenato l’incremento delle retribuzioni, aumenteranno le tasse per i redditi più alti, l’IGE ( esclusi i prodotti alimentari e fertilizzanti) passerà dal 3,30 al 4%; Editoriale, Ferdinando de Fenizio, Un contibuto alla fiducia; Fausto De Luca, Omaggio a Segni per la sua serena imparzialità; f.d.l. (Fausto De Luca), I provvedimenti anticongiunturali. Ritocco della ricchezza mobile per tutte le categorie: quella di C1 eC2 passerà dall’8 al 10% per i redditi oltre i 4 milioni. Addizzionale sulla complementare oltre i 10 milioni. Aumento dell’imposta su case signorili, alcoolici, dischi, oreficeria. Agevolazioni tributarie per potenziare le attività industriali. Disegno di legge per ampliare gli investimenti in Borsa; V.Gorresio, Appello alla disciplina dei sindacati e di tutte le forze della produzione. Il governo vuole tenere un costante colloquio con i rappresentanti dei lavoratori
«La Stampa», 1 agosto 1964 [p.5] Fausto De Luca, Le tesi dei partiti esposte al Senato. Chiuso il dibattito al Senato. Oggi replica di Moro e votazione. Il socialdemocratico Lami Stranuti, il democristiano Gava e il socialista Tolloy hanno polemizzato specialmente contro i comunisti che, attraverso la CGIL, cercano di impedire l’azione risanatrice del governo. O liberali Bergamasco e Veronesi affermano che l’attuale maggioranza non è in grado di ridare fiducia al Paese; Michele Tito, Riguadagnare il tempo perduto durante la crisi. Il governo vuole fare approvare alcune leggi prima delle vacanze. Riguardano l’abolizione della mezzadria, la tredicesima agli statali ed i provvedimenti contro la congiuntura. Ma comunisti e destre minacciano l’ostruzionismo
«La Stampa», 2 agosto 1964 [p.5] Titolo: 163 sì 120 no e uno astenuto. Il Senato vota la fiducia al governo dopo una vigorosa replica di Moro. Il presidente del Consiglio ha risposto ai comunisti, ai liberali e alle destre. Conferma che ci sono Buoni sintomi di ripresa, ma “siamo al limite tra inflazione e deflazione”, guai se non si accettano i necessari sacrifici. Invito al Parlamento perché approvi al più presto le agevolazioni tributarie per favorire gli investimenti, potenziare le industrie, e le norme per costruire case popolari; Michele Tito, Un attacco di Saragat agli avversari “interni”; Fausto De Luca, Acceso scontro fra DC e comunisti; Nicola Adelfi, La crisi dell’Italia non nasce dai fatti, ma dalle paure. Il governo è come il medico: non deve minacciare cure drastiche, e rinviarle. Era meglio parlar meno di grandi riforme, ma realizzare subito quelle opportune
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La Discussione sulla fiducia alla Camera |
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3-6 agosto
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Camera – Si svolge la discussione sulle comunicazioni del governo. La mozione di fiducia presentata da Zaccagnini ( DC), Mauro Ferri ( PSI), Bertinelli ( PSDI), La Malfa ( PRI) è approvata con 344 voti afavore e 238 contrari
Seduta n. 174 -30 luglio
Comunicazioni del governo : Moro presidente del Consiglio
Seduta n. 175 -3 agosto
Discussione : Valitutti, Buzzi, Milia, Gex, Bozzi, Vaja, Melis
Seduta antimeridiana n. 176 – 4 agosto
Discussione : Almirante, Gullo, Scelba, Pacciardi
Seduta pomeridiana n. 177 – 4 agosto
Discussione : Togliatti, Achille Lauro, Gaetano Martino, Brodolini, Pistelli
Seduta n. 178 – 5 agosto
Discussione : Sereni, La Malfa, Tanassi, Vecchietti, Cocco Ortu, De Marsanich, Rumor
Seduta n. 179 -6 agosto
Replica : Moro, presidente del Consiglio. Discussione e Dichiarazioni di voto : Zaccagnini, Covelli, Malagodi, Michelini, Luigi Cerrutti, Mauro Ferri, Cacciatore, Bertinelli, Alicata
Votazione nominale della mozione di fiducia presentata da Zaccagnini, Mauro Ferri, Bertinelli, La Malfa. Votanti 582. Favorevoli 344. Contrari 238. Astenuti 3
«La Stampa», 4 agosto 1964 [p.5] Editoriale, Ferdinando di Fenizio, Maggiori imposte e maggiore credito. Per la ripresa economica; m.t. (Michele Tito), Il governo prenderà venerdì le prime misure congiunturali. Saranno decreti legge e andranno subito in vigore. Prima di Ferragosto la Camera approverà l’integrazione della tredicesima agli statali e nuove norme elettorali per le prossime amministrative, dopo il 25 discuterà i provvedimenti economici e l’abolizione della mezzadria; f.d.l. (Fausto De Luca), Cominciato alla Camera il dibattito sulla fiducia. Attacco dei liberali al governo. Il valdostano Gex si astiene; g.f., La contingenza aumenta di tre punti da agosto. La Commiisione ha stabilito ieri che l’indice del costo della vita è passato da 133 a 135,75. Il rialzo è dovuto specialmente ai prezzi del vestiario, alle nuove tariffe telefoniche e dei trasporti; Nota della Confindustria sull’onere della contingenza
«La Stampa», 5 agosto 1964 [p.5] Fausto De Luca, La seconda giornata del dibattito sulla fiducia. Accese polemiche alla Camera sulla politica del governo Moro. Scelba annuncia il voto a favore, ma critica la posizione europeista (“ci opponiamo a DE Gaulle senza offrire un’alternativa”) e le nuove iniziative per l’Alto Adige. Il liberale Martino, ex ministro degli Esteri, respinge le tesi di Saragat e riceve i complimenti di Fanfani. Togliatti preannuncia vaste agiatazioni fino a quando l’attuale maggioranza non accoglierà i comunisti. Il socialista Brodolini risponde a tutti affermando la necessità del centro sinistra per assicurare lo sviluppo democratico dell’Italia e dell’Europa. Pacciardi si scaglia contro la “partitocrazia”. Oggi Rumor e La Malfa
«La Stampa», 6 agosto 1964 [p.5] Fausto De Luca, Il dibattito sulla fiducia alla Camera. Rumor afferma: il centro-sinistra è necessario per un vero progresso. Il segretario DC segna un netto limite verso i comunisti e le destre. Ma a destra, aggiunge, bisogna distinguere tra le forze eversive ed i liberali. Peccato che questi ultimi, senza volerlo, faccinao il gioco di chi tenta di scardinare il sistema democratico, “prima di tutto risanare la congiuntura, poi si farà il resto”. Interventi di La Malfa e Tanassi. Oggi replica di Moro
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7 agosto |
Il capo dello Stato , Antonio Segni, mentre è a colloquio con il presidente del Consiglio Moro e il ministro degli Esteri Saragat è colpito da trombosi cerebrale. Il governo , riunito in serata, tenendo conto dell’impedimento del capo dello Stato rinvia la presentazione dei decreti legge sulla congiuntura . Il 10 agosto il presidente del Senato Merzagora assume la funzione di supplenza del Capo dello Stato.
«La Stampa», 8 agosto 1964 [p.1] Titolo pagina: Tutti gli italiani affettuosamente vicini al capo dello Stato. Segni colpito da grave malore mentre parla con Moro e Saragat. Erano le 17,30. Il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri gli riferivano sulla situazione politica. All’improvviso Segni barcolla, sviene e cade bocconi sulla scrivania. Accorrono i valletti, si cercano i medici per telefono. Viene portano a braccia al secondo piano del Quirinale, nella sua abitazione, dove ha un secondo collasso. Lo assiste la signora Laura. Più tardi il consulto di tre professori: disturbi circolatori cerebrali. Il presiente del Senato Merzagora, seconda autorità della Repubblica, sospende le vacanze in Spagna e torna il aereo a Roma. Il governo, riunito, rinuncia a prendere i provvedimenti contro la congiuntura perché il capo dello Stato non potrebbe firmarli. Il presidente della Camera Bucciarelli Ducci invita tutti i parlamentari a non muoversi dalla capitale; Gigi Ghirotti, Drammatiche ore al Quirinale; l.f. ( Lamberto Furno), A chi passa il potere in caso di “inabilità”. Secondo la Costituzione, le funzioni del capo dello Stato spettano al presidente del Senato; Michele Tito, Incertezza del governo e della Camere per l’improvvisa malattia del presidente. Si è creata una situazione che non ha precedenti nel nostro Paese. Si spera nella guarigione
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7 agosto |
Il Congresso degli Stati Uniti , prendendo a pretesto gli scontri del Golfo del Tonchino, approva la «Risoluzione del Tonchino» che autorizza il presidente a «prendere tutte le misure necessarie, incluso l’impiego delle forze armate» per difendere la sovranità di Stato membro della Southeast Asia Collective Defense Treaty (SEATO). La risoluzione proposta dal Congresso è votata all’unanimità alla Camera e con due voti contrari al Senato. La risoluzione sarà utilizzata per l’intervento americano nel Vietnam del Nord nel marzo del 1965 con i primi bombardamenti del 2 marzo e l’8 marzo con lo sbarco dei primi contingenti di truppa.
«La Stampa», 8 agosto 1964 [p.5] Titolo: Tutta l’America dietro il presidente nella crisi asiatica. Il Congresso americano approva le decisioni di Johnson contro il Vietnam. Anche il sentaore di estrema destra Goldwater (rivale del presidente) appoggia le decisioni della Casa Bianca. Unanimità di consensi alla Camera, due soli voti contrari al Senato. Gli Stati Uniti rafforzano la difesa nel Sud-est asiatico. “Stato di emergenza” nel Vietnam del Sud; Ferdinando Vegas, L’incognita di Pechino; Nicola Caracciolo, Gli Stati Uniti inviano altri aerei a Saigon. Washington teme nuovi attacchi dei comunisti nord-vietnamiti. Stato d’assedio proclamato nel Vietnam del Sud, spie, sabotatori, borsari neri saranno fucilati “a vista”, senza processo; r.s. Le severe misure di Saigon contro la minacccia comunista; Al Consiglio di Sicurezza. L’ONU accetta di ascoltare i delegati nord-vietnamiti
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10 agosto |
E’ pubblicata la prima Enciclica di Paolo VI: Ecclesiam Suam che ha per tema la Chiesa , la sua riforma e i rapporti con il mondo contemporaneo.
Enciclica di Paolo VI «Ecclesiam suam» [testo- fonte www.vatican.va]
«La Stampa», 11 agosto 1964 [p.5] Titolo: Pubblicata ieri l’enciclica “Ecclesiam Suam”. Paolo VI esorta i cattolici a continuare il dialogo con i non credenti per convertirli. Il colloquio, aperto da Giovanni XXIII, deve avere, secondo il papa, queste caratteristiche: “chiarezza, mitezza, fiducia, prudenza pedagogica”. “La Chiesa, perfetta nella sua concezione ideale” deve adattarsi ai tempi: comprendere i “motivi spesso nobili e generosi del turbamento dell’ateo”. Ma nessun compromesso è possibile con il comunismo attuale: “in nome della civiltà che muore condanniamo i sistemi ideologici negatori di Dio e oppressori della Chiesa, tra questi specialmente il comunismo ateo”. Questa, aggiunge il Pontefice, non è una sentenza di giudici ma il lamento di vittime e perseguitati: da parte nostra non c’è alcuna preclusione, l’incontro è impossibile per colpa loro. Appello ai credenti in Dio e ai “fratelli delle Chiese separate” per difendere i comuni valori: libertà, giustizia, fratellanza e pace; Luigi Salvatorelli, Chiesa e umanesimo laico; l.f. (Lamberto Furno), “Non possiamo restare insensibili e immobili davanti ai mutamenti del mondo che ci circonda”. “Ma la Chiesa deve adattarsi ai costumi del tempo”. “Le riforme che eventualmente il Concilio potrà fra poco suggerire non riguarderanno né la concezione essenziale né le sue strutture fondamentali”
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21 agosto |
A Yalta in Crimea alle ore 13,20 muore Palmiro Togliatti.
«l’Unità», 22 agosto 1964 [pp.1-4-pp.9-10-p.12] p.1- Titolo pagina : Scompare con lui un grande combattente per la causa del comunismo, un maestro del marxismo, uno dei massimi protagonisti della lotta contro il fascismo italiano e internazionale e per il rinnovamento democratico e socialista dell’Italia. Togliatti è morto. Profonda emozione in Italia e nel mondo ; Editoriale della Direzione del PCI ; Oggi alle 16 la salma arriva a Ciampino. Martedì i funerali ; p.2- La Direzione del PCI comunica la notizia ed esprime il cordoglio ai familiari ; Il manifesto del Comitato centrale ; Ringraziamento ai medici e alle autorità sovietiche ; Messaggio della CGIL ; I giovani comunisti inchinano le loro bandiere di lotta [ Comunicato della FGCI ] ; Telegramma della sezione femminile a Nilde Jotti ; Dichiarazione del professor Eugenio Togliatti. Il fratello: ha speso bene la sua vita ; p.2-p.10 - Parlamento, partiti e governo per la morte di Togliatti. Alti riconoscimenti e cordoglio nel mondo politico italiano. Messaggi da parte della famiglia Segni, di Merzagora, Bucciarelli-Ducci e Moro. Dichiarazioni di Nenni, Saragat, La Malfa, De Martino. Manifesto del PSIUP - Centinaia di telegrammi e testimonianze di uomini politici ; p.2-p.4 - Aldo De Jaco, Bandiere rosse e tricolori abbrunate in via delle Botteghe Oscure. Una folla addolorata sfila davanti alla sede del partito. L'angoscioso annuncio telefonico da Artek alla Segreteria . L'afflusso di personalità e lavoratori Innumerevoli messaggi ; p.3- Giuseppe Boffa, I medici hanno tentato l’impossibile. Le ultime drammatiche ore di lotta con la morte vita. Quando il cuore ha cessato di battere i medici sono intervenuti con ogni mezzo per rianimarlo: massaggi cardiaci, iniezioni nell’interno del cuore, respirazione artificiale. Solo dopo due ore ci si arresi alla dura realtà ; È giunto ad Artek nel pomeriggio. L’omaggio di Kruscev alla salma. Il primo ministro sovietico insieme ad altri dirigenti del PCUS e i compagni del PCI hanno formato la prima guardia d’onore ; Il messaggio del PCUS al Partito comunista italiano ; L’annuncio da Yalta ; Il messaggio di Krusciov alla compagna Jotti ; Augusto Pancaldi, Mosca: unanime dolore e rimpianto. La notizia della morte di Togliatti diffusa dalla radio e dalla televisione. La “ Pravda” reca oggi un grande ritratto listato a lutto. Le telefonate alla redazione moscovita dell’ “ Unità” ; p.4- Messaggi: Tutta l’Italia del lavoro abbruna le sue bandiere ; p.9 - Dichiarazioni : Commosso omaggio della cultura italiana ; p.10- La solidarietà dei partiti fratelli ; p.12 - La Foto di Togliatti
«l’Unità», 22 agosto 1964 [pp.6-8] p.5- Al centro delle battaglie socialiste che nel corso di cinquantenni hanno mutato il volto dell’Europa e dell’Italia. La vita e le lotte di Palmiro Togliatti capo della classe operaia italiana ; p.6- Dalle prime battaglie con Gramsci all’ “Ordine Nuovo” per dare alla classe operaia un nuovo partito rivoluzionario, alla strategia di lotta contro il fascismo e la guerra nella guida dell’Internazionale comunista e in Spagna ; p.7- Dalla svolta di Napoli per l’unità della Resistenza, all’azione nei governi del CLN , all’opposizione di classe e democratica contro l’autoritarismo clericale, alle battaglie in difesa della Repubblica e della Costituzione ; p.8- La elaborazione della via italiana al socialismo, il contributo alla nuova strategia politica del movimento operaio internazionale dopo il XX Congresso , le ultime battaglie per una svolta a sinistra e per la distensione
«l’Unità», 23 agosto 1964[pp.6-8] pp.1- 2- Un pellegrinaggio ininterrotto si snoda davanti alla salma esposta nella sede del Comitato centrale. Il Popolo onora Palmiro Togliatti [titolo pagina 1] La salma è giunta a Ciampino alle 16.05 di ieri accolta dai compagni della Direzione. Una dichiarazione di Longo all’aeroporto. Ali di folla piangente lungo la strada. Confermati per martedì alle 16,30 i funerali. Immensa partecipazione da tutto il Paese e dal mondo ; Rubens Tedeschi, L’arrivo all’aeroporto di Ciampino. Il primo saluto di Roma. Profonda commozione dei compagni in attesa. L’abbraccio dei familiari. Un’onda di commozione popolare in via delle Botteghe Oscure. La sfilata nella camera ardente ; p.1- Editoriale, Un saluto unanime ; p.2- Alla salma esposta nella camera ardente di via Botteghe Oscure. Il presidente della Camera è stato il primo dei visitatori. Dalle 17,30 fino a notte inoltrata personalità politiche e intellettuali hanno reso omaggio al compagno Togliatti insieme a migliaia di cittadini. Scaglia in rappresentanza di Moro e Brodolini con una delegazione del PSI. Alla guardia d’onore si alternano dirigenti di partito e lavoratori. Brezniev alla sede del PCI ; Fiumana di popolo in via Botteghe Oscure. Perché si stringono attorno a Togliatti. I tre compagni di Cassino. “Mi piaceva perché voleva veramente la pace. Il registro delle firme ; p.3- Ad Artek e Sinferopoli. L’estremo saluto a Togliatti prima della partenza per Roma. I massimi dirigenti dell’URSS, rappresentanti dei partiti fratelli e una folla muta e commossa hanno fatto ala al corteo. I discorsi di Krusciov e Longo ; p.4- Imponente manifestazione unitaria in ogni provincia mentre continua il tributo di cordoglio. Affluiranno da tutta Italia a Roma per l’estremo omaggio al compagno Togliatti ; p.5- Eccezionale tributo di stima nei commenti di tutta la stampa. La commossa e fraterna partecipazione dell’ “Avanti! “. Un editoriale del «Popolo». “L’Osservatore Romano» invita i credenti alla preghiera. Il commento del «Messaggero» e del «Giorno». Isolato qualunquismo del «Corriere della sera» ; Omaggio al compagno Palmiro Togliatti. Nuove testimonianze degli uomini politici. Telegrammi di Saragat, La Malfa, Riccardo Lombardi, deputati e senatori di ogni partito ; Omaggio di lavoratori e cittadini di ogni partito. Plebiscito popolare di dolore e affetto ; p.6 – Titolo pagina : Commosso omaggio della cultura italiana ; Protesta per l’atteggiamento della RAI-TV. Un telegramma dei parlamentari comunisti all’on. Restivo. Telefonate di cittadini, di sezioni del PCI, del PSIUP, del PSI per chiedere che i funerali siano trasmessi in diretta ; p.8- Il dirigente comunista internazionale nei messaggi dei partiti fratelli ; p.9- Titolo pagina : Il mondo saluta un grande italiano ; Augusto Pancaldi , Mosca: I quotidiani sovietici escono listati a lutto. Migliaia di commoventi messaggi alla redazione moscovita dell’Unità ; Ferdinando Mautino, Per invito della Lega dei comunisti. Due giorni di lutto in tutta la Jugoslavia. Un comunicato al paese firmato dal presidente Tito ; Leo Vestri, Il “Times”: “ Sapeva suscitare la fiducia del popolo” ; Romolo Caccavale, Berlino : Grande risalto sulla stampa tedesca ; I commenti di Parigi alla scomparsa di Togliatti. Un uomo di statura eccezionale.
«l’Unità», 23 agosto 1964[p.7] Tre scritti di Togliatti : Napoli 1944, Classe operaia e unità nazionale ; Bergamo 1963 , Il dialogo tra comunisti e cattolici sui grandi temi della pace e del destino dell’uomo ; l’Unità 1962, La verità, la rivoluzione, il partito
«l’Unità», 24 agosto 1964[pp. 1-8-p.14] p.1-Titolo pagina : Da due giorni si snoda ininterrotto il pellegrinaggio di popolo dinanzi alla salma del capo del PCI. Domani l’estremo addio dell’Italia a Togliatti. Le solenni esequie muoveranno alle ore 16 di martedì da via delle Botteghe Oscure a Piazza San Giovanni dove saranno pronunziate le orazioni funebri ; Immensa partecipazione unitaria al lutto del Partito ; pp.1-2- Rubens Tedeschi , Pellegrinaggio d’affetto e di dolore in via delle Botteghe Oscure ; p.2- Una lettera di Dossetti al compagno Togliatti ; p.3- Funerali: Si muoverà alle ore 16 il corteo funebre da via Botteghe Oscure a Piazza San Giovanni. Il concentramento del corteo alle ore 14 ; Ordine del corteo. Disposizioni ; Il percorso del corteo ; p.4- I giornali italiani sulla morte di Palmiro Togliatti. I commenti di stampa riflettono l’emozione di tutti i settori dell’opinione pubblica. La partecipazione dell’ “Avanti!” . Grande rilievo sui maggiori quotidiani alle accoglienze popolari alla salma. I giornali sardi. Un profilo di Missiroli. Note stonate di alcuni giornali di destra ; Altri messaggi al CC. Il cordoglio del mondo politico ; sir. se ( Sirio Sebastianelli), Commosso plebiscito popolare. “ Seguiremo con tenacia compagno Togliatti la via da te indicata”. Oltre 15 mila telegrammi fino a ieri. Significativa testimonianza di un vigile notturno milanese. Affettuosa lettera a Marisa . “ Ho provato lo stesso dolore di quando morì mio padre” ; Da tutta Italia alla RAI-TV. Telefonate e telegrammi reclamano la telecronaca diretta dei funerali ; p.5- Imponente mobilitazione unitaria dopo la scomparsa del grande dirigente comunista. Da tutte le province porteranno a Roma l’estremo saluto dell’Italia a Togliatti. Ventimila lavoratori dall’Emilia. Decine di treni speciali e pullman dalla Toscana e da ogni parte del Paese. Delegazioni unitarie delle Amministrazioni provinciali, comunali, delle organizzazioni di massa e dei partiti ; p.6- Il cordoglio dei partiti fratelli espresso in messaggi da tutti i continenti ; Giungono da tutto il mondo i delegati dei partiti fratelli ; p.7- Commosso omaggio della cultura italiana ; Un primo elenco dei telegrammi ; p.8 – Roma prepara l’ultimo saluto. Assemblee nei quartieri per onorare Togliatti ; p.14- Al campo di Artek pochi istanti prima del malore. Le ultime fotografie di Togliatti
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25 agosto |
Si svolgono i funerali di Togliatti. Un immenso corteo , oltre un milione di persone, si snoda da via delle Botteghe Oscure a Piazza San Giovanni dove Umberto Terracini, Ferdinando Santi, Breznev, Francesco De Martino, La Passionaria ( Dolores Ibarruri ) , Ferruccio Parri, Tullio Vecchietti, Achille Occhetto e Luigi Longo svolgono le orazioni funebri.
«l’Unità», 25 agosto 1964[pp. 1-8-p.14] p.1- Titolo pagina: Il corteo funebre muoverà alle 16 da via Botteghe Oscure. Stasera per l’ultima volta Togliatti a San Giovanni. Da ogni provincia d'Italia affluiscono decine e decine di migliaia di lavoratori con le rosse bandiere abbrunate. Tutto il popolo di Roma parteciperà al corteo e alla cerimonia di addio [ p.1-p.2] ; pp.1-2- Rubens Tedeschi, Più di 250.000 sono sfilati nella camera ardente. Le visite di Nenni, Piccioni, La Pira. Le delegazioni del PSI,PSIUP, Cgil , di tutte le organizzazioni democratiche e dei partiti fratelli montano la guardia d'onore. La salma visitata dal tiglio Aldo .Episodi di intensa commozione ; p.2- Altre testimonianze del mondo politico ; pp. 3-4 - Senza precedenti il tributo unitario di cordoglio dopo la scomparsa del Capo del Partito comunista italiano. Partiti a migliaia affluiscono a Roma per portare a Togliatti il saluto dell’Italia. Numerosi treni speciali, centinaia di pullman e carovane di auto già arrivati. Saranno presenti i gonfaloni di centinaia di Comuni. Durante i funeraliil lavoro verrà sospeso in molte città. Le firme di cordoglio verranno recapitate al PCI. Pressanti richieste alla RAI-TV per un'ampia telecronaca ; p.4- Altri messaggi dal mondo della cultura ; p.5 - Togliatti: Piazza San Giovanni . Da qui parlava al popolo romano e a tutta l’Italia ; p.6- I partiti fratelli presenti a Roma per l’estremo omaggio al capo del PCI ; p.7- Dopo l’ultimo telegiornale. Una sintesi dei funerali stasera in TV ; p.8- Secondo elenco dei telegrammi di cordoglio ; p.14- I funerali : Ecco le norme perché tutti i cittadini possano partecipare al corteo funebre ; Ordine del corteo
«l’Unità», 26 agosto 1964[pp. 7-10] Testo delle orazioni pronunciate a S. Giovanni da Terracini , Santi , Breznev , De Martino , La Passionaria , Parri , Vecchietti , Occhetto e Longo
«l’Unità», 26 agosto 1964[pp. 1-6-pp.11-12- p.16] p.1- Titolo pagina : Una manifestazione di dolore di unità e di forza senza precedenti. Eravamo un milione a darglil'estremoaddio ; p.2- Le delegazioni ufficiali ai funerali ; pp.2-4- Maurizio Ferrara , Delegazioni da tutta Italia per l'estremo saluto al Capo del PCI . La capitale invasa fin dall'alba da una marea di bandiere rosse ; p.3- Rubens Tedeschi, “Delio, io penso che la storia ti piace...”. Era un mare di popolo ierila Roma che il funerale diGramsci attraversò deserta. Il fratello e il figlio di Antonio hanno seguito commossi le esequie ; p.4- Le delegazioni dei partiti fratelli ai funerali ; p.5- Aldo De Jaco, Una immensa folla silenziosa ha atteso il corteo fin dal mezzogiorno. L’ultimo il più grande abbraccio di popolo a Togliatti sulla piazza di san Giovanni; p.6- Giorgio Grillo, La traslazione ih forma privata da San Giovanni al Verano. Nella notte Roma lo ha salutato ancora . Folla lungo le strade del piccolo corteo (il cui percorso non era stato annunciato) e fin dentro il cimitero ; p.11- Silverio Corvisieri, Immensa partecipazione popolare ai funerali del compagno Togliatti. Treni e pullman con le bandiere rosse hanno attraversato tutta l’Italia. All’alba sono giunte a Roma le prime delegazioni. Fiumana di lavoratori alle stazioni. Interminabili file di pullman. “ Migliaia di compagni non hanno potuto partire” ; Augusto Pancaldi, Operai moscoviti e dirigenti politici ricordano Togliatti. Parlano un tornitore, il direttore della “Pravda”, un accademico, compagni del PC spagnolo, greco e indiano e del Komsomol. Il film dell’ultimo discorso di Artek alla TV sovietica ; p.12- Roma- Da mezzogiorno centinaia di piccoli cortei verso san Giovanni per l’estremo saluto a Togliatti. A migliaia hanno lasciato rioni e borgate ; p.16- La foto aerea di Piazza San Giovanni durante l’orazione funebre.
«La Stampa», 25 agosto 1964 [p.1] p.1- l.f. ( Lamberto Furno), Oggi i funerali dell’on. Togliatti. Domani Longo sarà eletto segretario. Per le esequie del leader comunista, il partito ha compiuto il massimo sforzo organizzativo, invitando le sezioni di tutto il Paese. La salma sarà tumulata al Verano nella tomba che appartiene al PCI e dove sono sepolti Di Vittorio e Grieco; v.s. (Vittorio Statera), Sarà breve la seduta del Comitato centrale
«La Stampa», 26 agosto 1964 [p.1-p.5 ] p.1-Michele Tito, Stamane longo sarà eletto segretario. La successione a Togliatti aggrava i contrasti nel PCI. I massimi dirigenti, divisi su questioni interne e internazionali, si mantengono uniti per ora nel timore di fratture alla base. Ma si vanno esasperando le profonde contraddizioni nel partito, fino ad oggi contenute dall’autorità indiscussa del “leader” scomparso. Ai due estremi sono i gruppi di Amendola e Ingrao ; p.5-Nicola Adelfi, Il funerale è stato una gigantesca manifestazione di partito. Grande folla e migliaia di bandiere hanno seguitoil feretro di Togliatti. L’apparato organizzativo del PCI ha rivelato un’efficienza poderosa. Alle 14 di ieri intorno al rosso palazzo di via delle Botteghe Oscure cominciava già la ressa imponente e disciplinata, si allineavano centinaia di corone. Alle 16 il corteo muoveva i primi lentissimi passi. Dietro la bara, la on. Nilde Iotti, la figlia adottiva Marisa, il prof. Spallone . Gente ovunque, arrampicata anche sui tetti. In piazza San Giovanni i discorsi celebrativi. La “Passionaria”, Dolores Ibarruni, travolta dalla calca sviene, soccorsa e portata sul palco pronuncia il suo elogio funebre. Alle 20 la tumulazione al Verano illuminata dai riflettori TV; l.f. (Lamberto Furno), I discorsi commemorativi. Diverse le posizioni di Breznev e Longo. Il leader sovietico, in polemica con i cinesi, ha sottolineato la costante fedeltà di Togliattia Mosca. L’on. Longo ha invece insistito sulla “via italiana” ( e quindi autonoma) al socialismo tracciata dal capo scomparso
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26 agosto |
PCI - Comitato centrale - Luigi Longo è eletto all’unanimità segretario del partito. Nella stessa seduta Mauro Scoccimarro commemora la figura e l’opera di Togliatti. La segreteria di Luigi Longo durerà fino al 1972, quando sarà eletto segretario Enrico Berlinguer. Dal 1972 fino alla morte avvenuta nel 1980 Longo ricoprirà la carica di presidente del partito.
«l’Unità», 27 agosto 1964 [pp. 1-4] p.1- Titolo pagina : La seduta del Comitato centrale e della Commissione centrale di controllo del PCI. Longo eletto segretario generale. Solenne commemorazione di Togliatti tenuta dal compagno Scoccimarro. Voto unanime del CC e della CCC. Una dichiarazione di Longo ; Ai compagni lavoratori [ appello del CC e della CCC - testo] ; p.2- Longo: Oltre quaranta anni di lotte al servizio dei lavoratori e del Paese. Nella vita di Longo si riflette la storia del PCI e del nostro popolo. Dirigente del partito e dell’Internazionale comunista. Organizzatore e guida nella battaglia antifascista in Spagna. Tra i massimi artefici della lotta di Liberazione. Protagonista delle grandi lotte politiche per il rinnovamento democratico della società italiana ; pp.3-4- Il discorso commemorativo di Scoccimarro alla seduta del CC e della CCC. La figura e l’opera del compagno Togliatti
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31 agosto |
Il Governo emana due decreti legge. Il primo per aumentare le aliquote dell’ imposta generale sull’ entrata non sarà convertito in legge. Il secondo fiscalizza gli oneri sociali delle imprese ( d.l . n. 706, convertito in legge il 21 ottobre 1964, n. 999) |
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2 settembre |
Camera – Commemorazione di Palmiro Togliatti. Per il PCI interviene Pietro Ingrao.
IV Legislatura Camera dei deputati Seduta pomeridiana n.185– 2 settembre 1964 Commemorazione di Palmiro Togliatti. Interventi : Ingrao , La Malfa, Covelli, Luzzatto, Mauro Ferri, Dietl , Bertinelli, Cottone, Zaccagnini, Moro presidente del Consiglio , Bucciarelli Ducci presidente della Camera
«l’Unità», 3 settembre 1964 [p.1-p.3] Con discorsi di Ingrao e di tutti i rappresentanti di tutti i gruppi democratici, dell’on. Moro e del presidente Bucciarelli Ducci. Solenne omaggio del Parlamento alla memoria di Togliatti. Dopo la commemorazione la seduta è stata sospesa per mezz’ora in segno di lutto [resoconto della seduta]
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2 settembre |
PSI- Direzione. Il segretario Francesco De Martino dichiara il consenso del partito allo svolgimento delle elezioni amministrative per novembre. Sull’elezione del nuovo presidente della Repubblica afferma che occorre attendere il Congresso della DC il cui inizio è previsto per il 12 settembre.
«l’Unità», 3 settembre 1964 [p.1-p.14] m.f. ( Maurizio Ferrara , Riunita ieri la direzione del PSI De Martino conferma : elezioni a novembre. Colloquio di Moro sull'occupazione operaio . Preoccupato articolo del settimanale DC alla vigilia del Congresso
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3 settembre |
Attentato a Brunico. Muore un carabiniere. Altri attentati in Val Pusteria. Il 9 settembre è arrestato in Austria l’estremista sudtirolese Georg Klotz. |
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3 settembre |
PCI - Direzione. La riunione affronta i temi connessi alla situazione economica del Paese al termine è approvata il documento: Iniziative di lotta per la programmazione democratica
«l’Unità», 4 settembre 1964 [p.3] Direzione PCI. Iniziative di lotta per la programmazione democratica [ testo]
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4 settembre |
PCI - Intervista di Luigi Longo al settimanale “Vie Nuove”. Il segretario del PCI ripercorre le varie fasi della sua lunga collaborazione con Palmiro Togliatti.
«l’Unità», 4 settembre 1964 [p.3] Una intervista del compagno Longo a “ Vie Nuove”. Una lunga collaborazione con Palmiro Togliatti. Gli anni del dopoguerra a Torino. Esperienze della guerra di Spagna e della lotta di liberazione nazionale. “Occorre continuare con slancio e fiducia la politica unitaria sempre seguita da Togliatti “
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4 settembre |
PCI - «Rinascita» pubblica il «Memoriale di Yalta», l’ultimo scritto di Palmiro Togliatti. Il testo integrale è pubblicato su «l’Unità» del 5 settembre.
«l’Unità», 5 settembre 1964 [p.1- p.3] È apparso ieri su Rinascita: ripubblichiamo il testo integrale
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7 settembre |
Il segretario , Luigi Longo, parlando a Genzano ai dirigenti del partito dei Castelli romani sottolinea l’importanza dell’ultimo scritto di Palmiro Togliatti, il «Memoriale di Yalta». Continuano sulla stampa italiana i commenti al «memoriale».
«l’Unità», 8 settembre 1964 [p.1- p.10] Un discorso ai dirigenti comunisti dei Castelli romani. Longo : il promemoria un inestimabile contributo all’avanzata unitaria. Il senso della vasta eco nel mondo. Lo scritto di Togliatti esprime al linea elaborata dal PCI nel corso di questi anni. La lotta contro le posizioni errate dei compagni cinesi e i rapporti con i partiti fratelli. La nostra iniziativa nel Paese e le prossime elezioni ; Sulla stampa italiana. Altri commenti allo scritto di Togliatti. Editoriali di La Malfa, del “Corriere” e dei giornali cattolici
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8 settembre |
Senato – Commemorazione di Palmiro Togliatti. Per il PCI interviene Umberto Terracini.
IV Legislatura Senato della Repubblica Seduta n. 170– 8 settembre 1964 Per la morte dell’on. Togliatti. Interventi : Battaglia , Lami Starnuti, Monni , Scaglia , ministro senza portafoglio, Schiavetti , Terracini, Tolloy, Zelioli Lanzini , vicepresidente del Senato
«l’Unità», 9 settembre 1964 [p.1- p.3] p.1- p.3- Solenne seduta a Palazzo Madama. Il Senato commemora Togliatti. Il discorso pronunciato dal compagno Terracini. Si sono associati i senatori Schiavetti ( PSIUP), Tolloy ( PSI), Lami starnuti ( PSDI), Monni ( DC) , Battaglia ( PLI ) il ministro Scaglia per il governo e Zelioli- Lanzini per la presidenza del Senato. Sospensione di un quarto d’ora in segno di lutto [resoconto della seduta] p.1 -Editoriale, Luigi Pintor, Commenti al Promemoria ; Pajetta conferma: il “Promemoria” è integrale [ dichiarazione]; p.3- Il “ Financial Times “ sul Promemoria e il PCI
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10 settembre |
«Deserto rosso» di Michelangelo Antonioni vince il Leone d’oro alla XXV Mostra del cinema di Venezia. Alla Mostra l’esordio come regista di Pier Paolo Pasolini con «Il Vangelo secondo Matteo» che si aggiudica il premio della giuria.
«l’Unità», 5 settembre 1964 [spettacoli p.7] Ugo Casirahi, Venezia: Esordio di grande impegno della cinematografia italiana alla XXV Mostra: il più importante film visto sinora. È il Vangelo secondo Pasolini. Un'opera matura, stilisticamente perfetta che si fa più ammirare che amare. Marxismo e cristianesimo, un tentativo di conciliazione . Il più bel film su Cristo ; Aggeo Savioli, Pasolini accorto e modesto
«l’Unità», 8 settembre 1964 [spettacoli p.7] Ugo Casiraghi , La XXV Mostra ha trovato ieri probabile vincitore: “Il deserto rosso » di Antonioni. Nulla salva Giuliana dallo sfacelo. La protagonista del film non trova aiuto nel mondo borgheseche si autodistrugge “geometricamente”. L'eccezionaleuso del colore ; Aggeo Savioli, Alla conferenza-stampa al Palazzo del Cinema Si scalda Antonioniparlando del colore
«l’Unità», 11 settembre 1964 [spettacoli - p.7] Ugo Casiraghi , Venezia : Da una buona mostra è scaturito un buon verdetto. Il Leone al “ Deserto rosso” . Premio speciale della giuria al “Vangelo” e all’ “Amleto”. Un brutto film di Bolognini ha concluso le proiezioni
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10 settembre |
PCI - Conferenza stampa di Luigi Longo a «Tribuna politica». Il segretario del PCI risponde alle domande dei giornalisti delle seguenti testate : «La Tribuna» , «Il Piccolo» , l’«Avanti!» , «L’Avvenire d’Italia» , «Socialismo democratico» , «La Stampa» e «La Sicilia». Modera il dibattito Jader Jacobelli.
«l’Unità», 11 settembre 1964 [p.1- p.12] p.1-p.3- Longo espone alla TV l’azione autonoma e gli obiettivi unitari del PCI. Continueremo l’opera di Togliatti per definire la via italiana di avanzata al socialismo. Le pesanti condizioni economiche delle grandi masse. Il fallimento del centro-sinistra e la necessità di una nuova maggioranza democratica per un programma di riforme e un nuovo corso politico. Appello ai cattolici [ testo della Conferenza ]; p.1-p.12- a.p. (Augusto Pancaldi) , Il dibattito nel movimento operaio internazionale. Il Promemoria integrale sulla “Pravda”. Ampio resoconto pubblicato dal “Nepszabadsag”. Il testo riprodotto integralmente anche dalla CKT di Praga
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12-16 settembre |
DC Si svolge a Roma il IX Congresso. Il segretario Mariano Rumor conferma la collaborazione con il PSI ma esclude di poter accettare le sue richieste di nuove nazionalizzazioni, la riforma urbanistica e l’attuazione delle Regioni . Al congresso i «dorotei» perdono la maggioranza assoluta.
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18 settembre |
Martin Luther King, leader del movimento antisegregazionista americano, è ricevuto – in forma privata - da Paolo VI
«La Stampa», 19 settembre 1964 [p.9] l.f. (Lamberto Furno), In udienza privata il capo del movimento antisegrazionista. Il pastore King chiede a Paolo VI di intervenire a favore dei negri. Ha esposto al papa la difficile situazione di 22 milioni di negri negli Stati Uniti. Uscendo dal Vaticano ha dichiarato che il capo della Chiesa cattolica presto ripeterà una ferma condanna al razzismo. In un’intervista con i giornalisti si è detto convinto che Goldwater non andrà alla Casa Bianca
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24 settembre |
Decreto IGE respinto al Senato
«La Stampa», 25 settembre 1964 [p.1] Titolo: Una votazione a sorpresa che provoca un grave imbarazzo. L’aumento dell’IGE respinto al Senato per 14 “franchi tiratori” e molti assenti. Il decreto legge sull’IGE, già in vigore dal 1° settembre, doveva essere ratificato ieri a Palazzo Madama. Mancavano senatori di ogni partito, tuttavia il centro-sinistra disponeva di una largo margine: 115 contro 92. Si votava a scrutinio segreto e si aveva l’inatteso risultato: 101 contro 107, ossia ai liberali, missini, comunisti e PSIUP si erano uniti, nel segreto dell’urna, quattordici parlamentari della maggioranza. Il governo definisce l’episodio “infortunio tecnico” e non politico. IL provvedimento perde efficacia da oggi, ma sarà riproposto in forma diversa; Editoriale, Michele Tito, Impegni urgenti; Fausto De Luca, La seduta a Palazzo Madama. Bocciata la legge IGE, sono stati approvati gli latri provvedimenti; Da stamane l’IGE torna al 3,3%. Il ministero darà istruzione telegrafica a tutti gli uffici. Intanto prepara altre misure fiscali; Arturo Barone, La legge bocciata fa perdere oltre 227 miliardi al fisco. Dovevano servire a coprire in questo quadrimestre le spese per la fiscalizzazione degli oneri sociali, l’esportazione e il finanziamento delle piccole e medie industrie. Tremelloni assicura che i fondi saranno ugualmente trovati. Il decreto legge può giuridicamente essere riproposto. Difficile il rimborso a chi ha pagato fino a ieri; Vittorio Gorresio, Perché il governo non si è dimesso. Una crisi avrebbe gravi conseguenze economiche in questo momento in cui c’è incertezza al vertice dello Stato e si preparano le elezioni amministrative.
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1 ottobre |
DC Al consiglio nazionale una maggioranza formata da dorotei e Forze nuove rielegge segretario Mariano Rumor |
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4 ottobre |
Il presidente del consiglio Moro inaugura l’ultimo tratto dell’Autostrada del Sole, Milano- Napoli. |


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5 ottobre |
URSS Nikita Krusciov, segretario del Pcus è accusato di aver assunto decisioni sbagliate in politica economica e di aver instaurato una dittatura personale. Rimosso da tutti gli incarichi è sostituito da Leonid Breznev. |
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6 ottobre |
Al senato seduta turbolenta per la protesta delle opposizioni contro la reiezione del decreto legge sull’ aumento delle aliquote dell’imposta generale sull’entrata. Un provvedimento con identico contenuto era già stato respinto dal Senato il 24 settembre. |
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3 novembre |
USA Lyndon Baines Johnson alle presidenziali sconfigge il candidato repubblicano Barry M. Goldwater. |
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20 novembre |
DC- Il segretario, Mariano Rumor, partecipa alla ultima «Tribuna elettorale» dedicata alle elezioni amministrative. Nel suo intervento difende la formula di centro-sinistra e polemizza aspramente con il PCI , con cui afferma non è possibile alcuna intesa , e le altre opposizioni. Il presidente del Consiglio, Aldo Moro, interviene ad un Convegno dei giovani democristiani in provincia di Bari.
«La Stampa», 21 novembre 1964 [p.1] Titolo: Finiti i comizi, domani si vota. Chiara replica di Rumor agli attacchi comunsiti. Il segretario democristiano ha parlato in tv. Ha definito impossibile qualsiasi intesa con un partito che nega la libertà personale e che ostacola lo sviluppo economico. Dura risposta ai liberali “che non sanno offrire alcuna alternativa”. Gli ultimi discorsi dei leaders politici confermano l’unità fra i gruppi del centro-sinistra; Editoriale, Michele Tito, “Nessu salto nel buio”; l.f. ( Lamberto Furno), L’ultima vivace puntata di “Tribuna elettorale”
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22-23 novembre |
Si svolgono le elezioni provinciali e comunali. Sono interessati circa 26 milioni di elettori. L’affluenza è del 90, 7 % degli aventi diritto. Alle provinciali la DC ottiene il 37,3% , il PCI il 26% , il PSI l’11, 3% , il PSDI il 6,6% , il PSDI 6,6% , il PSIUP il 2,9% Il PRI il 1,2% , il PLI il 7,9%, il e il MSI il 5,0% e il PDIUM lo 0,9%.
«La Stampa», 22 novembre 1964 [p.1] Titolo: Una prova che ha decisiva importanza politica. Oggi 32 milioni di italiani votano per i Consiglio comunali e provinciali. Le nuove amministrazioni rimarranno in carica cinque anni. Gli appelli dei partiti insistono sulla necessità di considerare le questioni di fondo non la polemica spicciola. La DC lamenta che liberali e comunisti abbiano “deformato la realtà del Paese” a scopo di propaganda. Socialdemocratici e repubblicani insistono sulla necessità di continuare la politica di centro-sinistra. I socialisti rimproverano al PCI l’ambiguità e il settarismo delle sue posizioni; Editoriale, Vittorio Gorresio, I problemi delle città; v.s., Alle urne in 6767 centri; m.t. (Michele Tito), Le ultime polemiche. I giornali di partito riassumono i motivi per cui chiedono il consenso degli elettori. Il centro- sinistra si presenta unito; Le maggioranze nei comuni capoluoghi di provincia. Fino ad oggi 36 su 78 avevano la giunta di centro-sinistra; Un articolo dell’on. Moro sul significato del voto; I risultati delle elezioni in Italia provinciali del ’60 e politiche del ’63 [tabella]
«La Stampa», 24 novembre 1964 [pp.1-2] p.1- Titolo: Votazioni in perfetto ordine in tutta Italia, con percentuale del 90.1%. Risultati delle “provinciali”. Alle 2 di stanotte il ministero dell’Interno dirama i dati di 50.183 sezioni su 53.043 dell’intero territorio nazionale, pari al 90,6% dei votanti. In base ad essi e in rapporto alle ultime politiche la DC è in leggero regresso, i socialdemocratici migliorano, il PSI scende dal 13,8 all’11,3. I socialisti del PSIUP ottengono il 2,9% dei voti, leggero incremento del PCI, i liberali salgono dal 7 al 7,7%, in regresso missini e monarchici; [tabella]; Editoriale, Michele Tito, Un bilancio provvisorio; f.d.l. (Fausto De Luca), Come si è votato nelle diverse regioni. Le notizie date dal ministero dell’Interno; È crollato a Napoli il partito monarchico; pp.1-2-Le provinciali nelle maggiori città ; p.2-Elezioni comunali; Le “comunali” in Sicilia. Forte aumento della DC e regresso dei comunisti; Le tre ultime elezioni nelle province piemontesi [tabella]
«La Stampa», 25 novembre 1964 [pp.1-2] Titolo: Il centro-sinistra ha superato la difficile prova elettorale. Rispetto alle politiche del 1963 i quattro partiti hanno perso il 3,5% dei voti nelle provinciali e appena lo 0,6% nelle comunali. Il regresso è dovuto al PSI per la presenza dei dissidenti del PSIUP: questi hanno rivelato di avere un seguito piuttosto scarso in Italia, il 2,9 per cento degli elettori. La DC ricupera posizioni, i socialdemocratici migliorano. Il PCI progredisce nelle provinciali. I liberali stabili nelle comunali, salgono nelle provinciali dal 7 al 7,96 a scapito di monarchici e missini; Editoriale, Vittorio Gorresio, Stabilità politica; Risultati complessivi delle provinciali [tabella]; Comunali nei centri con oltre 5000 abitanti dove si è votato con il sistema proporzionale [tabella]; Michele Tito, Il voto nei comuni ha dato +2,5% alla DC e -1 al PCI ; v.s., Commenti e dichiarazioni dei leaders dei partiti; pp.1-2 – I risultati delle comunali nei capoluoghi di provincia; p.2- I nomi dei consiglieri comunali e provinciali. Le amministrazioni elette nei maggiori centri piemontesi. Ad Alessandria i partiti di centro-sinistra dovrebbero sostituirsi alla vecchia Giunta formata da comunisti e socialisti. Possibile il quadripartito ad Asti. A Cuneo confermato il sindaco uscente. In provincia di Vercelli ( nel capoluogo non si è votato) almeno 52 comuni avranno Consigli formati da partiti democratici ; A Genova Giunta impossibile. I socialisti non s’alleano al PCI. DC, PSDI e PSI hanno ottenuto 40 seggi su 80. Si farà ricorso al commissario-prefettizio? A Savona situazione incerta. A La Spezia ci sarà di nuovo il centro-sinistra; A Novara DC, PSDI e PSI nella Giunta provinciale. Anche in 11 comuni possibile un Consiglio di centro-sinistra
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28 novembre |
PCI - Giorgio Amendola pubblica su «Rinascita» l’articolo Ipotesi sulla riunificazione in cui si domanda se siano ancora valide le ragioni della divisione fra PCI e PSI.
«Stampa Sera», 28-29 novembre 1964 [ p.15] Mario Pinzauti, Per inserirsi nell’area democratica. Il PCI propone ai socialisti di fondare un nuovo partito. Un articolo di Amendola su “Rinascita” suggerisce l’idea dell’unificazione di tutti i partiti, “a sinistra della DC”, che raggiungerebbero, insieme il 48% dell’elettorato. Una manovra tattica già respinta dall’ “Avanti!”
«La Stampa», 29 novembre 1964 [p.18] m.t. (Michele Tito), Crisi al vertice del PCI per uno scritto di Amendola. Egli rilancia la proposta d’un partito unico a sinistra
«Stampa Sera», 30 novembre -1 dicembre 1964 [ p.13] Mario Pinzauti, Sulla proposta del “fronte popolare”. Contrasti nel PCi tra Pajetta e Amendola. Il primo sostiene che i comunisti devono evitare una “dichiarazione di fallimento”. Comunque l’iniziativa ha un valore esclusivamente propagandistico
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6 dicembre |
Le gravi condizioni di salute costringono il presidente della Repubblica Segni alle dimissioni. |
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10 dicembre |
Martin Luther King, leader del movimento non violento antisegregazionista americano, riceve il premio Nobel per la Pace. |
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15 dicembre |
Dal poligono statunitense di Wallops Island è lanciato in orbita il primo satellite italiano il San Marco 1. |
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Giuseppe Saragat presidente della Repubblica |
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16-28 dicembre |
Inizia la contrastata elezione del presidente della Repubblica. Giovanni Leone, candidato ufficiale della DC , al primo scrutinio ottiene 319 voti. In polemica con la candidatura del suo partito Amintore Fanfani avanza la propria e trova il sostegno della sinistra DC, del PSI, del PSIUP e di alcuni parlamentari del MSI. Al quarto scrutinio Fanfani ottiene 117 voti, Leone perde consensi arrivando a 290. Al decimo scrutinio, 21 dicembre , si fronteggiano tre candidature DC Leone, 299 voti, Fanfani 129, Giulio Pastore 40. Si ritirano Pastore, Fanfani. Dopo il quindicesimo scrutinio si ritira Leone. PCI e PSI votano Nenni. Dal sedicesimo scrutinio avanza la candidatura Saragat votato da PDSI, PRI e parte della DC. E’ eletto presidente della Repubblica al ventunesimo scrutinio , 28 dicembre , con i voti di PCI, PSI, PSDI, PRI e della maggior parte della DC, 646 voti su 937 presenti.
IV Legislatura. Elezione del presidente della Repubblica.Votazioni a scrutinio segreto [21 scrutini- 16 -28 dicembre 1964 ]
Giuseppe Saragat: Discorso d’insediamento IV Legistaura- seduta comune 29 dicembre 1964
«La Stampa», 16 dicembre 1964 [ p.1 ] Michele Tito, Alle 10 comincia la seduta a Montecitorio. Oggi le Camere unite eleggono il presidente della Repubblica. La DC ha definitivamente scelto l’on. Leone: la maggioranza dei parlamentari democristiani si è pronunciata a suo favore, ma il numero esatto dei consensi è segreto. Socialisti, socialdemocratici e repubblicani sosterranno Saragat. Al primo scrutinio i comunisti voteranno Terracini, i liberali Martino, gli altri partiti i rispettivi esponenti. Nei successivi scrutini la lotta si restringerà attorno ai due maggiori candidati. Non sono escluse nell’ultima fase trattative nel centro-sinistra. È incerto se oggi si avranno due o tre votazioni; v.s. (Viitorio Statera), Il voto trasmesso per TV. Il primo collegamento stamane alle 9,30. In ordine saranno chiamati alle urne i senatori, poi i delegati egionali, infine i deputati
«La Stampa», 17 dicembre 1964 [ p.1 ] Titolo: Cominciate le elezioni per il presidente della Repubblica. Ieri due scrutini: Leone oltre 300 voti, Saragat 140. Solo oggi si avranno le prime sucure indicazioni. A Leone, sono mancati parecchi consensi democristiani: alcuni hanno puntato su Fanfani (18 alla prima votazione, 53 alla seconda), su Taviani e Scelba. A Saragat i voti dei repubblicani, socialisti e socialdemocratici. Gli altri gruppi politici hanno sostenuto un proprio esponente ( Terracini, Martino, Malagugini, De Marsanich) come affermazione di principio. Su qualche scheda il nome di Merzagora, Pastore, Piccioni, Parri, Pella, Jemolo. Stamane terzo scrutinio con maggioranza dei due terzi. Probabile nel pomeriggio il quarto in cui basta la maggioranza della metà più uno e che potrebbe portare alla scelta definitiva; Vittorio Gorresio, Le sorprese non sono escluse; Fausto De Luca, Come si sono svolte le prime due votazioni; Risultati dei primi due scrutini [tabella]; I partiti si riuniscono per il terzo scrutinio. La DC conferma la candidatura di Leone. PSI, PSDI e PRI Saragat. I liberali Martino. Stamane decidono gli altri gruppi
«La Stampa», 18 dicembre 1964 [ p.1 ] Titolo: L’elezione del capo dello Stato a Montecitorio. Aumentati i voti di Fanfani con l’appoggio del PSIUP. Contatti nel centro-sinistra per un candidato comune. Nei due scrutini di ieri Leone è sceso sotto i 300 voti. Un’ottantina di democristiani si sono schierati per Fanfani rompendo la disciplina di partito. Saragat ha mantenuto i consensi dei socialisti, socialdemocratici e repubblicani. Intensi colloqui nella notte fra i quattro partiti governativi per la scelta di un nome su cui fra convergere le designazioni: si parla per ora di Leone, Sragat, Pastore, Piccioni e Zaccagnini. Contrasti tra i comunisti divisi sull’opportunità di appoggiare eventualmente Fanfani, Saragat o Pastore. Alle 16 di oggi pomeriggio la quinta votazione, per cui basterà la maggioranza di 482 voti; Editoriale, Vittorio Gorresio, La posta in gioco; Fausto De Luca, Le votazioni di ieri nell’aula affollata; I risultati di tutti gli scrutini [tabella]; Michele Tito, Intensi drammatici colloqui nelle sedi dei maggiori partiti. Le polemiche che dividono i comunisti. Severa lettera di Rumor per richiamare tutti i deputati DC al rispetto delle decisioni approvate nei giorni scorsi. I nomi di eventuali nuovi candidati; Relazione di De Martino alla Direzione socialista [notizia]
«La Stampa», 20 dicembre 1964 [ p.1] Titolo: L’elezione a Montecitorio del presidente della Repubblica. Sono già sette le votazioni, tutte senza esito. I partiti di centro-sinistra cercano un accordo. La divisione della DC si accentua: il candidato ufficiale è Leone, ma dopo Fanfani ora ottiene voti un terzo candidato, Pastore. I liberali appoggiano Leone e il PSIUP Fanfani. Saragat dichiara che è pronto a rinunciare alla propria candidatura per facilitare una chiara intesa fra i partiti del centro-sinistra, ma socialisti e repubblicani insistono sul suo nome. I comunisti, che dispongono di 253 voti, attendono il momento favorevole per intervenire. Affannosi colloqui durante la notte tra i partiti per trovare un candidato comune; Vittorio Gorresio, Difficoltà di una scelta; Fausto De Luca, Stasera alle 19 lo scrutinio forse decisivo; I risultati di tutti gli scrutini [tabella]; Michele Tito, Le intense ore di colloqui e trattative. La DC sarebbe disposta a rinunciare a Leone per un suo candidato gradito ai tre partiti laici del governo. I nomi che si fanno con maggiore insistenza sono Merzagora o Bucciarelli Ducci. Altre possibili candidature: Piccioni, Zaccagnini, Pastore; La riunione tra i quattro conclusa senza nulla di fatto; Il PLI spiega perché ha appoggiato l’on. Leone
«Stampa Sera», 21-22 dicembre 1964 [ p.1-p.13] p.1- Titolo: I partiti ancora divisi per l’elezione del Presidente. Ottavo scrutinio: risultato nullo (PSI, PSDI e PRI si sono astenuti dal voto). Nuova votazione stamane alle 11. Ieri sera tutti i candidati sono rimasti fermi sulle precedenti posizioni: Leone 312, Terracini 252, Fanfani 132, De Marsanich 38, Pastore 34. La sinistra democratica (PSI, PSDI e PRI) ha deciso l’astensione, dopo una lettera inviata sabato notte da Saragat ai segretari dei partiti alleati per informarli che “potevano scegliere liberamente un’altra soluzione, prescindendo da ogni preoccupazione di carattere personale”. In seno alla democrazia cristiana vani i richiami alla disciplina di partito. Fanfani e Pastore rifiutano di ritirare la loro candidatura; Editoriale, Vittorio Gorresio, Incertezza ed inquietudine; I risultati degli otto scrutini [ tabella] ; Fausto De Luca, La seduta domenicale a Montecitorio in un’atmosfera di tensione ed inquietudine; p.1-p.13- Una nuova ricerca d’accordo. Stamane un incontro tra i quattro partiti del centro-sinistra. Nei precedenti contatti la DC avrebbe proposto, senza esito, i nomi di Piccioni Bucciarelli Ducci, Merzagora, e del presidente della Corte Costituzionale Ambrosini. Pure stamane i comunisti decideranno su chi riversare i loro voti
«La Stampa», 22 dicembre 1964 [ p.1] Titolo: Il Parlamento è riunito da mercoledì scorso. Dieci inutili votazioni per il presidente. Il Paese segue con inquietudine gli scrutini. La DC rimane divisa tra Leone, candidato ufficiale, e Fanfani, mentre l’on.Pastore si ritira dalla contesa. Rotto il fronte dei partiti laici. Socialdemocratici e repubblicani si astengono. I socialisti votano per Nenni, ma non è escluso che oggi su pressione di Lombardi si orientino verso Fanfani. I comunisti continuano ad attendere e cercano accordi per valorizzare i 253 voti di cui dispongono. Rumor ha avuto ripetuti colloqui con i capi delle correnti DC e con i “leaders” dei partiti, ma senza esito. Riuniti nella notte i gruppi parlamentari DC. Stamane il voto alle 11; Editoriale, Vittorio Gorresio, Giochi sottili e pericolosi; Fausto De Luca, Il voto di ieri in un’atmosfera confusa; I risultati di sei giorni [tabella]; Michele Tito, Le iniziative per superare la situazione. Come si è giunti alla candidatura di Nenni; Le votazioni si ripeteranno senza limite di tempo; Nota dell’ “Osservatore Romano” sulle elezioni del presidente
«La Stampa», 23 dicembre 1964 [ p.1] Titolo: A Montecitorio si vota inutilmente da una settimana. Fanfani ritira la sua candidatura alla presidenza. Nella DC e tra i partiti rimangono le divisioni. Ieri il candidato ufficiale, Leone, ha aumentato il numero dei consensi fino a 382 e poi a 401. Nell seconda votazione ha ricevuto l’appoggio dei missini, che è stato ufficialmente respinto dalla Democrazia cristiana. Socialdemocraticie repubblicani depongono scheda bianca. I socialisti continuano a sostentere Nenni, su cui si orientano anche i comunisti. Rumor riprende i colloqui con tutti i “leaders” del Parlamento, ma la reciproca diffidenza e l’ostilità ad alcuni nomi impedisce un’intesa. Riunite nella notte le Direzioni di tutti i gruppi politici. Stamane alle 10,30 si svolgerà la tredicesima votazione: l’incertezza permane; Editoriale, Vittorio Gorresio, Non si trova via d’uscita; I risultati delle 12 votazioni [tabella]; Fausto De Luca, Gli scrutini di ieri. Molte schede bianche. Sette i voti al sen. Montini, fratello del papa. L’atteggiamento dei parlamentari durante il voto non sempre corrisponde alla gravità del momento; Michele Tito, I motivi della rinuncia di Fanfani. Il PCI decide di votare per Nenni. La corrente fanfaniana è rimasta isolata in una tempestosa riunione dei parlamentari. Anche le critiche dell’ “Osservatore Romano” e degli altri giornali d’ispirazione cattolica hanno avuto un notevole peso. Nelle trattative si fanno tra gli altri i nomi di Campilli, Merzagora, Piccioni e Saragat; Le dichiarazioni dell’on. Saragat
«La Stampa», 24 dicembre 1964 [ p.1] Titolo: Anche ieri due votazioni nulle per il capo dello Stato. Continua l’inutile estenuante confronto dei partiti. Si cerca nella notte un accordo sempre più difficile. Nei due scrutini di ieri ( tredicesimo e quattordicesimo) sono stati contrapposti Leone e Nenni. Al candidato democristiano sono andati i voti di gran parte del partito, dei liberali e missini, a quello socialista quelli dei suoi compagni, dei comunisti e repubblicani. Scheda bianca dei socialdemocratici e di parecchi Dc dissidenti. I social proletari dopo aver sostenuto Fanfani, tornano al loro vecchio “leader” Malagugini. Se nelle riunioni di stanotte non si riuscirà a scegliere un candidato gradito a tutto il centro-sinistra ( si riparla di Saragat), la prova di forza fra i gruppi politici continuerà venerdì e forse anche dopo Natale; Editoriale, Vittorio Gorresio, Un’intesa necessaria; I risultati delle 14 votazioni [tabella]; Fausto De Luca, Oggi si vota alle 10,30; Michele Tito, Lunga animata riunione dei peralamentari DC per superare la grave situazione politica. L’unione dei comunisti e socialisti nel voto di ieri potrebbe rimettere in gioco tutto il centro-sinistra. Colloqui di Rumor con i segretari dei tre partiti laici. Due soluzioni possibili: rilanciare Saragat o presentare un nuovo candidato democristiano o indipendente gradito a tutti. Stamane si riunisce la Direzione DC: sarà fatta una proposta decisiva ?; Resa nota la lettera di Saragat sulla rinuncia alla candidatura
«Stampa Sera», 24-25 dicembre 1964 [ p.1-p.13] Titolo: Anche nel giorno di Natale riunione a Montecitorio. Dopo il 15° ( e vano) scrutinio la situazione è ancora bloccata; Negoziati in corso. Si vota di nuovo domani sera alle 19. Nella votazione di stamane Leone (386 voti) e Nenni ( 348) sono risultati sostanzialmente fermi sulle medesime posizioni di ieri. Al primo hanno riconfermato l’appoggio liberali e missini, al secondo comunisti e repubblicani. Per entrambi il traguardo del Quirinale appare irraggiungibile, se non intervengono fatti nuovi. Il numero delle schede bianche deposte da socialdemocratici e democristiani dissidenti è ancora umentato: 152. I presidenti dei gruppi parlamentari convocati da Bucciarelli Ducci; Gli ultimi scrutini [tabella]; Mario Pinzauti, La nuova convocazione; Gianfranco Franci, Di scrutinio in scrutinio aumenta la tensione in aula
«La Stampa», 27 dicembre 1964 [ p.1] Titolo pagina: Dopo undici giorni risultati ancora negativi. DC e PSDI si accordano per Saragat ma comunisti e socialisti votano Nenni. Nell’ultimo scrutinio di ieri sera fra i democristiani si sono avute circa cento schede bianche, mentre dei socialdemocratici 13 hanno dato il voto a Paolo Rossi. Invece comunisti, socialisti e PSIUP hanno votato compatti per Nenni. La competizione tra i capi dei due partiti socialisti rende molto confusa la situazione politica. I comunisti si dicono pronti a convergere su Saragat se richiesti ufficialmente dalla DC. Il rifiuto di Rumor. La Direzione DC deplora l’indisciplina nel partito e sospende Donat Cattin e De Mita. Il parlamentare torinese si dimette da sottosegretario; Editoriale, Vittorio Gorresio, Rottura del fronte laico e di quello democristiano; Michele Tito, Tanassi del PSDI tenta questa mattina un’intesa tra i partiti per l’on. Saragat; Fausto De Luca, Nenni 380 voti, Saragat 311; Il PSDI intende escludere soltanto il MSI dall’intesa. Un comunicato dei socialisti; I risultati delle ultime otto votazioni [tabella]
«Stampa Sera», 28-29 dicembre 1964 [ p.1-p.13] p.1- Titolo pagina: Stamane ventesima votazione per il presidente. Possibile un’intesa su Saragat ( ma finora un accordo non è stato raggiunto); Vittorio Gorresio, Le condizioni per una convergenza con DC, PSDI e PRI. I socialisti appoggerebbero Saragat come candidato della sinistra democratica. Un accordo di massima abbozzato sabato tra PSDI e PCI bloccato da un veto democristiano. Un comunicato diffuso dalla segreteria del PCI non esclude un possibile sganciamento da Nenni. La soluzione suggeita da La Malfa per aggirare le difficoltà: i partiti potrebbero convergere “ in modo autonomo” sul leader socialdemocratico; Fausto De Luca, Comincia alle 10 l’appello dei parlamentari. La tredicesima giornata di assemblea a Montecitorio; I risultati delle ultime nove votazioni [ tabella]; “Se non intervengono fatti nuovi”. Stamane il PSI vota ancora Nenni. Nel successivo scrutinio avverrebbe il mutamento di rotta. A tarda sera un incontro fra i dirigenti dei due partiti socialisti con Saragat e Nenni. Quest’ultimo pronto a ritirarsi quando la Direzione del PSI lo riterrà opportuno.Riunione dei gruppi parlamentari DC: gli esponenti della sinistra democristiana assicurano di sostenere con il loro voto Saragat. Incertezza per i fanfaniani. In mattinata colloqui fra comunisti e socialdemocratici; p.1-p.13-Mario Pinzauti, Intense trattative
«La Stampa», 29 dicembre 1964 [ pp.1-3-p.15] p.1-Titolo pagina: Con 646 voti su 937 elettori. Saragat presidente della Repubblica. Una vittoria della democrazia e della libertà. Sul suo nome vi è stata una convergenza di voti democristiani, socialdemocratici, socialisti, repubblicani e comunisti. IL PSIUP ha votato scheda bianca, i liberali Martino, i missini De Marsanich, i monarchici si sono astenuti. A Montecitorio il ventunesimo scrutinio seguito con grande apprensione. QuandoBucciarelli Ducci ha letto la scheda con la quale Saragat raggiungeva il quorum dei 482 voti prescritti dalla Costituzione, deputati e senatori si sono alzati in piedi e hanno applaudito calorosamente. Altri lunghi applausi dell’assemblea hanno salutato il termine dello spoglio; Editoriale, Vittorio Gorresio, Il custode ideale della Costituzione; Fausto De Luca, Il nuovo capo dello Stato giura a Montecitorio stamane alle 11. L’ultima votazione è cominciata ieri alle 17. L’aula era gremita, nella tribuna pubblica molti diplomatici. Nella maggioranza dei parlamentari c’era aria di gran sollievo perché si sapeva che Saragat sarebbe stato eletto. Quando passa Nenni i socialisti applaudono tra le intemperanze di alcuni social proletari ; I risultati del 21° scrutinio [tabella]; p.2- Titolo pagina: Tredici giorni di aspra lotta parlamentare; Michele Tito, Gli animati incontri tra i partiti che hanno portato all’elezione di Saragat. La situazione è stata sbloccata dal leader socialdemocratico con questa dichiarazione: “Ho posto per la seconda volta la mia candidatura a presidente della Repubblica e mi auguro che sul mio nome vi sia la convergenza dei voti di tutti i gruppi democratici e antifascisti”. I direttivi e i rappresentanti delle corenti democristiane decidono “ al di sopra dei vari partiti di assicurargli la compattezza nel voto”. Nenni ritira la propria candidatura e convince i socialisti ad appoggiarlo, contro l’opposizione dei lombardiani. Una visita di Saragat a Fanfani che gli assicura il voto. Le schede bianche sono state 15. Sono quelle del PSIUP e dei dissidenti democristiani, socialisti e comunisti. Conosciuto l’esito del ventunesimo scrutinio, l’on. Rumor dichiara: “L’elezione di Saragat è avvenuta secondo l’impostazione originaria della Democrazia cristiana; Lamberto Furno, Saragat nel suo ufficio di ministro ha atteso il risultato della votazione. Era solo con un amico, subito ha voluto far visita ai figli ed ai nipoti. Poi, alle 19, è incominciata la vita ufficaile di presidente. Scortato dalla polizia a Palazzo Chigi, ha ricevuto i presidenti delle Camere, l’on. Moro, il governo, accettando la candidatura con queste parole: “Servirò il Paese con piena e completa oscienza democratica”. La visita a Merzagora. I messaggi di congratulazione del presidente del Consiglio, dei capipartito e delle alte cariche dello Stato; p.3 – Nicola Adelfi, “In Saragat prevale ( disse De Gasperi) un senos religioso della libertà”. Quarant’anni di lotte per il socialismo democratico. Nato a Torino nel 1898, a ventisette anni era tra i dirigenti del movimento riformista, pochi mesi dopo, appena sposato, sceglieva la difficile vita del fuoriuscito. In Austria e in Francia tra intese e fratture con Nenni, diresse l’opposizione socialista al fascismo, e nel 1943 fu l’amico-avversario a salvarlo dai nazisti. Primo ambasciatore a Parigi dell’Italia libera, presidente della Costituente, combattè con aperto rigore contro l’alleanza con i comunisti: fino ad uscire dal PSIUP e fondare il Partito socialdemocratico. Ma non abbandonò mai la speranza di riannodare il dialogo tra i socialisti_ il frutto di questa pazienza giunse con il centro-sinistra. Sui grandi problemi, Saragat ha sempre dimostrato di veder chiaro e di non cadere sui principi; p.15- Titolo: L’eco nelle capitali estere per l’elezione di Saragat; m.ci., Soddisfazione a Londra. Un portavoce del governo laburista dichiara: “Ora è possibile in Italia la riunificazione socialista”; Nicola Caracciolo, Caldo messaggio del presidente Johnson. “Spero che nel futuro la nostra stretta amicizia continuerà”. Le congratulazioni del segretario di Stato Rusk; a.v., Parigi ricorda gli anni dell’esilio sotto il fascismo; Kreisky saluta in Saragat l’avversario leale e comprensivo. “L’elezione di un democratico inflessibile alla presidenza della Repubblica italiana, dichiara il ministro austriaco, deve riempire di gioia e soddisfazione”. Messaggi del capo dello Stato, Schaerf, e del vice-cancelliere Pittermann; Unanimi consensi a Bonn. “L’Italia ha scelto bene”
«La Stampa», 30 dicembre 1964 [ pp.1-3] p.1-Titolo pagina: Saragat giura fedeltà alla Costituzione davanti al Parlamento. Il messaggio del presidente della Repubblica. “Attuare nella libertà la giustizia sociale”. A Montecitorio, di fronte all’Assemblea dei deputati e dei senatori, il capo dello Stato espone il suo programma. Intende essere “sereno moderatore dei contrasti che la vita del Paese sprigiona come condizione del suo sviluppo”. Fissa le linee programmatiche di politica interna: “Difesa della pace, consolidamento delle libere istituzioni, avvento di un sistema sociale in cui l’iniziativa individuale si saldi con quella della collettività”. Per la politica estera riconferma la piena solidarietà all’Alleanza Atlantica per un “disarmo progressivo, simultaneo, controllato” ed auspica “una distensione internazionale con la tolleranza tra sistemi politici, economici, sociali diversi”. L’Assemblea interrompe più volte il discorso con calorosi applausi e tutti si alzano in piedi, ad eccezione dei missini, quando Saragat afferma che la Repubblica è sorta dalla Resistenza, che va considerata come continuazione del nostro Risorgimento; Editoriale, Vittorio Gorresio, Un discorso concreto; Fausto De Luca, Saragat salutato a Montecitorio al grido di “Viva la Repubblica”. Centouno colpi di cannone verso il mezzogiorno hanno annunciato che l’Italia ha il nuovo presidente. Dopo il giuramento e la lettura del messaggio davanti alle Camere riunite, Saragat passa in rivista la scorta d’onore e si reca al Quirinale accompagnato dai corazzieri. Cordiale incontro con Merzagora che gli porge “devoto omaggio” e gli assicura “la collaborazione operosa di tutto il popolo italiano”. L’incontro del capo dello Stato con Moro, l’affettuosa stretta di mano di Nenni, il caloroso abbraccio a La Malfa; pp.1-2-Casa per i lavoratori, ospedali, scuola per tutti [Giuseppe Saragat: Discorso di insediamento- testo]; p.2- Michele Tito, Moro presenta le dimissioni del governo il presidente della Repubblica le respinge. Ieri pomeriggio i ministri hanno tenuto una breve riunione. Nel comunicato emesso al termine dei lavori il governo rivolge un caldo saluto a Segni, ringrazia Merzagora per l’opera svolta come presidente vicario ed esprime un devoto augurio a Saragat per il compito che lo attende. Moro non accetta le dimissioni dell’on. Donat Cattin da sottosegretario. Nenni chiede che siano attuate con urgenza la legge urbanistica, la programmazione e la nuova disciplina delle pensioni. La difficoltà della sostituzione di Saragat al ministero degli Esteri. La Democrazia cristiana riunirà dopo l’Epifania il Consiglio nazionale; Un commento pubblicato dal quotidiano della Santa Sede. “L’Osservatore Romano”: “Gli ideali di Saragat sono libertà e giustizia”; p.3-Arnaldo Geraldini, Non vuole essere “la prima signora della Repubblica”. Ernestina Saragat parla del padre. È nata a Vienna, ma le sue prime memorie infantili risalgono agli anni difficili dell’esilio a Parigi. Cresciuta in una famiglia unita, “all’antica”, non si è mai interessata alla politica. Moglie di un medico, madre di due figli, è tornata a vivere con il presidente dopo la morte della madre
Mariano Rumor, «Memorie 1943-1970», Neri Pozza Editore, Vicenza, 1991, pp. 329-351
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30 dicembre |
L’Assemblea delle Nazioni unite istituisce la conferenza delle Nazioni unite sul commercio e lo sviluppo ( UNCTAD). |
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1965 |
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1-2 gennaio |
PCI – L’editoriale di «Rinascita» scritto da Giancarlo Pajetta ricostruisce le contraddizioni del centro-sinistra e in particolare le divisioni nella DC che si sono manifestate nel corso dell’ elezione del presidente della Repubblica e sottolinea il ruolo avuto dal PCI.
«l’Unità», 2 gennaio 1965 [p.2] Editoriale di Rinascita. Presenza comunista
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1-2 gennaio |
La DC rivendica l’incarico di ministro degli Esteri in sostituzione di Giuseppe Saragat. All’incarico puntano i dorotei come rivincita dopo la sconfitta subita nel corso delle elezioni del presidente della Repubblica e come ridefinizione degli equilibri correntizi all’interno del partito. Fissato per la metà di gennaio il Consiglio nazionale.
«l’Unità», 2 gennaio 1965 [p.1-p.12] Editoriale, Mario Alicata, Equilibri ? ; vice, Alla ricerca di una rivincita. I dorotei puntano alla Farnesina.Nuove manovre del gruppo dirigente DC che è ormai in minoranza al governo e nel partito. A metà gennaio il CN democristiano. Improbabile che Moro riesca a sanare la grave situazione di crisi con un semplice “rimpasto” governativo. Il messaggio di Saragat agli italiani per il Nuovo Anno
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1-2 gennaio |
PCI – I parlamentari comunisti , riferendosi al grave comportamento delle forze dell’ordine nelle manifestazioni del 9-10 dicembre a Roma contro Ciombè , nel corso delle quali hanno agito squadre di agenti in borghese che hanno colpito cittadini e deputati e senatori presenti, inviano una lettera al presidente della Camera Bucciarelli Ducci per chiedere l’allontanemnto del questore di Roma Di Stefano, del vicequestorie Troisi e dei commissari Pagano e De Vita , un’inchiesta su eventuali responsabilità politiche e che tali squadre siano sciolte. La lettera è corredata da numerose testimonianze.
«l’Unità», 2 gennaio 1965 [p.2] Una lettera di parlamentari a Bucciarelli Ducci. Sciogliere le squadre di agenti in borghese; “Dategli addosso al deputato”
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2 gennaio |
«La Stampa», 2 gennaio 1965 [ p.1 ] Michele Tito , La DC dichiara che è sua intenzione mantenere fede al programma di governo. Il “Popolo” scrive : “ Ciò che conta è la linea politica del partito , espressa dagli organi ufficiali , che si traduce nella volontà di realizzare gli impegni e le collaborazioni “. Nelle correnti democristiane si fa strada la convinzione che sia inopportuno rompere l’equilibrio per dissensi sulla questione presidenziale , ormai superata. Un intervento dell’on. La Malfa
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3 gennaio |
PSI – L’ editoriale dell’ «Avanti!» , non firmato ma scritto da Pietro Nenni , afferma che sarebbe un errore da parte dei partiti del centro-sinistra fare come se nelle elezioni del presidente della Repubblica non fosse successo nulla o pensare di aprire una crisi di governo e chiede un chiarimento da parte di tutte le correnti della DC per un rilancio della formula di governo senza il quale sarebbe meglio andare alle urne.
«Stampa Sera», 2-3 gennaio 1965 [ p.11] Pubblicato dal quotidiano socialista. Polemico articolo “ispirato” da Nenni sull’elezione presidenziale. Si sostiene la necessità di un “serio e pronto” chiarimento sui rapporti tra la DC e gli altri partiti del centro-sinistra e che “il governo ha l’obbligo di mettersi in regola con gli impegni assunti”
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6 gennaio |
«La Stampa», 7 gennaio 1965 [ p.1 ] Fausto De Luca , Moro e Rumor rientrano oggi a Roma. La DC inizia l’esame delle correnti. I rappresentanti di “ Forze nuove” ( sindacalisti e basisti) si riuniscono per decidere la loro posizione al prossimo Consiglio nazionale della Democrazia cristiana. Il governo intende accelerare i lavori per ricuperare il tempo perduto nelle elezioni presidenziali. A giorni il Consiglio dei ministri
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7 gennaio |
DC – Si riunisce la corrente Forze nuove ( sindacalisti e Base )
«l’Unità», 8 gennaio 1965 [p.1- p.12] vice , Si è svolto il convegno di “Forze nuove”. Uniti “ basisti” e sindacalisti contro i dorotei . Un comunicato che rinvia ogni possibilità di cartello delle sinistre al “pubblico dibattito nel Consiglio nazionale “. La riunione dell'organismo DC fra il 15 e il 20 . Oggi il congresso dei giovani DC
«La Stampa», 8 gennaio 1965 [ p.1 ] Michele Tito , È incominciato il processo di “chiarificazione”. La sinistra DC rinvia le intese al prossimo Consiglio nazionale del partito. I rappresentanti di “Forze nuove” si dichiarano solidali con Donat Cattin e De Mita contro i provvedimenti disciplinari inflitti dalla Direzione. L’esponente basista Galloni propone un’alleanza con i fanfaniani da estendersi a Moro e ai suoi amici , in modo da isolare dorotei e scelbiani. Pastore è contrario : per unirci con Fanfani dobbiamo conoscere chiaramente il suo pensiero sul centro-sinistra e sulle leggi che il governo si è impegnato a varare. L’ordine del giorno della riunione dice che nessun accordo è possibile prima che le altre correnti abbiano indicato le loro posizioni
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11 gennaio |
Intensi colloqui e numerosi incontri per esaminare la situazione nel governo dopo l’elezione deI presidenre della Repubblica. Giuseppe Saragat si incontra, fra gli altri, con Pietro Nenni ; Il presidente del Consiglio, Aldo Moro, con i segretari dei partiti del centro-sinistra. Il segretario della DC, Mariano Rumor lavora per ridurre i contrasti fra le correnti. Nessun mutamento nella compagine governativa in attesa del Consiglio nazionale della DC.
«La Stampa», 12 gennaio 1965 [ p.1 ] Titolo: Intensi colloqui tra gli esponenti politici. Non sono previsti mutamenti nel governo in attesa del Consiglio nazionale della DC. Saragat ha ricevuto Nenni per un’ora e mezzo. Moro si è incontrato con il socialdemocratico Tanassi e con il socialista De Martino. Oggi vedrà i segretari del partito repubblicano e Rumor. Tutti sembrano concordi che non si può fermare l’attività governativa nei mesi più delicati dell’inverno, in una difficile situazione economica e con importanti scadenze internazionali; Editoriale, Vittorio Gorresio, Uscire dall’incertezza; Michele Tito, Rumor tenta di ridurre i contrasti tra le correnti
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20-21 gennaio |
Continua il dibattito interno al centro-sinistra. Il PSI, in una nota ufficiosa, chiede un ampio «rimpasto» della compagine di governo, con l’entrata di fanfaniani e lombardiani. Il presidente del Consiglio, Aldo Moro, esprime la sua contrarietà a questa ipotesi già in parte prevista per la primavera. A suo avviso un «rimpasto», con le difficoltà che implica, ostacolerebbe la necessaria ripresa economica. Ormai si dà per acquista la nomina di Amintore Fanfani a ministro degli Esteri.
Titolo: Il PSI propone un nuovo “grande centro-sinistra”. Moro contrario ad un ampio rimpasto che ostacolerebbe la ripresa economica. Si dà per certa l’entrata di Fanfani al governo. I socialisti, in una nota ufficiosa, vorebbero subito un vato movimento di ministri ( che era previsto in primavera) con la partecipazione dei fanfaniani e dei lombardeschi. Il presidente del Consiglio obietta che si andrebbe per le lunghe con il rischio di non varare in tempo quesi provvedimenti necessari per sostenere l’occupazione operaia e dar fiducia agli imprenditori. Per la Democrazia cristiana si prospetta una Direzione sostenuta da morotei, fanfaniani e sindalbasisti; Editoriale, Vittorio Gorresio, È l’ora di agire; Michele Tito, Le correnti della DC si preparano al prossimo Congresso nazionale
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20 gennaio |
DC : In vista del prossimo Consiglio nazionale si riunisce la corrente di «Impegno democratico», i morodorotei.
«La Stampa», 21 gennaio 1965 [ p.1 ] Michele Tito, Le correnti della DC si preparano al prossimo Congresso nazionale
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20 gennaio |
CGIL : Conferenza stampa di fine anno del segretario generale Agostino Novella che si pronuncia contro la politica dei redditi e denuncia un deterioramento dei rapporti con le altre organizzazioni sindacali. Nel corso della Conferenza intervengono a motivare la linea dell’organizzazione Montagnani, Foa, Lama, Scheda e Didò.
«Rassegna sindacale», n.52, anno XI, 23 gennaio 1965 [pp.3-5] La conferenza stampa annuale della CGIL. “Una tribuna sindacale” vivace eserratissima. Botta e risposta tra i giornalisti e la Segreteria Confederale
«La Stampa», 21 gennaio 1965 [ p.14 ] ar.ba. (Arturo Barone), La CGIL ammette lo scarso successo delle sue lotte sindacli nel 1964. Conferenza stampa del segretario generale on.Novella. Il sindacato di estrema sinistra è contrario alla politica dei redditi. Riconosce che l’unità fra le varie organizzazioni sindacali ha subito “un certo deterioramento” : la CGIL si è trovata spesso isolata
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21 gennaio |
Il ministro del Bilancio, Giovanni Pieraccini, si incontra con il segretario generale della CGIL e chiede la collaborazione sindacale per superare la crisi economica e portare avanti la «politica dei redditi» proposta dal governo. Agostino Novella ribadisce le posizioni assunte nella Conferenza annuale del 20 gennaio.
«La Stampa», 22 gennaio 1965 [ p.1] Michele Tito, Il governo chiede la collaborazione dei sindacati per superare la crisi. Il ministro del Bilancio Pieraccini ha ricevuto l’on. Novella, segretario della CGIL. Il sindacato di estrema sinistra è contrario alla “politica dei redditi”, e minaccia forti agitazioni fra gli statali, protetti dalla stabilità dell’impiego. Ma nuovi aumenti in questo settore significano il rincaro del costo della vita. Grave monito di La Malfa: “La crisi è ancora controllabile, ma può diventare seria se si perde tempo”
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21-29 gennaio |
Consiglio dei ministri : Il 21 gennaio è prorogata la Cassa del Mezzogiorno fino al 1980. Previsti 1700 miliardi in cinque anni per lo sviluppo del Mezzogiorno. Lo stesso giorno inizia la discussione sul «Piano quinquennale» che si protrarrà per otto giorni fino al 29 gennaio.
«L’astrolabio», anno III, n.3, 15 febbraio 1965 [pp.14-16] Federico Coen, Le leggi della programmazione. Una soluzione non occasionale dei problemi istituzionali posti dalla programmazione richiede il ricorso a una legge-quadro che definisca un'intelaiatura giuridica, in cui si inquadrino i successivi atti di approvazione, aggiornamento, revisione dei piani pluriennali
«La Stampa», 22 gennaio 1965 [ p.1] Fausto De Luca, Le deliberazioni del Consiglio dei ministri. Il governo ha prorogato l’attività della Cassa del Mezzogiorno sino al 1980 suddividendola in tre periodi. Per far fronte ai primi finanziamenti si sta trattando con la Banca internazionale (BIRS). Gli interventi saranno concentrati in alcune aree di principale importanza. I ministri hanno poi iniziato l’esame della programmazione : sarà continuato questa mattina. Uno dei punti principali è di trovare il modo perché nel ’65 il reddito nazionale aumenti del 5 per cento, che è la media su cui si basa lo sviluppo del piano economico; Michele Tito, Il governo chiede la collaborazione dei sindacati per superare la crisi. Il ministro del Bilancio Pieraccini ha ricevuto l’on. Novella, segretario della CGIL. Il sindacato di estrema sinistra è contrario alla “politica dei redditi”, e minaccia forti agitazioni fra gli statali, protetti dalla stabilità dell’impiego. Ma nuovi aumenti in questo settore significano il rincaro del costo della vita. Grave monito di La Malfa: “La crisi è ancora controllabile, ma può diventare seria se si perde tempo”
«La Stampa», 23 gennaio 1965 [ p.1] Titolo: I lavori proseguiranno oggi e si concluderanno lunedì. Il governo esamina il piano quinquennale che dovrebbe guidare lo sviluppo economico. Il programma prevede per l’agricoltura un aumento annuale del prodotto lordo del 3 per cento. Si propone di creare entro il 1969 un milione e mezzo circa di nuovi posti di lavoro. Il progetto appare però di difficile attuazione perché presupposne una stabilità monetaria interna e un equilibrio dei conti con l’estero. E si basa sull’ipotesi che lo sviluppo medio del reddito nazionale si mantenga sul 5 per cento. Divergenze tra i ministri: alcuni vorrebbero che fosse soltanto un programma indicativo, altri invece che acquistasse valore di legge vincolante; Editoriale, Ferdinando di Fenizio, Più teoria che pratica. I desideri e la realtà; Fausto De Luca, I punti principali del documento
«La Stampa», 24 gennaio 1965 [ p.1] Titolo: Il Consiglio dei ministri continua domani i lavori. Il governo discute se il piano sarà obbligatorio o indicativo. La programmazione non sarà possibile senza il contributo dei sindacati. Le risorse dello Stato sono limitate. Seconco il piano quinquennale, la maggior parte dovrebbero essere destinate alle opere pubbliche e all’edilizia per rimettere in moto interi settori industriali. Invece la CGIL insiste perché vadano a beneficio dei dipendenti statali. Soltanto la CISL e la UIL sono favorevoli alla “politica dei redditi” che vincoli gli aumenti salariali alla produttività; Editoriale, Vittorio Gorresio, La politica della CGIL; Fausto De Luca, Pieraccini: “Andiamo con prudenza consultando esperti del diritto”
«La Stampa», 27 gennaio 1965 [ p.1] Fausto De Luca, Nuovi provvedimenti per superare l’attuale crisi. Il governo decide di far proseguire opere edili per 241 miliardi bloccate dall’aumento dei costi. Si tratta di case popolari, opsedali e di acquedotti nel Mezzogiorno. Sono stati stanziati per quest’anno complessivi 52 miliardi, che rappresentano i maggiori oneri dovuti alla mutata situazione economica: i relativi disegni di legge dovranno essere approvati dalle due Camere. Il Consiglio dei ministri ha continuato anche la discussione del programma quinquennale, definendo le questioni dei trasporti; Arturo Barone, I dati ufficiali del novembre scorso. Diminuita la produzione delle industrie italiane. Nel novembre ’64, rispetto allo stesso mese del ’63, le aziende meccaniche hanno subito una flessione del 17,9 per cento, quelle della gomma del 16,6, del cemento e vetro del 13,2, i tessili dell’8,28, gli alimentari del 6. Incremento per le imprese chimiche, estrattive, elettriche; La produzione industriale italiana in novembre e nei primi 11 mesi del ’64 [tabella] ; Il Consiglio nazionale della DC rinviato a lunedì 1° dicembre
«La Stampa», 28 gennaio 1965 [ p.1] Fausto De Luca, Continuano le riunioni del Consiglio dei ministri. Nuove iniziative del governo per piccole e medie imprese. Un disegno di legge stanzia 3 miliardi annui per mutui alle aziende che vogliono adeguare i propri impianti alle moderne necessità. Prosegue l’esame del programma quinquennale: vivace discussione sugli investimenti per l’agricoltura e sui futuri compiti delle società a partecipazione statale; Editoriale, Ferdinando di Fenizio, Peggiora l’andamento della produzione industriale; La produzione industriale in italia [tabella ]; g.f., La contingenza dal 1° febbraio forse aumenterà di due punti. Tra pochi giorni la decisione ufficiale. Dalla fine del ’56 ad oggi la scala mobile è salita di 38 punti. I trimestri che hanno segnato i maggiori balzi: maggio-giugno ’63 (quattro punti), febbraio-aprile e agosto-settembre (tre punti); Lo scatto della contingenza per gli statali: duemila lire; Attesa tra i partiti alleati per il Consiglio nazionale DC
«La Stampa», 29 gennaio 1965 [ p.1] Fausto De Luca, La riforma delle tasse discussa nel quadro del piano quinquennale. Relazione di Tremelloni al Consiglio dei ministri. Approvato un disegno di legge per stanziare una trentina di miliardi a favore delle piccole e medie imprese agricole
«La Stampa», 30 gennaio 1965 [ p.1] Fausto De Luca, Ieri dopo otto giorni di lunghe discussioni. Il piano quinquennale per il 1965-’69 approvato dal Consiglio dei ministri. Il programma verrà ora esaminato dal Consiglio nazionale dell’Economia e del lavoro (CNEL) e poi sarà discusso in Parlamento. Esso tende ad assicurare un equilibrato sviluppo della società italiana, a coordinare l’attività delle imprese pubbliche e di quelle private. Prevede un incremento annuale del reddito nazioanle del 5 per cento e investimenti complessivi per 38.500 miliardi di lire. Condizione per un buon esito: la stabilità monetaria. A questo scopo il piano insiste sulla necessità che salari, stipendi e profitti aumentino in modo armonico con la produttività; Michele Tito, Le quattro correnti della DC preparano il documento per la Direzione unitaria. In esso si dichiara la piena adesione al centro-sinistra e si afferma il principio che la nuova Direzione debba comprendere gli esponenti dei vari gruppi, le personalità del partito, e gli ex segretari. Ancora insoluto il problema delle sanzioni per gli on. Donat Cattin e De Mita. Si dà oer certo che Fanfani avrà il ministero degli Esteri
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21-22 gennaio |
PSIUP - Consiglio Nazionale. La relazione di Tullio Vecchietti, partendo da un bilancio delle elezioni presidenziali, affronta il tema del dialogo col PCI le sinistre DC, le questioni della lotta operaia contro all’offensiva padronale sui salari e alla vigilia del Congresso della CGIL, le prospettive internazionali con particolare riferimento all’Europa, infine propone, a nome della direzione, la convocazione del primo Congresso del partito.
Aldo Agosti, «Il partito provvisorio», Storia del PSIUP nel lungo Sessantotto italiano, Bari, Editori Laterza, pp.98-99
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24 gennaio |
Londra : Dopo dieci giorni di agonia, all’età di 90 anni, muore Winston Churchill.
«L’astrolabio», anno III, n.2, 30 gennaio1965 [p.1-p.3] copertina e indice
«L’astrolabio», anno III, n.2, 30 gennaio1965 [pp.7-9] Ernesto Rossi, Churchill contro Luce. Nel coro degli articoli celebrativi che tutta la stampa dedica in questi giorni al grande statista scomparso, Ernesto Rossi, com’è suo costume, introduce una voce di dissenso; Churchill non può essere paragonato né a Garibaldi né a Gladstone, va piuttosto, messo al fianco di Cromwell e Bismarck, è stato un grande uomo di stato, non un “eroe della libertà”
«Stampa Sera», 25-26 gennaio 1965 [ p.1-p.3-p.15] p.1- Titolo pagina: È scomparso uno dei più grandi statisti del secolo. La morte di Churchill. Si è spento ieri mattina alle 9 (ora italiana), a 90 anni, dopo dieci giorni di agonia. Glie rano accnto la moglie e i tre figli e il medico lord Moran. Il sopore in cui era immerso da venerdì 15 gennaio, in seguito al primo attacco di trombosi, è durato fino all’estremo palpito del cuore. Il messaggio della regina Elisabetta: “Il mondo intero, privato del genio multiforme di sir Winston, è ora più povero”. La salma sarà esposta per tre giorni in una sala del Parlamento. Sabato prossimo, dopo un servizio religioso nella cattedrale di san Paolo, verrà portata in battello sul Tamigi sino alla stazione di Waterloo: in treno raggiungerà lo storico palazzo dei duchi di Marlborough dove sarà sepolta; Editoriale, Carlo Casalegno, Protagonista della storia; p.1-p.15- Mario Ciriello, L’ultimo bollettino “È spirato tranquillo senza soffrire”; p.3-Nicola Adelfi, Per quasi cinquant’anni alla ribalta della storia, dall’era vittoriana all’epoca atomica. Mai Churchill fu più grande come quel giorno che promise al suo popolo lacrime e sangue; p.15- Titolo: Per la morte di Churchill da ogni Paese giungono a Londra commossi messaggi. Il mondo intero s’inchina nell’omaggio al grande scomparso. A Parigi, Washington, Bonn, in tutto l’Occidente e nel Commonwealth il ferale annuncio ha sollevato vivissima emozione. La notizia a Johnson, degente all’ospedale, alle quattro di notte ( ora americana). De Gaulle annuncia, primo fra i capi di Stato, la sua partecipazione ai funerali. Lutto in India, come per la morte di un connazionale. Commozione in Germania:” Era un nostro amico”. Kossighin: “Il dolore della Gran Bretagna è condiviso da noi”; l.m., De Gaulle: “Fu il più grande nel dramma della guerra”; Johnson: “Egli era figlio della storia”; Il profondo compianto nel mondo intero; L’annuncio in Russia insieme ad aspri giudizi; r.s., Una dichiarazione di Saragat. “Interpretò la coscienza degli uomini”.Telegrammi di Moro, Merzagora, Bucciarelli Ducci. Un ricordo personale di Nenni sui giorni della battaglia di Francia; Il papa, all’annuncio si è raccolto in preghiera; Bonn: “Fu il primo a tenderci la mano”; (Ansa), Le delegazioni ammesse ai funerali di Churchill
«La Stampa», 26 gennaio 1965 [ pp.1-2] p.1-Titolo pagina: Da domani a venerdì l’omaggio degli inglesi allo statista scomparso. La salma di Churchill per tre giorni in Parlamento sabato si svolgeranno i solenni funerali di Stato. Soltanto un primo ministro ha avuto tanto onore: Galdstone, nel 1898. Centinaia di migliaia di persone sfileranno nell’immensa sala davanti al catafalco vegliato da cinque corazzieri della regina. Sabato il feretro sarà trasportato nella cattedrale di San Paolo sullo stesso affusto di cannone che sorresse la bara di Giorgio VI. Alla cerimonia interverranno Johnson ( se sarà guarito), De Gaulle, Erhard, Mikoyan, sovrani, capi di Stato e di governo. Non sarà giorno di lutto nazionale: “Ciascuno –dichiar il duca di Nozfolk, organizzatore delle esequie, sceglierà la forma di cordoglio che gli parrà adatta”. Dopo la funzione religiosa, sir Winston sarà sepolto in forma privata a Bladon (presso Oxford) accanto ai genitori; Ediroriale, Luigi Salvatorelli, Una vita per la libertà; Mario Ciriello, Wilson in un nobile discorso ai Comuni invita a non occupare il seggio di sir Wilson; p.2-Alberto Ronchey, Una settimana di lutto solenne ed austero. Gli inglesi onorano Churchill senza perdere un giorno di lavoro. La radio trasmette i famosi discorsi di “Winnie”. Lo statista è scomparso scrive il “Times” come re David nella Bibbia.”Ed egli è morto in età veneranda, carico di giorno, ricchezze ed onori”. Wilson ricorda quanto fu detto di Lincoln: “Un albero si misura meglio quando è a terra”; l.f. (Lamberto Furno), Bandiere a mezz’asta sabato in tutta Italia. La decisione del governo. Difficilmente Saragat potrà recarsi a Londra per i funerali, si fanno i nomi di Nenni o Parri. Diecimila firme sui registri all’ambasciata
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28 gennaio 3 febbraio
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Camera : Interrogazioni e interpellanze sulla situazione economica presentate da tutti i gruppi politici, 45 interrogazioni presentate dal PCI, 12 complessivamente da PSIUP, dal PSI e dalla DC. Il quadro che è emerge nelle varie regioni è allarmante. Nella sua risposta il ministro dell’industria, Giuseppe Medici, espone la grave situazione occupazionale e delle industrie. Una crisi che ha visto nei primi undici mesi del 1964 ben 122 mila licenziamenti e nel solo periodo compreso tra luglio e ottobre 687 mila operai sospesi. Nel 1964 la Cassa integrazioneè intervenuta per 13 miliardi di lire a fronte dei 3 miliardi del 1963. In conclusione, enuncia alcune misure e si dichiara fiducioso sulla possibilità di una ripresa assegnata alla «programmazione».
Seduta n. 255 -28 gennaio Svolgimento Interrogazioni e interpellanze : Menchinelli , Alessandrini Trentin , Alini , Cucchi , Sulotto , Cianca , Giulietta Fibbi Seduta n. 256 -29 gennaio Passoni , Naldini , Sacchi , Alpino , Cruciani Seduta N. 257 - 2 Febbraio Medici, ministro dell'industria e del Commercio , Martoni , sottosegretario per il Lavoro e la Previdenza sociale , Foa , Giorgio Amendola , La Malfa Seduta n. 258 – 3 febbraio Galli , Alini , Menchinelli , Alpino, Cruciani , Gagliardi Abenante , Rossinovich , Vianello, Franchi , Cataldo, Cengarle , Rossi Paolo Mario , D'onofrio , Naldini , Fasoli , Bastianelli , Borra, Franco Raffaele, Borsari Poerio , Zucalli , Spallone , Guidi, Pirastu , Se.Rvello , Fortuna , Maulini , Scionti , Speciale , Pigni
«l’Unità», 29 gennaio 1965 [p.1- p.10] p.1- Iniziato alla Camera un ampio dibattito sull’occupazione e sulla situazione delle industrie. Proposte organiche del PCI per difendere il lavoro degli operai. I compagni Trentin, Sulotto, Cianca e Fibbi hanno illustrato le loro interpellanze. Le altre saranno esposte nella seduta di oggi. Martedì la risposta del governo e le repliche; p.10-La denuncia e le proposte del PCI nel dibattito a Montecitorio. Metalmeccanici edili e tessili: il licenziamenti sono decine di migliaia; Regioneper regione un quadro drammatico nelle interrogazioni dei deputati del PCI
«La Stampa», 3 febbraio 1965 [ p.1]l.f. (Lamberto Furno), Discorso in risposta a decine di interrogazioni e interpellanze. La difficile situazione nelle industrie esposta dal ministro Medici alla Camera. Nei primi undici mesi del ’64 si ebbero 122 mila licenziamenti: tra luglio e ottobre 687 mila operai sospesi. Lo scorso anno la Cassa integrazione versò sussidi per 13 miliardi di lire ( 3 miliardi nel ’63). Ora si notano sintomi di ripresa nella produzione. Il governo ha fiducia nei recenti stanziamenti e nella programmazione. Ma bisogna smettere di minacciare l’intervento dello Stato in campi che non gli competono. Esame di situazioni particolari: RIV ( necessità di miglioramenti tecnologici) cotonificio Dell’Acqua, filatura Mazzonis, Beloit di Pinerolo ( non sraà trasferita in Spagna)
«La Stampa», 4 febbraio 1965 [ p.1] f.gr., Chiuso alla Camera il dibattito sull’attuale situazione economica. Un invito al governo per rendere più efficaci le misure atte ad assicurare il lavoro in tutte le imprese. Intervento su alcune aziende del Piemonte
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28 gennaio |
DC – In vista del Consiglio nazionale fissato per il 1 febbraio si riunisce il vertice del partito. Sono presenti : il segretario Mariano Rumor, il presidente del Consiglio Aldo Moro, gli ex segretari Amintore Fanfani, Paolo Emilio Taviani e Gonella , Emilio Colombo per i dorotei , Arnaldo Forlani per i fanfaniani , Mario Scelba per i centristi , Pastore per i sindacalisti.
«La Stampa», 29 gennaio 1965 [ p.1 ] Michele Tito, Fra tre giorni il Consiglio nazionale del partito. Lunga riunione dei capi DC. Sembra raggiunta un’intesa. All’incontro erano presenti il segretario Rumor, Moro, Fanfani, Taviani e i “leaders” delle correnti. Pareri favorevoli per costituire una Direzione che comprenda tutti i gruppi. Il governo subirebbe solo un piccolo rimpasto ( forse Fanfani agli Esteri, al posto di Saragat ). Riunite le assemblee dei parlamentari democristiani : invito a superare le divisioni che separano i rappresentanti delle diverse correnti
«La Stampa», 30 gennaio 1965 [ p.1 ] Michele Tito, Le quattro correnti della DC preparano il documento per la Direzione unitaria. In esso si dichiara la piena adesione al centro-sinistra e si afferma il principio che la nuova Direzione debba comprendere gli esponenti dei vari gruppi , le personalità del partito, e gli ex segretari. Ancora insoluto il problema delle sanzioni per gli on. Donat Cattin e De Mita. Si dà per certo che Fanfani avrà il ministero degli Esteri
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28 gennaio |
CISL- Conferenza di fine anno. Il segretario, Bruno Storti, minimizza sulle difficoltà economiche e sull’attacco padronale in atto, polemizza con la CGIL per la sua opposizione alla politica economica del governo di centro-sinistra.
«l’Unità», 29 gennaio 1965 [p.2] a.c.(Aris Accornero), Storti nella Conferenza stampa di fine anno. Il "risparmio” contrattuale riproposto dalla CISL. Giudizio sfumato sulle difficoltà economiche e sull'attacco padronale . Aspra polemica con la CGIL .Scarso impegno di lotta sulle pensioni
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30 gennaio |
Paolo VI parla a circa 2000 dirigenti e aderenti ai Comitati civici di Luigi Gedda. Il pontefice rivolge un invito all’unità politica dei cattolici . Discorso di Paolo VI ai dirigenti e collaboratori dei Comitati civici
«La Stampa», 31 gennaio 1965 [ p.1] Titolo : Si apre una importante settimana politica. Domani riunione del Consiglio DC. Il Papa parla ai “Comitati civici ”. Le correnti hanno già raggiunto l’intesa per una Direzione unitaria. Ma ci sono ancora difficoltà. Paolo VI riceve duemila rappresentanti dei Comitati civici guidati da Luigi Gedda e li esorta a intensificare la loro azione “ riguardante i rapporti contingenti fra Chiesa e vita pubblica”. In passato l’ultima grande udienza ai Comitati era stata concessa da Pio XII nel ’57 ; Vittorio Gorresio , Le difficoltà di un partito ; Michele Tito , Continuano intensi colloqui ; f.p. , Il discorso di Paolo VI : un invito all’unità politica dei cattolici. Il compito dei Comitati civici, secondo il Pontefice , è quello di un’energica propaganda e di un’attenta vigilanza ideologica , non di suggerire formule o incontri sul terreno pratico
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1 febbraio
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Una commissione di esperti del «Financial Times » assegna alla Lira italiana l’«Oscar della moneta» per la rapida ripresa dopo la crisi dell’autunno-inverno 1963-1964.
«La Stampa», 2 febbraio 1965 [ p.1 ] m. ci. , Da una commissione di esperti del “ Financial Times”. Alla lira l ‘ “Oscar” per la sua rapida ripresa nel ’64. La motivazione : “ In pochi mesi, da quando sembrava sull’orlo della svalutazione , la lira ha riacquistato considerevole vigore “. Un altro premio all’Italia per la condotta economica più coraggiosa”
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1 febbraio
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Martin Luther King, premio Nobel per la pace, è arrestato , nell’Alabama, mentre guida una manifestazione per il diritto di voto negri. Luther King rifiuta la libertà provvisoria e decide di restare in carcere con altri 256 compagni di lotta. Sarà scarcerato, accolto da grandi festeggiamenti, dopo cinque giorni in stato di fermo.
«La Stampa», 2 febbraio 1965 [ p.13 ] r.s., Il “Nobel della pace” Luther King arrestato dai razzisti dell’Alabama. Guidava una manifestazione di negri che chiedevano il diritto di voto. Ha inviato un appello al presidente Johnson, alla Corte Suprema degli Stati uniti e al governatore dello Stato, Wallace
«Stampa Sera», 2-3 febbraio 1965 [p.13] a.p., Preferisce restare in carcere con i suoi 256 compagni. Il “Nobel” Luther King, arrestato rifiuta la libertà provvisoria. È stato condotto in prigione mentre partecipava a una manifestazione di negri che chiedevano l’iscrizione alle liste elettorali. Le autorità dell’Alabama ostacolano con vari espedienti l’applicazione della legge. Il reverendo protestante potrà essere condannato a 180 giorni di carcere
«Stampa Sera», 6-7 febbraio 1965 [p.1] Festeggiano Luther King
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1 febbraio |
DC Il Consiglio nazionale, dopo la crisi che si era aperta nel corso delle elezioni presidenziali, elegge una direzione unitaria in cui sono rappresentate tutte le correnti. Rumor è confermato segretario.
«l’Unità», 1 febbraio 1965 [p.1] vice , Oggi si riunisce il Consiglio nazionale compromesso fra le correnti? Le pressioni vaticane non sembrano estranee a questo risultato. Sarebbero revocate le sanzioni a Donat-Cattin e De Mita. Prime scarne indicazioni sul documento che sarà proposto all'assemblea
«l’Unità», 2 febbraio 1965 [p.1-p.12] p.1-p.12- vice , Aperti ieri sera i lavori del Consiglio nazionale DC. Non chiarificazione maequivoco compromessonella relazione Rumor. Prolisso I'esame dei risultati elettorali del novembre 1964 e delle elezioni presidenziali – Ammissioni sul successo del PCI , sulle divisioni DC coperte da un ottimismo d'ufficio. Confermato I'accordo fra le correnti. “ Ironica” sfida di Colombo al Partito socialista ; p.1- A braccetto con Scelba ? [ corsivo ]
«l’Unità», 3 febbraio 1965 [p.1-p.12] p.1-Editoriale, Mario Alicata , L’ “unità ” della DC ; p.1-p.12- vice , Mentre langue il dibattito al CN democristiano. Giubilo scelbiano per la linea Rumor. Non sono previsti discorsi dei “ leader “ ( tranne Scelba) prima della chiusura del dibattito che si avrebbe oggi stesso. Irritazione e delusione nel PSI. Lombardi dichiara che non accetterebbe mai di entrare in un governo con un programma cosi moderato
«l’Unità», 4 febbraio 1965 [p.1-p.14] vice , Gravi conclusioni del CN democristiano. S’ afferma la linea dorotea – scelbiana . Votata una nuova Direzione “ unitaria “ di trentadue membri . Rumor confermato segretario. Enunciazioni anticomuniste di tono maccartista. Gli esponenti delle sinistre interne affermano: “ Sono stati necessari gravi sacrifici per questa unità “. L'intervento vaticano. Preoccupate reazioni del PSI
«Stampa Sera», 1-2 febbraio 1965 [ p.1-p.13 ] Mario Pinzauti , Ad un mese dalla dura battaglia presidenziale. Comincia il Consiglio nazionale della DC in un’atmosfera di distensione. Prima dell’apertura dei lavori ( fissata per le ore 16 di oggi) si riunisce la Direzione per affrontare il problema delle sanzioni disciplinari nei confronti degli on. Donat Cattin e De Mita. Forse si giungerà ad una revoca che spianerebbe la strada ad un accordo tra le correnti per una nuova Direzione unitaria. Rumor nella sua relazione rivolgerà un caldo appello alla compattezza. Dichiarazioni del ministro Preti sulle retribuzioni degli statali : “ La lunga e costosa operazione del conglobamento rende impossibili ulteriori aumenti ”
«La Stampa», 2 febbraio 1965 [ p.1] Fausto De Luca , Discorso al Consiglio nazionale della DC. L’on. Rumor espone con franchezza la crisi che la Democrazia cristiana sta superando. Ha fatto una coraggiosa cronaca dei contrasti , anche di quelli scoppiati durante le elezioni presidenziali. Annuncia una Direzione unitaria e la sospensione dei provvedimenti disciplinari , in un clima di ritrovata unità. Quindi ammonisce : “ Attenti alle divisioni , che ci porterebbero inevitabilmente al frontismo “. Confermati l’impegno per il centro-sinistra ( “ ma diciamo chiaro al Paese quello che vogliamo per oggi e per domani “) e la lotta al comunismo
«La Stampa», 3 febbraio 1965 [ p.1] f. d.l. , Al Consiglio nazionale , dopo l’appello di Rumor. Discussi due temi : unità della DC nessuna concessione al comunismo. Numerose proposte per superare le correnti. Interventi di Pella, Gonella e Sullo. Oggi si eleggerà la nuova Direzione che comprenderà anche Moro e Fanfani
«La Stampa», 4 febbraio 1965 [ p.1] Titolo: Conclusi i lavori del Consiglio nazionale. Fermo impegno della DC ad agire unita per una chiara politica di centro sinistra. Unanime approvazione d’un documento in cui si riafferma la volontà di portare avanti l’attuale programma governativo e di lottare vigorosamente contro il comunismo secondo l’ispirazione democratica e cristiana. Rumor confermato segretario politico. Eletta una Direzione che comprende tutte le correnti ed i maggiori “ leaders” come Moro , Fanfani, Scelba e Colombo. In tutti i discorsi , sia dei gruppi di sinistra che di destra , una nota comune : “ Dobbiamo rimanere uniti per l’interesse del Paese “. I primi commenti socialisti rivelano diffidenza ; Vittorio Gorresio , Conciliazione fra le correnti ; Il testo della mozione ; Fausto De Luca , I discorsi dei leaders sulla DC rinnovata. L’on. Colombo : “ Abbiamo avuto un momento di altissima febbre e abbiamo capito il nostro male. Ora , tutti uniti, realizziamo i programmi , soprattutto il piano quinquennale che è strumento di progresso “. L’on. Moro : “ è stato un anno difficile. Dobbiamo preoccuparci dei problemi del lavoro e della produzione “. I capi di tutte le correnti insistono sulla necessità di proseguire con energia l’azione di governo
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6 febbraio |
Escalation americana contro il Vietnam del Nord. Iniziano i bombardamenti aerei sistematici.
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11-13 febbraio |
PSI - Comitato centrale. Si votano due documenti : quello della maggioranza che chiede la “ verifica ” della coalizione di governo , approvato con 50 voti, e quello dei lombardiani e delle sinistre che chiede l’apertura formale della crisi prima di ogni verifica, 29 voti a favore.
Interventi al Comitato Centrale 11-12-13 febbraio 1965 [fonte: Fondazione Filippo Turati-Senato archivi on line]
«l’Unità», 12 febbraio 1965 [p.1-p.12] vice , Nella relazione al CC del PSI . De Martino esitante di fronte alla crisi. Una serie di critiche, anche dure , alle posizioni DC. La sinistra e i lombardiani chiedono I'immediato passaggio all'opposizione . Neo-maccartismo di Scelba e del “ Corriere della Sera “. Moro precisa il suo anticomunismo
«l’Unità», 13 febbraio 1965 [p.1-p.14] vice , Offensiva dell'opposizione al CC del PSI. Lombardi chiede una crisi chiarificatrice. Anche Giolitti , Verzelli e Anderlini per il passaggio all'opposizione . La destra interna difende il governo. II CC si conclude oggi . Rumor interpreta l’ anticomunismo del documento del CN DC
«l’Unità», 14 febbraio 1965 [p.1-p.16] Editoriale, Mario Alicata , Nenni e i lavoratori ; vice , Un unico documento delle opposizioni interne contro quello della maggioranza. Il CC socialista si spacca su crisi o rimpasto. L'ordine del giorno “ autonomista” chiede una verifica politica . Sinistra e lombardiani per un immediato passaggio del PSI all'opposizione. Un discorso capitolardo di Nenni costringe De Martino a una precisazione . Approvato un odg anti- USA sul Vietnam
«La Stampa», 12 febbraio 1965 [ p.1] m. t. ( Michele Tito) , Al Comitato centrale del PS I. La maggioranza socialista per il rimpasto di governo. Il segretario De Martino ritiene dannosa la crisi , nell’attuale difficile situazione economica. Ma polemizza con la DC per la netta dichiarazione di lotta al comunismo, votata all’unanimità dai suoi dirigenti
«La Stampa», 14 febbraio 1965 [ p.1] Michele Tito , Le conclusioni del Comitato centrale. IL PSI vuole un “ rimpasto significativo”. Un documento della maggioranza autonomista sollecita il governo ad agire subito , con l’apporto di “ forze nuove “, per superare le “allarmanti difficoltà economiche”. Nenni ha fatto un’intervento appassionato : “Non possiamo ritirarci proprio oggi che sono urgenti le leggi in difesa dell’occupazione operaia e della produzione. Il problema si porrà domani se il prolungarsi della crisi provocherà incomprensioni tra partito e masse”
Pietro Nenni «Gli anni del centro-sinistra», Diari 1957-1966, SugarCo Edizioni, 1981, p. 447 – appunto del 13 febbraio 1965.
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12 febbraio |
Senato - Il presidente del Consiglio, Aldo Moro, risponde alle interpellanze presentate da vari gruppi all’indomani di violenti bombardamenti USA sul Vietnam. Moro respinge la richiesta presentata dal PCI di un’iniziativa italiana per fermare l’aggressione e favorire una trattativa di pace.
IV Legislatura Senato della Repubblica
Seduta n. 239 – 12 febbraio Svolgimento interpellanze : Bartesaghi , Battino , Vittorelll , D'Andrea , Ferretti, Jannuzzi , Lussu , Mencaraglia , Moro, presidente del Consiglio dei ministri e ministro ad Interim degli Affari Esteri , Secchia , Valenzi
«l’Unità», 13 febbraio 1965 [p.1-p.14] p.1-p.14 - Editoriale , Mario Alicata , Cattiva coscienza ; Gravi dichiarazioni del presidente del Consiglio. Moro solidale con gli USA per il Vietnam. Respinta la richiesta di un'iniziativa italiana per fermare I'aggressione e favorire una trattativa di pace . Gli interventi di Secchia, Bartesaghi , Mencaraglia, Valenzi e Lussu. Equivoca replica di Vittorelli ; La politica “sull'orlo dell'abisso “. La 7 ᵃ flotta USA concentrata al largo del Vietnam. Isterismo bellicista dei capi di Saigon: la popolazione invitata a costruire rifugi antiaerei; p.1- Direzione del PCI : Fermare l’aggressione. Il CC convocato per il 18 febbraio [ testo della dichiarazione]
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13-14 febbraio |
PSDI - Comitato centrale. Relaziona il neoeletto segretario , Mario Tanassi, che in vista del dei problemi che si pongono dopo l’elezione di Giuseppe Saragat a presidente della Repubblica e alla necessità di sostituirlo alla guida del degli Esteri, si pronuncia contro ogni ipotesi di crisi e conferma la fiducia nel governo presieduto da Aldo Moro e nel centro-sinistra. Il Comitato centrale, tenendo contro dei dissensi che si sono manifestati nella DC e nel PSI nel corso dell’elezione presidenziale, auspica l’imgresso nel governo dei fanfaniani e dei lombardiani.
«La Stampa», 14 febbraio 1965 [ p.1] v.s. , Il PSDI conferma la fiducia in Moro. Ampia relazione di Tanassi al Comitato centrale socialdemocratico. Un messaggio a Saragat
«Stampa Sera», 15-16 febbraio 1965 [ p.1 ] Mario Pinzauti, Conclusi i lavori del Comitato centrale del PSDI. I socialdemocratici confermano netta opposizione ad una crisi. Tuttavia ritengono auspicabile (se non indispensabile) l’ingresso nel governo dei lombardiani e dei fanfaniani. L’on. Moro nei prossimi giorni riceve tutti i “leaders” della maggioranza per esaminare le prospettive del rimpasto. Il primo colloquio fissato per domani con il segretario del PSI De Martino. Nenni resterà negli Stati Uniti alcuni giorni
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13 febbraio |
Roma – La polizia irrompe al Circolo «Letture Nuove» , in via Belsiana , per interrompere la prova aperta de «Il Vicario » allestita da Gian Maria Volontè a cui sono invitati i critici teatrali dei principali quotidiani e personalità della cultura e dell’arte. il testo scritto dal drammaturgo tedesco Rolf Hochhuth affronta la questione delle responsabilità di Pio XII verso l’olocausto accusandolo di passiva complicità nello sterminio degli ebrei. L’intervento delle forze dell’ordine è pretestuosamente motivato dalla mancanza di agibilità teatrale dello spazio, solo nei giorni successivi sarà resa nota l’ordinanza del prefetto di Roma che vieta la rappresentazione del lavoro teatrale in quanto violerebbe le norme concordatarie che affermano il carattere sacro della città di Roma.
«l’Unità», 14 febbraio 1965 [p.1-p.5] p.1-p.5- Brutale provocazione contro la libertà e la cultura. La polizia assalta il circolo dove si provava il “ Vicario “. Indignazione nel pubblico dei critici teatrali e degli uomini di cultura . Violenze e fermi. Gian Maria Volontè e i suoi attori decidono di rimanere nel locale assediato dai poliziotti finchè la rappresentazione non sarà consentita ; p.5- Titolo pagina : L’inaudita provocazione della polizia al centro di Roma per impedire lo spettacolo di Gian Maria Volontè ; Una questione di libertà ; ag.sa. ( Ageo Savioli ) , L’iniziativa di Gian Maria Volontè. Un nobile esperimento ; Delazioni e inviti alla violenza “ Secolo” e “ Messaggero” ispiratori dell'irruzione
«La Stampa», 14 febbraio 1965 [ p.5] l. g., La rappresentazione del “ Vicario” a Roma sospesa per un intervento della polizia. La recita avveniva in uno scantinato , ed era riservata ad un pubblico di invitati. Gli agenti sono entrati quando l’attore Gian Maria Volontè aveva appena dato inizio allo spettacolo
Rolf Hochhuth, «Il Vicario », prefazione di Carlo Bo e nota di Erwin Piscator, Feltrinelli, 1964
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14 febbraio
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Italia e Svizzera firmano un accordo che regola i flussi migratori fra i due paesi. L’ingresso dei lavoratori italiani è subordinato alla concessione di un visto e prevede controlli più rigidi.
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15-16 febbraio
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Fra i partiti del centro-sinistra Iniziano le lunghe trattative sul «rimpasto» del governo. Aldo Moro si incontra con i segretari del PSDI, del PRI e del PSI. Dell’esito dei colloqui il presidente del Consiglio riferirà alla Direzione della DC che si svolgerà il 17-18 febbraio.
«La Stampa», 16 febbraio 1965 [ p.1] m.t. ( Michele Tito), Cominciate le trattative sul rimpasto del governo. Colloqui di Moro con i socialdemocratici ed repubblicani. I negoziati si prevedono lenti. Probabile Fanfani agli Esteri, il socialista Giolitti non vorrebbe accettare incarichi
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17 febbraio |
Senato – Il ministro dell’Interno, Paolo Emilio Taviani , risponde alle interrogazioni presentate sul divieto prefettizio alla rappresentazione del lavoro teatrale di Rolf Hochhuth «Il Vicario».
IV Legislatura Senato della Repubblica
Seduta antimeridiana n. 245 -17 febbraio Alessi, Bartesaghi, Bergamasco, Bonacina, Cornaggia, Medici, Lami Starnuti, Levi, Morvidi, Nencioni , Parri , Piasenti, Schiavetti, Spezzano, Taviani, ministro dell'Interno
«l’Unità», 18 febbraio 1965 [p.1-p.3-p.11-p.14] p.1-p.14- Editoriale , Luciano Ascoli , L’articolo 7 ; Debole e difensiva la replica di Taviani al Senato sul divieto del “ Vicario”. Vano tentativo di coprire il sopruso col Concordato. Il ministro dell’Interno si lava le mani a proposito dell'intervento della polizia, ma difende il decreto prefettizio come “ fatto eccezionale ”. Spezzano, Morvidi , Carlo Levi e Bartesaghi mettono in rilievo che la Costituzione non può essere scavalcata con un atto di arbitrio e difendono la libertà di cultura. Anche i socialisti insoddisfatti . Giubilanti i missini ; p.1- L'attentato al portone del Vaticano. La polizia punta le sue carte su Claudio Volontè ; p.3- La bomba contro un palazzo del Vaticano. Gli at tori del “ Vicario” deplorano l’ attentato. Già prima dell'esplosione la polizia aveva presentato Claudio Volontè come un dinamitardo ; p.11-Mentre crescono ancora le proteste per il divieto governativo. “ Il Vicario” in tournèe in Italia. Aperta solidarietà di Eduardo. Un ciclo di letture del testo di Hochhuth sarà svolto in numerosi circoli culturali romani. Vergognose ritorsioni contro Volontè e i suoi attori ; II dibattito alla Casa della Cultura. Costituzione e Concordato nella vicenda Volontè. Interventi degli on.li Luzzatto e Natta , del sen. Bonacina e del professor Piccardi . Ha presieduto il sen. Bartesaghi
«La Stampa», 17 febbraio 1965 [ p.3] a.c. , Taviani risponde oggi al Senato alle interrogazioni sul “ Vicario”. Delusi dal lavoro di Hochhuth gli spettatori della recita “segreta” in una libreria romana : la figura di Pio XII non è credibile. Volontè vuole presentare il dramma a Torino ; f. p. , La “ Civiltà cattolica” pubblica i primi documenti sui rapporti tra Eugenio Pacelli e il Reich
«Stampa Sera», 17-18 febbraio 1965 [ p.13 ] La mancata rappresentazione del dramma di Hochhuth. La risposta di Taviani al Senato sul “Vicario”. Il ministro ha ricordato la norma sul Concordato che riguarda la tutela del carattere sacro di Roma. “Nessuno credente o non credente può dimenticare l’opera compiuta dal Pontefice a favore di chi , in tempi tumultuosi, era vittima di persecuzioni “
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17-19 febbraio |
DC - Direzione. Il presidente del Consiglio, Aldo Moro, riferisce sugli incontri avuti con i segretari dei partiti del centro-sinistra in merito al «rinpasto» del governo. Emilio Colombo, ministro del Bilancio, sulla situazione economica del Paese. Il segretario , Mariano Rumor , nella relazione introduttiva sottolinea l’unità raggiunta nel partito, dopo i dissensi registarti nel corso dell’elezione del presidente della Repubblica. La Direzione è concorde nel procedere al «rimpasto», anche se Amintore Fanfani , dichiarandosi disponibile ad accettare l’incarico di munistro degli Esteri, sostiene che in realtà si è in presenza di una «crisi» di governo. Nominati, in rappresentanza di tutte le correnti, quattro vicesegretari : Forlani ( fanfaniani), Giovanni Galloni ( Forze Nuove ) Piccoli (dorotei ) e Oscar Luigi Scalfaro ( scelbiani). Nella serata in cui si concludono i lavori Aldo Moro si incontra con i segretari dei quattro partiti della coalizione.
«La Stampa», 18 febbraio 1965 [ p.1] m.t. (Michele Tito), Discorso alla Direzione democristiana. Moro annuncia per domani l’incontro fra i quattro partiti. L’intesa per il rimpasto del governo sembra certa: la prossima settimana i nuovi incarichi. Poi, avrebbe detto Moro, speriamo di procedere spediti senza “chiarificazioni” ad ogni passo. Rilievi di Colombo ai socialisti. Nominati quattro vicesegretari. Oggi prosegue la discussione
«La Stampa», 19 febbraio 1965 [ p.14] r.s., Rimpasto del governo e situazione economica. Oggi i lavori della Direzione DC si concluono col discorso di Fanfani. Nella giornata di ieri Pastore ha fermamente respinto le critiche dei socialisti. Scelba ha chiesto maggiore chiarezza nei rapporti fra i partiti di centro-sinistra. Chiarimento di Colombo sul prestito per l’edilizia proposto da La Malfa
«La Stampa», 20 febbraio 1965 [ p.1] Michele Tito, Chiusi dopo tre giorni i lavori. La Direzione DC concorde sul rimpasto di governo. Discorsi di Fanfani e Moro con accenni polemici. L’ex presidente del Consiglio, dichiarandosi disposto ad accettare il ministero degli Esteri, sostiene che oggi in pratica si tratta di una crisi. In serata incontro con i segretari dei 4 partiti. Riunione dei ministri finanziari e Carli per le misure congiunturali
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18-20 febbraio |
PCI Comitato centrale
Enrico Berlinguer relaziona sui «Problemi della lotta per la pace e dell’unità del movimento comunista internazionale». Ribadite le posizioni del PCI sul conflitto Cina –URSS e l’autonomia del partito dalle posizioni del PCUS. Emanuele Macaluso informa sullo stato del tesseramento e la campagna per una nuova leva di iscritti nel ventennale della Resistenza. La risoluzione sulle questioni internazionali, sulla base del rapporto di Berlinguer, si pronuncia per una forte e unitaria iniziativa contro gli atti aggressivi che gli USA stanno compiendo nel Vietnam. Il Comitato centrale, inoltre, lancia un appello agli operai e ai lavoratori per un vasto e unitario movimento di lotte. L’obiettivo è rovesciare il centro- sinistra e dar vita ad una nuova maggioranza. In quegli stessi giorni la crisi della maggioranza di governo si va risolvendo il reincarico a Moro ed un «rimpasto» giudicato incostituzionale dal PCI.
«l’Unità», 19 febbraio 1965 [p. 1-pp.10-11] p.1-10 - Il rapporto del compagno Berlinguer al CC del PCI. Riprendere in Italia e nel mondo l’iniziativa unitaria per la pace e la distensione. La gravità della situazione internazionale. Si impone una svolta nella politica estera italiana . I problemi del movimento comunista internazionale e la questione della Conferenza . Gli intervene dei compagni Cerreti, Calamandrei, Salati, Secchia, Roasio, Alicata e Vidali [ relazione-testo ] ; p.10-11- Sul rapporto del compagno Berlinguer . Il dibattito al Comitato centrale
«l’Unità», 20 febbraio 1965 [p. 1-pp.10-11] p.1- Risoluzione del CC del PCI : Per una nuova iniziativa delle forze di pace ; pp. 12-13- Il dibattito sulla situazione internazionale e la lotta per la pace ; p.12- La relazione informative del compagno Macaluso al CC. del P.C.I. Si impegni tutto il partito in una vigorosa ripresa del tesseramento e del proselitismo. Una nuova leva di iscritti per il ventennale del la Resistenza . Un partito più forte e articolato come strumento di democrazia e di lotta antimperialista
«l’Unità», 21 febbraio 1965 [p. 1] Appello del CC del PCI agli operai e ai lavoratori. Dare vita nel paese ad un vasto e unitario movimento di lotte
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20 febbraio |
La riunione dei quattro partiti del centro-sinistra sul «rimpasto» , appena iniziata, è rinviata per consentire ai ministri economici e finanziari di discutere le misure congiunturali.
«La Stampa», 21 febbraio 1965 [ p.1] Michele Tito, Tutti d’accordo per fare presto. Moro e i delegati dei quattro partiti discutono sui provvedimenti economici. Tema principale: supoerare la crisi edilizia e la minaccia dei licenziamenti. Interventi di Rumor e La Malfa. La riunione rinviata a domani. Subito dopo il rimpasto di governo. Colloquio di Moro col presidente Saragat
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21 febbraio |
Malcom X, leader dell’ «Organizzazione per l’unità afro-americana» di cui era stato il fondatore dopo la sua uscita dai « Mussulmani neri », mentre si accinge a tenere un comizio ad Harlem ( New York) , è colpito in un attentato da numerosi colpi di pistola al petto e al voto, muore mentre è trasportato in ospedale.
«l’Unità», 22 febbraio 1965 [p.2] Durante un comizio a Harlem. Assassinate il leader negro Malcolm X
Malcolm X, Alex Haley, Autobiografia di Malcolm X, traduzione di Roberto Giammanco, collana Supersaggi, Rizzoli, 1992
Malcolm X , diretto da Spike Lee, 1992
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22 febbraio |
Si riuniscono i ministri economici per la definizione del “Piano quadriennale” Lo stesso giorno il presidente del Consiglio Aldo Moro esamina le proposte in materia con i quattro partiti della maggioranza di governo.
«l’Unità», 23 febbraio 1965 [p.2] vice , Ieri sarebbe stato messo a punto il «piano» quinquennale . Riunioni interminabili per aggirare la crisi. Incontri dei minlstri economico-finanziari, riunione quadripartita al gran complete, colloqui bilaterali. Gli interventi congiunturali punteranno su tre settori: edilizio, tessile, metalmeccanico
«Stampa sera», 22-23 febbraio 1965 [p.1-p.13] p.1- Vittorio Statera , Oggi riunione quadripartita ( con l’on. Nenni ). Verranno discussi nuovi provvedimenti anticongiunturali e programmatici. I lombardiani sembrano decisi a non entrare nel governo , mentre i fanfaniani accetterebbero. Una dichiarazione di Fanfani. Polemica diretta tra Sullo, ex ministro DC ai lavori pubblici, e il suo successore Mancini del PSI ; p.13- Vittorio Statera , Le nuove misure anticongiunturali. Riuniti stamane i ministri finanziari. Pieraccini , Colombo e Tremelloni discutono con Mancini ( Lavori pubblici) e La Malfa ( presidente della Commissione del Bilancio) la bozza delle disposizioni che il governo sta per prendere allo scopo di affrontare le attuali difficoltà economiche
«La Stampa», 23 febbraio 1965 [ p.1] Michele Tito , Il governo di fronte al rimpasto e alle difficoltà economiche. Le riunioni presiedute dall’on. Moro concluse con il pieno accordo dei quattro partiti. Ieri i ministri Colombo, Pieraccini, Tremelloni e Mancini hanno riferito a Moro e ai delegati del centro-sinistra sui provvedimenti per il rilancio dell’occupazione e della piena occupazione. Decisa la nomina di cinque nuovi ministri ( tra cui Fanfani , Giolitti e Bertelli ) e le dimissioni di tre attualmente in carica. Il governo chiederà la fiducia alla fine del dibattito sulla politica economica che si apre oggi alla Camera ; Arturo Barone , Tra pochi giorni , con una sola legge. Le prossime misure per la congiuntura. Il favore dell’edilizia : sospensione di procedure burocratiche e sgravi fiscali. Per l’industria, nuova fiscalizzazione degli oneri sociali e incentivi per l’esportazione
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22 febbraio |
Inizia una settimana di dure lotte operaie. Negli stessi giorni alla Camera si discute della situazione economica del Paese. Impegnati circa 2 milioni di lavoratori
«l’Unità», 23 febbraio 1965 [p.1-p.10-p.12] p.1-p.12 - Per l’occupazione e i salari. Due milioni di operai in lotta. Sciopero nazionale unitario degli edili e del lavoratori delle Industrie collegate .Fermi I lavoratori dl Torino, Napoli , Palermo , Trieste, Messina, Catania, Caltanissetta e Carrara. Riprende la battaglia contrattuale nella gomma e nelle plastiche. Gli opera! dell'Alfa Romeo contro il taglio dei tempi. Oggi alla Camera le interpellanze sulla situazione economica ; p.10-a.g. , II dibattito al Consiglio nazionale FIOM . Si sviluppi la risposta operaia all’ attacco del padronato. Non esiste contrapposizione fra lotta articolalae necessari momenti di generalizzazione ; Si contrattano oggi i “ premi”. I tessili chiedono tangibili aumenti ; Domani sciopero per i ritmi all'Alfa ; Pier Giorgio Betti , Torino . Dopo la RIV è il turno della “Di Palo”. Una fabbrica di supertecnici . Continua I'offensiva padronale . Licenziamenti , tagli ai salari e forti riduzioni d'orario ; Da questa sera. Per il contratto gommai in lotta. Lotte degli alimentaristi, plastici e gasisti. Trattative per i cartai ; Statali. Forte sciopero ( 90%) ai LLPP
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23-27 febbraio |
Camera: discussione su interpellanze e interrogazioni sulla situazione economica. Al termine del dibattito il PCI criticando le dichiarazioni dei ministri intervenuti nel dibattito presenta una mozione di sfiducia. La mozione, primo firmatario il segretario del partito Luigi Longo, sarà discussa dalla Camera nelle sedute dal 9 al 12 marzo.
Seduta n. 271- 23 febbraio La Malfa , Barca , Roberti , De Pasquale Seduta n. 272-24 febbraio Colombo, Ministro del tesoro , Foa , La Malfa , Goehring , Pajetta, Aurelio Curti , Ripamonti Mariani Seduta n. 273- 25 febbraio Ivano Curti , Sullo , La Malfa , Todros , Scalia , Zanibelli , Colombo, ministro del Tesoro, Ingrao Seduta n. 274 – 26 febbraio Colombo, ministro del tesoro , Mancini, ministro dei Lavori pubblici , La Malfa , Giorgio Amendola , Cruciani , Foa , Todros, Trombetta , Aurelio Curti , Ripamonti , Scalia
«l’Unità», 24 febbraio 1965 [p.1-p.12] Iniziato alla Camera il dibattito sulla situazione economica. Il PCI : avviare il Piano difendendo l’occupazione. II compagno Barca sottolinea la necessità di un intervento pubblico. La Malfa ripropone la “ tregua salariale”. Sollecita applicazione della 167 chiesta dal compagno De Pasquale ; vice , Si sviluppa la “ crisi” camuffata. Sempre più sfacciata la manovra di Moro. Passo dei comunisti contro le discriminazioni nei Parlamento europeo
«Stampa sera», 22-23 febbraio 1965 [p.1-p.13] p.1- Vittorio Statera , Oggi riunione quadripartita ( con l’on. Nenni ). Verranno discussi nuovi provvedimenti anticongiunturali e programmatici. I lombardiani sembrano decisi a non entrare nel governo , mentre i fanfaniani accetterebbero. Una dichiarazione di Fanfani. Polemica diretta tra Sullo, ex ministro DC ai lavori pubblici, e il suo successore Mancini del PSI
«La Stampa», 24 febbraio 1965 [ p.1] Arturo Barone , Il dibattito alla Camera sulla politica economica. “ Interventi per l’edilizia e breve tregua sindacale”. Questi sono , secondo La Malfa, i due punti indispensabili per assicurare la ripresa produttiva e la piena occupazione. Il “leader” repubblicano aggiunge : gli incentivi e le misure finanziarie dello Stato non servirebbero a nulla, anzi provocherebbero inflazione, se i sindacati non decidono di collaborare con il governo. Per almeno sei mesi non si dovrebbero iniziare nuove agitazioni ; f. d. l. ( Fausto De Luca), Moro riferisce a Saragat sul “ rilancio” del governo
«La Stampa», 25 febbraio 1965 [ p.1] Fausto De Luca , Si prolungano le riunioni sul “rimpasto” e la crisi economica. Nuovi intensi e lunghi colloqui tra i partiti di centro-sinistra. Moro si è incontrato con i leaders DC , oggi vedrà socialdemocratici e socialisti. Il PSI invita Giolitti a entrare nel governo ed esprime soddisfazione che Fanfani vada agli Esteri. Non escluso un ministero a Scelba. Tutti ammettono che bisogna concludere presto le trattative per fronteggiare le difficoltà dell’occupazione operaia , ma si sta ancora discutendo sulla scuola e sulla giunta di Firenze ; ar. ba. ( Arturo Barone) , Le difficoltà dell’industria nel dibattito alla Camera
«La Stampa», 26 febbraio 1965 [ p.1] Titolo : Da un mese si discute sul rimpasto e la crisi economica. Oggi riunione decisiva da Moro. Ci sono ancora alcune incertezze. Le difficoltà riguardano soprattutto i problemi della scuola che già provocarono la crisi governativa dello scorso anno. Il presidente del Consiglio ne ha discusso ieri singolarmente con tutti i “ leaders” del centro-sinistra. Dopo il colloquio il socialdemocratico Tanassi s’è limitato a dire : “ Alla fine il buon senso prevarrà”. Riserbo di Nenni e degli altri socialisti ; Vittorio Gorresio , La crisi economica non consente indugi ; Fausto De Luca , Lunghi estenuanti colloqui ; ar. ba. ( Arturo Barone), L’edilizia ed i salari nel dibattito alla Camera. Discorso di Sullo. La CISL contraria alla tregua salariale. Stamane parla Colombo
«La Stampa», 27 febbraio 1965 [ p.1] Arturo Barone, Il dibattito alla Camera sulla situazione economica. Colombo indica le urgenti misure per ridare slancio alla produzione. Esse sono : nuova fisalizzazione degli oneri sociali, incentivi per gli investimenti e l’esportazione , avvio di grandi opere pubbliche. L’on. Mancini , ministro dei Lavori Pubblici , espone le principali cause della crisi edilizia : troppe case di lusso ( oggi vuote) mentre c’era bisogno di alloggi popolari , alto costo delle aree fabbricabili , arretratezza dei sistemi di produzione , scarsa solidità finanziaria di molte imprese. La Malfa insiste sulla necessità di una tregua salariale. I comunisti presentano una mozione di sfiducia ; f. d.l. ( Fausto De Luca) , Per il “rinvigorimento” del governo. La riunione dei quattro partiti non è finita , riprende stamane. I provvedimenti congiunturali sono pronti , mancherebbero solo dettagli tecnici. Sulla scuola un compromesso di Moro che in pratica rinvia la controversia fra DC e socialisti. Il segretario socialdemocratico ha detto : “ Si procede bene”
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1-5 marzo |
Mosca : Si svolge la Conferenza consultiva dei Partiti comunisti. Obiettivo dell’incontro decidere la convocazione di un «vertice» mondiale per costruire una nuova unità ideologica del campo comunista, appianare i dissensi e contrastare le posizioni estremiste della Cina. Dei 26 partiti comunisti invitati dai sovietici non accettano di partecipare : La Cina, l’Albania, la Corea del Nord, il Giappone, l’ Indonesia, il Vietnam del Nord, la Romania e il PC britannico. Il PCI è rappresentato da una delegazione del PCI composta da Giancarlo Pajetta, Enrico Berlinguer, Luigi Pintor e Ugo Pecchioli. Il generico comunicato finale, reso pubblico il 10 febbraio, allo scopo di evitare insanabili rotture , propone un nuovo «incontro preliminare e consultivo» di tutti i partiti che parteciparono alla Conferenza di Mosca del 1960. Implicitamente un’iniziativa condizionata al consenso e alla presenza della Cina e dei suoi alleati. Il documento invita, inoltre, i partiti a non rendere pubbliche le loro divergenze. Nei giorni della Conferenza un gruppo di studenti asiatici protesta contro l’intervento americano in Vietnam e assalta, procurando ingenti danni, l’ambasciata USA.
«La Stampa», 25 febbraio 1965 [ p.9] Massimo Conti, Lunedì il Convegno che fu indetto da Kruscev. Già a Mosca i comunisti italiani per la Conferenza del 1° marzo. Sono giunti per primi, seguiti da ungheresi, cecoslovacchi, tedeschi orientali. I russu hanno invitato 26 partiti comunisti, non si sa quanti abbiano accettato. È certa l’assenza dei cinesi
«La Stampa», 28 febbraio 1965 [ p.7] Massimo Conti, Per “ricostruire l’unità” dopo i contrasti ideologici. Domani si apre al Cremlino il Convegno dei partiti comunisti. I capi russi (confermando le proposte di Kruscev) hanno invitato 26 “partiti fratelli”: soltanto diciotto hanno accettato, fra essi gli italiani. La Cina è assente. L’URSS vuole creare una forte opposizione all’intransigenza di Pechino
«Stampa sera», 1-2 marzo 1965 [p.13] a.p., S’inizia il Convegno dei partiti comunisti. Otto Paesi diserano la pre-conferenza di Mosca. Sono i sei del blocco cinese ( Albania, Corea del Nord, Giappone, Indonesia, Vietnam del Nord, oltre alla Cina), la Romania e il PC britannico. Un comunicato del Cremlino ammette implicitamente il parziale insuccesso
«La Stampa», 2 marzo 1965 [ p.7] Massimo Conti, I partiti comunisti riuniti a Mosca cercano un compromesso con la Cina. Al convegno partecipano 18 dei 25 Paesi invitati: assenti la Cina, l’Albania, la Romania e i Paesi asiatici. I delegati devono decidere se convocare un “vertice comunista” mondiale. L’URSS spera di ammorbidire l’intransigenza di Pechino con l’invio di nuovi aiuti economici; a.p., Pechino accusa i russi di “approfondire” la frattura
«La Stampa», 6 marzo 1965 [ p.1] Massimo Conti, Guidato dai Cinesi l’assalto all’ambasciata degli Stati Uniti. Lo scopo era di costringere la polizia a bastonare gli studenti asiatici che protestavano contro l’ “imperialismo”, per trarne spunti di propaganda antisovietica. I giornali russi ignorano i tumulti; Concluso il vertice comunista il comunicato finale il 10 marzo
«La Stampa», 10 marzo 1965 [ p.1] d.l., Diffuso un evasivo comunicato sulla riunione comunista a Mosca. Si propone un “nuovo incontro consultivo”, ma presente la Cina con tutti i suoi alleati. Invito a non rendere pubbliche le polemiche fra i partiti
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1-5 marzo
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Le Direzioni dei quattro partiti della coalizione di governo ( DC, PSI, PSDI, PRI) , nelle rispettive riunioni del 1 marzo, decidono di dar vita subito al «rimpasto» e alle misure economiche, rinviando tutte le altre questioni oggetto di ulteriori chiarimenti e di dissenso politico : scuola, Concordato, la rappresentanza del PCI al MEC, la giunta di Firenze. Nonostante l’accordo raggiunto, il giorno successivo , si manifestano nuove tensioni in merito alle vicende della giunta di Firenze e alla scelta dei ministri. Il PSDI chiede ministeri importanti ( Industria e Commercio estero) e i centristi della DC avanzano la richiesta di assegnare un ministero a Mario Scelba. Il 3 marzo è rimosso l’ostacolo Firenze : Lelio Lagorio (PSI) , eletto sindaco di Firenze con i voti del PSI e del PCI, si dimette per favorire una soluzione di centro sinistra nel capoluogo toscano. Mentre la questione dell’incarico a Scelba, fortemente osteggiata dal PSI, sarà superata dalla sua rinuncia, compensata dalla nomina a presidente del Consiglio nazionale della DC. Il 4 marzo , dopo quasi due mesi , è raggiunto l’accordo sul «piccolo rimpasto». Il 5 marzo Amintore Fanfani è nominato ministro degli Esteri in sostituzione di Saragat eletto presidente della Repubblica e il socialdemocratico Edgardo Lami Starnuti assume la guida del ministero del Commercio con l’estero al posto di Giuseppe Medici ( DC).
«La Stampa», 2 marzo 1965 [p.1] Le Direzioni dei quattro partiti hanno concordato “ Subito rimpasto e misure economiche per il resto si discuterà in seguito”. Il resto comprende: il problema della scuola, alcune questioni riguardanti il Concordato, l’eventuale rappresentanza dei deputati comunisti all’Assemblea del MEC, la giunta di Firenze. Tutti i responsabili del centro-sinistra sono stati d’accordo nel rinviare le controversie politiche, considerando che è urgentissimo rimediare alla crisi produttiva e alla disoccupazione. Oggi Moro sceglierà i nuovi ministri: quasi certamente Fanfani, Bosco e il socialdemocratico Lami Starnuti; Editoriale, Vittorio Gorresio, Settimana decisiva; Fausto De Luca, I punti dell’intesa
«La Stampa», 3 marzo 1965 [p.1] Titolo: Atmosfera di tensione, dopo l’accordo di lunedì. Il rimpasto del governo ritarda per nuovi contrasti fra i partiti. Il primo punto di forte contrasto: le difficili e confuse trattative per la giunta di Firenze. Il secondo riguarda la scelta dei futuri ministri. I socialdemocratici reclamano dicasteri importanti ( Industria e Commercio estero). I centristi della DC chiedono che iniseme a Fanfani anche Scelba, abbia un incarico. Moro continua i suoi intensi colloqui. “L’Osservatore Romano” pubblica un articolo molto severo sulla situazione politica italiana ; Editoriale, Vittorio Gorresio, Un altro rinvio; Fausto De Luca, Le lunghe discussioni di ieri; r.s., Il commento dell’ “Osservatore Romano”. “L’ora è molto grave c’è troppa confusione”. Un richiamo ai dirigenti DC ed a La Pira; g.c., Il sindaco socialista di Firenze conferma che non si dimetterà. Il PSI cittadino auspica una giunta senza preclusioni ai comunisti. La DC locale rifiuta di partecipare ad un incontro con socialisti e socialdemocratici. Stasera si riunisce il Consiglio comunale
«La Stampa», 4 marzo 1965 [p.1] Titolo: Imminente convocazione del Consiglio dei ministri. Oggi rimpasto del governo se non sorgono altri dissensi. Superate le difficoltà per la giunta di Firenze: il sindaco socialista sostenuto dal PCI si è dimesso per favorire una soluzione di centro-sinistra. Sforzo di tutti i partiti per non drammatizzare la severa nota dell’ “Osservatore Romano”. Rimane un ostacolo: la richiesta dei centristi DC per un ministero a Scelba; Editoriale, Vittorio Gorresio, Verso la conclusione; Fausto De Luca, Le ultime trattative. I socialdemocratici hanno ufficialmente designato Lami Starnuti a entrare nel governo, dove già hanno incarichi Tremelloni e Preti; Sergio Devecchi, Le dimissioni del sindaco socialista in una tempestosa seduta a Firenze. L’avv. Lagorio, che era stato eletto dal PSI e dal PCI, annuncia il suo ritiro per poter formare il centro.sinistra e rinvia la riunione a lunedì. Scoppiano tumulti, il comunista sen, Fabiani si ferisce a una mano, La Pira cerca di pacificare gli animi. Oggi ricominciano i difficili negoziati
«La Stampa», 5 marzo 1965 [p.1] Titolo: Il piccolo rimpasto è cosa fatta. Oggi entrano nel governo Fanfani e Lami Starnuti. Il leader democristiano andrà agli Esteri, il socialdemocratico ad un dicastero da precisare. Non si sa ancora quale ministro si dimetterà. Ieri, durante una breve riunione del governo, tutti i componenti hanno posto a disposizione di Moro i loro incarichi. La decisione del rimpasto è stat presa dopo la rinuncia degli scelbiani e un lungo colloquio tra Fanfani e Saragat; Editoriale, Vittorio Gorresio, S’è discusso due mesi; f.d.l. (Fausto De Luca), Ieri ultima serie di colloqui e trattative. Le notizie ufficiali solo stamane: Moro porterà le nomine al Quirinale e poi le comunicherà alle Camere. Lunedì i decreti legge sulle misure economiche
«La Stampa», 6 marzo 1965 [p.1] Titolo: Martedì il governo si presenterà alle Camere. Rimpasto fatto: Lami Starnuti e Fanfani hanno giurato come ministri al Quirinale. Ieri ultime fatiche di Moro. Va con Rumor a casa di Fanfani e gli offre il ministero degli Esteri. L’interpellato accetta e con un comunicato precisa che : “aderendo anche ad autorevoli consigli, metterà la sua esperienza personale al servizio dell’Italia in questo momento particolarmente difficile”. Il sen. Lami Starnuti (PSDI) al ministero dell’Industria in sostituzione del sen. Medici che s’è dimesso. Forse soltanto lunedì sera i decreti legge sulla congiuntura; Editoriale, Vittorio Gorresio, Speriamo sia rapida la nuova fase di lavoro; Fausto De Luca, Come si è giunti all’accordo; Il testo dell’intesa fra i quattro partiti
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9 marzo
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La Camera approva in via definitiva la conversione in legge del decreto legge relativo all’ «Istituzione di un fondo speciale per il finanziamento delle medie e piccole industrie manifatturiere» già approvato dal Senato il 25 febbraio ( l. 11 marzo 1965, n. 163).
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9-12 marzo |
Camera : discussione sulle comunicazioni del governo sulla modifica della compagine governativa e sulla mozione di sfiducia presentata dal PCI. La mozione, primo firmatario Luigi Longo, è respinta con 329 voti contro, 222 a favore. Al Senato la discussione si svolge il 16 marzo e si conclude con un voto di fiducia : 154 a favore, 104 contrari.
Seduta n. 279 - 9 marzo Comunicazioni del Governo e mozione di sfiducia : Luzzatto , Moro, presidente del Consiglio dei ministri , Almirante , Covelli , Bignardi , Ingrao , Dell'Andro , Tanassi , Di Primio , La Malfa , Longo Seduta n.280 - 10 marzo Discussione : La Malfa , Gullo , Bozzi , Luzzatto Seduta antimeridiana n.281- 11marzo Discussione : Romualdi , Badini Confalonieri, Franchi , Moro, presidente del Consiglio dei ministri Seduta pomeridiana n. 282 - 11 marzo Discussione : Mauro Ferri , Achille Lauro , Bertinelli , Malagodi, Zaccagnini Seduta n. 283 -12 marzo Replica e dichiarzioni di voto : Moro, presidente del Consiglio dei ministri , Ingrao , La Malfa , Mitterdorfer , Pacciardi, Covelli , Basso , Zanibelli , Michelini , Malagodi , Orlandi , De Martino , Votazione per appello nominale sulla mozione di sfiducia Longo
«l’Unità», 10 marzo 1965 [p.1-p.10-p.12] p.1-p.10 - Longo illustra alla Camera la mozione di sfiducia del PCI. II terzo governo Moro nascecontro i bisogni del Paese. Impossibili sbocchi più avanzati dall'interno del centro sinistra . II problema della nuova maggioranza e dei rapporti tra comunisti e cattolici. Cresce la protestaoperaia e la tensione popolare per la gravità della situazione economica. L'aggressione USA al Vietnam sottolinea la necessità di una nuova politico estera italiana ; p.1-p.12- Non prima di venerdì la conclusione. Difficoltà per il piano anti congiuntura
«l’Unità», 11 marzo 1965 [p.1-p.14] Prosegue alia Camera il dibattito sulla sfiducia . Gullo denuncia l’impotenza del centro sinistra. La Malfa ripropone la “tregua sindacale” già respinta dai sindacati, intervento di Luzzatto del PSIUP
«l’Unità», 12 marzo 1965 [p.1-p.12] p.1-Editoriale , Mario Alicata , Una situazione strabiliante ; p.1-p.12- A conclusione del dibattito sulla mozione di sfiducia del PCI. Oggi alla Camera si vota sul governo. Palesi contraddizioni del governo emergono dagli interventi di Ferri ( PSI ) e Zaccagnini ( DC). II capogruppo DC ammonisce i socialisti a non chiedere altre “chiarificazioni”
«l’Unità», 14 marzo 1965 [p.1-p.14] Dopo una replica di Moro umiliante per il PSI e sorda alle esigenze reali poste dal PCI. Una maggioranza incerta e divisa vota la fiducia . Sei ore di dibattito. Implicita polemica fra DC e socialisti sul “ Vicario”. Imbarazzo di De Martino. Vigoroso discorso di Basso ; La replica di Moro.Scarse indicazioni sui provvedimentianticongiunturali. “Massima comprensione” per le rappresaglie USA nel Vietnam del Nord. Strenua difesa del Concordato ; Ferma replica di Ingrao al presidente del Consiglio. Il PCI indica una chiara lineadi opposizione. Ci batteremo per scelte precise e costruttive di politica economica, per difendere il salario e I'occupazione operaia dall'attacco dei monopoli, e in primo luogo per la giusta causa. L'involuzione del Partito socialista e il dialogo nostro con i cattolici
«La Stampa», 10 marzo 1965 [ p.1] Vittorio Gorresio , L’urgente difesa dell’occupazione operaia. Le difficoltà che ritardano i provvedimenti economici. Si vuole dare immediato avvio all’edilizia pubblica e popolare , affidando l’iniziativa ai provvedimenti regionali. Ma questi mancano di tecnici qualificati e possono eseguire soltanto progetti già approvati dallo Stato. Tali progetti oggi sono pochissimi. Dichiarazioni di Colombo sul complesso delle imminenti misure ; f. d.l. ( Fausto De Luca ), Il dibattito sul rimpasto del governo aperto alla Camera con aspre polemiche. Definitiva approvazione del fondo a favore delle medie e piccole imprese.
«La Stampa», 11 marzo 1965 [ p.1] Mario Fazio , Se ne discute da cinque anni. Luci ed ombre della legge urbanistica ; La disoccupazione : tema del dibattito alla Camera. La Malfa esorta i sindacati a moderare le richieste salariali. Consiglia a non incoraggiare un troppo rapido rinnovamento tecnologico delle industrie che porterebbe a nuovi licenziamenti
«La Stampa», 12 marzo 1965 [ p.1] Fausto De Luca , Otto vivaci discorsi di “leaders” della maggioranza e dell’opposizione. Chiuso il dibattito sulla fiducia. Stamane la replica dell’on. Moro. Malagodi critica la soluzione della “crisi di governo” e le preannunciate misure economiche , sottolinea i contrasti nel centro-sinistra e rinnova l’appello ai quattro partiti per una politica più realistica. Il socialista Ferri favorevole alla revisione di alcune norme del Concordato. Il DC Zaccagnini riconosce “l’impegno d’intelligenza” del ministro Gui per risolvere i problemi della scuola che ancora dividono i democristiani dagli alleati laici, un ringraziamento a Moro per la sua paziente e tenace opera
«La Stampa», 13 marzo 1965 [ p.1] Fausto De Luca , Per appello nominale : 329 a favore , 222 contrari. La Camera vota la fiducia al governo. Stamane le attese misure economiche. Ampio discorso di Moro prima delle votazioni. Egli annuncia le linee del provvedimento che oggi sarà approvato dal Consiglio dei ministri : immediato avvio dell’edilizia pubblica e popolare , sgravi fiscali per l’edilizia privata e gli alloggi invenduti , agevolazioni per l’esportazione, l’agricoltura e le industrie che producono macchinari, fiscalizzazione degli oneri sociali , sarà deciso anche l’aumento delle pensioni. Respinta la proposta di rivedere le norme del Concordato col Vaticano ; Il Consiglio dei ministri convocato alle 10 di oggi
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10 marzo |
Il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat , al suo primo viaggio dopo la sua elezione , visita il complesso petrolchimico di Gela in Sicilia. La nuova industria dà lavoro occupa 2700 operai . Auspica per il Sud efficaci interventi e un rapido progresso.
«l’Unità», 11 marzo 1965 [p.2] Sarno Tognotti , È il più grande complesso petrolchimico d'Europa. Inaugurato da Saragat lo stabilimento di Gela. L'ENI ha investito 140 miliardi .Presto la lavorazione del greggio salirà a 4 milioni di tonnellate annue. II discorso del Presidente della Repubblica . Scoperta una lapide in memoria di Enrico Mattei
«La Stampa», 11 marzo 1965 [ p.1] Lamberto Furno , Primo viaggio del capo dello Stato dopo la sua elezione. Il presidente Saragat inaugura a Gela il grande stabilimento petrolchimico. Accolto con festose manifestazioni d’affetto dalla popolazione e dai lavoratori, il presidente della Repubblica sottolinea il valore dell’iniziativa dell’ANIC : la nuova industria dà lavoro a 2700 operai e rompe la tradizione secolare di inerte povertà della zona
«La Stampa», 12 marzo 1965 [ p.1] Editoriale, Alberto Ronchey , L’avvenire della Sicilia. Un inquieto interrogativo
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13 marzo |
A Milano si svolge la marcia della pace contro l’intervento USA nel Vietnam
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15 marzo
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La Commissione della Comunità economica europea propone l’istituzione di un bilancio comunitario finanziato con le entrate dirette della Comunità. Si oppone la Francia che per alcuni mesi diserta le riunioni degli organi comunitari. La crisi sarà definita la «crisi della sedia vuota»
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19 marzo
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PSIUP Il gruppo parlamentare avanza la proposta di revisione del Concordato.
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25 – 29 marzo
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PRI A Roma si svolge il XXIX congresso. Ugo La Malfa sostiene la necessità di una rigorosa politica dei redditi. L’11 aprile La Malfa è eletto segretario.
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26 marzo |
Senato : Il ministro degli Esteri, Amintore Fanfani, risponde alle interrogazioni presentate dai vari gruppi parlamentari sulla situazione nel Vietnam
IV Legislatura Senato della Repubblica
Seduta n. 270 -26 marzo 1966 Interrogazioni : Battino, Vittorelli , D'Andrea, Fanfani, ministro degli Affari Esteri , Monni Tomassini, Valenzi
IV Legislatura Camera dei deputati Seduta n. 288 -26 marzo 1965 Interrogazioni : Lupis , sottosegretario per gli Affari Esteri , Pajetta, De Martino, Luzzatto, Bertinelli , Di Primio , Piccoli , Cottone
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26 marzo |
Manifestazione a Roma contro la guerra nel Vietnam |
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27 marzo
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Il presidente della Repubblica concede la grazia al comandante partigiano Francesco Moranino condannato all’ergastolo per «delitti» commessi nella fase finale della Resistenza. La grazia è concessa ad altri ex partigiani e ad alcuni esponenti della Repubblica sociale italiana.
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28 marzo |
Manifestazione a Roma contro la guerra nel Vietnam - Ingrao |
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29 marzo |
CGIL – Novella TV |
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31 marzo 3 aprile |
Nelle Università si svolgono quattro giornate di scioperi contro il «Piano Gui », il progetto di riforma universitaria predisposto dal ministro della Pubblica istruzione Luigi Gui ( DC) . Negli stessi giorni sono occupate varie Facoltà a Firenze, Pisa, Cagliari,Palermo . A Torino, su richiesta del rettore, la polizia caccia gli universitari che avevano occupato le facoltà umanistiche.
« La Nuova Generazione» inserto de «l’Unità», 27 marzo 1965 [p.2] Riprende la lotta nelle Università. Da mercoledì 31 marzo riprenderà in tutto il paese l’agitazione degli studenti universitari contro il piano Gui, la politica dei rinvii e per una democratica riforma della scuola. L’agitazione proseguirà sino a sabato 3 aprile. Sulla ripresa della lotta e sulle prospettive che l’azione del movimento studentesco apre pubblichiamo una dichiarazione di Roberto Spano, vice presidente nazionale dell'UNURI (Unione nazionale universitaria rappresentativa italiana) e presidente nazionale dell'UGI (Unione goliardica italiana ) ; g. p. , Oltre 7 milioni gli studenti
«l’Unità», 28 marzo 1965 [p.2] Confermato lo sciopero. Lettera al governo del Comitato interuniversitario . Gli atenei fermi dal 31 marzo al 3 aprile
«l’Unità», 29 marzo 1965 [p.2-roma ] d. n. , Per l’ORUR. Università : Elezioni da stamane. Le liste in lizza. Le indicazioni del programma dei Goliardi Autonomi
«l’Unità», 30 marzo 1965 [p.3] Per quattro giorni. Da domani ferme tutte le Università. L'agitazione e stata proclamata dalle Associazioni degli studenti, degli assistenti e degli incaricali . Una nota dell' UNAU e la risposta di Gui al Comitato interuniversitario
«l’Unità», 31 marzo 1965 [pp.1-2-p.3] p.1-p.12- Fino a sabato 3 aprile. Da in scioperotutte le Università. Le associazioni degli studenti (UNURI ) , degli assistenti (UNAU) e dei professori incaricati (ANPUI) replicano alla lettera di Gui e riconfermano le loro proposte per la riforma democratica dell'istruzione superiore . A Firenze e Cagliari gli studenti hanno occupato le facoltà di Lettere e Magistero ; p.2- m. gh.( Massimo Ghiara ) , In discussione il piano Gui . Rinviata a oggi la riunione a 4 sulla scuola. Preoccupato articolo del vice segretario del PSI
«l’Unità», 1 aprile 1965 [pp.1-2-p.5] p.1-Editoriale, Rossana Rossanda , Chiarezza sulla scuola ; p.2- m.gh. ( Massimo Ghiara), Presentata ieri alla Camera. Mozione del PCI sullariforma della scuola. E' il Parlamento che deve decidere. Primo sterile incontro tra ministri e “esperti” a Palazzo Chigi ; p.5- Pieno successo della prima giornata di lotta. Tutte le Università in sciopero. Occupate varie Facoltà a Firenze , Pisa, Cagliari, Palermo. A Torino, su richiesta del rettore, la polizia caccia gli universitari che avevano occupato le facoltà umanistiche. Appello dell'UNURI ai lavoratori, alle organizzazioni sindacali e al mondo della scuola . La lotta continua fino a sabato
«l’Unità», 2 aprile 1965 [p.6] Perchè è esplosa l’Università ; Per la riforma democratica dell’Istruzione superiore. Compatto lo sciopero negli Atenei. Domani a Roma la grande manifestazione nazionale promossa dagli studenti, dagli assistenti e dagli incaricati
«La Nuova Generazione» inserto de «l’Unità», 3 aprile 1965 [p.1] p.g. Si estende con successo la lotta nelle Università. Uno dei punti più alti di tensione nel paese Chiarezza negli obiettivi da perseguire - La preparazione dellosciopero a Napoli . Autonomia e democrazia contro il potere di pochi . Le prospettive che apre la nuova lotta ; r.t. , Una battaglia di fondo ; f. g. , Al Convegno di Roma sulle scuole professionali. Creare un movimento unitario di massa
«l’Unità», 4 aprile 1965 [p.1-p.16] Concluse a Roma con una forte manifestazione unitaria le quattro giornate di sciopero nelle Università . A migliaia in corteo contro il “piano Gui “. Delegazioni al ministero della PI per la riforma democratica dell'istruzione superiore e della scuola . Assemblea nazionale degli studenti e degli incaricati. Numerose adesioni di professori di ruolo
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31 marzo 5 aprile |
CGIL VI Congresso, Bologna
Nel Congresso una forte polemica fra la componente comunista e quella comunista. Agostino Novella, che sarà confermato segretario, nella relazione critica il piano governativo di programmazione economica e la politica del centro-sinistra. Dal Congresso il rilancio di una politica a favore della direzione pubblica dell’economia, della lotta alla disoccupazione , per la crescita salariale. Un’azione sindacale da svilupparsi nei luoghi di lavoro e nel paese con un’iniziativa articolata e momenti di lotta «generalizzata” sui grandi problemi nazionali. Fernando Santi, per ragioni di salute, annuncia di lasciare il sindacato. Dei 91 seggi al Consiglio generale, 48 vanno ai comunisti, 15 ai socialproletari, 24 ai socialisti e 4 alle minoranze ( che rifiutano di parteciparvi) . Insieme a Novella , segretario generale , sono nominati segretari : Luciano Lama e Rinaldo Scheda del PCI, Vittorio Foa del PSIUP, Giovanni Mosca e Fernando Montagnani del PSI.
«Rassegna sindacale», n.34, 24 settembre 1981 [pp.50-52] Alessandro Piccioni, I Congressi della CGIL. Bologna 1965: a confronto con la programmazione
«Rassegna sindacale», n.35, 1 ottobre 1981 [pp.56-59] Alessandro Piccioni. I Congressi della CGIL. Bologna 1965: contro la reazione padronale
«Rassegna sindacale», n.53, 7 febbraio I965 [pp.13-15 ] Tribuna precongressuale : La linea dei mezzadri. Documento della Federmezzadri nazionale ; Argomenti –Scala mobile pericolo pubblico n. 1 ; Pio Galli, FIOM: strutture contrattuali e organizzative ; Giuseppe Musolino, INCA, più poteri più iniziativa.
«Rassegna sindacale», n.54, 17 febbraio I965[pp.11-15 ] Tribuna precongressuale: Rilancio dell'azione del Sindacato nel Mezzogiorno ( lettera della Segreteria della CGIL alle organizzazioni meridionali) ; Bruno Sacerdoti, II Congresso della SS A alla Beretta ; Marco Vais, Sul rapporto tra Sindacato e società ; Argomenti: Agnelli spregiudicatone ; Giuseppe Gramegna, Una verifica delle Conferenze di Napoli e di Bari
«Rassegna sindacale», n.55, 27 febbraio I965 [pp.8-13 ] Tribuna precongressuale : Bruno Roscani [ corrispondenza] , Assemblee e congressi di fabbrica. SIAC – Italsider. Condizione operaia, produttività ed efficienza nella siderurgia di Stato . Novella interviene nel dibattito degli operai a Sampierdarena ; Leopoldo Meneghelli [corrispondenza] , Assemblee e congressi di fabbrica. Discutiamo alla "Galileo” . II rapporto fra rivendicazioni aziendali e linea generale del sindacato di classe ; Carlo Longhini [Sezione Sindacale della Pirelli-Bicocca – Milano ] , Braccio di ferro Sindacati-Confindustria ; La Camera del Lavoro di Siena propone: Nel Piano per l'agricoltura: il Comprensorio ; Argomenti: quiz sull'obsolescenza personale dei padroni ; Antonio Costa [Segretario responsabile del Sindacato provinciale alimentaristi di Milano] , Tempi lunghi e tempi brevi della contrattazione ; Antonietta Picciotti [Segretaria della Commissione interna alla MISTRAL di Latina ] , Cosi abbiamocercato il Sindacato ; Adria Meloni e Rosa Mengoni [ Commissione interna del Poligrafico dello Stato – Roma] , Discriminazioni intollerabili
«Rassegna sindacale», n.56, 7 marzo I965[pp.7-18 ] Tribuna precongressuale : Sandro Stimilo [ Vice Segretario della CGIL] , Matura una Ricomposizione organizzativa ; Antonio Molinari [Segretario nazionale della Federazione dell'abbigliamento (FILA)], Le nostre dirigenti ; Lionello Bignami [segretario nazionale della Federbraccianti] , Andria: II Congressodella più grandelega bracciantile ; Pio Galli e Eugenio Guidi [ Segretario nazionale della FIOM -Ufficio sindacale della CGIL] , Italsider – Bagnoli riprende il movimento ; Franco Mauri [ Ufficio organizzazione della FIOM nazionale] , Dalmine condizione operaia e politica di settore ; Ercole Manera [Segretario nazionale della Federazione minatori (FILIE)] , Cottimi e struttura nuova del salario ; Domenico Banchieri [ Segretario nazionale della FILCAMS ] , La politica internazionale FILCAMS ; Carlo Muratori [ Direttore dell’ INCA provinciale di Ferrara] , INCA: superflui i comitati provinciali ? ; Doro Francisconi [Segretario della Federmezzadri nazionale] , I Congressi delle leghe mezzadrili ; Marco Ottone [ Ufficio organizzazione della Camera del Lavoro di Milano],II nuovo metodo adottato a Milano ; JUAN Manuel Garcia [corrispondenza] , Studenti e operai contro il regime franchista. Ci ha scritto un lavoratore spagnolo
«Rassegna sindacale», n.57, 17 marzo I965 [pp.7-14 ] Tribuna precongressuale : Bruno Roscani [ corrispondenza] , A Piombino il Congresso costitutivo del Sindacato siderurgici – FIOM. Gli operaidell' acciaio ; Leopoldo Meneghelli [corrispondenza], Al Congresso della Camera Confederale di Bari (12-14 marzo 1965). Lotte di massa articolate contro gli agrari ; Antonio Bloise [Segretario nazionale della Federbraccianti] , Dare uno sboccoalla crisi della colonía ; Gian Pietro Grecchi [corrispondenza] , Impegnativo dibattito su Sindacato e programmazione. Modena: 37interventi al Congresso ; Mario Caccia e Sergio Giulianati [ Segretari nazionali della FIOT ] ,Una Federazione nuovaunitaria e articolata ; Sergio Marturano [Direttore generale dell’INCA nazionale], INCA e politicaprevidenzialedel Sindacato ; Aldo Capitoni [ Segretario nazionale del Sindacato commercio (SILC) ] , II riassetto in corsonella grandedistribuzione ; Discussa la funzione dell'industria statale al "Pignone” ; Paolo Franco [Ufficio sindacale della FIOM] , ZOPPAS e SAVA: diversità a confronto
«Rassegna sindacale», n.58, 27 marzo I965[pp.1-22 ] Editoriale, Rinaldo Scheda, Così arriviamo al VI Congresso ; Tribuna precongressuale: Antonio Tatò [corrispondenza], Il "test" della FIAT ; Alieto Cortesi [Segretario generale della Federazione lavoratori commercio (FILCAMS)] , II Piano non «vede»la riformademocratica del terziario ; Gianni Bazzan [corrispondenza ] , Al settimo Congresso della Camera del Lavoro Milano: rifiutata L’alternativa salari – occupazione ; Gian Pietro Grecchi [ corrispondenza] , Animata e unitaria discussione al Congresso camerale. Bologna dice No alle tesi di La Malfa ; Leopoldo Meneghelli [corrispondenza] , Firenze: le forme di lotta per più potere contrattuale ; Antonio Bloise [Segretario nazionale della Federbraccianti ] , Dare uno sbocco alla crisi della colonía ; Isabella Milanese e Antonio Molinari [Segretari della Federazione Lavoratori dell’Abbigliamento] , Costruire una «linea» sindacale che dia sbocco unitario alla nuova articolazione settoriale ; Virgilio Sebastiani [Segretario nazionale della Federazione Minatori (FILIE)], Da dove cominciare per una struttura nuova del salario ; Athos Vecchiatini, Il documento integrativo della Camera del Lavoro di Ferrara: Come rovesciarela lineadello “sviluppo»monopolistico”; Danilo Soffientini [corrispondenza] I problemi della condizione operaia nell’azienda affrontati in relazione a una risposta della classe sul piano generale II Convegno delle S.S.A.degli stabilimenti OLIVETTI ; Luigi Nicosia [ Vice Segretario della CGIL] , II trinomio di Di Vittorio : autonomia democrazia unità sindacale ; Antonello Amori [ Vice direttore generale dell'INCA] , L'INCAcome deve essere ; Giovan Battista Chiesa [Segretario nazionale sindacato dipendenti INAM ], L'autonomia delle “correnti sindacali”; Domenica Zamboni, [ Lega braccianti di Mezzano (Ravenna)] , Giova solo agli agrari l'espulsione delle donne dal lavoro
«Rassegna sindacale», n.60-61 , 1° maggio I965[pp.13-15 ] Fotocronaca del Congresso
«l’Unità», 31 marzo 1965 [p.1] Stamane a Bologna con la relazione di Novella. Si apre il Congresso della CGIL. Presenti 1500 delegati e 30 delegazioni straniere
«l’Unità», 1aprile 1965 [p.1-p.13] p.1-p.13- Adriano Aldomoreschi, Il rapporto di Novella al VI Congresso della a Bologna. Dall’’ alternativaal rilancio monopolistico operaio. Il ricatto salari-occupazione formulato dalla Confindustria è contro gli interessi dell'intero Paese. Salari, organici, qualifiche e orario i punti principali della lotta rivendicativa. Il Piano di governo deve essere modificato. La CGIL e lo Statuto dei lavoratori .L'azione per le pensioni. La lotta a livello internazionale e l’affiliazione alla FSM; p.13- a.ac. ( Aris Accornero), CGIL e Confidustria. Due linee alternative ; Il messaggio del PCI al Congresso; La seduta inaugurale. Il salutodi Dozzaal Congresso. Affettuoso omaggio al compagno Santi. Piena solidarietà con il Vietnam ; Primi interventi
«l’Unità», 2 aprile 1965 [p.1-p.11] p.1- Bologna - Intenso dibattito al Congresso CGIL . Applauditi interventi dei delegatisovietico e cinese ; p.11- Adriano Guerra, Orazio Pizzigoni , La seconda giornata di lavoro al VI Congresso della CGIL . Dagli interventi il no al ricatto salari-occupazione. La condizione operaia: FIAT, Alfa Romeo, elettromeccanici. Le campagne: braccianti e mezzadri. L'unità e l'autonomia del sindacato si affermano nella lotta articolata e generale contro la riorganizzazione monopolistica ; a. ac. ( Aris Accornero), “Il momento della verità ; O.d.g. approvato all'unanimità .Il VI Congresso solidale con il popolo vietnamita. Telegramma di protesta contro la faziosità del Telegiornale
«l’Unità», 3 aprile 1965 [p.1-p.12] p.1- a.al ( Adriano Aldomoreschi) , Un'altra vivace giornata di discussione . Approfondita la linea unitaria della CGIL .Gli operai della SIRMA FIAT alla tribuna del Congresso. Il sottosegretario ai Trasporti on. Lucchi sottolinea la funzione sociale delle lotte del lavoro ; p.12- Adriano Guerra, Orazio Pizzigoni, La terza giornata di lavori al VI Congresso della CGIL. Il dibattito riafferma la piena autonomia del sindacato nella lotta per i salari l'occupazione e le riforme . Non esiste contraddizione fra azione articolata e lotta generale. La programmazione èda sempre per la CGIL un positivo terreno di battaglia. Il saluto dei delegati stranieri
«l’Unità», 4 aprile 1965 [p.1-p.14] p.1- a.al ( Adriano Aldomoreschi) , In un grande discorso al Congresso di Bologna - Santi esalta l'unità e l'autonomia della CGIL. L'attacco padronale e la politica dei redditi, garantita da Colombo alla Confindustria, trovano schierati e uniti nella lotta tutti i lavoratori. Il rapporto tra lotte rivendicative e programmazione. Gli interventi di Lama e Pieraccini - Domani le conclusioni di Novella ; p.14- Orazio Pizzigoni, Sirio Sebastianelli, La quarta giornata di lavoro al VI Congresso della CGIL. Dalla fabbrica la lotta decisivaper battere la politica dei redditi. Programmazione, pensioni, Statuto dei diritti negli interventi dei delegati. Al centro dell'azione della CGIL sono gli obbiettivi sociali della Costituzione repubblicana ; o.p. ( Orazio Pizzigoni), Il discorso di Santi.Il ruolo del sindacato per rinnovare l'Italia.Commosso saluto di Novella e di tutto il congresso ; a.ac. ( Aris Accornero) , Verso l’approdo
«l’Unità», 5 aprile 1965 [p.5] Adriano Guerra, Sirio Sebastianelli, Unità autonomia e impegno di lotta hanno caratterizzato il dibattito. Oggi l'on. Novella conclude il VI Congresso della CGIL. Gli ultimi interventi della mattinata di ieri . Stamane l'approvazione dei documenti conclusivi dei nuovi organi dirigenti . Nel pomeriggio grande manifestazione in piazza Maggiore, presenti i delegati stranieri ; a.ac. ( Aris Accornero) , Gli scissionisti delusi
«l’Unità», 6 aprile 1965 [p.1-p.10-p.12] p.1-p.12 - Editoriale Adriano Aldomoreschi , Primo Bilancio ; p.1- Dopo sei giorni di appassionato dibattito a Bologna. CGIL : con decisioni unitarie concluso il Congresso .Il compagno Agostino Novella rieletto segretario generale. Nella segreteria Foa, Lama, Montagnani, Mosca e Scheda. Il discorso conclusivo e i saluti. Una forte manifestazione popolare a conclusione dei lavori ; p.10- Una grande manifestazione conclude il VI Congresso della CGIL ; a. al ( Adriano Aldomoreschi) , Le conclusioni di Novella. I lavoratori si batterannoper modificare il “Piano “. La posizione della CGIL sulla programmazione. Le questioni della politica della FSM ; Adriano Guerra, La cronaca dell'ultima giornata .Vivacedibattito col ministro Preti. Le votazioni sui documenti finali e sui lavori delle Commissioni Approvate le modifiche allo Statuto ; o.p ( Orazio Pizzigoni), Presenti 25 delegazioni straniere. Solidarietà internazionale al Congresso della CGIL; I nuovi organi dirigenti della CGIL. Novella rieletto segretario generale
«l’Unità», 7 aprile 1965[p.10] Dopo le conclusioni del VI Congresso nazionale. Delusa la stampa padronale perl'unità e la linea della CGIL. Le solite accuse di sovversivismo e di atteggiamento antiprogrammatorio
Settimanale del PSIUP «Mondo Nuovo» n.1, 3 gennaio 1965[p.2] Luigi Nicosia vicesegretario della CGIL , Verso il VI Congresso della CGIL . Unità e autonomia
«Mondo Nuovo», n.13, 28 marzo 1965 [pp.1-2-pp.4-6] pp.1-2- Lucio Libertini, La CGIL verso il Congresso ; p.4- Il Congresso della CGIL in cifre ; pp. 5-6- I lavoratori vogliono la lotta ; p.5- Elio Giovannini, Una politica di movimento
«Mondo Nuovo», n.15, 11 aprile 1965[pp.1-5] p.1- Il VI Congresso della CGIL. Ha vinto la classe operaia p.3- [ Segreteria e Consiglio generale nazionale] ; Mario Giovana, Bologna : ha vinto l’unità ; p.4-5- Il Congresso della CGIL. L’intervento di Vittorio Foa
«Stampa sera», 30-31 marzo 1965[p.15] Mario Pinzauti , Domani cominciano i lavori a Bologna. Le rivendicazioni dei socialisti al Congresso nazionale della CGIL. Il quotidiano del PSI accentua la polemica per affermare la necessità d’una maggiore autonomia in seno al sindacato dominato dai comunisti. Chiesto il distacco dalla Federazione mondiale, d’intonazione troppo politica e decisamente affiancata al blocco sovietico
«La Stampa », 31 marzo 1965[p.5] Vittorio Gorresio, A Bologna l’assemblea che si annuncia molto vivace. Oggi si apre il Congresso della CGIL Forti contrasti tra socialisti e comunisti. I delegati del PCI dispongono di una larga maggioranza. Attraverso l’on. Novella hanno già annunciato il netto rifiuto del piano quinquennale e di ogni politica salariale commisurata alla produttività : ossia si oppongono alle più importanti iniziative prese dal governo per un equilibrato sviluppo della società italiana. Il PSI, che dispone del 26,8% dei voti, dovrà accettare ?
«La Stampa», 1 aprile1965[p.5] Mario Fazio , Alla presenza di 1580 delegati di tutta Italia. Un polemico discorso del segretario Novella ha aperto il Congresso della CGIL a Bologna. Il dirigente comunista della Confederazione ha criticato il piano quinquennale del socialista Pieraccini : “ Siamo d’accordo sui fini, ma non ne accettiamo gli sviluppi e gli strumenti”. Egli respinge la parte assegnata ai sindacati dal programma. Oggi parleranno i rappresentanti del PSI
«La Stampa», 2 aprile1965[p.1] Mario Fazio, Estremismo di tipo cinese al congresso di Bologna. Violento ed astratto discorso di Foa che esorta la CGIL all’intransigenza. Il teorico del PSIUP, che è uno dei segretari della Confederazione, si mantiene sui vecchi schemi di lotta contro tutto e tutti : respinge il piano quinquennale, le misure economiche, il MEC. Il socialista Piga critica il sindacato per la sua ostentata assenza da importanti decisioni nazionali. Il sovietico Griscin porta il saluto dell’URSS ; tutti applaudono meno i delegati di Pechino ; Oggi l’on. Pieraccini parteciperà al Congresso
«Stampa sera», 1-2 aprile 1965[p.13] g. r. , Fuori tema la seduta di stamane. Il Congresso della CGIL si è occupato del Vietnam. Dopo un discorso del presidente dei sindacati sovietici Victor Griscin , che ha promesso l’aiuto ai “ patrioti vietnamiti” , l’assemblea ha votato un ordine del giorno al governo italiano affinchè condanni l’intervento americano. Proteste per la “ faziosità” della televisione nei telegiornali. Il socialista on. Brodolini commenta sfavorevolmente la relazione di Novella
«La Stampa», 3 aprile1965[p.7] Mario Fazio, Al Congresso della CGIL a Bologna. Il segretario socialista della FIOM critica le posizioni dei comunisti . Basta, ha detto, con la lotta ad oltranza e perenne. I lavoratori non devono essere strumento di eversione né di conservazione. È necessario che il sindacato coordini le rivendicazioni salariali con le scelte di politica economica e le riforme di struttura. Il “piano quinquennale” non va sterilmente combattuto, anzi occorre partecipare alla sua realizzazione. Oggi parla Pieraccini
«Stampa sera», 3- 4 aprile 1965 [p.15] g.r . , La parola alla corrente socialista. Santi e Pieraccini al congresso della CGIL . “ Non ho nessun testamento politico e sindacale da affidarvi “ ( ha detto l’ex segretario della Confederazione nel confermare l’irrevocabilità delle sue dimissioni ). Una grande ovazione dell’assemblea lo ha salutato. L’intervento del ministro del Bilancio
«La Stampa», 4 aprile1965[p.1] Mario Fazio , Intervento socialista al Congresso di Bologna. Pieraccini richiama la CGIL al senso di responsabilità. Il ministro dichiara che dal piano quinquennale dipende l’avvenire della nazione; ma la riuscita è legata all’impegno del governo, degli imprenditori e in particolare dei sindacati. Silenzio dei comunisti, che subito dopo applaudono con ostentato entusiasmo lo stupito rappresentante del Ghana. Commosso commiato del dimissionario Santi, che riafferma fiducia nell’Europa unita
«Stampa sera», 5-6 aprile 1965[p.5] Mario Fazio , Si conclude il Congresso di Bologna. Due linee nella CGIL ma nessuna frattura. Confermata la grande divisione tra comunisti e social proletari da un lato ed i discordi socialisti dall’altro . Il momento economico è stato poco propizio ad un’iniziativa di rinnovamento
«La Stampa», 6 aprile1965[p.1] Titolo : Il Congresso della CGIL conferma la vecchia politica di opposizione. Nel discorso conclusivo, il comunista Novella ripete che il “ piano quinquennale” è inaccettabile , respinge qualsiasi limitazione alle richieste salariali, annuncia agitazioni. Inutilmente i socialisti avevano insistito per un’azione sindacale più aderente alla realtà. Alla fine anche i delegati del PSI hanno votato con la maggioranza ottenendo un unico risultato : il linguaggio dei documenti è un po’ meno aspro ; Vittorio Gorresio, Le difficoltà dei socialisti ; m. f. ( Mario Fazio), La conclusione dei lavori all’Assemblea di Bologna. Dei 91 seggi al Consiglio generale, 48 ai comunisti, 15 ai socialproletari, 24 ai socialisti e 4 alle minoranze ( che hanno rifiutato) . Nominati segretari ; Novella ( segretario generale ) Lama e Scheda del PCI, Foa del PSIUP, Mosca e Montagnani del PSI
«La Stampa», 8 aprile1965 [p.1] Francesco Rosso , Intervista con il vice-segretario che ha lasciato la CGIL. L’on. Santi spera in un sindacato unico libero dai partiti per tutti i lavoratori . Non appare né deluso, né malato ; vuol continuare, fuori della carica che lo legava, una lotta di quasi mezzo secolo. E’ stato sempre un democratico e un “moderato” , battendosi in altri tempi contro il massimalismo di Nenni ; ma non è un socialista accomodante. “ Bisogna fare un sindacato nuovo, indipendente dai padroni e dal governo come dai partiti , anche dal PSI”. Vuole il superamento, non la frattura della CGIL, pur combattendo l’influenza comunista. Ammette che il suo programma richiede un totale rinnovamento della sinistra italiana , nel quale ha fede : “Non sono un intellettuale, non ho mai letto Marx, sono socialista perché voglio le cose giuste”
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2 aprile |
Camera Si discute la mozione presentata dal PCI che chiede di sospendere il provvedimento prefettizio che ha vietato a Roma la rappresentazione teatrale de «Il Vicario». La mozione è respinta , con votazione per alzata di mano, con il voto dei partiti di maggioranza e delle destre. Un gruppo di deputati socialisti fra cui Anderlini, Codignola , Giolitti e Lombardi e Pertini , come annunciato in una dichiarazione, non partecipano al voto non condividendo la posizione della maggioranza.
IV Legislatura Camera dei deputati Seduta n. 294 – 2 aprile 1965 Mozione (Discussione), Interpellanze e Interrogazioni (Svolgimento) : Alicata, Quintieri , Gagliardi, Ceravolo , Pellicani Cantalupo , Tripodi , Paolicchi, Greggi , Taviani, Ministro Dell'interno, Jacometti, Gullo , Scalfaro , Covelli , Mauro Ferri , Bozzi , Zaccagnini. Votazione
«l’Unità», 3 aprile 1965 [p.1-p.14] Appassionato dibattito alla Camera sulla mozione comunista. Il PSI si divide sul “Vicario”. Lombardi, Pertini e altri dieci deputati si dissociano dal voto della maggioranza - Anche sei senatori socialisti esprimono solidarietà con questo atteggiamento Evidente imbarazzo nella risposta di Taviani e dei DC Gagliardi e Zaccagnini . Gli interventi di Gallo e di Ceravolo deI PSIUP
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5 aprile |
Il segretario generale della NATO, Manlio Brosio, in visita ufficiale a Roma è ricevuto dal presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, e dal presidente del Consiglio, Aldo Moro che riafferma la fedeltà dell’Italia all’Alleanza atlantica.
«La Stampa», 6 aprile 1965 [ p.7] v. s. ( Vittorio Statera), Brosio un visita ufficiale a Roma è stato ricevuto da Saragat e Moro. Il segretario generale della NATO proveniva da Cernobbio , dov’era intervenuto alla Conferenza “ Bilderberg ”. Il presidente del Consiglio riafferma la fedeltà dell’Italia all’Alleanza atlantica. Negli incontri si sarebbe discusso della collaborazione economica dei Paesi occidentali
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6-14 aprile |
Camera : Conversione in legge del decreto-legge 15 marzo 1965, n . 124, recante interventi per la ripresa dell'economia nazionale. Il provvedimento , dopo una dura opposizione delle sinistre , è approvato con 295 voti a favore , DC- PSI –PSDI -PRI , e 186 contrari ( PCI - PSIUP e destre ) . Il PLI si astiene. Il testo emendato passa all’esame del Senato che lo approva nelle sedute del
Conversione in legge del decreto-legge 15 marzo 1965, n . 124, recante interventi per la ripresa dell'economia nazionale presentato il 15 marzo 1965 [ testo del disegno di legge]
Seduta antimeridiana n. 295 – 6 aprile Discussione : Ripamonti , Guarra , Trombetta Seduta pomeridiana n. 296 -6 aprile Discussione : Giancarlo Ferri , Goehring , Cruciani , Minasi Mancini, Ministro Dei Lavori Pubblici , Palleschi , Bozzi Galli, relatore per la maggioranza , Sabatini Seduta pomeridiana n. 298 -7 aprile Silvestri , Ivano Curti , Gioliitti , La Malfa, presidente della Commissione speciale , Barca , Galdo , Colombo, ministro del Tesoro, Urso, De Pasquale, Mancini, ministro dei Lavori Pubblici, De Pascalis , Di Nardo, Caradonna Seduta antimeridiana n. 299 -8 aprile Discussione : Vizzini, Colombo, ministro del Tesoro, Alpino , Dosi , Bignardi Seduta pomeridiana n. 300 – 8 aprile Discussione : Togni , Raffaelli, relatore di minoranza, Bonea, Achille Lauro, Luzzatto, Colombo, ministro del Tesoro, De Pascalis, Santagati , Cuttitta Seduta antimeridiana n. 301- 9 aprile Discussione : Crocco, Sullo, La Malfa, presidente della Commissione, Colombo, ministro del Tesoro, Pella , Borra Seduta pomeridiana n. 302 - 9 aprile Discussione : Franzo, Roberti, Gessi, Nives, Angelino, Mancini, ministro dei Lavori Pubblici, Ivano Curti, Guido Basile, Busetto, relatore di minoranza , Zincone, relatore di minoranza, GALLI, relatore per la maggioranza, Colombo, ministro del Tesoro, La Malfa, presidente della Commissione, Zanibelli Seduta n. 303 -10 aprile Discussione : Cianca , Ivano Curti, Abelli , Borsari, Santagati, Guido Basile, Leopardi Dittaiuti , Caradonna, Minio Seduta n. 304 -12 aprile Discussione : Santagati, Taverna, Bo, Magno, Lusoli, Miceli, Franzo, Villani, Origlia, Demarchi, Mazzoni, Pagliarani, Giomo, Gelmini, Giuseppe Basile, Abelli, Angelino, Cariota Ferrara, Guarra, Sacchi, Luigi Di Mauro, Rossinovich, Virgilio Ferrari, Guido Basile Seduta antimeridiana n. 305- 13 aprile Discussione : Biaggi Francantonio, Galli, Relatore Per La Maggioranza , Colombo, Ministro Del Tesoro , Virgilio Ferrari, Minasi, De Pasquale, Leonardi, Guarra, Longoni, Angelino, Borsari, Raffaelli, Lenti, Manco, Marzotto, Nicosia. Votazioni Segrete Seduta pomeridiana n. 306 -13 aprile Discussione : Galli, relatore per la maggioranza, Colombo, ministro del Tesoro, Santagati, Mancini, ministro dei Lavori Pubblici, Todros, Sullo, Gombi, Camangi, sottosegretario di Stato per l'Agricoltura e le foreste, Ognibene, Marras, Lusoli, Capua, Villani, Venturoli, Borsari, Spallone, Alpino, relatore di minoranza, Sulotto, Abelli, Cariota Ferrara , Tognoni Seduta n. 307 – 14 aprile Discussione e approvazione : Magno, Todros, Biaggi Francantonio, Trombetta, Borra, De Ponti, Galli, relatore per la maggioranza, Belotti, sottosegretario di Stato per il Tesoro, Mazzoni , Longoni, Santagati, Colombo, ministro del Tesoro, Gelmini, Guido Basile, Valsecchi, sottosegretario di Stato per le Finanze, Giuseppe Basile, Cuttitta, Guarra, Cianca, Minasi, Alesi, Roberti, Abelli, Spallone, Luigi Di Mauro, Maschiella, Raucci, Passoni, Nicosia, Zucalli, Malagodi, Mariani, Covelli, Giorgio Amendola, Aurelio Curti, Pacciardi
«l’Unità», 7 aprile 1965 [p.1-p.10-p.12] p.1-Editoriale , Eugenio Peggio , Il dialogo dei comunisti ; p.1-p.12- Alla Camera la politica aniticongiunturale del governo. Sul superdecreto aperta la battaglia. il compagno Ferri espone le critiche e le proposte del PCI. Benevolo atteggiamento dei liberali ; p.10-La relazione di minoranza dei compagni Busetto e Raffaeli. Al “superdecreto” il PCI contrapponeun'organicalinea economica.Punti essenziali: avvio del controllo degli investimenti, qualificazione della spesa pubblica; azione delle imprese statali , ampliare l'intervento e i poteri degli Enti locali , controllo dei prezzi
«l’Unità», 8 aprile 1965 [p.1-p.14] Illustrando alla Camera la posizione del PCI . Barca: due linee a confronto nel dibattito sul superdecreto. Le scelte di qualità proposte dal PCI dimostrano la maturità della classe operaia . Le gravi responsabilità della classe dirigente nella pesantezza della situazione economica rilevate anche da Giolitti
«l’Unità», 9 aprile 1965 [p.2] Prosegue alla Camera il dibattito sul “superdecreto “. Il governo non chiarisce come spenderà i 200 miliardi per le opere pubbliche. I compagni Raffaelli e De Pasquale chiedono il finanziamento delle iniziative degli Enti locali e dell'edilizia pubblica. Benevolo anche il monarchico Lauro. L’intervento di Luzzatto
«l’Unità», 10 aprile 1965 [p.2] Colombo alla Camera spiega il “ superdecreto anticongiunturale”. 140 miliardi per le autostradesolo 60 per scuole e ospedali. Conclusa la discussione generale. Busetto motiva l'opposizione del PCI al provvedimento governativo e illustra gli emendamenti che saranno presentati nella seduta odierna. Il discorso del ministro Mancini
«l’Unità», 11 aprile 1965 [p.2] Camera: Il dibattito sul “ superdecreto “. Tre emendamenti del PCI in difesa degli enti locali. Le proposte del PCI tendono a impedire un ulteriore aggravamento della crisi della finanza locale
«l’Unità», 14 aprile 1965 [p.1-p.12] Votazioni a sorpresa alla Camera. Super decreto : imposti alcuni emendamenti. Le cooperative potranno ottenere mutui per l'edilizia popolare . Il governo era contrario alle proposte PCI-PSIUP, ma mancavano numerosi deputati della maggioranza . Altri emendamenti migliorativi sono invece stati respinti
«l’Unità», 15 aprile 1965 [p.1-p.14] La maggioranza approva i provvedimenti economici a favore del rilancio monopolistico. Votato il superdecreto. Benevola astensione del PLI.
«La Stampa», 6 aprile 1965 [ p.7] ar. ba. ( Arturo Barone ) , Il decreto per il rilancio dell’economia. Oggi alla Camera la “ superlegge”. Forse il voto prima di Pasqua. Il dibattito si prevede molto aspro , ma occorre far presto perché il provvedimento ( modificato dalla Commissione dei 45) dovrà passare al Senato entro il 14 maggio : altrimenti perderebbe la sua efficacia. La discussione a Montecitorio si articola su tre mozioni presentate da democristiani ( per la maggioranza) comunisti e liberali
«Stampa Sera», 6-7 aprile 1965 [p.1] Mario Pinzauti , I problemi dell’economia predominano nell’attività politica. La Camera inizia l’esame del decreto anticongiunturale. Forse domani al Consiglio dei ministri il parere del CNEL sulla programmazione. Echi del Congresso della CGIL concluso ieri : la posizione del PSI nella direzione del sindacato appare indebolita. L’organo socialista anticipa oggi i temi delle future polemiche , che potrebbero portare alla rottura con il PCI nella Confederazione. Possibile conciliazione fra PSI e DC sulla questione dei finanziamenti alle scuole private
«La Stampa», 7 aprile 1965 [ p.1] ar. ba. ( Arturo Barone ) , Vivaci discorsi alla Camera sulla “superlegge” economica. Due interventi a favore del decreto ( il DC Ripamonti e il socialista Pieraccini ). I liberali Trombetta, Goehring e Bozzi giudicano il provvedimento “non sufficiente” alla ripresa della produzione : il PLI si asterrà dal voto. Aspre critiche del PCI e dell’estrema destra. Oggi saranno presentati e discussi emendamenti ai singoli articoli
«La Stampa», 8 aprile 1965 [ p.9] ar. ba. ( Arturo Barone ) , L’ex ministro socialista parla alla Camera. Giolitti difende la “ superlegge” ma con qualche critica al governo. Ritiene che si cerchi di “ minimizzare2 il pericolo della disoccupazione. Il socialdemocratico Silvestri afferma : “ Il provvedimento avrà successo se applicato con la necessaria chiarezza ed autorità politica. Polemica del socialista De Pascalis contro i comunisti
«La Stampa», 9 aprile 1965 [ p.7] f. d.l. (Fausto De Luca), Oggi parlano i ministri Colombo e Mancini. Continua la vivace polemica sul superdecreto alla Camera. Il liberale Alpino afferma : “Siamo ancora in bilico tra inflazione e recessione , occorre un periodo di austerità salariale”. Pieno consenso al provvedimento del socialdemocratico Vizzini, dei democristiani Togni e Dosi. L’esame della legge si concluderà nella prossima settimana
«La Stampa», 10 aprile 1965 [ p.1] Fausto De Luca , L’esame del, “superdecreto” alla Camera. Colombo dichiara che i prezzi tendono a rimanere stabili. In gennaio e febbraio i prezzi all’ingrosso sono scesi , in marzo immutati, al minuto sono saliti dello 0,5% in gennaio , dello 0,2 in febbraio e 0,3 in marzo. Il ministro afferma che non ci sarà inflazione se si adotta una equilibrata politica dei redditi. Pella rileva che la crisi ha origini anche psicologiche , che l’operatore e il risparmiatore hanno più che mai bisogno di sicurezza , invita a cessare le polemiche tra passato e presente , a superare gli interessi di partito
«Stampa Sera», 13-14 aprile 1965 [p.15] Mario Pinzauti , L’esame degli emendamenti alla legge. Voto a sorpresa sul “ superdecreto” economico. Due modifiche proposte dal PCI e dal PSIUP sono state accolte , sebbene il governo avesse chiesto che fossero respinte. Molti deputati della maggioranza erano assenti. Subito dopo si sono avuti scontri polemici provocati dalle sinistre. I commenti all’incontro di Nenni con Paolo VI
«La Stampa», 14 aprile 1965 [ p.7] Fausto De Luca , Oggi si conclude la discussione sui singoli articoli. Approvati 36 dei 51 articoli del “ superdecreto” alla Camera. Uno di questi articoli è stato mutato in base ad emendamenti presentati dal PCI e dal PSIUP : i deputati della maggioranza erano in gran parte assenti. Le modifiche , che non cambiano la sostanza della legge, riguardano i fondi del Consorzio credito opere pubbliche , che possono essere concessi anche alle cooperative edili. Chiarimenti del ministro Colombo
«La Stampa», 15 aprile 1965 [ p.1] Fausto De Luca , La “ superlegge” approvata con 295 voti contro 186. Ieri alla Camera. Ostili l’estrema sinistra e destra , astenuti i liberali. Numerosi gli emendamenti al decreto , ma convalidati tutti gli atti compiuti dalla sua entrata in vigore. Tra poco discussione al Senato
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7-9 aprile |
PSI – Comitato centrale: Nella relazione il segretario , Francesco De Martino, non nasconde i contrasti interni alla coalizione di centro-sinistra, si sofferma sull’avvio del dibattito congressuale e sulla prospettiva dell’unificazione PSI-PSDI che tende a dilazionare nel tempo, avviando prima una fase di consultazione fra i due partiti e la presentazione di liste comuni alle elezioni politiche del 1968. Una prudenza non condivisa da parte della corrente autonomista che fa capo a Pietro Nenni. Della necessità di accelerare i tempi si fa interprete Mauro Ferri, presidente del gruppo parlamentare alla Camera, che ritiene che già prima del Congresso, previsto per l’autunno - occorra discuterne con gli iscritti e promuovere iniziative sull’«unità socialista». La corrente lombardiana si pronuncia contro la proposta di De Martino di un Congressi a tesi, e insieme alla sinistra denunciano la contraddizione fra il giudizio sullo stato del centro-sinistra e la permanenza dei socialisti nel governo.
«l’Unità», 8 aprile 1965 [p.1-p.14 ] p.1-p.14- m. gh. ( Massimo Ghiara ) , Significativa ammissione di De Martino al CC del PSI. “ Il centro - sinistra èal limite di rottura”. Il PSI non potrebbe accettare altri compromessi. Esclusa una ripresa unitaria con il PCI e dichiarata inattuale l'unificazione con il PSDI ; p.14- Un articolo di Lombardi
«l’Unità», 9 aprile 1965 [p.1-p.14 ] p.2- m. gh. ( Massimo Ghiara ) , Iniziato il dibattito al CC. Polemiche nel PSIsulle proposte di De Martino. I nenniani: nel governo a ogni costo. Lombardiani e sinistre denuncianola contraddizione fra giudizio sul centro-sinistra e permanenzaai governo. Riserve sul congresso per tesi
«l’Unità», 10 aprile 1965 [p.1-p.14] m. gh. ( Massimo Ghiara ) , Concluso il CC del PSI. Lombardi : “ Il centrosinistra è esaurito “. Interventi critici anche di Santi, Giolitti e Balzamo. Fissato al 27-31 ottobre il Congresso Una commissione studierà la possibilità delle “ tesi “proposte da De Martino
«La Stampa», 8 aprile 1965 [ p.1] Michele Tito, I dissensi nel centro sinistra esposti dal segretario del PSI. De Martino ha parlato al Comitato centrale. I punti del contrasto sono: scuola, Giunte difficili, Parlamento europeo (eventuale ammissione dei comunisti), revisione del Concordato. Ha aggiunto: “Il PSI non può superare certi limiti”. La riunificazione socialista ritenuta possibile a condizione che oltre il PSDI partecipi anche il PSIUP
«Stampa Sera», 8-9 aprile 1965 [p.15] Mario Pinzauti , In corso il dibattito al Comitato centrale socialista. Tutti scontenti nel PSI e fuori per la relazione di De Martino. All’attacco dei lombardiani e della sinistra fanno eco le critiche da parte democristiana. “ Il Popolo” lamenta che il discorso fomenti riserve sul centro-sinistra
«Stampa Sera», 9-10 aprile 1965 [p.15] Mario Pinzauti , Conclusi i lavori del Comitato centrale. Il Congresso del PSI fissato per il 27 ottobre. Sinistra e lombardiani contrari ad un Congresso a tesi , come aveva proposto il segretario De Martino. Lombardi e Santi hanno attaccato la politica del partito per la collaborazione di centro-sinistra. Tolloy e Ferri favorevoli all’apertura di trattative con il PSDI per la riunificazione socialista
«La Stampa», 10 aprile 1965 [ p.9] Michele Tito, Finiti i lavori del Comitato centrale. Il PSI rinvia ogni decisione. Terrà il Congresso il 27 ottobre. L’Assemblea dei dirigenti si è conclusa senza dare un giudizio sulla relazione del segretario De Martino, che ha provocato malumori tra i partiti del centro-sinistra. Nenni non ha preso la parola. Santi ha esortato il partito ad un “ severo esame di coscienza”
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8 aprile |
A Bruxelles è firmato il «trattato di fusione degli esecutivi» delle tre comunità europee ( la Comunità europea del carbone e dell’acciaio ( CECA) , la Comunità economica europea ( CEE) e l’EURATOM). Il trattato, che entrerà in vigore il 1° luglio 1967 , istituisce un unico Consiglio e un’unica Commissione
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8 aprile |
PSIUP – Consiglio Nazionale |
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10 aprile
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Il presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, visita lo stabilimento Italsider di Taranto, inaugurato nel 1961, su un’estensione di 6 milioni di metri quadrati, nel 1965 dà lavoro a 4500 operai.
«La Stampa»,11 aprile 1965 [ p.5] g.fr., La città ha accolto con schietto entusiamo il capo dello Stato. Saragat in visita ufficiale a Taranto inaugura il centro siderurgico Italsider. I sindaci della provincia, i vescovi, i rappresentanti sindacli si sono recati in prefettura a salutare il presidente della Repubblica. Saragat ha detto: “Voglio assicurare gli italiani del Mezzogiorno che lo Stato ha preso seriamente coscienza della realtà meridionale e si adopera per mutarla: non siamo più nella fase delle promesse, ma nel ciclo delle esecuzioni”. Lo stabilimento sorge su un’area di 6 milioni di metri quadrati, superiori a quella di Taranto. La sua costruzione è cominciata nel 1960, il primo reparto è entrato in funzione nel ’61. Ora dà lavoro a 4500 operai
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19-24 aprile
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Il presidente del Consiglio, Aldo Moro, e il ministro degli Esteri sono in visita ufficiale negli USA. Nei colloqui con il presidente americano, Lyndon B. Johnson, sono discussi i problemi dell’unificazione europea, i rapporti Europa -Stati Uniti, la NATO e la situazione nel Vietnam. I due leader italiani confermano l’amicizia italo-americana e il valore dell’Alleanza Atlantica. Generica posizione sul Vietnam: il comunicato conclusivo auspica «una soluzione stabile e pacifica nel rispetto della libertà e della giustizia». Prima del ritorno a Roma, Moro e Fanfani visitano l’ONU e hanno un lungo colloquio con il presidente U Thant.
«La Stampa», 18 aprile 1965 [ p.1] Michele Tito, Domani Moro e Fanfani in visita a Washington. I colloqui politici dureranno tre giorni. Johnson vuole conoscere personalmente i rappresentanti del governo italiano, anche perché negli Stati Uniti si notano alcune affinità fra il centro-sinistra e la politica americana che tende a larghi consensi sociali
«La Stampa», 20 aprile 1965 [ p.1] Nicola Caracciolo, Accolti dal segretario di Stato Rusk. Moro e Fanfani a Washington. Oggi il primo colloquio con Johnson. Le conversazioni alla Casa Bianca avverranno senza un ordine del giorno prestabilito. Saranno discussi i problemi dell’unificazione europea, i rapporti Europa -Stati Uniti, la NATO e la situazione nel Vietnam. La visita si concluderà venerdì; f.d.l. (Fausto De Luca), La partenza da Roma. Moro ha dichiarato: “Consideriamo della massima importanza questo viaggio anche per i vincoli di amicizia con la nazione americana”
«La Stampa», 21 aprile 1965 [ p.1] Nicola Caracciolo, Diciannove colpi di cannone in onore degli ospiti. Primo colloquio Johnson-Moro. Caldo saluto alla Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti dichiara: ” La vostra visita rallegra il cuore di tutti noi. I nostri Paesi non sono mai stati così vicini come oggi”. Moro risponde: “ La politica italiana è una politica di amicizia verso la vostra grande Nazione e di leale adesione all’Alleanza Atlantica. Questa alleanza ci ha fatto sentire sicuri in un’ora difficile”. I due statisti discutono a quattr’occhi per venti minuti, poi alle conversazioni si uniscono il ministro Fanfani e il segretario di Stato Rusk. Nel pomeriggio il presidente del Consiglio assiste ad una seduta del governo americano
«La Stampa», 22 aprile 1965 [ p.1] Nicola Caracciolo, Conclusi i colloqui Johnson-Moro a Washington. L’America e L’Italia auspicano l’Europa unita nella Comunità atlantica. Il comunicato ufficiale dichiara che “L’Europa unita è un elemento vitale nell’ambito della civiltà cui i nostri Paesi appartengono”. Riaffermata la validità dell’ Alleanza Atlantica come strumento di pace”. Per il Vietnam i due statisti “sperano in una soluzione stabile e pacifica nel rispetto della libertà e della giustizia”. Oggi Moro e Fanfani sono a New York, sabato la partenza per Roma; n.c. (Nicola Caracciolo), L’omaggio alla tomba di Kennedy nel cimitero degli eroi ad Arlington; Antomio Barolini, I commenti dei giornali americani. Tutti i quotidiani sottolineano il calore delle accoglienze riservate da Johnson a Moro e Fanfani: la cordialità non ha rispettato nessun limite protocollare. Per la prima volta dei governanti stranieri hanno potuto assistere a una riunione del governo degli SU
«La Stampa», 23 aprile 1965 [ p.1] Editoriale, Ferdinando Vegas, L’amicizia italo-americana. Un punto fermo; Nicola Caracciolo, Moro congedandosi da Johnson ha invitato il presidente a Roma. Il capo della Casa Binaca dichiara che “ farà il possibile” per venire: “ Non c’è capitale che vedrei più volentieri”. Il vice-presidente Humphrey saluta negli ospiti italiani “gli iniziatori di una formula politica che persegue finalità di progresso sociale ed è fedele alle alleanze”. Moro e Fanfani ricevono a Filadelfia le chiavi della città. Il viaggio a New York
«La Stampa», 24 aprile 1965 [ p.1] Nicola Caracciolo, Riconfermata la salda amicizia con gli Stati Uniti. Moro con la visita all’ONU ha concluso il viaggio in America. Il segretario Thant, in un lungo colloquio, espone al presidente del Consiglio un piano per risolvere la crisi delle Nazioni Unite. Discussa la situazione nel Vietnam. Moro e Fanfani rinviano di 24 ore il ritorno a Roma: oggi sono a Boston ospiti del governatore italo-americano del Massachusetts
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22-25 april |
CISL - V Congresso, Roma:
«l’Unità», 23 aprile 1965 [p.2] Aris Accornero , Gravi pretese di esclusivismo sindacale . CISL : faziosa relazione di Storti al 5° congresso - Primo incidente: putiferio per un intervento critico sull'incompatibilità e sulla autonomia. Una concezione subalterna e americanista della “trinità del potere”. Rilanciato il “risparmio contrattuale”. Molti ministri presenti
«l’Unità», 24 aprile 1965 [p.15] Aris Accornero , Al 5° congresso nazionale . Un' opposizione operaia si delinea nella CISL. Forte carica antipadronale nei delegati dei metallurgici e del Nord. Accuse a Storti per i legami con la DC Pastore critica la proposta di “fabbricare deputati”. Il ministro del Lavoro “sceglie” la CISL: protesta dell'onorevole Santi
«l’Unità», 25 aprile 1965 [p.16] Aris Accornero , L'opposizione operaia continua la battaglia. Scontro fra due linee al congresso CISL - Autonomia, unità e democrazia sindacale bandiere della minoranza Polemici interventi del segretario dei metallurgici Macario e dei sottosegretario alle Partecipazioni statali Donat Cattin. Attaccato il mito dell'efficienza neocapitalistica presente nella relazione Storti e nella politica confederale ; Il commento della CGIL. Giudizionegativo
«l’Unità», 27 aprile 1965 [p.1- p.11 p.1-Editoriale , Aris Accornero, Il nuovo nella CISL; p.11- L’on. Storti rieletto segretario della CISL
«La Stampa», 22 aprile 1965 [ p.17] Giancarlo Fossi, Oggi si apre il Congresso a Roma. La CISL decide l’atteggiamento veros governo e programmazione. La Confederazione ha già dichiarato di respingere qualsiasi progetto di “tregua salariale”. Ma intende discutere un sistema di distribuzione del reddito che consenta un maggior equilibrio fra costi e ricavi. Sarà esaminato anche un documento sul risparmio contrattuale
«La Stampa», 23 aprile 1965 [ p.1] Arturo Barone, Discorso del segretario della Confederazione al Congresso. La CISL s’impegna a condurre una responsabile politica salariale. Le rivendicazioni terranno conto del rapporto fra costi e ricavi dei singoli settori industriali. “Ma, ha detto Storti, respingiamo la proposta di ancorare le retribuzioni alla produttività nazionale”. Gli obiettivi del sindacato: maggiori investimenti produttivi, stabilità dei prezzi, aumento dei salari reali, piena occupazione. Severe critiche alla CGIL
«La Stampa», 24 aprile 1965 [ p.1] Arturo Barone, Gli stipendi degli statali discussi al Congresso CISL. Il ministro Preti osserva che i pubblici dipendenti sono un sesto dei lavoratori italiani, ma assorbono un quarto del totale di tutte le retribuzioni. Discorsi di Pastore, Delle Fave, Brodolini e Tanassi
«La Stampa», 25 aprile 1965 [ p.9] Arturo Barone, Al Congresso della CISL. Pieraccini e Rumor esortano i sindacati a collaborare al piano. La programmazione hanno detto in sostanza, è strumento indispensabile per il rinnovamento della società, ma la sua riuscita dipende dall’equilibrato rapporto tra investimenti e consumi, fra profitti e salari, necessario il dialogo fra governo, imprenditori e lavoratori. Critiche di Donat Cattin alla CISL e alla politica economica del governo nel ’63 e ’64. Il rappresentante dei metalmeccanici chiede che i dirigenti sindacali non abbiano cariche nei partiti
«Stampa Sera», 26-27 aprile 1965 [p.7] l.g., Concluso il Congresso della Confederazione libera. La CISL rivendica l’autonomia sindacale. Il segretario on. Storti afferma: “Al senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali deve essere lasciato il controllo economico del mercato del lavoro”. Votate anche alcune modifiche allo statuto
«La Stampa», 27 aprile 1965 [ p.10] g.f. (Giancarlo Fossi), Ieri si è riunito il Consiglio generale. Le decisioni della CISL. La Confederazione si impegna a condurre trattative sindacali che tengano conto degli incrementi della produttività. Chiede la ripresa degli investimenti, l’espansione della domanda interna e delle esportazioni per assicurare il lavoro a tutti. Si dice disposta a partecipare alla programmazione. Storti confermato segretario
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24 aprile 6 maggio |
Santo Domingo: rivoluzione costituzionalista, guerra civile e scontri tra le forze di Bosch e i militari. Il 28 aprile 40.000 marines americani sbarcano sull'isola
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27 aprile
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La Mondadori pubblica la nuova collana settimanale gli «Oscar Mondadori». Il primo volume è «Addio alle armi » di Ernest Hemingway.
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28-30 aprile
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DC- Consiglio nazionale
«La Stampa», 29 aprile 1965 [ p.9] Lamberto Furno, Il “parere politico” della Democrazia Cristiana. Rumor discute al Consiglio della DC i punti del “piano quinquennale”. In polemica con il CNEL afferma che la programmazione non deve tenere conto soltanto dell’efficienza produttiva, ma anche dell’assistenza sociale. Esclusa qualsiasi possibilità di nazionalizzazione della medicina. Nessun blocco dei salari, ma gli aumenti non dovranno superare l’incremento medio della produttività
«La Stampa», 1 maggio 1965 [ p.1] m.t. (Michele Tito), Il Consiglio DC approva unanime il governo per il piano quinquennale. L’on. Fanfani ha mosso vivaci critiche allo schema di programmazione sostenendo che è tecnicamente sbagliato, lo ha definito “Libro dei sogni”. I lavori sono stati chiusi con una ferma replica di Rumor
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29 aprile
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PCI –Il segretario Luigi Longo è intervistato a «Tribuna politica» da Jader Jacobelli e Ugo Zatterin. Netto il suo giudizio critico sul centro-sinistra. Se all’origine questa formula – afferma Longo – anche ai comunisti sembrava proporre qualcosa di positivo, ormai l’esperienza di governo ha dimostrato il suo fallimento ed occorre, quanto prima, dar vita ad una «nuova maggioranza» che dovrebbe comprendere il PCI e il PSIUP. Contesta l’idea che il PCi sia diviso al suo interno sia sulle questioni interne sia, ribadendo le posizioni del partito, nei confronti dei dissensi fra URSS e Cina.
«La Stampa», 30 aprile 1965 [ p.14] f.d.l. ( Fausto De Luca), Alla “Tribuna politica” della TV. Longo afferma che il PCI non è diviso tra URSS e Cina. Si è inoltre preoccupato di smentire che il PSIUPsia più a sinistra del partito comunista
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3-5 maggio |
Si svolge a Roma all’Hotel Parco dei Principi il convegno « La guerra rivoluzionaria ». Si tratta della prima iniziativa dell’Istituto intitolato a Alberto Pollio , studioso di storia militare, fondato da giornalisti neofascisti e vari ufficiali di stato maggiore. La presidenza del Convegno, considerato l’atto di nascita ideologico della « strategia della tensione”, è composta da Salvatore Alagna, consigliere della Corte d’appello di Milano, Alceste Nulli -Augusti, generale dei paracadutisti e da Adriano Magi Braschi, colonnello di artiglieria. Fra i relatori Eggardo Beltrametti , che curerà la pubblicazione degli atti ; Gianfranco Finaldi , Enrico De Boccard , Guido Giannettini , giornalista , legato agli ambienti dei Servizi segreti ; Pino Rauti, che fonderà il gruppo «Ordine Nuovo » ; Giorgio Pisanò , direttore del settimanale di destra « Candido» ; Giano Accame, collaboratore di Randolfo Pacciardi ; Pio Filippani Ronconi, traduttore dell’Ufficio cifra del ministero della Difesa. Al convegno partecipano fra gli altri esponenti del mondo imprenditoriale , fra cui la Ivan Matteo Lombardo , e «venti studenti universitari che l'istituto ha pregato - dopo una selezione di merito - di prendere parte ai lavori appunto come gruppo”. Tra questi figurano Stefano Delle Chiaie e Mario Merlino
«La guerra rivoluzionaria» Atti del Primo Convegno organizzato dall’Istituto Pollio [ fonte Associazione tra i familiari delle vittime alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980]
Giuseppe De Lutiis, Storia dei servizi segreti i Italia, Editori Riuniti, Roma, 1985,pp.76-78 Franco Ferraresi, «Minacce alla democrazia» , La destra radicale e la strategia della tensione in Italia nel dopoguerra , Feltrinelli, Milano, 1995, pp.140 -144
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4 maggio
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Alla Camera è annunciato il «disegno di legge per la riforma dell’università» presentato dal ministro della Pubblica istruzione, Luigi Gui ( DC). Si prevede la diversificazione del titolo di studio su tre livelli: diploma di laurea, laurea e dottorato di ricerca; l’abolizione della sessione di esami di febbraio ; la partecipazione ai Consigli di facoltà dei docenti non di ruolo e l’istituzione dei Dipartimenti.
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5 maggio
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PSI – Direzione: all’ordine del giorno la politica estera. Al termine della discussione è votato un documento in cui si esprime «riprovazione» per l’intervento americano a San Domingo e nel Vietnam e si ribadisce la posizione del partito «relativa al diritto di ogni popolo all’autodecisione». Il giorno dopo il segretario socialista, Francesco De Martino, consegna ufficialmente il documento al presidente del Consiglio. Aldo Moro esprime un giudizio molto severo sulla presa di posizione socialista. Una differenziane nella maggioranza di governo resa ancora più grave dall’imminenza del dibattito sulla politica estera previsto per il 14 maggio alla Camera dei deputati. Contro l’iniziativa del PSI una dura presa di posizione de «Il Popolo», mentre Oscar Luigi Scalfaro a nome dei centristi DC chiede al segretario, Mariano Rumor, di convocare una specifica Direzione sulla linea e sulla coesione della coalizione di governo in politica estera.
«La Stampa», 6 maggio 1965 [ p.16] m.t. (Michele Tito), I lavori della Direzione. Il PSI critica l’intervento degli Stati Uniti a S.Domingo
«La Stampa», 7 maggio 1965 [ p.1] Michele Tito, Moro deplora con severità i socialisti per la mozione contro gli Stati Uniti. Il documento gli è stato portato da De Martino. Anche “Il Popolo” critica il PSI per i suoi giudizi intempestivi e per lo scarso senso di responsabilità. Giovedì si riunirà il Consiglio dei ministri
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6 maggio
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L’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) con una votazione a maggioranza ( 14 Paesi su 20) approva la proposta USA di inviare una «forza internazionale» a San Domingo. Di fatto una legittimazione dell’intervento americano iniziato alla fine di aprile all’indomani dell’avvio della «rivolta costituzionalista» : oltre 40 mila marines presenti nell’isola. Votano contro Cile, Messico, Perù, Ecuador e Uruguay, astenuto il Venezuela. Contro la decisione degli Stati americani l’URSS protesta alle Nazioni Unite affermando che solo il Consiglio di sicurezza può decidere interventi in altri Stati. Contro si pronuncia anche la Francia.
«La Stampa», 7 maggio 1965 [ p.1] Titolo: Per riportare “pace e stabilità” nell’isola. Gli Stati americani decidono di inviare truppe a Santo Domingo. La proposta di Washington approvata da 14 Paesi su 20 dopo un’animata seduta notturna. Hanno votato contro Cile, Messico, Perù, Ecuador e Uruguay, il Venezuela si è astenuto. Insorti e governativi di Santo Domingo accetterebbero il corpo di spedizione: temono la guerra civile. Le forze internazionali resterebbero nell’isola fino alle elezioni politiche. L’URSS protesta alle Nazioni Unite: “ Solo il Consiglio di sicurezza può decidere interventi in altri Stati”; Nicola Caracciolo, Verso la soluzione? ; ( Associated Press), Rotta la tregua due “marines” uccisi”; l.m., De Gaulle condanna l’intervento degli SU. Parigi studia il riconoscimento del governo degli insorti; Discorso di Scelepin a Mosca. Nuovo monito russo agli SU per il Vietnam e San Domingo
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11-12 maggio
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Alleanza Atlantica – Si svolge a Londra la sessione ministeriale del Consiglio Atlantico, presenti i 15 ministri degli Esteri dei Paesi membri dell’Alleanza. Emergono i molti problemi irrisolti. Nella discussione, tensioni sull’intervento americano a Santo Domingo e nel Vietnam, condannato dalla Francia. Sulla questione un generico compromesso : l’auspicio a trovare soluzioni pacifiche. La Gran Bretagna critica il «nazionalismo» francese e annuncia la sua impossibilità a proseguire i suoi impegni militari nella Germania Ovest e si pronuncia contro una «forza multinazionale» europea. Nei colloqui sviluppati a latere dei lavori della Conferenza I governi di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti si impegnano a discutere con l’URSS l’unificazione tedesca.
«La Stampa»,11 maggio 1965 [ p.1] Mario Ciriello, Fanfani a Londra per la NATO. Ha già avuto un colloquio privato con il sottosegretario americano Ball: discussi alcuni dei problemi che saranno affrontati nelle sedute plenarie. Si teme un inasprimento dei contrasti fra Stati Uniti e Francia per la crisi del Vietnam e di Santo Domingo; s.v. (Sandro Viola), Pessimismo a Parigi sull’esito delle riunioni. L’on. Fanfani nella capitale francese il 3 e 4 giugno
«La Stampa»,12 maggio 1965 [ p.1] Titolo: I lavori del Consiglio Atlantico. Wilson critica alla NATO il nazionalismo di De Gaulle. Vigoroso discorso del primo ministro laburista: “La nostra alleanza è più necessaria che mai. Dobbiamo guardare oltre le frontiere nazionali”. Solo Russia e Stati Uniti possono permettersi forze nucleari indipendenti: “Le avventure nel campo del nazionalismo militare ci porterebbero alla catastrofe”. Wilson respinge anche la flotta multilaterale “svolta storica disastrosa”. Fanfani invita a soluzioni di pace nel Vietnam ed a Santo Domingo. L’intervento di Brosio; Mario Ciriello, Londra ridurrà le spese militari per le sue truppe in Germania. “Bisogna convincersi –ha detto Wilson- che non possiamo, e non intendiamo, sostenere oltre quest’onere”
«La Stampa»,13 maggio 1965 [ p.1] Mario Ciriello, Concluso a Londra il Consiglio Atlantico. La NATO dichiara che la pace è minacciata a S.Domingo e nel Vietnam. Il comunicato finale accenna anche alla immutata tensione in Europa per Berlino e la divisione della Germania. Contraddittorie critiche francesi alla politica degli Stati Uniti. I lavori dei 15 ministri sono terminati con un giorno di anticipo; m.c ( Mario Ciriello , Un impegno degli alleati per l’unità della Germania. Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia dichiarano che la soluzione del problema tedesco riguarda “tutti i popoli europei e gli altri paesi interessati”; l.m., De Gaulle condanna l’intervento americano. Il rappresentante francese a Santo Domingo a preso contatto con il capo dei ribelli
«La Stampa»,14 maggio 1965 [ p.1] Editoriale, Vittorio Gorresio, Bilancio della Conferenza di Londra. I problemi irrisolti dell’Alleanza Atlantica
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14 maggio
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La Cina popolare fa esplodere , nel deserto del Sinkiang, la sua seconda bomba atomica. Il primo esperimento è avvenuto nell’ottobre del 1964.
«La Stampa»,15 maggio 1965 [ p.1] (Associated Press), Alle 10 di ieri, nel deserto del Sinkiang. È esplosa in Cina la seconda bomba atomica. Pechino dichiara che l’esperimento è avvenuto “con successo” in una zona occidentale del paese, ma non fornisce particolari. La prima esplosione cinese è dell’ottobre 1964: l’ordigno scoppiò su un traliccio. “Nuova Cina” scrive: “Produciamo armi nucleari per difenderci dalle minacce americane”; Massimo Conti, Kossighin afferma che i cinesi non possono intimidire l’America. Il primo ministro sovietico ( parlando con giornalisti indiani) ridimensiona l’importanza dell’esperimento atomico di Pechino. La “Tass” dà la notizia in poche righe; Nicola Caracciolo, Pechino può premere solo sui Paesi asiatici. Ma per ora ( si dice a Washington) non è una potenza atomica. Uno scienziato ritiene che la bomba sia stata sganciata da un aereo; Didimo, Una minaccia ancora lontana all’ “equilibrio del terrore.
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14 maggio |
Camera : il presidente del Consiglio Aldo Moro, e il ministro per gli Affari Esteri , Amintore Fanfani, rispondono alle interpellanze e interrogazioni sulla situazione politica internazionale. La conferma dell’alleanza atlantica e la solidarietà espressa da Moro nei confronti dell’aggressione USA al Vietnam e a Santo Domingo è duramente contestata da PCI e dal PSIUP. Critiche a cui si associa un severo intervento del segretario del PSI
IV Legislatura Camera dei deputati
Seduta n. 318 - 14 maggio 1966 Interpellanze e interrogazioni sulla situazione politica internazionale (Svolgimento) : Vecchietti ,Natta, Fanfani, ministro degli Affari Esteri , De Marsanich, Edoardo Martino, De Martino, Cariglia, La Malfa, Moro, presidente del Consiglio dei ministri, Delfino, Cantalupo, Covelli , Pacciardi, Romualdi, Palazzolo
«l’Unità», 15 maggio 1965 [p.1-p.13] Drammatico dibattito alla Camera sugli interventi di guerra degli USA nel Vietnam e a S. Domingo. L'appoggio di Moro agli aggressori inasprisce i contrasti tra DC e PSI. Secca risposta di De Martino all'offensivo e inaccettabile discorso del presidente del Consiglio. I discorsi e le repliche di Natta e Vecchietti . Le sinistre chiedono che I' Italia condanni le azioni illegali degli imperialisti americani
«La Stampa»,15 maggio 1965 [ p.1] Titolo: Alla Camera in risposta a interrogazioni e interpellanze. Moro rileva l’impegno dell’Italia per la pace e la libertà nel mondo. Per il Vietnam “comprensione” verso gli Stati Uniti, critiche alla Cina, monito al PCI: “L’invio di volontari è vietato dal codice penale”. Esposte le ragioni dell’intervento americano a Santo Domingo e le istruzioni date da Fanfani ai nostri ambasciatori per favorire il ritorno alla normalità nell’isola. Solidarietà con Washington sull’Alleanza Atlantica e sui problemi europei contro le posizioni nazionaliste di De Gaulle; Editoriale, Michele Tito, La posizione dei socialisti; Fausto De Luca, I discorsi a Montecitorio. La replica di DE Martino a Moro: “Il PSI non ha nulla da aggiungere, si appella ai propri ideali”. I liberali sono favorevoli alla linea esposta del presidente del Consiglio, ma non credono nella sua attuazione per la presenza socialista nella maggioranza
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19-21 maggio |
PSI –Comitato centrale : Si discute del piano quinquennale. Difeso dal segretario Francesco De Martino, il pinao è duramente contestato da Riccardo Lombardi che , tenendo conto anche delle riserve manifestate da parte degli autonomisti, propone un duro ordine del giorno. Il documento conclusivo a sostegno del piano e della linea del governo , presentato dalla maggioranza, è approvato con 37 voti a favore e 27 contrari , lombardiani e sinistra.
«La Stampa», 20 maggio 1965 [ p.1] Michele Tito, Al Comitato centrale del PSI. De Martino esorta i lavoratori ad accettare il piano quinquennale. Il segretario socialista afferma che i sindacati devono partecipare alla programmazione. Egli attenua le riserve e le critiche formulate dal CNEL e da Fanfani. Stamane discorso di opposizione dell’on. Lombardi
«La Stampa», 21 maggio 1965 [ p.1] Michele Tito, Al Comitato centrale socialista. Insisdioso attacco di Lombardi agli autonomisti e al governo. Critica al “piano quinquennale” di Pieraccini e sostiene che occorrono prima le riforme, poi la programmazione. Facendo proprie le riserve di alcuni nenniani, ne trae le conseguenze di un aspro ordine del giorno. La maggioranza del PSI, imbarazzata, rinvia i lavori ad oggi
«La Stampa», 22 maggio 1965 [ p.13] Michele Tito, Caduta l’insidiosa manovra di Lombardi. Il piano quinquennale approvato dal PSI con 37 voti contro 27. Il ministro Pieraccini ha difeso con vigore il suo schema di programmazione. Il segretario De Martino sottolinea le contraddizioni dei lombardiani che oggi respingono quello che chiedevano ieri. L’ordine del giorno della maggioranza conferma la linea del governo
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19 maggio |
La Procura di Firenze denuncia i nove membri della segreteria del sindacato ferrovieri aderente alla CGIL per lo sciopero delle ferrovie del novembre 1964 L’accusa è di aver turbato la regolarità di un servizio pubblico. Con la stessa motivazione sono processati altri dirigenti del sindacato a Piombino e a Rimini. Luciano Lama, segretario confederale della CGIL, dichiara le denunce anticostituzionali, sulla stessa linea le proteste del PCI, del PSIUP e del PSI. La CGIL minaccia nuove agitazioni.
«La Stampa», 20 maggio 1965 [ p.18] g.f. ( Giancarlo Fossa), I sindacalisti ferrovieri della CGIL denunciati per lo sciopero di novembre. La Procura di Firenze li ha accusati d’aver turbato la “regolarità di un pubblico servizio”. Altri ferrovieri processati a Rimini e Piombino. La protesta del PSI. La CGIL minaccia altre agitazioni
«La Stampa», 21 maggio 1965 [ p.18] g.f. ( Giancarlo Fossa), Vivaci polemiche e proteste per i ferrovieri denunciati. Secondo la CGIL “i provvedimenti in corso sono anticostituzionali”. Anche l’ “Avanti!” afferma che “è stato leso il diritto di sciopero”. Il magistrato che conduce l’inchiesta chiarisce che gli accusati non sono stati rinviati a giudizio: è in corso l’istruttoria sommaria
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19-20 maggio |
PCI – Rientra a Roma da Hanoi la delegazione che ha visitato il Vietnam del Nord . Il 20 la conferenza stampa per illustrare le ragioni della lotta del popolo vietnamita e condannare l’intervento americano. Giancarlo Pajetta alla domanda dei giornalisti su un eventuale invio di volontari per il Vietnam risponde affermativamente e polemizza con le dichiarazioni di Aldo Moro nel dibattito alla Camera del 14 maggio, quando aveva criticato questa eventualità considerandola un fatto da codice penale. Invio comunque condizionato ad una precisa richiesta nord vietnamita e al momento di una aggressione americana per «via terrestre». Nei giorni successivi in varie città manifestazioni promosse dal PCI e dal PSIUP all’insegna dello slogan «Vietnam libero» . A Milano, il 22 maggio , la polizia carica i manifestanti che , dopo il comizio di Giancarlo Pajetta, cercano di raggiungere Piazza Duomo e la Galleria : due feriti e quindici fermati.
«Stampa Sera», 18-19 maggio 1965 [p.7] Mario Pinzauti, Domani si conosceranno i risultati del viaggio. Rientra a Roma la delegazione inviata dal PCI nel Nord Vietnam
«Stampa Sera», 19-20 maggio 1965 [p.17] Mario Pinzauti, In azione la propaganda comunista. Bellicosa (e ambigua) dichiarazione di Pajetta sui volontari nel Vietnam. Egli afferma che “se il governo nordista chiederà volontari, ci saranno senz’altro esponenti del PCI”. Quest’intervento però resta condizionato ad un’eventuale “aggressione americana” per via terrestre
«La Stampa», 23 maggio 1965 [ p.9] g.m., Disordini a Milano in un comizio sul Vietnam. Un migliao di persone che avevano ascoltato Pajetta, cercano di raggiungere Piazza del Duomo e la Galleria. La polizia si oppone. Due feriti e quindici fermati
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21 maggio |
Consiglio dei ministri - In conseguenza della sentenza della Corte Costituzionale del 9 aprile si decidono le modifiche alla legge urbanistica 167. L’indennizzo ai proprietari espropriati si baserà sulla vecchia «Legge per Napoli» del 1885 , circa il 50% del prezzo di mercato e un contributo per ogni anno che intercorre fra l’approvazione del piano edilizio e l’esproprio.
«La Stampa», 22 maggio 1965 [p.1] Titolo: Lunga riunione del Consiglio dei ministri. Il governo ha deciso le modifiche alla “167”. L’indennizzo ai proprietari espropriati si baserà sulla vecchi “Legge per Napoli” e sarà quindi di circa il 50% dei prezzi di mercato. A questa somma si aggiungerà una lieve differenza per ogni anno che passa tra la data di approvazione del piano urbanistico e l’espropriazione. Le proposte governative saranno discusse alle Camere; Editoriale, Arturo Barone, Per dare impulso all’edilizia popolare; Lamberto Furno, I disegni di legge approvati. Prorogati i contributi minismi che le aziende devono pagare per gli assegni familiari. Provvidenze ai disoccupati. Istituiti brevetti farmaceutici. Registratori nei tribunali
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21 maggio |
La Commissione inquirente, presieduta dall’on. Restivo (DC) , dopo 40 sedute, vota a maggioranza semplice di non concere l’autorizzazione procedere contro l’ex ministro Giuseppe Trabucchi (DC) accusato di peculato per lo scandalo per le concessioni per l’importazione di tabacco. Non essendo stato raggiunta la maggioranza dei tre quinti prevista, PCi e PSIUP raccoglieranno le firme dei deputati e senatori necessarie per sottoporre il giudizio al Parlamento. Discussione che avverrà dal 16 al 20 luglio a Camere riunite.
«La Stampa», 22 maggio 1965 [p.1] Guido Guidi, Il direttore dei Monopoli chiamato a rispondere di peculato e falso. Insieme con il dott.Cova si presenterà alla Procura di Roma anche il marchese Tebaldi di Tavasca, ispettore dell’ufficio esportazioni. Pare che siano ritenuti responsabili di atti illeciti con un profitto personale. In particolare il dott. Cova avrebbe concesso licenze di coltivare il tabacco in Italia a società svizzere ed americane in cui era interessato; f.d.l.( Fausto De Luca), La Commissione d’Inchiesta decide di non procedere contro Trabucchi. Ma la sentenza non si può ancora ritenere definitiva, perché non ha avuto i necessari tre quinti dei voti. Potrebbe essere rimessa in discussione, se lo richiederanno con documento scritto almeno 477 parlamentari
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21 maggio
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La Camera approva il disegno di legge che disciplina l’intervento straordinario nel Mezzogiorno e proroga la Cassa del Mezzogiorno fino al 31 dicembre 1980. Il Senato approva in via definitiva il 25 giugno (l. 26 giugno 1965, n. 717).
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23 maggio
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Elezioni amministrative in Valle d’Aosta. Si vota in 73 comuni. Ad Aosta con il sistema proporzionale, in tutti gli altri comuni con il maggioritario. Coinvolti circa 73mila elettori. Nel comune capoluogo la DC migliora in voti e percentuali, immutato il numero dei seggi : 16. Il PCi ( lista unica con il PSIUP) arretra a vantaggio del PSI e del PSDI e passa da 18 a 15 consiglieri. Stabile l’Union Valdôtaine : 3 seggi . Per la prima volta dopo vent’anni è possibile una giunta di centro-sinistra. Rispetto agli altri comuni la DC perde 10 comuni a vantaggio dell’ Union o delle sinistre, ne conquista cinque.
«La Stampa», 23 maggio 1965 [p.13] Sergio Devecchi, Sono chiamati alle urne oltre 73 mila cittadini. Oggi si eleggono i nuovi consiglieri di 73 comuni. Soltanto nel capoluogo sarà applicato il sistema proporzionale. Negli altri centri il maggioritario. Ad Aosta si ritengono determinanti i voti socialisti: essi possono far cadere l’attuale coalizione frontista e dar vita al centro-sinistra. Dopo vent’anni di predominio comunista nella città ai piedi dei ghiacciai scarseggia l’acqua, mancano case popolari, la viabilità è inadeguata. A Gressoney si sono messi in lista per ordine alfabetico tutti i capifamiglia ; Elezioni comunali e regionali nella città di Aosta [tabella]
«La Stampa», 25 maggio 1965 [p.1-p.16] p.1- Sergio Devecchi, Le elezioni comunali nella regione autonoma. Il PCI sconfitto ad Aosta a vantaggio del PSI e PSDI. La DC migliora in voti e percentuale, conserva 16 seggi ed è il gruppo più forte. I comunisti ( uniti al PSIUP) sono scesi da 18 a 15 consiglieri. Stabile l’Union Valdôtaine (3 seggi). I liberali ottengono un seggio. Possibile per la prima volta una giunta di centro-sinistra. Commenti di Rumor e del vicesegretario socialista Brodolini; I risultati nella città di Aosta a confronto con quelli del 1961 [tabella]; Rumor rinnova l’invito al centro-sinistra ad Aosta; Dichiarazione di Brodolini. p.16-Risultati definitivi delle elezioni nei comuni della Valle d’Aosta. La DC ha perso 10 comuni a vantaggio dell’Union o delle sinistre: ne ha conquistati cinque altri
«La Stampa», 26 maggio 1965 [p.1] Titolo: La vittoria ad Aosta dei partiti al governo. La chiarezza della campagna elettorale ha giovato a democristiani, socialisti e socialdemocratici che passano dal 44 a oltre il 59 per cento dei voti. Il partito comunista sconfitto, dopo vent’anni di potere, aveva attaccato aspramente il PSI. Insignificante presenza del PSIUP; Editoriale, Michele Tito, Un esempio; Sergio Devecchi, Probabile giunta di centro-sinistra; La suddivisione dei seggi al comune di Aosta e alla Regione [tabella]; Commenti alle elezioni dei leaders politici
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25 maggio
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Il ministro degli Esteri, Amintore Fanfani, interviene all’ONU. Nel suo discorso, rivolto ai delegati di 114 Paesi, auspica un accordo per la diminuzione delle spese militari e propone che le somme risparmiate siano devolute alle Nazioni in via di sviluppo
«La Stampa», 26 maggio 1965 [p.1] Nicola Caracciolo, Fanfani in un discorso all’ONU invita ad un accordo sul disarmo. Il nostro ministro degli Esteri ha parlato in spagnolo ai delegati di 114 Paesi. Rilanciata una costruttiva proposta italiana: le somme risparmiate con il disarmo graduale siano devolute alle Nazioni in via di sviluppo. Un lungo colloquio con il segretario delle NU , Thant
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25 maggio
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Camera: Le Commission interni e Giustizia approvano in via definitiva la legge 575 : Disposizioni contro la mafia, gia deliberato dal Senato
Legge n. 575, 31 maggio 1965 [testo]
Scheda dei lavori
IV Legislatura Camera dei deutati Commissioni riunite: Interni e Giustizia
Seduta - 25 maggio 1965
«La Stampa», 26 maggio 1965 [p.8] Lamberto Furno, Diverrà operante con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. La legge contro la mafia approvata dal Parlamento. La Camera vota il testo trasmesso dal Senato. Lenuove misure applicabili a tutti gl’indiziati di appartenere all’organizzazione. Raddoppiate ed anche triplicate le pene per taluni reati tipici.Disposizioni per il domicilio coatto, il fermo e l’arresto
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29-30 maggio
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PCI - III Conferenza operaia, Genova.
«La Stampa», 29 maggio 1965 [p.1] Michele Tito, Il Convegno del PCI a Genova. I rapporti in fabbrica fra comunisti e operai. Diminuisce di anno in anno la percentuale degli operai iscritti al partito. La crisi è ufficialmente ammessa e si criticano i dirigenti di ignorare la moderna vita di fabbrica
«La Stampa», 30 maggio 1965 [p.7] Michele Tito, Alla Conferenza comunista di Genova. Profondi contrasti dividono sindacalisti e capi del PCI. Il motivo di maggior conflitto: se e fino a che punto il sindacto deve essere uno strumento del partito. Il dirigente politico Macaluso rileva che nelle fabbriche con più di 500 operai la media dei comunisti tesserati si è ridotta al 5,4% (1,5% alla FIAT, 0,7 alla Siemens dell’IRI). Scheda della CGIL ribatte: ognuno raccoglie quel che semina; Gli iscritti al PCI nelle fabbriche in Italia
«Stampa Sera», 31 maggio -1 giugno 1965 [p.1] Michele Tito, Travaglio e rivalità all’interno del PCI. Longo (cautamente) al Convegno di Genova si schiera con Amendola. Quest’ultimo ha difeso l’autonomia della CGIL nei confronti del partito e si è pronunciato per una tattica apparentemente moderata nei confronti del centro-sinistra. L’ordine del giorno conclusivo sollecita la ricerca di nuovi strumenti d’azione per rompere l’isolamento. Ingrao appare sconfitto
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31 maggio
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Relazione annuale del governatore della Banca d’Ialia
Guido Carli, Considerazioni finali [fonte Banca d’Italia]
Relazione annuale sul 1964 [fonte Banca d’Italia
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3 giugno |
Camera Riprende la discussione , interrotta il 26 maggio, sul Nuovo ordinamento delle provvidenze a favore del cinema .
Scheda dei lavori
«l’Unità», 4 giugno 1965 [p.1-p.7-p.12] p.1-p. 12- Seria spaccatura nella maggioranza alla Camera. La DC vota con il MSI contro gli alleati sulla legge del cinema. Una dichiarazione di Ingrao. Santi: « Provocazione contro il PSI e gli accordi di governo”. La Malta:« scollamento della maggioranza “. Ariosto: “ responsabile la incertezza del PSI” ; m.gh. ( Massimo Ghiara), Drammatica riunione della Direzione del PSI Corona minaccia le dimissioni . Stasera nuova riunione dopo contatti con gli altri partiti della maggioranza. Appello al Presidente Saragat degli autori cinematografici. Oggi battaglia a Montecitorio sulla mozione del PCI per la scuola ; p.7- Per il voto della Camera sull'art. 5. Il cinema in allarme
«l’Unità», 5 giugno 1965 [p.1-p.14] p.1- Editoriale, Maurizio Ferrara , Un ricatto da respingere ; p.1-p.14- m.gh. ( Massimo Ghiara), Mentre Moro tenta di scongiurare la crisi. Il PSI conferma il rifiuto al sopruso DC-MSI. all'unanimità dalla Direzione socialista chiede “ il pieno ripristino“ dell'accordo di governo. Nuove fratture nella maggioranza . Manifestazione di protesta indetta per domani dall'ANAC ; p.14- Riunione da Moro
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3- 5 giugno
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PCI – Comitato centrale Paolo Bufalini nella relazione propone la riunificazione delle forze della sinistra (PSI e PSIUP) . Votano contro dirigenti vicini ad Ingrao, Aniello Coppola, Eliseo Milani, Achille Occhetto, Luigi Pintor. Si astengono Valentino Gerratana, Cesare Luporini e Aldo Natoli.
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4-5 giugno |
Camera : Si discutono le mozioni presentate dal PCI e dal PLI sul piano della scuola.
IV Legislatura Camera dei deputati
Seduta n. 334 – 4 giugno Svolgimento: Badini Confalonieri, Codignola, Ermini, Pasquale Franco, La Malfa, Nicosia, Orlandi, Rossana Rossanda Banfi Seduta n. 335 - 5 giugno Svolgimento e discussione: Badini Confalonieri, Pasquale Franco, Giorgio Guerrini, Gui, ministro della Pubblica istruzione , La Malfa, Natta, Nicosia, Rosati, Seroni, Valitutti, Zaccagnini
«l’Unità», 4 giugno 1965 [p.6] All’ordine del giorno della Camera la mozione del PCI . Per un ampio dibattito sulla politica scolastica [ testo della mozione] ; Francesco Zoppa , II “piano Gui ” sottoposto a un attacco serrato in Parlamento e nel Paese. Due linee a confronto. Un'organica alternativa di riforma democratica proposta dal nostro Partito contro le scelte conservatrici del governo di centro sinistra ; Un'importante rivendicazione dell’Università. Perche' i dipartimenti. Occorrono organi nuovi , centri unitari di ricerca e d'insegnamento, per superare la “spaccatura”fra cultura e professione che caratterizza oggi I'istruzione superiore . Gli studi superiori devono acquistare un'effettiva autonomia e non essere passivamente subordinati al sistema economico. La proposta del governo di centro-sinistra tende a svigorire e ad impoverire tali esigenze. La posizione del PCI
«l’Unità», 5 giugno 1965 [p.1-p.14] m. ma. , Discusse alla Camera le mozioni. Scuola : il PCI denuncia l 'abbandono delle riforme. II discorso della compagna Rossanda. Non ancora presentata la mozione del centrosinistra. Codignola , La Malta e Orlandi ammettono il fallimento delle ambizioni riformatrici della coalizione di maggioranza Franco (PSIUP) critica le inadempienze governative. Ermini plaude a Gui
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MSI - VIII Congresso, Pescara |
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12-14 giugno |
Si confrontano tre posizioni : la maggioranza che fa capo a Michelini Per l’unità del partito ( vi aderisce anche Valerio Borghese). La corrente Rinnovamento di Almirante, De Marzio, Gray, Angioy e la componente spiritualista di nuova costituzione di Romualdi, Manco, Petronio, Crivellini. In virtù dell’accordo precedentemente raggiunto la corrente Michelini – Almirante ottiene 428 voti ( 110 membri nel Comitato centrale ), Romualdi 159 voti ( 50 membri al Comitato centrale ).
«Il Secolo d’Italia», 12 giugno 1965 [pp.1-2-p.4-pp.11-12] p.1- Da oggi a Pescara. I lavori verranno aperti dalla relazione del Segretario Nazionale del Partito on. Arturo Michelini . Squallidi tentativi social comunisti di provocazione ; Il Secolo d’Italia , Il nostro Saluto ; p.2 - La mozione per l’unità del partito (Michelini) ; p.11 – Titolo pagina : I documenti presentati al congresso ; La mozione congressuale del gruppo dell’on. Almirante ; L’ordine del giorno degli onorevoli Delfino, Grilli E Guarra ; L’ordine del giorno e le tesi dell’on. Pino Romualdi ; p.12- I Congressi del MSI ; L’azione del partito dall’ Eur a Pescara.Due anni di attività
«Il Secolo d’Italia», 13 giugno 1965 [pp.1-2-p.8] manca p.3 p.1-Titolo pagina : Nello spirito unitario l’ottava assise del MSI a Pescara. La relazione di Michelini apre il Congresso; p.1-p.3- “Mobilitare ogni energia nella battaglia contro il regime della resa al marxismo”. Il segretario del MSI ha indicato nella sua relazione le linee fondamentali di una volitiva politica di opposizione alla partitocrazia nefasta e corrotta che soffoca la Nazione [relazione di Arturo Michelini testo] ; p.1-p.8 -I lavori della prima giornata. Gli interventi di Almirante , Romualdi e De Marsanich . Il saluto del presidente del partito on.le De Marsanich e dell’on. Delfino. Chiamati alla presidenza della assemblea il sen. Gray, il prof. Pagliani, l’on. Roberti, l’on. Romeo , l’on. Tripodi, l’on. Almirante, l’on. De Marzio, il sen. Nencioni e l’on. Romualdi. Hanno presieduto le due prime sedute l’on. Tripodi , il sen. Gray e l’on. Roberti. L’appello del presidente del partito per una mozione unitaria ; p.8 - I commenti della stampa in bilico fra la verità e l’imbecillità faziosa
«Il Secolo d’Italia», 15 giugno 1965 [p.1-p.3-p.8] manca p.2 p.1- Titolo pagina: Concluso a Pescara l’ ottavo Congresso del Partito. Michelini rieletto segretario del MSI. L’assemblea ha votato la mozione unitaria a larga maggioranza. I risultati delle votazioni per il nuovo Comitato centrale : lista capeggiata dall’on. Michelini e dall’on. Almirante voti 428; Lista capeggiata dall’on. Romualdi voti 159. La Direzione nazionale eletta nella prima riunione del Comitato centrale del Partito; Il voto finale del Congresso ; pp.1-2- Il nuovo Comitato centrale ; p. 1-p.8 - Il Congresso ha fissato le linee di una incisiva azione politica . L’ ampia maggioranza che si raccolta intorno al Segretario Nazionale dimostra la sostanziale unita del Partito. Deluse le speranze degli avversari del MSI che sono ricorsi ad ogni speculazione e ad ogni bassezza per impedire o sabotare il Congresso ; p. 1- p.8 - Le provocazioni e le calunnie non sono servite a nulla. È fallito il piano comunista. Lo sciopero è stato “generale” solo per il fiasco. Due episodi significativi. La tecnica rossa dell’aggressione a tradimento di elementi isolati; p.3- p.8 - Il dibattito[ interventi ] ; p.3- la mozione d’ordine del segretario nazionale ; Le dichiarazioni di Michelini ; p.8- La fossa dei serpenti . James Bond al Congresso ; Le modifiche statutarie
«Il Secolo d’Italia», 16 giugno 1965 [p.1-p.8] p.1-p.8 -Nella chiara linea politica approvata a Pescara. Il MSI riprende la lotta per salvare l’ Italia dall’ipoteca marxista. L’ottavo Congresso segna un positivo punto di riferimento sia per la vita interna del MSI che per la sua azione a difesa della Patria; I commenti al Congresso di Pescara . Qualcosa è cambiato nel tono della stampa. Si è notato uno sforzo di obiettività da parte degli inviati dei più qualificati quotidiani- Solo i giornali asserviti al clan del centro-sinistra si sono abbandonati alle solite invenzioni e diffamazioni.
«La Stampa», 13 giugno 1965 [p.18 ] Lamberto Furno, Al Congresso missino molti anziani e lancio di accuse a tutto e tutti. I delegati sono 732, in grande maggioranza “membri di diritto”. Gli eletti della base sono pochi e mancano quasi del tutto i giovani. L’assemblea si svolge a Pescara tra la generale indifferenza. Un polemico comizio di Parri
«Stampa Sera», 14-15 giugno 1965 [p.5 ] Lamberto Furno, Gravi incidenti provocati dai neofascisti a Pescara. Il MSI esce molto scosso dal congresso dopo fiumi di parole, pugni, insulti. Almirante, messo in minoranza dai suoi stessi seguaci, solo ieri sera ha raggiunto l’accordo con Michelini per una lista unica. Otto feriti nei tumulti della notte su domenica . Una squadraccia al canto di “ Giovinezza” marcia sul corso principale della città e aggredisce un gruppo di democratici con pugnali, coltelli, bastoni e catene. Assalto alle sedi del PRI e del PCI
«Stampa Sera», 14-15 giugno 1965 [p.13 ] Lamberto Furno ,Penoso spettacolo di risentimenti e di volgarità . Il Congresso del MSI si chiude in un intreccio di lazzi e insulti. Il proposito congressuale di salvare l’unità del neofascismo reso vano dalla votazione su due liste e due mozioni decisamente contrastanti . Dissolta la “ sinistra” di Almirante.Un solo comune denominatore di questa assise fratturata : le accuse al Vaticano ; Arrestati a Pescara due attivisti del MSI
«La Stampa», 15 giugno 1965 [p.18 ] Lamberto Furno , A Pescara sciopero generale contro il congresso del MSI. I lavori dei neofascisti sono terminati con un compromesso. Michelini rieletto segretario, Almirante ( che ha sciolto la sua corrente) forse sostituirà Romualdi alla presidenza dei deputati missini
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Elezioni amministrative |
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13-14 giugno |
Si svolgono le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale della Sardegna, dei Consigli provinciali di Gorizia e Rovigo e dei consigli comunali di 211 comuni di cui 44 con popolazione superiore ai cinquemila abitanti. Complessivamente 1.620.262 elettori, di cui sono 847-455 per le elezioni sarde, 133.869 per le elezioni comunali e provinciali abbinate, 497.207 per le sole elezioni comunali e 141.731 per le sole elezioni provinciali. Nelle regionali sarde, le elezioni più significative, rispetto alle precedenti regionali ( 1961) la DC perde la maggioranza assoluta passando da 35 a 37 seggi. Avanzano : il PCI che passa da 14 a 15 seggi , il PLI che passa da 1 a 3 seggi , il PSDI che passa da 2 a 3 seggi. Arretrano il PSI che passa da 7 a 5 seggi e il MSI da 4 a 3 seggi. Stabili il Partito sardo d’Azione in lista con il PRI ( 5 seggi ) e i monarchici ( 2 seggi). Il PSIUP si aggiudica I seggio. Nel confronto con le politiche del 1963 la DC registra un leggero incremento , avanza il PSDI e , nonostante la scissione del PSIUP , tiene il PSI , leggera flessione del PCI. Un risultato che soddisfa i partiti di centro-sinistra e temporaneamente allontana i rischi di una crisi di governo.
«La Stampa», 13 giugno 1965 [ p.7] Gaetano Tumiati , Un voto che può avere conseguenze in campo nazionale. Oggi 847 mila elettori in Sardegna e altri 773 mila nel resto d’Italia. La votazione più importante è quella per il Consiglio regionale sardo : la DC ritiene di non poter conservare l’alta percentuale del 1961, i socialisti contano di non risentire della scissione , gli altri partiti sono convinti di progredire. Ma l’isola , assillata da gravi e particolari problemi, ha sempre dato delle grosse sorprese ; Le precedenti elezioni in Sardegna [ tabella] ; Elezioni provinciali 1961 [ tabella] ; r. s. , Si voterà anche a Gorizia, Rovigo, Bolzano e Cremona. In complesso nella penisola si rinnovano i consigli comunali di 211 centri, 44 dei quali hanno più di cinquemila abitanti
«Stampa Sera», 14-15 giugno 1965 [ p.1] Titolo pagina : Dopo le elezioni regionali in Sardegna la posizione del governo pare consolidata. Vi è la prospettiva di formare nell’isola una giunta di centro-sinistra. Questa previsione contribuisce a distendere l’atmosfera politica generale, allontanando le minacce di crisi dei giorni scorsi. La DC ha registrato un lieve miglioramento rispetto alle politiche del ’63 , il PSDI ha ottenuto una notevole affermazione , il PSI ( che aveva subito nella regione una grave crisi organizzativa per la scissione del PSIUP ) ha mantenuto una buona posizione. Un commento soddisfatto del giornale socialista. L’onorevole Rumor afferma che i “ risultati esprimono in modo manifesto una netta ripresa della DC “. Ancora una avanzata del PLI a scapito di missini e monarchici . Una flessione del PCI rispetto alle politiche del 1963 ; Fausto De Luca , L’ mbarazzo dei comunisti ; Il comune di Cremona resta al centro-sinistra ; Il centro-sinistra conserva la maggioranza a Rovigo ; [Tabelle e confronti : Sardegna , Cremona , Bolzano]
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15 giugno |
I deputati della DC e la Direzione del PSI raggiungono un accordo sulla legge sul cinema. L’impegno è di tornare allo spirito del testo originario del governo , eliminando l’emendamento all’articolo 5 che era stato votato dalla DC e dal MSI nella seduta del 3 giugno.
«La Stampa», 16 giugno 1965 [ p.1] Fausto De Luca , Il governo ha raggiunto un pieno accordo per la modifica della legge sul cinema. I deputati DC e la Direzione socialista hanno approvato il nuovo testo dell’articolo 5 proposto dagli esperti. Saranno esclusi dai finanziamenti i film che sfruttano a scopo commerciale i motivi erotico -sessuali
«Stampa Sera», 16-17 giugno 1965 [ p.1] Fausto De Luca , L’accordo per la legge sul cinema rinsalda la coalizione di governo. Alcune riserve formulate da fanfaniani e scelbiani. Comunisti e social proletari affermano che anche il nuovo testo legislativo può consentire discriminazioni di carattere ideologico sui film
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18 giugno |
PSI – Direzione. La riunione esamina i risultati elettorali . Il voto è giudicato deludente , inoltre pesano nella valutazione le questioni aperte in vista del Congresso : la collaborazione con la DC, la prospettiva dell’unificazione con il PSDI. I lombardiani e al sinistra , critici rispetto al risultato elettorale , sollecitano il passaggio all’opposizione del partito per rendere meno pericolosa l’unificazione socialista. una uscita dalla maggioranza di governo.
«La Stampa», 19 giugno 1965 [ p.1] Michele Tito, Per l’esame dei risultati elettorali. Una inquieta riunione alla Direzione del PSI. Lombardi , la sinistra e alcuni autonomisti dicono : “ Questo governo giova solo alla DC e al PSDI , ci vuole un rilancio o la crisi”. Altri ribattono : “ è assurdo rimettere tutto in discussione per pochi voti persi”. Nenni intervine : “ Sono in gioco le conquiste dei lavoratori , non dobbiamo rinunciare per una delusione elettorale e per prospettive incerte”. De Martino protesta per un discorso del ministro Mancini. Martedì la conclusione ; Dichiarazioni sul contrasto fra De Martino e Mancini
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29 giugno |
Il ministro Pieraccini ( PSI) presenta il Piano quinquennale per il 1965 -1969
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1 luglio
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Paolo Volponi vince il Premio Strega con «La macchina mondiale»
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5 luglio
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ALGERIA Il comandante dell’esercito di liberazione colonnello Boumedienne destituisce il presidente Ben Bella, scioglie l’Assemblea nazionale e istituisce un Consiglio nazionale della rivoluzione che lo proclama Presidente della Repubblica algerina.
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7 - 11 luglio |
PCI – Comitato centrale
«l’Unità», 8 luglio 1965 [p.1-p.12] p.1-p.12- La relazione del compagno Natta al CC e alla CCC del PCI. Una nuova unità e un forte movimento di masse per battere il governo Moro. Lo sviluppo delle lotte operaie e contadine Fallimento politico e ideale del centro sinistra. Attualità e concretezza delle iniziative unitarie del Partito. I compiti dei comunisti per suscitare un movimento reale nel Paese. La campagna della stampa comunista 1965 ; p. 12- [ Interventi ]
«l’Unità», 9 luglio 1965 [p.1-pp.9-11] p.1-pp.10-11- Il rapporto di Alicata al CC e alla CCC sulla situazione internazionale. Necessaria una nuova politica di pace. L'aggravamento della situazione internazionale. Validità della politica di coesistenza. I successi delle forze antimperialiste in 10 anni di lotta per la pace . La esigenza di una nuova politica estera italiana ; pp.9-10- Il dibattito al CC sulla relazione del compagno Natta. Dalle lotte operaie e contadine la spinata d un nuovo corso politico ; p.9- Le conclusioni di Natta. Promuovere fatti unitari per costruire una alternativa al governo Moro
«l’Unità», 10 luglio 1965 [p.1-p.12] p.1- Per battere il governo Moro una nuova politica estera per la pace e la libertà dei popoli. Dare slancio a tutta l’azione del Partito [ risoluzione approvata testo] ; p.1-12-Il CC e la GCC approvano la proposta della Direzione presentata dal compagno Berlinguer. L 'XI Congresso del PCI entro il mese di dicembre . Nominata la commissione per preparare i progetti di documenti per il dibattito congressuale. Gli interventi sul secondo punto all'o.d.g. e le conclusioni di Alicata ; p.12-Il dibattito al CC e alla CCC sulla relazione del compagno Alicata. Momento decisivo per la pace ; Le conclusioni di Alicata ; [ la Commissione per i documenti congressuali]
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13 luglio |
CGIL-CISL-UIL : sciopero generale dei metalmeccanici |
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14 luglio
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Felice Gimondi vince il 52° Tour de France
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15 luglio
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Grecia : Il ministro della Difesa, Garoufalias, si oppone alla decisione del primo ministro Georgios Papandreou di procedere all’epurazione nelle forze armate degli ufficiali di estrema destra. Fra gli argomenti addotti l’accusa a Papandreu di tollerare nei quadri dell’esercito elementi filo-comunisti decisi a far uscire la Grecia dalla NATO. Il re Costantino si schiera con il ministro della Difesa e prima ancora che Papandreu rassegni le annunciate dimissioni nomina nuovo capo del governo George Athanasiades-Novas, presidente della Camera. Immediate le reazioni popolari, scendono in piazza a sostegno di Papandreu operai e studenti che accusa Costantino di aver compiuto un «colpo di Stato». Nel Paese si apre il duro scontro politico-sociale che precipiterà nell’aprile del 1967 nella « dittatura dei colonnelli».
«La Stampa», 16 luglio 1965 [p.16] (Associated Press), Reparti dell’esercito in stato d’allarme. Il governo in Grecia si dimette. Tensione ad Atene, proteste di studenti. La crisi provocata dai dissensi tra il “premier” Papandreu ed il ministro della Difesa sulle epurazioni nelle forze armate. Re Costantino si schiera contro il primo ministro ( che voleva liquidare gli ufficiali di estrema destra) e nomina immediatamente un successore. Nelle strade si grida “Vogliamo la democrazia”
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16 luglio
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Il presidente della Repubblica Saragat e il presidente francese De Gaulle inaugurano il traforo del Monte Bianco. Dopo la cerimania si trattengono insieme ai ministri degli Esteri dei due paesi per discutere le questioni politiche europee. Nonostante la formale cordialità dei colloqui restano le divergenze sul funzionamento e sul futuro della Comunità.
«La Stampa», 16 luglio 1965 [ pp.1-2] p.1-Titolo pagina: Una grande opera al servizio delle due nazioni amiche e dell’intera Europa. Oggi Saragat e De Gaulle inaugurano il traforo aperto sotto il Monte Bianco. Il presidente incontrerà il generale a Chamonix: poi i due capi di Stato percorreranno insieme il tunnel in solenne corteo ufficiale. Nella Villa Bagnara di Courmayeur avranno un’ora di colloquio personale, prima di concludere con i ministri degli Esteri Fanfani e Couve de Murville, l’esame dei maggiori problemi europei: il Mercato comune e l’Alleanza Atlantica; Editoriale, Il Piemonte e la Francia; b.l., I dodici chilometri scavati nella roccia; pp.1-2- Nicola Adelfi, Il presidente italiano da ieri a Courmayeur; p.2- Ettore Doglio, Quaranta miliardi spesi per l’amicizia dei popoli; Remo Lugli, La cittadina francese si rianima alla vigilia dell’inaugurazione. Eccezionali misure per garantire la sicurezza di De Gaulle. Un po’ di movimento è portato dai reparti di polizia che devono vegliare sul generale. Il transito nella galleria è bloccato da ieri pomeriggio: nessuno potrà passarvi fino a dopo le cerimonie ufficiali. L’apertura al pubblico avverrà lunedì; ing. prof. Vincenzo Zignoli, Parla il progettista della gigantesca opera. Così è nata la galleria più lunga del mondo
«La Stampa», 17 luglio 1965 [ pp.1-2] p.1-Titolo pagina: La via sotto il Monte Bianco aperta in un’atmosfera di festosa amicizia. Saragat e De Gaulle inaugurato il traforo hanno discusso la crisi politica dell’Europa. Un entusiasmo spontaneo e gioioso ha accolto i due capi di Stato a Courmayeur luminosa di sole. Il generale ha esaltato la stretta collaborazione italo-francese nella grande opera, che contribuisce al progresso dell’intero continente, Saragat ha definito la galleria come il pegno “ di una comunanza di destini”, un passo innanzi sulla strada che deve unire gli europei. Il colloquio politico, previsto di un’ora, è durato un’ora e mezzo. I due presidenti, con franchezza cordiale, hanno esposto i rispettivi punti di vista sull’avvenire del MEC, il contrasto è chiarito, ma non superato, né si prevede un avvicinamento nei prossimi mesi; e.d.( Ettore Doglio), I due discorsi; Ettore Doglio, L’incontro dei presidenti con i minatori che hanno scavato la gigantesa galleria. Il programma prevedeva che Saragat e De Gaulle passassero velocemente in rassegna le varie rappresentanze: i due capi di Stato hanno voluto fermarsi per intrattenersi amichevolmente con le maestranze; pp.1-2-Nicola Adelfi, “Parlarsi con chiarezza è sempre un progresso”; p.2-Titolo pagina: Il messaggio del presidente Saragat a italiani e francesi. “Questa galleria che unisce i due popoli è più importante di qualsiasi alleanza”.”È un pegno di comunanza di destini dei Paesi europei- ha detto il capo dello Stato –è il simbolo che si possono vincere anche i massimi ostacoli per incontrarci in opere di pace”; Remo Lugli, La parte francese dell’inaugurazione. A Chamonix, tra la folla in festa hanno tagliato i tricolori. Poi i due presidenti hanno iniziato, sulla stessa automobile, l’attraversamento del tunnel verso l’Italia; Un francobollo commemora il traforo del Monte Bianco; Telegrammi del Papa ai due capi di Stato. “La felice collaborazione dei popoli rafforza i legami di fraterna solidarietà”; L. Mannucci, De Gaulle colpito da un lieve raffreddore è andato a riposarsi nella sua villa di campagna. In assenza del capo dello Stato, a Parigi non si hanno commenti ufficiali sul suo incontro con Saragat
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16 - 20 luglio
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Per la prima volta nella storia della Repubblica il Parlamento si riunisce in seduta comune ( Camera e Senato ) per deliberare sulla messa in stato d’accusa di un ministro : il senatore Giuseppe Trabucchi ( DC) , ex ministro delle Finanze. Lo scandalo è esploso nel 1964 e riguarda la concessione indebita di licenze per l’importazione di tabacchi messicani. La Commissione parlamentare per i procedimenti d’accusa , a maggioranza , si è pronunciata per l’archiviazione, evitando così l’esame della condotta del ministro da parte della Corte Costituzionale. Contro questa tesi assolutoria , sostenuta dalla DC , gli altri gruppi parlamentari hanno raccolto le firme per portare il caso davanti al Parlamento riunito in seduta comune . Dopo cinque giorni di dibattito il Parlamento respinge la richiesta di rinvio a giudizio in quanto , nonostante 461 voti favorevoli all’ incriminazione e 440 contrari , non è raggiunta la maggioranza assoluta prevista. Contro la messa in stato d’accusa votano la DC e 64 altri parlamentari , secondo indiscrezioni giornalistiche una ventina di socialdemocratici, una quindicina di liberali, qualche missino e alcuni socialisti.
«l’Unità», 16 luglio 1965 [p.1-p.3-p.12] p.1-Editoriale, Elio Quercioli , Scandali e giunte ; p.1-p.12-m.gh. ( Massimo Ghiara) , Grande attesa per il dibattito a Montecitorio. Oggi Trabucchi comparedavanti al Parlamento. La seduta congiunta delle Camere si concluderà forse entro martedì. Il C.C. del PSI convocato per il 24 luglio. Riunita la Commissione per le tesi del PCI ; p.3-m.ma. , Con queste imputazioni l’ex ministro davanti al Parlamento. Trabucchi : un tipico affare delle “ 200 famiglie democristiane”. Con illecite licenze di importazione di tabacco dal Messico ha fatto guadagnare oltre un miliardo (sottratto allo Stato) al collega di partito Carmine De Martino e al genero di costui Giorgio Tupini, figlio del notabile DC Umberto Tupini . La magistratura lo denunciò per peculato, interesse privato in atti d'ufficio, contrabbando e abuso di potere e inviò gli atti a! Parlamento . Prosciolto dalla Commissione parlamentare, la decisione e stata impugnata dalla maggioranza del Parlamento. Le Camere riunite sono chiamate a decidere il suo deferimento in giudizio dinanzi alla Corte Costituzionale ; Andrea Barberi ,La carriera di un ministro DC. Dalle banane somale al tabacco messicano
«l’Unità», 17 luglio 1965 [p.1-p.11] Fin dalla prima seduta del Parlamento. Emergono schiaccianti le responsabilità di Trabucchi. Goffo tentativo di difesa preventiva del “relatore” DC Dell'Andro. Preciso atto di accusa del compagno Terracini. Severo appello alla giustizia del liberale Bozzi
«l’Unità», 18 luglio 1965 [p.1-p.6-pp.10-11] p.1-p.6- Da tutti i settori del Parlamento si chiede giustizia sulla base di prove inoppugnabili. Isolata e senza argomenti la DC a difesa di Trabucchi. Nessuna smentita ai fatti nei discorsi dei DC Bosco e Bettiol. Appelli ricattatori e disperati all'omertà del Parlamento . Nuova schiacciante documentazione portata all'Assemblea dal compagno Perna . I rapporti Trabucchi – Carmine De Martino nel discorso di Cacciatore ( PSIUP) , Zappa ( PSI) dichiara che la DC non ha diritto a chiedere in questo caso nessuna solidarietà ; pp.10-11- Il testo integrale del discorso di Terracini al Parlamento. Tutta la verità sul caso Trabucchi. Smantellata in ogni punto la inaccettabile difesa dell'ex ministro da parte del “relatore” democristiano Dell'Andro. Calpestati organi amministrativi e organismi dello Stato, e respinte le opposizioni dei funzionari ministeriali
«l’Unità», 19 luglio 1965 [p.1] Ripeterà dinanzi al Parlamento che un ministro può farsi la legge da sé. Oggi Trabucchi pronuncia la propria autodifesa. Previsto un intervento del compagno Fausto Gullo. Ieri hanno parlato Tomassini (PSIUP), Galdo (MSI) e Airoldi (DC) ; m.gh. ( Massimo Ghiara), Atmosfera di nervosismo negli ambienti conservatori. In soccorso alla DC la stampa padronale. Articoli pieni d'allarme del “Tempo” e dei “Resto del Carlino”. Anche il “ Giorno” in cerca di diversivi . Stamane si riuniscono i gruppi del PSDI. Sara convocata in settimana la commissione Esteri della Camera
«l’Unità», 20 luglio 1965 [pp.1-2-p.10] p.1-p.10- Editoriale, Mario Alicata , Una sfida al Parlamento e al Paese ; pp.1-2- Demagogica e inconsistente autodifesa dell’ex ministro davanti alle Camere. Trabucchi non smentisce nulla. Ma dice : Ho ragione io ! Quando s'è trovato in difficoltà ha evitato di rispondere, o ha scaricato sulle spalle dei funzionari ogni responsabilità. Smodata e indecorosa manifestazione di solidarietà dei parlamentari DC. La posizione del PSDI espressa da Tanassi ; p.1-p.10- m. gh. ( Massimo Ghiara) , Confermato l'isolamento totale del partito di Rumor. Anche il PSDI si dissocia dalla DC. I dirigenti DC contano ancora sugli “squagliamenti” compiacenti per evitare la sconfitta. Pressioni massicce sugli alleati . Notizie assurde sull'orientamento di Nenni e dei ministri socialisti ; p.2- Giovanni Berlingieri , Nota giuridica. Trabucchi davanti alla Corte ? Questa la procedura
«l’Unità», 21 luglio 1965 [p.1-pp.3-4-p.10] p.1-p.10-Editoriale, Mario Alicata , Il vero verdetto e il vero problema ; p.1-pp.3-4- Con le pressioni e i ricatti esercitati dalla DC sui gruppi di destra e sul PSI e il PSDI . Trabucchi salvo per 15 voti. L'ordine del giorno per l'incriminazione ha ottenuto461 voti : quelli contrari sono stati 440. L'ex ministro democristiano non è stato incriminatoperchè si è adottata una interpretazionesulla maggioranza necessaria per il suo rinvio agiudizio che contrasta con la Costituzione e chelo stesso Presidente della Camera ha riconosciutodovrà essere riveduta
«La Stampa», 15 luglio 1965 [ p.7] Fausto De Luca , In un’intervista pubblicata dal settimanale “L’Espresso”. Trabucchi anticipa la difesa che farà domani al Parlamento. L’ex ministro dice d’aver conosciuto l’on. De Martino ( DC) solo quando questi andò a chiedergli l’autorizzazione per le sue società a coltivare tabacco nel Messico. Nega che l’erario abbia avuto un danno “ semmai ha guadagnato”. “ Non ho tratto nessun beneficio personale : da De Martino ho avuto una fotografia e un portacenere”. Sostiene che in casi eccezionali il ministro può prendere iniziative in campi che non hanno regolamenti
«La Stampa», 16 luglio 1965 [ p.5] Fausto De Luca , In seduta comune: 630 deputati e 321 senatori. Il Parlamento si riunisce nel pomeriggio per giudicare l’ex ministro Trabucchi. L’accusa è di abuso d’autorità per favorire due ditte private a coltivare tabacco in Messico ed a venderlo al Monopolio. L’erario avrebbe subito il danno di un miliardo. Per ogni partito parleranno da due a quattro oratori. La DC chiede un numero maggiore , perché è sola alla difesa contro otto gruppi che hanno firmato l’incriminazione. Si terrà seduta anche domenica. Se la maggioranza dei parlamentari confermeranno l’imputazione Trabucchi sarà processato dalla Corte Costituzionale
«La Stampa», 17 luglio 1965 [ p.5] Fausto De Luca , Il primo processo ad un ministro della Repubblica. Il Parlamento giudica Trabucchi. Apre l’accusa il liberale Bozzi. All’inizio della seduta l’on. Dell’Andro ( DC) legge le conclusioni dell’inchiesta. Poi Bozzi pronuncia la requisitoria. Riferendosi all’intervista concessa all’ “Espresso” osserva che Trabucchi “ rivela una singolare concezione del diritto”. ”L’interrogativo inquietante, che non si può eludere, continua, è che beneficiario dell’intervento dell’ex ministro era un deputato democristiano”.” Non ho nulla di personale contro Trabucchi, anzi ho simpatia per la sua figura un po’ stravagante, ma non possiamo dire di avere raggiunto la certezza del suo operato, quindi decida la Corte Costituzionale. Secondo oratore Terracini
«La Stampa», 19 luglio 1965 [ p.1] Fausto De Luca, Movimentate sedute al Parlamento riunito. L’ex ministro Bosco difende Trabucchi “ Non ha leso gli interessi dello Stato”. L’oratore democristiano contesta le accuse e dichiara che le testimonianze vanno riportate per intero e non solo nelle parti che fanno comodo. “ Gli si può contestare un eccesso di potere, penalmente irrilevante – afferma – ma non l’abuso d’ufficio”. Passionale intervento dell’on. Bettiol (DC): “Trabucchi è un galantuomo ed è innocente”. Invece il socialista Zappa, presidente della Commissione Giustizia della Camera, sostiene che “ agì con dolo generico e specifico” e che anche per lui deve valere l’imperativo che “ la legge è uguale per tutti”. Oggi nuova seduta. Previsto per martedì il voto a scrutinio segreto ; f.d.l. ( Fausto De Luca), Nota dei socialdemocratici sul dibattito a Montecitorio
«La Stampa», 20 luglio 1965 [ p.1] Fausto De Luca, Il Parlamento ascolta il senatore DC in profondo silenzio. Trabucchi : “Sono innocente, mi affido al vostro giudizio di uomini d’onore”. L’ex ministro parlacon voce chiara, a tratti rotta da evidente emozione. “ Non ho firmato, dice, la richiesta di essere messo in stato d’accusa perché avrei dovuto riconoscermi colpevole di reati che non ho compiuto “. Ribatte ad una ad una le imputazioni e dichiara che l’Erario ha avuto un utile dalla sua iniziativa. “ I calcoli errati della Guardia di Finanza sono basati, come ha riconosciuto il col. Oliva, su informazioni presunte ed incerte”. Se le due società dell’on. Martino hanno commesso illeciti “ questi sono fuori della mia competenza ”. Conclude: “Non ho violato consapevolmente la legge , ritengo di aver colmato con il mio intervento una lacuna”. I parlamentari DC applaudono ; f.d.l. ( Fausto De Luca), Gli interventi dei parlamentari. Forse stasera il voto conclusivo
«La Stampa», 21 luglio 1965 [ p.1-p.5] p.1-Titolo : Dopo cinque giorni di appassionato dibattito. Il Parlamento ha assolto il se. Trabucchi non raggiunta la maggioranza per l’accusa. Per rinviare l’ex ministro davanti alla Corte Costituzionale erano necessari 476 voti ( ossia la maggioranza dei parlamentari). Invece l’ordine del giorno che proponeva la sua incriminazione ha ottenuto soltanto 461 sì contro 440 no. Trabucchi si è astenuto. Erano assenti dall’aula 40 tra deputati e senatori. Rimane valido il giudizio assolutorio della Commissione d’inchiesta. La seduta si è sciolta con uno scambio di invettive tra democristiani e comunisti ; Michele Tito , I problemi fondamentali ; Fausto De Luca, La discussione e il voto ; In favore del sen. Trabucchi la DC e altri 64 parlamentari ; Guido Guidi, La Magistratura riprenderà adesso l’inchiesta sul tabacco messicano ? Due tesi giuridiche contrastanti. Dopo l’assolutoria di Trabucchi l’episodio dovrebbe essere archiviato. C’è invece chi sostiene che la Procura di Roma può stralciare il caso dell’ex ministro e procedere contro eventuali altri responsabili ; p.5- Gaetano Tumiati , “Andate a vedere nella mia casa” disse l’ex ministro : siamo andati. A Verona nessuno ha mai dubitato dell’onestà personale di Trabucchi. Tutti lo conoscono, in città, come un uomo deciso, gioviale, ottimista. Neppure gli avversari politici hanno preso in considerazione l’ipotesi che l’ex ministro abbia agito , nell’affare dei tabacchi, per lucro personale. Ha nove figli, vive in una casa modesta, d’affitto, senza termosifone ( non ha nemmeno l’automobile), con la semplicità d’un uomo d’altri tempi
«La Stampa», 22 luglio 1965 [ p.1-p.5] p.1-Michele Tito , Polemiche tra i partiti per il voto su Trabucchi. Socialisti e repubblicani osservano che un processo dinanzi alla Corte Costituzionale avrebbe dato prestigio alle istituzioni dello Stato e maggior fiducia nel Parlamento. A loro giudizio il dibattito non ha risolto il problema dei rapporti tra potere politico e burocrazia. Per la DC l’esito della votazione è prova di maturità. In autunno la ripresa dell’attività politica sarà più difficile ; f.d.l. ( Fausto De Luca ), Chi ha votato con la DC in favore di Trabucchi ? ; p.5- Alessandro Galante Garrone, La Costituzione e la classe politica
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24-25 luglio |
PSI – Comitato centrale
«l’Unità», 24 luglio 1965 [p. 2] Da oggi il dibattito sulle “ tesi” congressuali . Gioco aperto fra le correnti al CC socialista. Divisioni nella maggioranza. Le tesi lombardiane. Si riunisce oggi anche il Consiglio nazionale del PRI
«l’Unità», 25 luglio 1965 [p. 2] Al Comitato centrale del PSI. Lombardiani e sinistra presentano un documento comune. Commemorato il 10 anniversario della morte di Rodolfo Morandi. La Malfa ripropone, al Consiglio repubblicano, la commissione parlamentare d'inchiesta
«l’Unità», 26 luglio 1965 [p. 1-p.5] I discorsi di De Martino, Lombardi e Balzamo al CC socialista. Due progetti dei“ Tesi “ per il Congresso del PSI . De Martino: uno sforzo per arrivare a un documento unico Lombardi: ci dividono obiettivi e strategia . Balzamo : pieno accordo fra i due gruppi di opposizione contro la politica della maggioranza
«Stampa Sera», 26-27 luglio 1965 [ p.1-p.11] Al Comitato centrale del PSI. Netta maggioranza alle “ tesi” di De Martino. Il documento preparato dal segretario del partito come piattaforma per il Congresso nazionale approvato con 46 voti contro 18 ( sinistra e lombradiani) e 4 astenuti ( della “nuova sinistra “) . De Martino afferma che non esiste alternativa al centro-sinistra, ma che occorre “ correggerne l’indirizzo”. Dichiarazione di Nenni
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19 agosto |
PSI - Pietro Nenni in un’intervista al settimanale l’“Espresso” afferma che, nonostante le difficoltà e le tentazioni personali e del PSI di collocarsi all’opposizione , non esistono alternative al governo di centro-sinistra. Inoltre si pronuncia per accelerare i tempi dell’unificazione PSI- PSDI per il rilancio del socialismo.
«La Stampa», 19 agosto 1965 [ p.1] m. t. ( Michele Tito), Nenni : il PSI non vuole la crisi di governo. In un’intervista afferma : “ La gente ne ha abbastanza delle manovre interne di partito e correnti , vogliamo pensare ai problemi concreti , il giorno che uscissimo dal governo non vi entreremmo più”. “ Urgente l’unificazione per il rilancio del socialismo
«La Stampa», 20 agosto 1965 [ p.13] m. t. ( Michele Tito) , DC e PSDI rispondono all’intervista di Nenni. “ Non è vero che negli anni passati si costruì lo Stato contro i lavoratori”. “ è vero invece che allora il PSI serviva il comunismo stalinista e sovvertitore”
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26 agosto
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A Sesto Pusteria ( Bolzano) un terrorista altoatesino , sparando da una finestra della locale caserma , uccide a raffiche di mitra i carabinieri Palmerio Ariu di 26 anni e Luigi Di Gennaro di 24 anni .
«La Stampa», 27 agosto 1965 [ p.1] e. p. , Alle 21 nella caserma di Sesto Pusteria. Due carabinieri uccisi a raffiche di mitra. Uno sconosciuto s’avvicina ad una finestra del pian terreno della caserma. Nella stanza un militare cena, un altro sta entrando. L’assassino spara e fugge. Le due vittime sono un sardo di 26 anni e un pugliese di 24. Vaste forze di polizia rastrellano nella notte la montagna alla ricerca dei terroristi
«La Stampa», 28 agosto 1965 [ p.1] Gigi Ghirotti , L’attentato a raffiche di mitra in Alto Adige. Moro visita le salme dei due carabinieri. Forse già identificati i terroristi assassini. L’altra sera alle 21 una ragazza passa accanto alla caserma di Sesto Pusteria e vede alcuni giovani nascosti fra i cespugli. Crede che vogliamo fare uno scherzo e lancia loro qualche sasso. Uno di essi, con tuta mimetica, le ordina rabbioso in lingua tedesca di andarsene. Subito dopo le raffiche che uccidono i due militari. Si stanno cercando quattro altoatesini residenti in Austria. Il Vescovo di Bolzano e Bressanone esprime lo sdegno e il dolore dei due gruppi etnici per il delitto neonazista, riconoscendo l’opera di civiltà svolta dai carabinieri nella regione
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30 agosto
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Nell’alta valle del Saas Fee , in Svizzea , una valanga di ghiaccio investe un cantiere idroelettrico per la costruzione di una diga a Mattmark, 2120 metri di altezza . Perdono la vita 100 operai, di cui 59 italiani.
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1 settembre
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Il maltempo provoca 40 morti, centinaia di feriti e danni per miliardi.
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5 settembre |
PSI - Pietro Nenni pubblica sull’ «Avanti!» Lettera ai compagni socialisti in sollecita una revisione ideologica del PSI , conferma il valore del centro-sinistra e la presenza socialista nel governo, avanza la proposta di una Costituente per l’unificazione fra PSI e PSDI da cui siano comunque esclusi i comunisti. Il segretario del PCI, Luigi Longo, nell’editoriale sull’ «l’Unità» dell’8 settembre , polemizza con il leader socialista considerando l’’unificazione una revisione dei fondamenti socialisti vista solo in funzione della collaborazione governativa, ragione questa del largo consenso che la «lettera» ha ricevuto dalla stampa della «destra economica».
«l’Unità», 8 settembre 1965 [p.1] Editoriale , Luigi Longo , Finta prudenza
«l’Unità», 8 settembre 1965 [p.2] m. gh. ( Massimo Ghiara) , Dura critica alla posizione del vecchio leader socialista. Lombardi : Nenni vuole cedere al PSDI contro la volontà della base. La “ lettera ai compagni” definita “pressappochista e generica”. Il programma enunciato da Nenni e “ una serie di titoli e di etichette” senza sostanza. Elogi del conservatore “Times” al vicepresidente del Consiglio
«La Stampa», 5 settembre1965 [ p.1] Michele Tito, Nenni propone un nuovo socialismo senza i vecchi concetti di classe. Nella “lettera ai compagni” scrive che si impone una revisione ideologica per portare il PSi nell’ambito europeo. È favorevole alla coalizione governativa: “all’opposizione siamo già stati e che cosa abbiamo fatto’”. Consiglia una Costituente per l’unificazione socialista, dalla quale debbono essere esclusi i comunisti
«La Stampa», 7 settembre1965 [ p.1] Editoriale, Vittorio Gorresio, La lettera di Nenni ai compagni. Il PSI di fronte alla nuova realtà; m.c. , Il commento del “Times”
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7 settembre
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Il presidente del consiglio, Aldo Moro, inaugurando la XXIX Fiera di Levante a Bari , invita i sindacati a contenere le richieste sindacali per consentire al Paese di mantenere un alto livello di competitività internazionale e per fronteggiare la disoccupazione.
Aldo Moro, Discorso tenuto a Bari all’inaugurazione della XXIX Fiera del Levante [fonte: Archivio Centrale dello Stato - Archivi on-line Senato]
«l’Unità», 8 settembre 1965 [p.1-p.10] Diamante Limiti , Inaugurando la XXIX Fiera di Levante. Moro sollecita il padronato alla resistenza antioperaia. Il presidente del Consiglio esalta la “fermezza” del governo nel respingere le richieste degli statali e chiede agli industriali di seguirne l'esempio alle prossime scadenze contrattuali . Ignorata la situazione del Sud
«La Stampa», 8 settembre1965 [p.1] Lamberto Furno, Caldo appello del presidente del Consiglio. Moro esorta gli imprenditori alla fiducia e li invita a riprendere gli investimenti. In un discorso a Bari ricorda che l’iniziativa privata con il suo gusto per il rischio ha una funzione insopprimibile nella nostra economia “La crisi più grave del dopoguerra è stata arginata in limiti severi, ma sopportabili”. Moro sollecita la collaborazione dei sindacati perché contengano entro limiti ragionevoli le richieste di aumento. Il governo, da parte sua, ha dato l’esempio nel settore pubblico; Commenti favorevoli al discorso di Moro
«La Stampa», 9 settembre1965 [p.1] Editoriale, Ferdinando di Fenizio, Il discorso dell’on. Moro. Investimenti e salari per l’ascesa economica
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9 settembre
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Parigi - Il generale Charles De Gaulle nella sua dodicesima conferenza stampa all’Eliseo rinnova le sue critiche alla Commissione europea , accusandola di «usurpare» i Parlamenti nazionali, prospetta una «Europa delle patrie» nella forma di una Confederazione che si possa progressivamente allargare alla Spagna, alla Gran Bretagna e agli Urali. Infine, la novità principale, annuncia che alla scadenza del Patto Atlantico , nell’aprile del 1969 , la Francia uscirà dalla NATO.
«La Stampa», 11 settembre1965 [ p.1] Ferdinando Vegas, La conferenza stampa di De Gaulle all’Eliseo. Un’ “orazione” funebre per l’Europa. La realtà economica del Mercato Comune può essere più forte della volontà del generale
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10 settembre |
Il ministero degli Esteri nega il visto alla delegazione del Nord Vietnam che chiedeva l’ingresso in Italia per incontrarsi con i dirigenti del PCI. Contro la decisione la protesta del PCI e la critica del PSI.
«l’Unità», 11 settembre 1965 [p.1-p.10] Un inutile errore contrario agli interessi dell’Italia e della pace. Negato il visto a una delegazione del Nord Vietnam. Il visto era stato chiesto per rendere possibile un incontro fra il Partito del Lavoro vietnamita e il PCI. Un comunicato della presidenza del Consiglio. Dichiarazioni del compagno Pietro Ingrao
«La Stampa», 11 settembre1965 [ p.16] f.d.l. (Fausto De Luca), Negato l’accesso in Italia ad una delegazione di Hanoi. Protesta di esponenti DC contro Moro. Un corsivo dell’ “Avanti!” polemico con il governo
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10 settembre |
La FIAT riduce di mezzo miliardo i salari, colpiti 50 mila lavoratori
«l’Unità», 11 settembre 1965 [p.1-p.10] p.1- Editoriale, Giorgio Napolitano, Bari e Torino ; p.1-p.10- FIAT: 50.000 lavoratori colpiti . Taglio dei salari di mezzo miliardo. Ferma protesta di tutti i sindacati . Riduzioni di orano di lavoro alla Pirelli di Settimo ; Guido Formato, Da oggi. A 32 ore i 500 operai della FIAT di Napoli
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14 settembre
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Si apre la quarta e ultima sessione del Concilio Vaticano II
«l’Unità», 15 settembre 1965 [p.2] Giorgio Grillo, Il messaggio per l'ultima sessione del Vaticano II. Un appello all'amore in luogo della visione giovannea di tolleranza e di operosa unità fra credenti e non credenti . Immancabili riferimenti polemici alla cosiddetta “chiesa martire”. Annunciata l'istituzione del collegio episcopale nella nota formula restrittiva. Da oggi discussione sulla libertà religiosa
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14 settembre |
PSI – La federazione di Cuneo con un documento, firmato anche dall’ex ministro Antonio Giolitti, sollecita il partito ad uscire dal governo e si pronuncia contro l’unificazione PSI- PSDI.
«l’Unità», 15 settembre 1965 [p.1-p.10] Documento della federazione socialista cuneese. “ Il PSI copre il neocentrismo”. Il documento firmato anche da Giolitti sollecita l'uscita dei socialisti dal governo e il rifiuto della unificazione con il PSDI. A Roma il segretario della Internazionale socialdemocratica
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19 settembre
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In televisione inizia la trasmissione di Nanni Loy «Specchio segreto»
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21 settembre
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Si apre la XX Assemblea dell’ ONU. Il ministro degli Esteri, Amintore Fanfani ne è eletto presidente , la prima volta per un italiano. Su 114 votanti , 110 voti a favore. Il segretario generale, U-Thant, nella relazione introduttiva ribadisce la necessità che la Cina sia ammessa all’ONU.
«La Stampa», 22 settembre1965 [ p.1-p.16] p.1-Nicola Caracciolo, Fanfani eletto con 110 voti su 114 presidente dell’assemblea dell’ONU. Il ministro degli Esteri, subito dopo la nomina, ha parlato dei compiti dell’organizzazione mondiale: “Mentre la guerra divampa in Asia, discordie e malintesi non devono ostacolare il nostro lavoro”.”Bisogna anche risolvere il problema del disarmo atomico”; p.16- Massimo Conti, Aperta ieri la 20ᵃ assemblea delle NU. Thant ripete che la Cina deve essere ammessa all’ONU. Discorso del segretario generale all’inaugurazione dell’assemblea. Attesa la risposta del Pakistan all’ordine di sospendere i combattimenti nel Kashmir: Nuova Delhi ha accettato
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21 settembre |
Ferruccio Parri su “Astrolabio” commenta criticamene la Lettera ai socialisti scritta da Pietro Nenni e giudica «più grave di ogni altro il pericolo che il Partito socialista perda il voto determinante e prevalente dei lavoratori». |
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22 settembre |
Danilo Dolci , in una conferenza stampa al circolo dei giornalisti a Roma , presenta un ampio dossier sui legami fra mafia e DC in Sicilia e chiede le dimissioni del ministro al Commercio estero Bernardo Mattarella ( DC) che accusa di proteggere le cosche mafiose sollecitando comportamenti accondiscendenti delle forze di polizia fino ad ottenere la scarcerazione di alcuni boss quali Vincenzo Catanzaro e Totò Pinello , nonché di aver ricevuto finanziamenti dalla criminalità dell’isola in occasione delle campagne elettorali. La documentazione prodotta era stata nella stessa giornata consegnata al presidente della Commissione Antimafia. Immediata la querela del ministro nei confronti dell’accusatore.
«l’Unità», 15 settembre 1965 [p.1-p.3] p.1-p.3- a.d. m. , Un nutrito “dossier” a disposizione del Parlamento. Esplosive rivelazioni di Danilo Dolci sul legami con la mafia del ministro Mattarella ; p.3- Mattarella querela Dolci
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23 settembre |
CGIL : Consiglio generale
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25 settembre
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ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI Al congresso che si svolge a Gardone Riviera Magistratura democratica e Terzo potere votano un ordine del giorno contro l’interpretazione della legge «indifferente al contenuto e all’incidenza concreta della norma nella vita del Paese». Vota contro la corrente di destra Magistratura indipendente.
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27 settembre
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Aldo Moro, intervenendo al’ XI Assemblea dell’ Associazione dell’ Alleanza Atlantica (ATA) che si svolge a Roma, polemizza con le posizioni della Francia affermando di non ritenere che l’Alleanza limiti l’indipendenza nazionale dei singoli Stati membri.
Aldo Moro, Discorso tenuto al Compidoglio per l’XI assemblea dell’Associazione dell’Alleanza Atlantica [fonte: Archivio Centrale dello Stato - Archivi on-line Senato]
«La Stampa», 28 settembre1965 [ p.1] Michele Tito, Discorso in Campidoglio ai rappresentanti dei Paesi del Patto Atlantico. Moro afferma: vogliamo l’Europa unita in stretta associazione con l’America. Il presidente del Consiglio ha ripreso e sostenuto i temi Kennediani della partnership euro-americana, in polemica con De Gaulle. L’Alleanza Atlantica, ha detto, deve portare all’integrazione degli Stati che via aderiscono: nessuna potenza, sia pure grande, può illudersi di agire da sola. Il segretario della NATO, Manlio Brosio, dichiara che è grave anche oggi il pericolo militare comunista
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3 ottobre
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Ernesto Che Guevara abbandona il ministero dell’Industria a Cuba e si impegna nella costruzione di un fronte di guerriglia in Bolivia.
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4 ottobre
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Paolo VI parla all’Assemblea dell’ONU. Un appello ai rappresentanti delle 116 nazionali per porre fine ad ogni guerra.
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13 ottobre
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Camera : Si discute la mozione del PCI che chiede un impegno del governo per la pace nel Vietnam e l’ingresso della Cina all’ONU. La proposta è respinta a maggioranza
«l’Unità», 13 ottobre 1965 [p.1-p.11] u.b. ( Ugo Baduel), Vigoroso discorso di Pajetta alla Camera sulle mozioni del PCI. L’Italia prenda decise iniziative per la Cina all’ONU e la pace nel Vietnam. Le proposte comuniste per la trattativa nel Vietnam, il riconoscimento e l’ammissione della Cina, un piano di disarmo parziale e concreto, una politica europea svincolata dai blocchi militari . II PCI pronto ad accogliere emendamenti alle sue mozioni
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25 ottobre |
Legge sul cinema |
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27 ottobre
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La Camera approva in via definitiva la legge «Nuovo ordinamento sulle provvidenze a favore della cinematografia», già approvata dal Senato il 7 ottobre (l. 4 novembre 1965, n. 1213) .
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28 ottobre
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Nostra Aetate con questa dichiarazione in cinnque punti il Concilio vaticano II esprime un rinnovato atteggiamento della Chiesa Cattolica nei confronti delle religioni non cristiane
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ottobre
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Pci Il segretario prende posizione contro il manifestarsi del dissenso interno e richiama il gruppo dirigente ad evitare di manifestare «pericolose tendenze allo spirito di gruppo e di fazione».
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30 ottobre 3 novembre
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DC- Assemblea Nazionale, Sorrento. 1300 delegati discutono sul rinnovamento del partito. Svolge la relazione introduttiva il vicesegretario Arnaldo Forlani. All’ordine del giorno : la DC e il governo, la vita del partito, le correnti , di cui molti interventi chiedono la soppressione, riforma delle istituzioni, funzionamento del Parlamento e istituzione delle Regioni
«La Stampa», 30 ottobre 1965 [ p. 7] l.f. (Lamberto Furno), Oggi 1300 dirigenti DC in Assemblea a Sorrento. Il convegno durerà 5 giorni. Ha lo scopo di riorganizzare il partito secondo le mutate esigenze della società italiana
«La Stampa», 31 ottobre 1965 [p. 6] Lamberto Furno, Aperta l’Assemblea di Sorrento. La DC lancia le proposte per rinnovare la vita dei partiti. Ampia relazione di Forlani, sulla base dei pareri di 200 mila iscritti alla DC. Sollecitata una piccola riforma elettorale: istituire un collegio unico nazionale per permettere l’elezione di personaggi altamente qualificati. Rumor nel saluto ai mille delegati: occorre un vivo contatto con gli elettori
«Stampa Sera», 1-2 novembre 1965 [p.1] Lamberto Furno, All’Assemblea nazionale della DC a Sorrento. Concrete proposte dell’on. Leone per attuare la riforma dello Stato. L’ex presidente del Consiglio ha sostenuto la necessità di snellire l’attività del Parlamento, di sottoporre le leggi a referendum popolare, di finaziare in modo pubblico i partiti. Per migliorare il funzionamento della giustizia, ha detto ancora l’on. Leone occorre fra l’altro “colmare la lacuna che esiste fra la magistratura e il potere politico”. Il ministro Andreotti rivendica l’autonomia della DC dalla Chiesa “in ossequio alla libertà di questa”. Donat Cattin prospetta la possibilità che la corrente “Forze Nuove” esca dall’attuale Direzione unitaria e chiede una maggiore incisività per il centro-sinistra
«La Stampa», 2 novembre 1965 [p. 1] Editoriale, Vittorio Gorresio, Incertezze dei partiti; Lamberto Furno, L’Assemblea democristiana di Sorrento. Polemico intervento di Scelba sull’autonomia dei parlamentari. Critica lo “strapotere”dei partiti sui deputati. L’on. Piccoli sollecita l’abolizione delle correnti. Alcuni delegati chiedono di rivedere i disegni di legge sulle Regioni. Il sindacalista Storti si oppone al “comitato dei saggi” proposto da Colombo per attuare la politica dei redditi
«La Stampa», 3 novembre 1965 [p. 1] Lamberto Furno, All’assemblea democristiana di Sorrento. Moro esorta a continuare gli sforzi per creare una grande e libera società. La DC e i suoi alleati, ha detto il presidente del Consiglio, devono mantenere un discorso serio e responsabile: convincere gli italiani che alcune scelte sono più urgenti, che occorrono sacrifici per uno sviluppo con basi solide. Colombo afferma: “abbiamo superato una delle più difficili crisi della nostra recente storia con il minore dei costi possibili”. Elogia i socialisti entrati nel governo a supportare la pesante congiuntura. Pella chiede l’abolizione delle correnti organizzate nel partito. Discorsi di Taviani e di altri “leaders”. Oggi le conclusioni
«La Stampa», 4 novembre 1965 [p. 1] Titolo : Le conclusioni dell’Assemblea di Sorrento. Rumor espone la prossima azione della DC i rapporti con la Chiesa e con i partiti. Confermata la politica di centro-sinistra, considerata oggi come l’unico mezzo per un vero progresso civile. Ribadito l’impegno per la programmazione, le Regioni, la riforma urbanistica e scolastica. La Democrazia cristiana si considera autonoma dalla Chiesa, pur rimanendo il partito dei cattolici, fedele agli ideali del magistero cristiano. Due richieste “irrinunciabili” ai socialisti: centro-sinistra in tutti i comuni, una linea del PSI chiaramente sostenitrice del governo. Netto rifiuto al “dialogo” proposto dai comunisti; Vittorio Gorresio, Per uno Stato più moderno; f.d.l. (Fausto De Luca), L’ “Osservatore” indica i limiti dell’autonomia per i cattolici; Lamberto Furno, Il discorso del segretario democristiano dopo cinque giorni di vivaci polemiche. Le conclusioni saranno esaminate tra breve dal Consiglio nazionale DC per le decisioni finali
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5 novembre
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Fanfani dalla clinica di New York dove è ricoverato discute con l’inviato de «La Stampa» della situazione economica e politica e, con un chiaro intento polemico, rivendica a suo merito l’avvio del centro-sinistra e l’azione del governo che ha presieduto.
«La Stampa», 6 novembre 1965 [ p. 3] Nicola Adelfi, Lungo colloquio confidenziale nella clinica di New York. Fanfani difende l’azione del suo governo e discute i problemi economico-politici. Rivendica la paternità del centro-sinistra: “Ne indicavo l’impostazione in un libretto scritto in Svizzera nel 1945. “Lo Stato deve prevedere, rimediare, coordinare le forze economiche per il vantaggio collettivo”. “Già nel 1962 avevamo deciso di stringere i freni dopo le elezioni dell’aprile 1963, ce lo ha impedito la lunga crisi ministeriale”. In Italia ad ogni elezione, il Paese sta troppi mesi senza governo, la vita politica procede tra lentezze e verbosità”. “Occorre fare subito le cose utile: l’opinione pubblica accetta, se sono rapide e chiare, anche le misure spiacevoli
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8 novembre
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Giorgio La Pira si reca ad Hanoi nel Vietnam del Nord ed incontra Ho Chi Min per tentare di avviare una pacificazione nel Vietnam. Qualche giorno dopo il ministro degli esteri Fanfani informa il presidente americano Johnson delle condizioni poste da Ho Chi Min.
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9 novembre
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Si fondono le due testate giornalistiche «Il Sole» e «24 ore». Nasce «Il Sole 24 ore»
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10 novembre
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CINA Il quotidiano di Shangai pubblica l’articolo che dà inizio alla Rivoluzione culturale promossa da Mao Tze –Tung e Lin Pian. Messi sotto accusa i vertici del partito comunista cinese accusati di degenerazione borghese. I giovani organizzati nelle « Guardie Rosse» impongono a numerosi dirigenti l’autocritica pubblica .
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PSI - XXXVI Congresso, Roma |
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10 - 14 novembre |
Tema fondamentale del Congresso la riunificazione socialista. Nei precongressi quasi l’ottanta per cento dei voti agli autonomisti del PSI. Alla sinistra il 17 per cento. De Martino nella relazione cerca una mediazione fra le posizioni di Nenni , sostenitore convinto della unificazione, e l’opposizione di Lombardi. Critico non solo sulla unificazione ma anche sulla tenuta del governo di centro-sinistra. Prevale la posizione di Nenni. Nel voto per il Comitato centrale 79 seggi alla maggioranza, 19 alla minoranza, 2 alle mozioni locali . Nella maggioranza 44 seggi ai nenniani e 35 ai seguaci di De Martino. Subito dopo il Congresso si avvia il processo che porterà alla Costituente socialista e poi all’unificazione.
«Avanti!», 14 novembre 1965 [pp.1-7] p.1- Titolo pagina : Le risposte dell’assise socialista. I problemi della democrazia e del lavoro ; p.2- Il nuovo che abbiamo creato ; Pietro A. Buttitta , I delegati laburisti : un Congresso storico per i lavoratori europei.Una significativa dichiarazione dei compagni Morgan e Mormley. L’opinione dei socialisti di sinistra israeliani. L’arrivo del delegato marocchino ; pp.3-7- I lavori del 36° Congresso del PSI[interventi ]
«Avanti!», 16 novembre 1965 [pp.1-4] p.1- Titolo pagina : Il 36° Congresso conferma la politica di centro-sinistra e prende l’iniziativa per l’unità dei socialisti ; pp.1-2 – Franco Gerardi, Le indicazioni del Congresso ; La mozione approvata; p.1-pp.3 – 4 - La replica di De Martino a conclusione del Congresso[testo] ; p.2- Gli ordini del giorno approvati dal Congresso ; Auspicata dai rappresentanti di molti paesi – Una maggiore unità fra i socialisti europei . Le dichiarazioni di Martinet e del rappresentante del Partito socialista austriaco ; p.4- Il documento della minoranza ; La relazione dei revisori dei conti ; Il documento dei compagni delle mozioni locali
Quotidiano della Democrazia cristiana
Direttore Mariano Rumor
«Il Popolo», 10 novembre 1965 [p.1-p.20] Questa mattina all’EUR. Si apre il Congresso del PSI con la relazione di De Martino . Lo schieramento delle forze : autonomisti 78,12 per cento ; lombardiani e sinistre 16,35 per cento. La delegazione della DC compasto dai quattro vicesegretari. L’attività parlamentare
«Il Popolo», 11 novembre 1965 [p.1-p.20] Franco Colombo,Aperto ieri a Roma il Congresso socialista. Problemi e prospettive politiche nella relazione dell’on. De Martino. Il segretario del PSI ha illustrato nel discorso introduttivo la posizione del partito sui temi ideologici, sulla politica di centro sinistra, la situazione internazionale, la congiuntura economica e l’unificazione socialista. I primi commenti degli esponenti dei vari partiti
«Il Popolo», 12 novembre 1965 [p.1-p.8] Franco Colombo, Il dibattito al Congresso del PSI si concreta nel confronto fra maggioranza e sinistre. Numerosi gli interventi nella prima giornata di discussione fra cui quelli di Lombardi, Mariotti, Cattani e Ferri Appunto trovare p.2 del 12 novembre 1965 – commento alle Tesi del Cong. PCI
«Il Popolo», 13 novembre 1965 [p.1-p.8] Franco Colombo,I lavori del 36° Congresso del PSI. Duplice impegno di Nenni : centro sinistra e unificazione. L’intervento del vice presidente del Consiglio al centro del dibattito della terza giornata. L’autonomia del PSI. Dura polemica contro il PCI. L’attuazione del programma di governo. Gli altri Interventi
«Il Popolo», 14 novembre 1965 [p.1-pp.9-10] manca p.9 p.1-p.10- Franco Colombo, Concluso il dibattito al Congresso socialista. Numerosi interventi nell’ultima giornata dei lavori. Le varie tesi illustrate nei discorsi di Brodolini, Giolitti, Pieraccini, Santi e Corona. Oggi la replica del segretario del partito , De Martino; p.1-p.9- Le prospettive della politica di centro-sinistra – Commenti del vice segretario del partito Piccoli, del ministro Delle Fave e dell’onorevole Scalia al Congresso socialista.
«Il Popolo», 15 novembre 1965 [p.1-p.8] Franco Colombo, Il congresso socialista conferma la politica di centro sinistra e s’impegna per l’unificazione. Le indicazioni del Psi per l’azione di governo nella prospettiva della legislatura. Giudizio sostanzialmente positivo sull’esperienza compiuta. Condanna della sterile e negativa posizione dei comunisti. La mozione di maggioranza ottiene il 79 per cento dei voti. La replica di De Martino ; La forza della DC è garanzia dell’equilibrio politico del Paese. I discorsi di ieri del vice-segretario del Partito on. Piccoli, dei presidenti dei gruppi parlamentari Gava e Zaccagnini , del ministro Colombo e degli onorevoli Antoniozzi, Arnaud, Lattanzio, Medici e D’Arezzo
«Il Popolo», 16 novembre 1965 [p.1-p.8] Editoriale, Prime considerazioni sul Congresso del PSI
Organo del Partito comunista italiano
Direttore Mario Alicata
«l’Unità», 2 novembre 1965 [p.2] Ondata di pre-congressi socialisti. PSI : si presenta divisa la maggioranza. Presenti frequentemente liste “demartiniane” contrapposte a quelle della destra. Discorsi di Balzarno, Veronesi, Verzelli. Un articolo di Fiorello, segretario della FGS
«l’Unità», 9 novembre 1965 [p.1- p.12] Massimo Ghiara, Si apre domani a Roma . PSI : l’ombra della destra sul 36° Congresso. De Martino terrà la relazione introduttiva. Bilancio di fallimenti. Significative affermazioni delle minoranza. Le forze conservatrici entusiaste delle pressioni di Nenni per l’unificazione con il PSDI ; La delegazione del PCI al Congresso socialista ; Alla vigilia del Congresso socialista. Il PSDI preme : subito la unificazione. La sinistra socialdemocratica pone la scadenza : aprile 1966. Tanassi capeggia la delegazione del PSDI al Congresso socialista
«l’Unità», 10 novembre 1965 [p.1- p.12] da qui in poi non leggibile RIFARE Editoriale, Mario Alicata, Il Congresso del PSI; m.gh. ( Massimo Ghiara) , Fra il più vivo interesse dei circoli politici. Il 36° Congresso del PSI si apre stamane all’EUR. De Martino svolgerà nel pomeriggio la sua relazione. Resi noti i dati definitivi. 78% alla maggioranza, 20% alla minoranza. Un telegramma di Danilo Dolci
«l’Unità», 11 novembre 1965 [p.1- p.14] Editoriale, Mario Alicata, La Malfa, De Martino e le nostre Tesi ; Massimo Ghiara, Fiacca relazione al 36° Congresso sul centro-sinistra e la politica del PSI. De Martino : fallimento ma bisogna accettarlo - Giustificazioni per la “politica dei redditi”.Confessione di impotenza di fronte alle gravi conseguenze dell'atlantismo. Preoccupazioni e lamentele per le mancate riforme. Cautela sui tempi dell’unificazione con il PSDI ; G.C. Pajetta : un discorso rassegnato e preoccupato. I commenti di Tanassi, Piccoli, Forlani, Valori ; Attesi per oggi i discorsi di Lombardi e di Balzamo. Nenni sarà il presidente del CC del PSI ?
«l’Unità», 12 novembre 1965 [p.1- p.12] Massimo Ghiara , Sotto accusa al Congresso dell’EUR le capitolazioni della destra nenniana. Lombardi : appello alla coscienza socialista del PSI. II centro-sinistra e una riedizione aggiornata del centrismo conservatore . Contro I'unificazione socialdemocratica. Dure critiche a De Martino . Intervento di Balzamo per la sinistra. Cattani teorizza I'integrazione del PSI nel sistema capitalista ; m.f. ( Maurizio Ferrara ) , Il tema di fondo
«l’Unità», 13 novembre 1965 [p.1- p.12] Editoriale, Luca Pavolini , Una linea alternativa ; Ilvicepresidente del Consiglio chiede l’immediata unificazione con la socialdemocrazia. Nenni il discorso della resa al PSDI. Lungo elenco di insuccessi e di capitolazioni socialiste davanti al Congresso II centro sinistra deve comunque continuare Falsificazioni anticomuniste Un forte discorso del vicesegretario della CGIL Dido contro la politica dei redditi e per I'autonomia sindacale
«l’Unità», 14 novembre 1965 [p.1- p.16] Editoriale, Mario Alicata, La resa di Nenni; m.gh. ( Massimo Ghiara ) , Contro la resa di Nenni una appassionata difesa del PSI dalla tribuna del Congresso. Santi : voi volete liquidare il PSI. Emozione tra i delegati per la denuncia di Santi. Giolitti chiede l’uscita del PSI dal governo. Preoccupato discorso di Mosca , segretario della CGIL
«l’Unità», 15 novembre 1965 [p.1- p.4] m.gh. ( Massimo Ghiara ) ,La destra socialista spinge il PSI verso la subordinazione alla DC e la fusione socialdemocratica. Il Congresso ratifica la resa di Nenni. Scontata approvazione della mozione di maggioranza. Forte documento della minoranza per la difesa dell'autonomia e del carattere socialista del PSI. De Martino tenta di attenuare la portata delle gravi decisioni ; La conclusione dei lavori del 36 Congresso. La composizione del nuovo CC del PSI. 79 seggi alla maggioranza, 19 alla minoranza,2 alle mozioni locali. Una dichiarazione di Valori. Soddisfatto il PSDI per I'esito del Congresso ; I commenti ai Congresso del PSI . Gava approvala linea della destra del PSI. Vecchietti: “Contrapporre i'unificazione socialistanel paese alla costituente socialdemocratica di vertice voluta da Nenni”. La Malfa chiede un incontro quadripartito
«l’Unità», 16 novembre 1965 [p.1- p.12] Dichiarazione di Tanassi sul Congresso del PSI. Il PSDI preme per accelerare la fusione. Giudizio positivo sulle proposte della destra socialista. La UIL “prenderà posizione” sui problemi sindacali post! dall'unificazione. In corso le trattative per la ripartizione dei seggi nella direzione del PSI
«l’Unità», 17 novembre 1965 [pp.1-2 p.14] p.1-p.14- Editoriale, Mario Alicata, Tanassi dopo Nenni ; p.2- m.gh. ( Massimo Ghiara) ,Giudizi positivi della stampa conservatrice sul disegno di unificazione socialdemocratica. Soddisfatta la destra del Congresso del PSI . Il vicesegretario socialista della CGIL Didò respinge le proposte di Tanassi per un “sindacato di partito”. Apprezzamenti e riserve di Malagodi
Direttore Alfio Russo
«Corriere della sera», 9 novembre 1965 [p.1] L:B., ( Luigi Bianchi), Domani a Roma si apre il Congresso. Quasi l’ottanta per cento dei voti agli autonomisti del PSI. La sinistra ha ottenuto il 17 per cento
«Corriere della sera», 10 novembre 1965 [pp.1-2] p.1- Editoriale, Panfilo Gentile, Il Congresso socialista ; p.2- Luigi Bianchi, Oggi comincia il Congresso del PSI. La questione di fondo è l’unificazione socialista. Per essa Nenni si batte con ferma decisione. Il dibattito chiarirà su quali forze può contare De Martino nella corrente autonomista
«Corriere della sera», 11 novembre 1965 [pp.1-2] pp.1-2- Luigi Bianchi, Si è aperto a Roma il Congresso del PSI con del segretario politico. De Martino resta a mezza strada tra le posizioni di Nenni e quelle di Lombardi. Egli si oppone a qualsiasi aggiornamento ideologico, pretende l’esecuzione immediata e totale del programma di governo ( regioni, eccetera), vuole i comunisti nel Parlamento europeo, esige autonomia nell’ambito delle alleanze internazionali, esclude l’estensione del centro-sinistra agli enti locali. Per l’unificazione socialista prende tempo senza assumere un impegno preciso e per il problema sindacale afferma che “ non si può configurare il principio della libertà di scelta ; p.2- U.I ( Ugo Indrio), I nenniani insoddisfatti
«Corriere della sera», 12 novembre 1965 [pp.1-3] p.1- Luigi Bianchi, La seconda giornata del Congresso del PSI. Gli autonomisti contrattaccano Lombardi e sostengono il governo e l’unità socialista. Il “ leader” dell’opposizione interna ha insistito sul dialogo tra tutte le forze di sinistra, comprese quelle comuniste e ha affermato che il partito per squassare il sistema vigente. Bisogna rompere le uova, ha detto. Mariotti, Cattani, Ferri auspicano, l’unificazione coi socialdemocratici in un tempo vicino ; p.2- Al congresso del PSI. I nenniani dispongono del 65 per cento dei voti. Solo il 15 per cento agli amici di De Martino; p.3- Indro Montanelli, Nel partito roso dal vizio delle scissioni. De Martino socialista perplesso tutto preso dai lavori di rammendo. Uomo di abitudini casalinghe e patriarcali, amico del tressette e degli spaghetti, il segretario del PSI ha sempre avuto l’ingrato compito di tappare buchi e riparare falle. Di fronte al pericolo di una nuova frattura tra Nenni e la sinistra, oggi sembra persino disposto a tenere una mano sulla spalla di Lombardi
«Corriere della sera», 13 novembre 1965 [pp.1-2] pp.1-2- Luigi Bianchi, Nella terza giornata del Congresso del PSI. Nenni accentua l’autonomia e sostiene l’unificazione socialista. Duro accenno ai comunisti che “non accettano la presenza dei comunsiti al governo quando non sia per loro delega. Conferma di una revisione di alcuni concetti del socialismo tradizionale : Stato, classe, lotta per il potere. Occorre un aggiornamento dei metodi di azione. Difesa del centro-sinistra e suoi sviluppi dopo il “calo di volontà politica; p.1- U.I. ( Ugo Indrio ), Le questioni cruciali poste dal leader socialista. Positiva per i socialdemocratici l’impostazione del problema dell’unificazione. Dure critiche dei comunisti ;
«Corriere della sera», 14 novembre 1965 [pp.1-3] p.1 - Editoriale, L’ombra dell’equivoco; pp. 1- 2 - Luigi Bianchi, La quarta giornata dell’assise socialista. Nenni e gli autonomisti rischiano di perdere il vantaggio nel Congresso. Matteotti ha posto nettamente il problema delle giunte frontiste. Gli interventi di Brodolini, di Pieraccini, Corona, Mosca e santi. Giolitti si distacca un po’ da Lombardi, ma vuol passare all’opposizione ed esige un centro- sinistra “ più incisivo e più avanzato ; p.2- U. I. ( Ugo Indrio), Il lavoro di corridoio; p.3- Indro Montanelli, Nuvole e schiarite nel cielo del Congresso socialista. Nenni dopo Lombardi : l’arcobaleno dopo il temporale. Il “leader” del PSI ha reso più respirabile l’atmosfera parlando con chiarezza di sintesi e senza la tracotante certezza e il compiaciuto sussiego dell’esponente dell’opposizione. In due anni di responsabilità governativa, il vice-presidente del Consiglio ha consolidato la sua maggioranza nel partito. A Palazzo Chigi si sente un ospite di passaggio
«Corriere della sera», 15 novembre 1965 [pp.1-2] pp.1-2- Luigi Bianchi, Superato l’agnosticismo di De Martino. La politica di Nenni approvata dal Congresso del partito socialista. Il PSI rimarrà nel governo. L’avvio dell’unificazione del PSDI si farà secondo i modi suggeriti dal “ leader”. Un perido di azione comune e una Costituente socialista. Priorità per l’attuazione del programma quinquennale. Stabilità monetaria e difesa della occupazione operaia. Respinta la proposta comuniusta per un partito unico. Le questioni di politica estera. De Martino contro ogni “assurda distinzione” fra le sue posizioni e quelle di Nenni; p.1- U.I. ( Ugo Indrio), Ottanta membri della maggioranza nel nuovo Comitato centrale del PSI. I nenniani hanno resistito a lungo per non perdere il vantaggio della vittoria congressuale. Ma alla fine hanno dovuto accontentarsi di quarantacinque seggi, mentre i seguaci di De Martino ne hanno avuti trentacinque e la minoranza diciannove p.2- I discorsi politici. Consensi e riserve della Dc ai risultati del Congresso socialista. Secondo Tanassi, l’unificazione socialista accelererà l’incipiente crisi del PCI. I repubblicani chiederanno una riunione dei quattro partiti
«Corriere della sera», 16 novembre 1965 [p.1] Editoriale, Prudenza e audacia ; Luigi Bianchi, Reazioni al Congresso socialista. I socialdemocratici chiedono al Psi di non ritardare l’unificazione. E ciò per impedire uno “scadimento” del centro- sinistra sia per meglio fronteggiare le conseguenze della crisi ideologica del comunismo. Un giudizio positivo dei democristiani. I lombardiani minacciano di non entrare in Direzione se non avranno almeno sei posti
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18-19 novembre |
Senato Dibattito sulla politica estera
«La Stampa», 19 novembre 1965 [ p.7] f.d.l. (Fausto De Luca) , Il dibattito sulla politica estera. I socialisti al Senato criticano la delegazione italiana all’ONU. Sostengono che non si doveva votare contro l’ammissione della Cina. L’atteggiamento dei nostri rappresentanti viene invece approvato dai democristiani, dai socialisti, dai socialdemocratici e anche dai liberali. Oggi parlerà Moro su tutta la politica estera
«La Stampa», 20 novembre 1965 [ p.1] Titolo: Il dibattito sulla politica estera al Senato. Moro spiega tra vivaci interruzioni perché l’Italia votò contro la Cina. Tutti d’accordo, ha detto, che Pechino dovrà essere ammessa all’ONU, ma ci sono ancora dissensi sul “come” e sul “quando”. Il 6 novembre il Consiglio dei ministri decise “collegialmente” di appoggiare la tesi americana per questi motivi: 1)non aggravare i conflitti asiatici, 2) non provocare crisi irreparabili tra le Nazioni Unite, 3) mantenere i buoni rapporti tra Roma e Washington, utili anche per l’unità europea. Grida dei comunisti, richiami di Merzagora: “Lasciate parlare il presidente”; Editoriale, Un equilibrio difficile; Fausto De Luca, Il discorso del presidente. Oltre il problema della Cina, ha esposto la posizione del governo verso il Vietnam e per un’intesa con la Francia a favore dell’unità europea
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23 novembre
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Ugo La Malfa si dimette da presidente della commissione Bilancio della Camera in segno di protesta contro il dilagare di microprovvedimenti legislativi di spesa.
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25 novembre
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Il ministro degli Esteri Fanfani dichiara al settimanale «L’Espresso» che la delegazione italiana all’ONU era orientata a votare a favore dell’ammissione alle Nazioni unite della Cina. Il voto contrario espresso il 17 novembre , invece, è stato frutto di una decisione del governo italiano. Una presa di distanza dalla posizione illustrata dal presidente del Consiglio nel dibattito sulla politica estera dei giorni precedenti. Impressione non corretta dalle smentite di Fanfani che affermerà che l’intervista ha travisato il suo pensiero. Sul caso si scatenano le polemiche nella coalizione di centro-sinistra e le critiche delle opposizioni di sinistra e di destra. La Camera il 2 dicembre discuterà le interpellanze presentate dai vari gruppi politici.
«l’Unità», 25 novembre 1965 [p.1-p.16] Clamorosa intervista a New York del ministro degli Esteri. Fanfani accusa Moro per il voto contro la Cina. Palazzo Chigi tenta una imbarazzata difesa . Anche La Pira critica il governo. Profonda impressione negli ambienti politici ; Editoriale , Mario Alicata , Non nascondersi dietro il dito
«La Stampa», 25 novembre 1965 [ p.1] m.t.( Michele Tito), Intervista di Fanfani sulla Cina all’ONU. Pubblicata dell’”Espresso”. Il ministro degli Esteri non avrebbe condiviso il voto negativo dell’Italia?
«La Stampa», 26 novembre 1965[ p.1] Michele Tito, Per il voto contro la Cina all’ONU. L’intervista di Fanfani sarà discussa alla Camera. Malagodi ha inviato un’interpellanza urgente a Moro. Un’altra è stata presentata dell’estrema destra, oggi ne seguirà una dei comunisti. L’ “Avanti!” osserva che se il ministro degli Esteri non era d’accordo col governo, aveva la possibilità e il dovere di intervenire prima. Il presidente del Consiglio avrebbe chiesto a Fanfani di chiarire il suo pensiero; L’interpellanza liberale; Polemico commento del giornale socialista
«La Stampa», 27 novembre 1965[ p.1] Michele Tito, Un chiarimento di Fanfani per l’intervista sulla Cina. È contenuto in un breve comunicato letto ai giornalisti dal portavoce italiano all’ONI. In esso si afferma che il resoconto dell’intervista non riferiva completamente il pensiero del ministro. Il direttore del settimanale replica che le frasi essenziali, pubblicate fra virgolette, furono dettate dallo stesso ministro. Appare certo che Fanfani non intende avallare le voci d’un suo disseno col governo; Nicoia Caracciolo, Le dichiarazionia New York lette dal portavoce italiano
«La Stampa», 29 novembre 1965[ p.1] Editoriale, Luigi Salvatorelli, Le correnti DC e il comunismo; (Ansa), Dopo il chiarimento ufficioso di venerdì. Fanfani dichiara: l’intervista ha travisato il mio pensiero. Il ministro degli Esteri in una comunicazione ufficiale all’agenzia Ansa esclude d’aver dato giudizio contrari al governo. Ha scitto al presidente Moro, per assicurare la propria solidarietà e confermare che da parte sua non esistono riserve. La letterà sarà comunicata alla Camera nel prossimo dibattito; m.t. (Michele Tito), La smentita di Fanfani non placa le polemiche. Il PSDI muove appunti ad alcuni gruppi democristiani
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28 novembre |
Elezioni amministrative
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2 dicembre |
Camera Si discutono le interpellanze e interrogazioni sulla politica estera
Seduta n. 399 – 2 dicembre Svolgimento : Alicata , Covelli , La Malfa , Malagodi , Roberti Valori Seduta n. 400 -3 dicembre Alicata, Bertinelli, Cantalupo, Covelli, La Malfa, Luzzatto, Edoardo Martino, MoRo, presidente del Consiglio dei ministri , Pacciardi , Principe , Roberti , Romualdi
«l’Unità», 3 dicembre 1965 [p.1-p.11] u.b. ( Ugo Baduel ) , Alicata rileva le contraddizioni del governo e lancia un appello per la pace a tutte le forze democratiche. È l’ora di un discorso nuovo sulla politica estera dell’Italia. Aperto alla Camera il dibattito sulle questionidella Cina e delle armi atomiche. un vigoroso discorso del compagno Valoridel PSIUP . Oggi la replica di Moro
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8 dicembre
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Paolo VI chiude i lavori del concilio Vaticano II. Le conclusioni sono raccolte nella costituzione pastorale Gaudium et spes, le linee a cui dovrà ispirarsi l’azione della Chiesa nel mondo contemporaneo, e la costituzione dogmatica Lumen gentium che affronta il tema della natura della Chiesa
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13-14 dicembre
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CGIL A Palermo si svolge la Conferenza per il Meridione. Vedere i dati forniti da Novella
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PSIUP - I Congresso, Roma |
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16-19 dicembre
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PSIUP, si svolge a Roma il I Congresso
Le tesi del PSIUP per il primo congresso [pp.1-16] Supplemento a «Mondo nuovo» n. 43, 31 ottobre 1965
«Mondo Nuovo», n. 50, 19 dicembre 1965 [p.1-pp.3-6] p.1- Copertina : Il Congresso del PSIUPper la pace e la libertà dei popoli contro l’imperialismo per il socialismo contro lo sfruttamento e il potere del capitalismo rafforziamo nella lotta l’unità dei lavoratori ; disegno di Ennio Calabria. p.3-6- La relazione di Tullio Vecchietti al primo Congresso del PSIUP[testo] «Mondo Nuovo», n. 51, 26 dicembre 1965 [p.1-pp.3-10] p.1-Copertina : Roma 16-19 dicembre 1965 all’EUR - Il I° Congresso del PSIUP rilancia la forza socialista ; Il Comitato centrale ; La Direzione ; pp.3-9- Gli interventi nel dibattito ; p.9- Le conclusioni di Vecchietti ; p.10- I messaggi dei partiti operai stranieri.
«l’Unità», 6 dicembre 1965 [p.1-p.4] In vista del Congresso del partito Vecchietti: il PSIUPper obiettiviunitari.Battere la socialdemocrazia e aprire un fertile dialogo con il mondo cattolico da posizioni unitarie di classe. Discorsi di De Martino e di Ferri
«l’Unità», 15 dicembre 1965 [p.1] m.gh. ( Massimo Ghiara ) ,Presenti numerose delegazioni italiane e straniere. Il primo Congresso nazionale del PSIUP da domani a Roma - La relazione introduttiva sarà tenuta dal compagno Vecchietti. Fino a domenicai lavori dell'assemblea. Vivo interesse negli ambienti politici
«l’Unità», 16 dicembre 1965 [p.1] Editoriale, Paolo Bufalini, Il 1° Congresso del PSIUP
«l’Unità», 17 dicembre 1965 [p.1-p.12] m.gh. ( Massimo Ghiara ) ,Con un'ampia relazione che affronta i temi fondamentali del dibattito politico. Aperto da Vecchietti il congresso del PSIUP . Al centro del discorso la lotta per la pace e i problemi di una nuova unità tra le forze socialiste. Dure critiche alla maggioranza del PSI. Messaggi di saluto del PCUS e del FNL vietnamita; Il saluto di Longo a nome del PCI
«l’Unità», 18 dicembre 1965 [p.1-p.14] m.gh. ( Massimo Ghiara) ,Un'altra intensa giornata di dibattito. Al Congresso del PSIUPunità delle sinistre e obiettivi di lotta . Gli interventi di Foa, Lizzadri, Albarello, Libertini, Cacciatore e Locoratolo. Un messaggio dell'EDA
«l’Unità», 19 dicembre 1965 [p.1-p.16] m.gh. ( Massimo Ghiara ) ,Dopo tre giorni di vivace dibattito Si conclude oggi il Congresso del PSIUP. Questa mattina la replica di Vecchietti. Gliinterventi di Valori e Basso nella seduta di ieri
«l’Unità», 20 dicembre 1965 [p.1] m.gh. ( Massimo Ghiara ) , A conclusione del primo congresso del PSIUP - Ribadita con forza da Vecchietti l’esigenzadi una nuova unità - Lotta per la pace e contro il centro-sinistra. Il documento politico approvato dal Congresso. Eletti gli 81 membri del Comitato centrale che si riunisce oggi .
«l’Unità», 21 dicembre 1965 [p.2] Eletti i nuovi organismi dirigenti del PSIUP. Basso presidente Vecchietti segretario.Valori vice segretario. La nuova Direzione
«l’Unità», 23 dicembre 1965 [p.1-p.16] Editoriale , Emanuele Macaluso , Il PSIUP e la sinistra italiana
«l’Unità», 29 dicembre 1965 [p.1] Incontro tra le segreterie del PCI e del PSIUP
«l’Unità», 29 dicembre 1965 [p.2] Un articolo sull'”Astrolabio”. Valori sul dibattito tra Santi e Amendola. Il vicesegretario del PSIUP mette in rilievo il legame tra democrazia interna nei partiti operai e prospettiva politica.
«La Stampa», 17 dicembre 1965 [p.16] Vecchietti al Congresso del PSIUP si limita a criticare tutto e tutti . Riprendendo il tema della lotta di classe, conferma una radicale opposizione al centro-sinistra e all’unificazione socialista. L’assemblea è riunita all’EUR di Roma fra drappi rossi, ritratti di Lenin e vecchie immagini della polizia che carica gli scioperanti
«La Stampa», 18 dicembre 1965 [p.7] m.t. ( Michele Tito) .,I lavori del Congresso del PSIUP – Foa propone l’unione di tutte le sinistre.
«La Stampa», 19 dicembre 1965 [p.21] l.f. ( Lamberto Furno) , Il Congresso del PSIUP si conclude entro oggi.
«La Stampa», 20 dicembre 1965 [p.7] m.p. ( Mario Pizauti) , Indicazione sui tempi operativi della “lunga marcia”. Il 1° maggio 1966 festeggerà forse l’unificazione tra il PSI ed il PSDI. Il Congresso del PSIUP si è chiuso con il minaccioso proposito di contrastare l’accordo
«La Stampa», 21 dicembre 1965 [p.16] [notizia] Riunito il Comitato centrale del PSIUP per le cariche di partito.
PSIUP 1° Congresso Nazionale», Edizioni del Gallo, Milano, 1966
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17 dicembre
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Il «Saint Louis Post and Dispatch» pubblica informazioni sulle trattative condotte da La Pira e Fanfani per una soluzione pacifica del conflitto nel Vietnam. E’ respinta così la richiesta di segretezza dell’operaione posta da Ho Chi Min e si interrompe ogni possibilità di trattativa.
«La Stampa», 19 dicembre 1965[ p.7] (Associated Press), Un comunicato del governo di Ho-Chi-Min. Hanoi dichiara: “Abbiamo detto a La Pira che gli SU devono lasciare il Sud Vietnam”. Il governo comunista ammette i colloqui con l’ex sindaco di Firenze, ma nega di aver offerto di negoziare: ”Gli americani debbono sospendere i bombardamenti al Nord e ritirare armi e truppe affinché il popolo possa regolare da solo i propri affari”; (Ansa), La Pira conferma le sue dichiarazioni; (Agenzia Italia), Delusione a Washington. La smentita di Hanoi sarebbe imposta dalla Cina. L’America continua gli sforzi di pace; (Associated Press), I giornali sovietici ignorano la vicenda; m.t. (Michele Tito), Cauti commenti a Roma
«La Stampa», 21 dicembre 1965[ p.1] m.t. (Michele Tito) , Interrogazioni al governo sulla “missione” La Pira. Malagodi reclama la convocazione della Commissione Esteri della Camera tra Natale e Capodanno per discutere gli avvenimenti di questi giorni. L’ex sindaco di Firenze racconta il viaggio ed i colloqui ad Hanoi in una intervista al giornale cattolico “L’Avvenire d’Italia”
«La Stampa», 23 dicembre 1965[ p.1] Michel Tito, La “missione privata” per la pace nel Vietnam. La Commissione Esteri discuterà il cinque gennaio sul caso La Pira. I rappresentanti della Camera si riuniscono in seduta straordinaria su un arichiesta dei liberali seguita da altre dei comunisti e dell’estrema destra. Vivissima attesa per gli sviluppi dell’azione diplomatica intrapresa dal Vaticano con lo scopo di riportare la pace nel Sud-Est asiatico; Nicola Caracciolo, Fanfani a colloquio con Rusk sulla situazione nel Vietnam. L’incontro è durato circa tre ore. Fanfani in una conferenza stampa dichiara il segretario di Stato lo ha ringraziato per l’opera compiuta in favore della pace. Non ha detto se ha ricevuto messaggi da Hanoi
Mario Primicerio,« Con La Pira in Vietnam», Edizioni Polistamapa, Fondazione Giorgio La Pira
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23 dicembre
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Amintore Fanfani , rientrato a Roma dopo tre mesi di assenza dall’Italia per i vari impegni internazionali, s’incontra con il presidente del Consiglio, Aldo Moro, per riferire della sua attività all’ONU e sulla “missione” di La Pira ad Hanoi.
«La Stampa», 24 dicembre 1965[ p.18] v.s. (Vittorio Statera), Dopo un’assenza di oltre tre mesi. Fanfani appena tornato a Roma riferisce a Saragat ed a Moro. Il 5 gennaio si presenterà alla Commissione Esteri della Camera. L’“Avanti!”scrive che era suo dovere riferire il colloquio di La Pira ad Hanoi: “è poco probabile, aggiunge, che La Pira abbia capito male le paroile di Ho Chi-min”
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26 dicembre
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Ad Alcamo in Sicilia la diciottenne Franca Viola è rapita e violentata per otto giorni. La ragazza rifiuta il matrimonio riparatore con il violentatore previsto dall’ articolo 544 del codice penale. La ragazza e la vicenda diventano un simbolo dell’emancipazione femminile. Il regista Damiano Damiani vi si ispirerà per il suo film «La moglie più bella » del 1970.
Rai Storia: Il coraggio di Franca [video]
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26 dicembre |
Il settimanale «Il Borghese», nel suo ultimo numero del 1965, riporta a firma di Gianna Preda (Giovanna Predassi) il resoconto di un lungo colloquio avuto con Giorgio La Pira. Incontro , a casa di Fanfani, assente il ministro e organizzato da sua moglie. La giornalista attribuisce all’ex sindaco di Firenze giudizi molto critici sul governo in carica e sulla sua politica , sottovalutazioni del pericolo rappresentato dalla Cina comunista, apprezzamenti per Fanfani avrebbe definito come «il De Gaulle italiano». Per La Pira il colloquio ha avuto un carattere personale e le sue affermazioni sarebbero state male interpretate.
«Stampa Sera», 27-28 dicembre 1965 [ p.13] Mario Pinzauti, L’incontro ieri a Castel Porziano. Una lunga relazione di Fanfani a Saragat. Il ministro degli Esteri ha riferito sulla ventesima Assemblea dell’ONU, sulla missione di La Pira ad Hanoi, e sull’adesione della Francia alla prossima riunione del MEC. L’Italia, nei recenti negoziati, ha svolto un ruolo decisivo per rimettere in moto il processo europeo; v.s.( Vittorio Statera), Smentite e controsmentite per paradossali dichiarazioni attribuite al prof. La Pira
«Stampa Sera», 29-30 dicembre 1965 [ p.13] m.p. (Mario Pinzauti), Le presunte dichiarazioni dell’ex sindaco di Firenze. Si aprono le polemiche sull’ “intervista” di La Pira. Un secco commento dell’on. Malagodi. Nessuna reazione alla notizia che l’incontro avvenne in casa dell’on. Fanfani
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28 dicembre
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In seguito alla pubblicazione da parte di vari quotidiani del suo dissenso sulla politica estera del governo Amintore Fanfani si dimette da ministro degli Esteri. Il presidente del Consiglio assume l’interim.
«La Stampa», 29 dicembre 1965[ p.1] Fausto De Luca, Le dichiarazioni dell’ex sindaco di Firenze al “Borghese”. Fanfani si è dimesso da ministro per l’intervista data da La Pira. In una lettera a Moro scrive che la decisione è irrevocabile. Ed indica i motivi: “Considerazioni e giudizi ingiusti e infondati di una amico ( La Pira) e l’improvvida iniziativa di un familiare ( la moglie che organizzò il colloquio con il giornalista del settimanale)”. Il presidente del Consiglio, dopo aver comunicato con Saragat, respinge le dimissioni. Socialisti e socialdemocratici ritengono opportuno che Fanfani rimanga al governo
«Stampa Sera», 29-30 dicembre 1965 [ p.1] Mario Pinzauti, Movimentata la situazione politica di fine anno. Moro e i socialisti chiedono che Fanfani ritiri le dimissioni. Il presidente del Consiglio sarà di ritorno a Roma dalle brevi vacanze in Val Gardenia il 2 o 3 gennaio. Nel frattempo il ministro degli Esteri potrà meglio valutare le reazioni alla sua decisione “irrevocabile”. L’on. Orlandi, a nome del PSDI, e l’“Avanti! ” di stamane già hanno dichiarato che il caso La Pira può considerasi chiuso dopo la deplorazione di Fanfani. Le obiezioni dell’on. Malagodi e dei comunisti; (Associated Press), I giudizi in America ; (Associated Press), Un commento del “Times”
«La Stampa», 30 dicembre 1965[ p.1] Titolo: Il presidente del Consiglio assumerebbe l’interim agli Esteri. Fanfani conferma le dimissioni. Moro accetta a nome del governo. Nello scambio dei due telegrammi si rileva una velata polemica. Fanfani parla del programma di politica estera “realizzato dall’opera da me svolta”. Moro risponde osservando che la linea è quella del governo “approvata dal Parlamento”; Michele Tito, La scelta del successore; Fausto De Luca, Il presidente del Consiglio riferirà in gennaio alla Commissione Esteri della Camera
«La Stampa», 31 dicembre 1965[ p.1] Editoriale, Michele Tito, Una rapida soluzione. Al presidente Moro l’”interim” degli Esteri
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1966 |
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1 gennaio
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Paolo VI dopo aver inviato una lettera riservata al presidente degli Stati Uniti rivolge un appello ai capi di stato della Repubblica popolare cinese, del Vietnam del Nord e del Vietnam del Sud per una soluzione pacifica del conflitto.
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4 gennaio |
Il presidente del Consiglio Aldo Moro in un articolo sul settimanale «Epoca» traccia un bilancio dell’esperienza di governo e interviene sulla «verifica» richiesta dai partiti della maggioranza. Nell’occasione si pronuncia a favore dell’unificazione PSDI- PSI, tema al centro del Congresso del PSDI
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PSDI - XIV Congresso |
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8-11 gennaio |
PSDI – XIV Congresso nazionale, Napoli. Il dibattito si concentra sull’unificazione con il PSI.
«La Stampa», 5 gennaio 1966 [p.1] Vittorio Gorresio, L’unificazione socialista domina il Congresso del PSDI. I lavori si apriranno sabato a Napoli; Il 95% degli iscritti al PSDI approva la relazione Tanassi. Il 5% alla mozione Ariosto; Michele Tito, Moro si dichiara favorevole alla fusione dei due partiti. A suo giudizio renderà più stabile la situazione interna. In un articolo il presidente del Consiglio scrive che dopo due anni di esperienze l’apporto del PSI al governo è positivo. La maggioranza ha superato una gravissima crisi economica senza alcuna concessione demagogica
«Stampa Sera», 7-8 gennaio 1966 [p.1] Mario Pinzauti, Domani si apre il Congresso del PSDI. I compiti nuovi della socialdemocrazia. Dopo diciotto anni, il partito nato dalla rivolta al “frontismo” che minacciava per l’Italia un regime di tipo staliniano è ora all’avanguardia nel processo di unificazione socialista. Lo scopo finale è di creare un’alternativa di sinistra in grado di bloccare e ridurre la presa elettorale del PCI. Una storia di lotte, polemiche e successi
«La Stampa», 8 gennaio 1966 [p.1]Michele Tito, Dopo 18 anni si prospetta il ritorno ad un unico partito. Il Congresso del PSDI oggi a Napoli per decidere l’unificazione socialista. Si dovranno precisare due punti: tempi di fusione e organizzazioni sindacali. I socialdemocratici vorrebbero fare in fretta, magari a maggio o a giugno. Il PSI preferirebbe far precedere un periodo di esperienza di lavoro comune. In quanto al sindacato si pensa che in un primo momento sarà lasciata libertà di aderire alla UIL o alla CGIL. Caloroso saluto dell’“Avanti!”: “ Il nuovo partito deve essere una forza di rinnovamento senza complessi di inferiorità nei confronti dei comunisti”; Il sindaco di Berlino Brandt a Napoli per seguire i lavori. È giunto ieri con numerosi altri delegati stranieri; Messaggio di Moro a Tanassi
«Stampa Sera», 8-9 gennaio 1966 [p.1] Mario Pinzauti, Aperto il Congresso del PSDI in un’atmosfera d’ottimismo. “L’unificazione fra i socialisti oggi non è più un problema”. Così ha dichiarato Albert Carthy, presidente dell’Internazionale, nel discorso inaugurale di stamane. Analoghi commenti espressi da Williams, segretario del partito laburista inglese, e dal sindaco di Berlino Willy Brandt. Nel pomeriggio la relazione dell’on. Tanassi, il quale sottolinea l’esigenza di portare rapidamente a compimento la fusione fra PSDI e PSI, per creare un forte partito democratico che possa “ liberare le masse dalla suggestione comunista”; m.p. (MarioPinzauti), La relazione di Tanassi. Ha proposto una Conferenza organizzativa per giungere, il più presto possibile, all’unificazione. Egli ha insistito sull’esigenza di una “scelta sindacale come primo passo verso il rinnovamento dei metodi”
«La Stampa», 9 gennaio 1966 [p.1] Titolo: Il Congresso del PSDI a Napoli aperto dalla relazione di Tanassi. La proposta dell’unificazione a primavera accolta con entusiasmo dai 700 delegati. Quando il segretario del PSDI parla della fusione, il teatro è illuminato con candele, perché manca l’elettricità. All’applauso fragoroso dei congressisti si associano i rappresentanti del PSI, De Martino, Santi, Pieraccini, Mancini. Soltanto Lombardi rimane impassibile. Tanassi dice: “Un socialismo unico porterà chiarezza eliminando l’opposizione DC-PCI che non esprime la vera struttura del Paese”. Ribadita la fedeltà atlantica con apertura verso tutte le nazioni. Conferma del centro-sinistra; Editoriale, Luigi Salvatorelli, Un partito unico; Fausto De Luca, I lavori dell’Assemblea di svolgono in un clima di ottimismo
«Stampa Sera», 10-11 gennaio 1966 [p.1] Mario Pinzauti, Il dibattito al Congresso del PSDI. Una rapida unificazione auspicata da tutti gli oratori. L’on. Rossi (già capo della destra socialdemocratica) e il ministro Preti (ex leader della sinistra) affermano concordemente che “ le attese ormai sarebbero controproducenti”. Il segretario della UIL, onorevole Viglianesi, insiste sulla necessità di ritrovare anche “un’unità sindacale socialista, senza tuttavia strumentalizzare il sindacato ai fini di partito”. L’on. De Martino e gli altri dirigenti del PSI hanno avuto colloqui con i rappresentanti laburisti, con il segretario dell’Internazionale e Willy Brandt. La fusione tra PSI e PSDI potrebbe avvenire il 2 giugno; Un’acclamazione a Nenni ha concluso la seduta di ieri. Il vice-presidente del Consiglio interverrà al Congresso
«La Stampa», 11 gennaio 1966 [p.1] Fausto De Luca, I lavori terminano oggi con le votazioni. Il Congresso del PSDI a Napoli acclama a lungo Nenni e Saragat. Il vice presidente del Consiglio invia un caloroso messaggio in cui si dice sicuro della riunificazione a vantaggio del socialismo. Il sottosegretario Cariglia dichiara che l’Italia non può essere neutrale: “La nostra amicizia con l’Occidente è scelta di civiltà”. Il ministro Tremelloni ammonisce che siamo al livello massimo del prelievo fiscale: “ Andare oltre può determinare la crisi dell’apparato produttivo”. Insiste sulla necessità di impedire l’inflazione
«La Stampa», 12 gennaio 1966 [p.1] Fausto De Luca, Terminato il Congresso del PSDI a Napoli. L’unificazione è possibile dopo la verifica per il governo. Tanassi afferma che non conviene perdere tempo. “Dobbiamo riconoscere, dice, che né i socialdemocratici né il PSI, divisi, hanno saputo raccogliere la maggioranza dei lavoratori”. Dichiara che il nuovo partito sarà più forte della DC e ridurrà il PCI. I comunisti saranno i nemici più ostinati della fusione
«Stampa Sera», 12-13 gennaio 1966 [p.15] Mario Pinzauti, L’unificazione pare ormai realizzabile. Favorevoli i giudizi in campo socialista sul Congresso del PSDI. Una dichiarazione dell’on. Ferri anticipa l’atteggiamento della Direzione del PSI. Significativo articolo dell’ “Avanti!”. Comincia alla Camera il dibattito sulla politica estera, nel quale interverrà Fanfani
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13 gennaio |
Il presidente del Consiglio in un articolo sul « Sole 24ore» |
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12-14 gennaio |
CAMERA : discussione sulle dimissioni di Amintore Fanfani da ministro degli Esteri . Al termine della discussione, dopo la replica di Aldo Moro , presidente del Consiglio e ministro ad interim degli Affari Esteri , è approvato con 325 voti a favore e 154 contrari l’ordine del giorno presentato da Zaccagnini (DC), Bertinelli ( PSI) , Ferri ( PSDI ) e La Malfa ( PRI) su cui il governo ha posto la fiducia.
Seduta n. 408 - 12 gennaio 1966 Comunicazioni del presidente del Consiglio. Discussione : Cacciatore , D'Alessio , Malagodi , Roberti, Scaglia, ministro senza Portafoglio Seduta antimeridiana n. 409 - 13 gennaio 1966 Discussione : Longo, Moro, presidente del Consiglio dei ministri e ministro ad interim degli Affari Esteri , Roberti, Vecchietti Seduta pomeridiana n. 410 - 13 gennaio 1966 Discussione : Cariglia, Covelli , De Marsanich , Fanfani , Gaetano Martino , Pacciardi Seduta n. 411 - 14 gennaio 1966 Replica di Aldo Moro , presidente del Consiglio e ministro ad interim degli Affari . Discussione e dichiarazioni di voto : Bertinelli, Cantalupo , De Martino , Fanfani , Mauro Ferri , Galdo , La Malfa , Malagodi, Milza , Pajetta , Piccoli , Roberti , Valori , Zaccagnini. Votazione per appello nominale : è approvato l’odg presentato da Zaccagnini (DC), Bertinelli ( PSI) , Ferri ( PSDI ) e La Malfa ( PRI) su cui il governo ha posto la fiducia. 325 voti a favore , 154 contrari
«La Stampa», 12 gennaio 1966 [p.7] f. d.l. ( Fausto De Luca) , L’esito non dovrebbe offrire sorprese. Alla Camera oggi il dibattito sulla politica estera e Fanfani. È probabile che si giungerà al voto di fiducia. I socialisti annunciano che voteranno l’ordine del giorno della maggioranza. Un discorso di Moro al termine delle discussioni. Incerto l’intervento dell’ex ministro degli Esteri
«Stampa Sera », 13-14 gennaio 1966 [p.1] Mario Pinzauti , L’opposizione svolge la sua polemica. Il dibattito ( su Fanfani) a Montecitorio. È in discussione la politica internazionale del governo , ma la maggior parte degli interventi riguarderà le dimissioni del ministro degli Esteri. Ha cominciato Vecchietti ( PSIUP) chiedendo l’abbandono della NATO
«La Stampa», 14 gennaio 1966 [p.1] Titolo : Dopo le aspre polemiche di fine anno. Moderati discorsi alla Camera sulla politica estera e Fanfani. L’estrema sinistra ( Vecchietti e Longo ) critica tutta la linea italiana , specialmente la posizione sul Vietnam. Il liberale Martino rimprovera all’ex ministro degli Esteri d’aver avallato l’azione “ dilettantesca” di La Pira e chiede al governo maggior chiarezza. Il socialdemocratico Cariglia sottolinea il nostro contributo ad ogni iniziativa di pace e lo sforzo americano per aprire negoziati in Asia. Oggi parla Fanfani , stasera o lunedì la replica di Moro e il voto di fiducia ; Michele Tito , Le difficoltà dei comunisti ; Fausto De Luca , Nell’aula illuminata solo a metà
«La Stampa», 15 gennaio 1966 [p.1] Titolo : Chiusa la discussione di politica estera alla Camera. Fiducia al governo con 325 sì e 154 no. Intervento di Fanfani , discorso di Moro. L’ex ministro degli Esteri difende con misurata vivacità il suo operato : trasmise gli appunti di La Pira sul Vietnam a Johnson, fu autorizzato dalla Casa Bianca a proseguire le trattative, inviò un messaggio ( ancora segreto) ad Ho Chi-min. Moro esprime un apprezzamento per l’azione svolta da Fanfani. Conferma la “ comprensione” per gli SU : difendono un equilibrio mondiale che interessa anche l’URSS e cercano con ogni mezzo i negoziati. Sottolineato il successo di Mosca nella mediazione fra India e Pakistan , con l’augurio che i russi favoriscano una soluzione nel Sud-Est asiatico ; Editoriale, Michele Tito, Nuove vie per la pace ; Fausto De Luca , Otto ore di dibattito. Prima di Fanfani e del presidente del Consiglio avevano parlato Malagodi , il segretario socialista De Martino ed il dc Zaccagnini. L’ordine del giorno dei quattro partiti
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13 gennaio
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CAMERA discussione sulle dimissioni di Fanfani da ministro degli Esteri e voto di fiducia. A favore del governo 325 , contrari 154.
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17 gennaio
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Lussemburgo. I ministri degli Esteri dei sei paesi della Comunità Europea si riuniscono per discutere le riserve poste dalla Francia sul funzionamento e sul ruolo del Consiglio, riserve che hanno derminato, a partire dal giugno 1965, la decisione del governo francese di non partecipare ai lavori del Consiglio , la cosidetta «crisi della sedia vuota». La riunione non risolve i contrasti : il rappresentante francese non obietta sul voto a maggioranza in se.no al Consiglio ma chiede l’unanimità sulle questioni «vitali» di ogni Paese del MEC . Questione che sarà risolta con un «compromesso» nella riunione del 28-30 gennaio che si svolgerà sempre a Lussemburgo
«La Stampa», 16 gennaio 1966 [p.1] Alberto Ronchey, Domani a Lussemburgo si decide il destino dell’Europa. Su De Gaulle pesa una grave responsabilità ; l.m., Colombo dichiara che l’Italia farà opera di mediazione ; a.d., All’ordine del giorno soltanto temi “politici”. Si prevedono discussionei “difficili” fra i Sei Paesi
«La Stampa», 18 gennaio 1966 [p.1] Alberto Ronchey, Aperta a Lussemburgo la Conferenza del MEC. Parigi chiede il diritto di veto sui “problemi vitali” d’ogni paese. Il ministro Couve de Murville (moderato nel tono, ma rigido nella sostanza) dichiara: “Non contestiamo il principio del voto a maggioranza. Proponiamo un impegno all’unanimità sulle questioni più importanti”. La Francia chiede inoltre (in un “memorandum” in dieci punti) che i poteri della Commissione Hallstein siano limitati. Reazioni negative degli altri cinque paesi. Colombo offre un compromesso per evitare una crisi. Se oggi non si troverà un’intesa la Conferenza non sarà “chiusa” ma “ rinviata”
«La Stampa», 19 gennaio 1966 [p.1] Alberto Ronchey, Senza risultato la Conferenza del Lussemburgo. La crisi del MEC non è risolta. Il Convegno rinviato al 28 gennaio. La Francia pone due condizioni per riprendere i negoziati con la Comunità:1) diritto di veto nel Consiglio dei ministri, 2) riduzione dei poteri della Commissione Hallstein. Italia e Belgio propongono un compromesso. Parigi non ha manifestato la volontà di rompere. Ma la discussione è stata a volte aspra. Colombo ha definito le trattative “ delicate, difficili e dure nel fondo “.
«La Stampa», 20 gennaio 1966 [p.1] Alberto Ronchey, De Gaulle non vuole l’Europa unita. La vera crisi del MEC è politica, non economica ; Bonn attendeva dalla Francia una prova di “buona volontà”
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19-20 gennaio
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Camera. Il 19 gennaio nel corso della discussione del disegno di legge presentato dal governo concernente l’«Istituzione di scuole materne statali»,uno dei punti chiave del programma concordato con i socialisti, Salvatore Valitutti ( PLI) presenta un ordine del giorno per il non passaggio all’esame degli articoli. Per impedire il voto , nel timore di «franchi tiratori» all’interno della DC , il governo pone la fiducia che è approvata 317 voti a favore e 232 contrari. Il giorno successivo , votati tutti gli articoli, nel voto a scrutinio segreto il disegno di legge non è approvato dalla : 221 sì e 250 no. Numerose le assenze nella maggioranza e i “franchi tiratori”. Il 21 gennaio le dimissioni del II governo Moro.
Disegno di legge presentato il 1 dicembre 1964 : Istituzione di scuola materne statali [ testo ]
Scheda dei lavori
IV Legislatura Camera dei deputati sedute dal 18 al 20 gennaio 1966
Seduta n. 414- 18 gennaio
Seduta n. 415 – 19 gennaio
Seduta n.416 -20 gennaio
«La Stampa», 20 gennaio 1966 [p.1] f.d.l. ( Fausto De Luca), Alla Camera, con 317 voti contro 232. Moro chiede e ottiene la fiducia al dibattito sulla scuola materna . I liberali avevano presentato un ordine del giorno per rinviare la legge. Si temeva che ad essi si unissero, nel segreto dell’urna, alcuni democristiani scontenti della riforma scolastica. Il governo si riunisce d’urgenza e pone la questione di fiducia. Si vota per appello nominale e il documento del PLI viene respinto; Michele Tito, La “verifica” di fine mese. Intensi colloqui per il governo. Rumor contina la ricerca di un’intesa tra i fanfaniani e la maggioranza DC, senza pregiudicare l’efficienza governativa. Incontri di Tanassi con Moro e Nenni
«La Stampa», 21 gennaio 1966 [p.1] Titolo: Con 221 sì e 250 no. Il governo in minoranza alla Camera alla votazione sulla scuola materna. Martedì l’on. Moro aveva ottenuto che si esaminasse il disegno di legge, chiedendo e ricevendo la fiducia per appello nominale. Ieri sono stati approvati tutti i 28 articoli. A Tarda sera, al voto conclusivo con scrutinio segreto, il provvedimento è stato respinto. Mancavano 156 deputati e certamente ci furono dei “franchi tiratori”. Ora la “verifica” di governo potrebbe mutarsi in crisi: la scuola materna, gratuita e statale, era uno dei punti chiave del programma concordato con i socialisti; Fausto De Luca, L’inatteso risultato; Michele Tito, Probabili le dimissioni; Dirigenti della DC riuniti nella notte. Primi commenti socialisti; Stamane si riunisce il Consiglio dei ministri
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21 gennaio
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Si dimette il II governo Moro.
«La Stampa», 22 gennaio 1966 [p.1] Titolo: Crisi per i “franchi tiratori” alla Camera. Il governo Moro si è dimesso. Saragat inizia le consultazioni. La decisione presa all’unanimità dal Consiglio dei ministri. Il capo dello Stato apre subito i colloqui con i leaders politici, li concluderà entro le 13 di lunedì. Socialisti e socialdemocratici concordano unità d’azione in tutte le prossime trattative. Vivaci polemiche sul voto a Montecitorio contro la scuola materna statale. Qualche decina di deputati della maggioranza (si suppone DC) hanno fatto cadere il provvedimento. “L’Osservatore Romano” rileva: i “ franchi tiratori" hanno agito per motivi estranei alla scuola. Oggi si riunisce la Direzione democristiana: previsti aspri scontri tra fanfaniani e le altre correnti; Michele Tito, Necessità di chiarezza; Fausto De Luca, Affannosa giornata di riunioni fra i partiti; Il comunicato del Quirinale e l’ordine dei colloqui; I 155 deputati assenti al voto l’altra notte; Il comunicato emesso dal Consiglio dei ministri; L’ “Osservatore Romano” sul voto alla Camera; I lombardiani hanno votato a favore della scuola materna
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25 gennaio
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Il presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, affida di nuovo ad Aldo Moro l’incarico di formare il nuovo governo.
«La Stampa», 25 gennaio 1966 [p.1] Fausto De Luca, La crisi di governo. Oggi l’incarico a Moro. Previste difficili trattative. Saragat ha chiuso le consultazioni. I quattro partiti hanno chiesto concordi la conferma dell’attuale presidente del Consiglio. Ma nella DC deve ancora svolgersi il dibattito sulla situazione di partito: ci sono dissensi sul programma di centro-sinistra e sui nomi per il prossimo ministero. La Direzione democristiana è rinviata a domani. Polemica fra l’”Avanti” e “Il Popolo”
«La Stampa», 26 gennaio 1966 [p.1] Fausto De Luca, L’incarico affidato a Moro. Ci vorranno 3 settimane per formare il governo? Il presidente designato ha già iniziato i colloqui con DC, PSI, PSDI e PRI. Ma si attendono ancora le decisioni della Direzione democristiana che si riunisce oggi, poi esse verranno esaminate dagli altri partiti. Più tardi, se non sorgono complicazioni, si passerà alle trattative sul programma (che nella sostanza rimane quello precedente) e sui nomi dei futuri ministri (la parte più difficile). Il socialista De Martino dice: “ Siamo favorevoli al centro-sinistra, non esistendo altra alternativa che le elezioni”; La dichiarazione di Moro. “Speriamo in una maggioranza leale e compatta”
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PCI - XI Congresso - Roma |
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25-31 gennaio
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PCI - A Roma si svolge l’XI congresso. Si confrontano due linee. Quella di Amendola - Longo che propone la riunificazione delle forze di sinistra e quella di Ingrao che ritiene che l’unificazione della sinistra deve avvenire «su basi classiste e rivoluzionarie». Con la mediazione di Longo prevale la linea di Amendola, accolta l’apertura ai cattolici sostenuta da Ingrao.
«Il Popolo», 25 gennaio 1966 [p.1-p.8] Editoriale, Il PCI con Garibaldi ; Nella confusione e nell’incertezza il Congresso comunista – Si apre oggi a Roma. Un’aspra lotta di potere fra le opposte fazioni si cela dietro le elusive tesi congressuali e la facciata propagandistica. Risposta ad una nota dell’agenzia ufficiosa del PSI.
«Il Popolo», 26 gennaio 1966 [p.1-p.8] M.M., Longo riconosce nella DC l’insuperabile ostacolo per il partito comunista - Aperti i lavori dell’XI congresso del PCI. Velleitari disegni di inserimento in una “nuova maggioranza”. Strumentalismo del “dialogo” con i cattolici e piena accettazione dell’egemonia sovietica. Dura polemica interna nella relazione del segretario del partito.
«Il Popolo», 27 gennaio 1966 [p.1-p.10] M.M., Al Congresso del PCI tatticismo e demagogia – Nella prima giornata di dibattito Amendola ha ribadito le proprie tesi unitarie. Acritica esaltazione dell’URSS in occasione del discorso di saluto di Suslov ; Una nota dell’Osservatore sul congresso del PCI.
«Il Popolo», 28 gennaio 1966 [p.1-p.10] M.M. , Ingrao non condivide ma subisce – Il capo dei deputati comunisti ha svolto ieri con molte reticenze la propria autocritica, finendo per accettare l’obiettivo del “ partito unico”. Il dissenso sulle decisioni in materia di “ democrazia interna”.
«Il Popolo», 29 gennaio 1966 [p.10] M.M., Il PCI ribadisce le finalità eversive – In una violenta requisitoria contro Ingrao l’on. Pajetta afferma che il PCI non ha altro programma che il rovesciamento del sistema. Negato alla minoranza il diritto al dissenso.
«Il Popolo», 30 gennaio 1966 [p.1- p.8] Editoriale, Manovre scoperte del PCI ; M.M. Vietato il dubbio nel PCI- In un intervento di Alicata all’XI Congresso Comunista nuove prove della incompatibilità tra comunismo e democrazia. I comunisti italiani si richiamano a De Gaulle per scagliarsi contro l’Europa.
«Il Popolo», 31 gennaio 1966 [p.1- p.8] MM., Sul Congresso del PCI il sipario del conformismo – Oggi la replica di Longo e le votazioni. Berlinguer ribadisce che i comunisti insisteranno sulla via del tatticismo più spregiudicato inseguendo il mito dell’ “inserimento”.
«Il Popolo», 1 febbraio 1966 [p.1- p.8] M.M., Oscure minacce concludono il Congresso del PCI – Longo nella replica ha parlato di “lotte aspre e sanguinose”. Immotivata unanimità dopo i vivi contrasti insorti nel dibattito.
«Il Popolo», 2 febbraio 1966 [p.1- p.8] Editoriale, Le inutili minacce di Longo.
«Il Popolo», 3 febbraio 1966 [p.1- p.8] Editoriale, Il PCI contro la realtà.
«Il Popolo», 4 febbraio 1966 [p.1- p.8] Editoriale, Le vecchie trappole del PCI.
«Avanti!», 25 gennaio 1966 [p.1-p.8] Editoriale, Un Congresso che farà più propaganda che politica; Oggi il congresso del PCI.
«Avanti!», 26 gennaio 1966 [p.1-p.8] Ugo D’Ascia, Nella relazione di apertura del Congresso comunista – Longo: tutto e il contrario di tutto – Nuova maggioranza e allargamento del centro-sinistra. Scissionismo e partito unico. Democrazia e “centralismo democratico”. Irrimediabile il conflitto Cina-URSS.
«Avanti!», 27 gennaio 1966 [p.1-p.8] Editoriale, Franco Gerardi, Dall’Eur alla Camilluccia ; Ugo D’Ascia, Sulla base dell’equivoco politico della relazione di Longo – Amendola si rimangia la sua proposta del partito unico – Occhetto arriva a teorizzare e Chiesa cattolica in Italia ; Suslov : non ha mai nominato il partito cinese.
«Avanti!», 28 gennaio 1966 [pp.1-2] Ugo D’Ascia, La terza giornata dei lavori del Congresso comunista – Contropiano di Ingrao alle confusioni di Longo – Egli ha riproposto le sue teorie per una azione di rottura degli strumenti politici del paese e per il riassorbimento delle forze in un PCI più aperto al dibattito interno.
«Avanti!», 29 gennaio 1966 [p.1-p.8] Ugo D’Ascia, In difesa del centralismo e della politica tradizionale – Pajetta accusa Ingrao di reticenza e insincerità – Poco utile per Pajetta il dibattito delle sinistre sulla politica economica. Novella critica la posizione del PCI nei confronti delle forze socialiste. Aspro scontro in Commissione politica fra “ centralisti” e “ingraiani”.
«Avanti!», 30 gennaio 1966 [p.1] Il centralismo si difende a denti stretti.
«Avanti!», 1 febbraio 1966 [p.1-p.8] U.d.A. ( Ugo D’Ascia), Irrisolto i problemi della democrazia con la vittoria del conformismo “centrista” – Nel segno dell’immobilismo concluso il Congresso del PCI- Nella sua replica, pur sfumata nella forma, Longo non ha concesso nulla ad Ingrao. Eletto il nuovo Comitato centrale. Longo confermato segretario del partito.
«Avanti!», 2 febbraio 1966 [p.1-p.8] Editoriale, Ugo D’Ascia, Centralismo ed evasione.
«Avanti!», 4 febbraio 1966 [p.1-p.8] Riccardo Lombardi, Il Congresso comunista.
«La Stampa», 25 gennaio 1966 [p.1] Michele Tito, Si apre a Roma il Congresso del PCI. Il primo dopo la morte di Togliatti. Due gruppi si fronteggiano: quelli di Amendola e Ingrao, in aperto dissidio. I cinesi, invitati, non hanno neppure risposto. Sono invece presenti la delegazione sovietica guidta da Suslov e tutte le rappresentanze dei comunisti europei
«La Stampa», 26 gennaio 1966 [p.14] Lamberto Furno, A Roma davanti a 970 delegati e numerose delegazioni. Discorso di Longo al Congresso del PCI sorrisi ai cattolici, attacchi ai cinesi. Il segretario comunista ha parlato quattro ore, rinnovando i tentativi di far uscire il partito dall’isolamento. A questo scopo ha anche elogiato Lombardi, sostenitore di uno schieramento unico delle sinistre. Ma ha respinto le richieste di Ingrao per una maggiore libertà all’interno del PCI. Da oggi parlano gli altri “leaders” per un tempo massimo di 20 minuti ciascuno
«La Stampa», 27 gennaio 1966 [p.1] Lamberto Furno, Il dissidio Amendola-Ingrao domina il Congresso del PCI. Ieri ha parlato Amendola, accusando di astrattismo il suo avversario e facendo parziale autocritica. Ha quindi lanciato un “piano di emergenza” contro la disoccupazione: per trovare i fondi si dovrebbero bloccare gli indennizzi alle società elettriche. Il “ribelle” Occhetto si schiera con Longo. Suslov porta l’approvazione di Mosca alla linea del comunismo italiano e l’Assemblea intona tra gli applausi “Bandiera rossa”; “L’Osservatore Romano” sul discorso dell’on. Longo
«Stampa Sera», 27-28 gennaio 1966 [p.17] Gianfranco Franci, I dissensi al Congresso del partito comunista. Ingrao replica ad Amendola (che ieri ha fatto autocritica). Il capogruppo comunista alla Camera ripropone oggi il dialogo con i cattolici e rivendica maggiore democrazia interna. La risposta dell’”Osservatore Romano” alle “avances” di Longo
«La Stampa», 28 gennaio 1966 [p.1] Lamberto Furno, Il Congresso comunista. Ingrao vuole l’unità delle sinistre sotto la guida di un più forte PCI. Ha quindi definito della massima importanza il “Convegno delle sinistre” proposto dall’on. Lombardi. Come tutti gli latri dirigenti comunisti anche Ingrao rivela la preoccupazione di evitare l’isolamento. Criticata la mancanza di libertà d’opinione all’interno del partito ; Michele Tito, Si è evitato il confronto diretto fra le opposte tesi comuniste
«Stampa Sera», 28-29 gennaio 1966 [p.17] Gianfranco Franci, I lavori del Congresso del PCI. L’”Avanti! ” critica il discorso di Ingrao. La posizione del capo dei deputati comunisti pecca, secondo il giornale del PSI, di “inadeguatezza alla concreta realtà italiana”. L’Assemblea procede verso la fine: ancora attesi gli interventi di Alicata, Pajetta e Natta
«Stampa Sera», 31 gennaio-1 febbraio 1966 [p.13] Gianfranco Franci, Il leader dell’opposizione sempre più isolato. Nuovi attacchi a Ingrao. Nuovi attacchi a Ingrao ieri al Congresso comunista. L’on. Berlinguer definisce “democraticismo deteriore” la richiesta di maggiore libertà all’interno del partito. Oggi Longo replica agli intervenuti nel dibattito, stasera il Congresso si chiude dopo l’elezione del nuovo Comitato centrale
«La Stampa», 1 febbraio 1966 [p.9]Titolo: L’Assemblea s’è chiusa soffocando ogni voce di dissenso. Il Congresso del PCI ha votato le tesi di Longo all’unanimità. In esse si respinge seccamente la richiesta di libere discussioni all’interno del partito. Si sollecitano alleanze, momentanee o durature secondo le occasioni, con i cattolici ed i socialisti senza preoccuparsi delle singole ideologie. Si esprime fiducia in Lombardi per far cadere il centro-sinistra. È un ritorno al “frontismo” per evitare l’isolamento. Longo confermato segretario con l’appoggio di Amendola e Pajetta. Ingrao entra nel Comitato centrale, ma isolato e visto con sospetto; Michele Tito, Il segno della crisi; Lamberto Furno, La dura replica del segretario contro Ingrao e i suoi amici
«La Stampa», 3 febbraio 1966 [p.16] l.f. ( Lamberto Furno), Eletta la Direzione del PCI. Ingrao è sempre più isolato. I componenti portati da 25 a 31. L’ufficio politico, che sostituisce la segreteria, controllato dalla maggioranza di Longoe Amendola
«Corriere della sera», 25 gennaio 1966 [p.4] Eugenio Melani , Il primo dopo la morte di Togliatti ̶ Oggi si apre il congresso del PCI – La questione di fondo sarà lo scontro fra le tesi diu Amendola e di Ingrao sulla via “ per la conquista del potere” ̶ Il contrasto sarà forse sfumato dietro gli attacchi all’ “inadeguatezza del centro-sinistra”.
«Corriere della sera», 26 gennaio 1966 [pp.1-2] p.1 - Alberto Cavallari, Si è iniziato a Roma il congresso comunista ̶ Il PCI vuol aprire il dialogo direttamente con la Chiesa cattolica ̶ Longo , nel suo rapporto, sposa il neutralismo vaticano. Ricerca di parallelismi con l’ecumenismo del Concilio. Attacchi alla politica “tradizionalista” di Moro per sostenere la neutralità dell’Italia ; p.2 - Eugenio Melani, Chiara apertura a Fanfani – Mano tesa di Longo all’”uomo nuovo” della DC ̶ “La collaborazione sarà possibile solo se si metterà radicalmente in crisi l’attuale equilibrio politico e il tipo di organizzazione della democrazia cristiana”. La via per penetrare nella sfera del potere. Aspra polemica coi socialisti e contro l’unificazione PSI-PSDI .
«Corriere della sera», 27 gennaio 1966 [p.1-p.3] p.1 - Editoriale , Panfilo Gentile, L’appello ai cattolici ; F. D. S., Reazione del Vaticano alle offerte del PCI ̶ Si snatura il significato dell’opera del Papa per la pace ; p.3 - Eugenio Melani, Il congresso del partito comunista ̶ Interventi polemici di Amendola e Suslov ̶ Il primo ha velatamente replicato a Longo. Il sovietico ha respinto le accuse cinesi di “acquiescenza” dell’URSS verso gli Stati Uniti [p.3] ,
«Corriere della sera», 27 gennaio 1966 [p.1-p.3]
«Corriere della sera», 29 gennaio 1966 [pp.1-2] Alberto Cavallari , Ribadito il monolitismo comunista ̶ Il Pci non sopporta alcun dissenso ̶ Pajetta ha condannato Ingrao come “ eretico”. Escluse persino le discussioni consensuali.
«Corriere della sera», 30 gennaio 1966 [p.2] E. Mel. ( Eugenio Melani) , Il discorso di Alicata ̶ Nel PCI nessuno deve dubitare dei capi ; Alberto Cavallari , Il PCI punta sulla politica estera ̶ “ Su di essa, dice Alicata, concentreremo tutte le battaglie”. Si tratta di far uscire l’Italia dall’Alleanza atlantica.
«Corriere della sera», 31 gennaio 1966 [p.2] Eugenio Melani , La fase conclusiva del congresso comunista ̶ Il cognato di Togliatti escluso dal Comitato centrale ̶ È stato epurato perché rivelò qualche mese fa, in un libro, le sue drammatiche esperienze in Russia dove fu torturato. Altri interventi contro Ingrao.
«Corriere della sera», 1 febbraio 1966 [pp.1-2] p.1 - Alberto Cavallari , Sempre compatto e aggressivo ̶ I traguardi del PCI ̶ Sconfiggere l’unità socialista, “ far scoppiare l’unità dei cattolici”, spingere l’Italia fuori dall’Alleanza atlantica ; p.2 - Eugenio Melani, “ Sì a Fanfani no a Scelba” al congresso PCI ̶ Nel discorso finale di Longo minaccia di “ lotte sanguinose” ̶ Liquidare il centro-sinistra è l’obbiettivo prossimo dei comunisti. Una riforma degli organi direttivi consentirà di limitare l’azione di Ingrao .
«Corriere della sera», 2 febbraio 1966 [p.2] E. Mel ( Eugenio Melani) , Nominati nel PCI direzione e l’ufficio politico ̶ Sono sotto lo stretto controllo di Longo. Rafforzato Amendola, isolato Ingrao.
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26 gennaio
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DC – La Direzione discute sulla formazione del governo.
«La Stampa», 27 gennaio 1966 [p.1] Titolo: I lavori della Direzione. Moro e Rumor esortano la DC a decidere con chiarezza per il governo. Il segretario del partito invita tutti i dirigenti ad esprimersi sulle dichiarazioni fatte l’altro ieri dal presidente designato. Il fanfaniano Forlani chiede un “effettivo rilancio” del centro-sinistra, critica la politica economica seguita loscorso anno, infine offre la collaborazione della sua corrente. Scelba raccomanda che il programma del prossimo governo sia “onesto e realistico”. Oggi parlano Fanfani e Colombo. Stasera le conclusioni; Editoriale, Nicola Adelfi, Il pubblico è malcontento ; Fausto De Luca, Le polemiche fra i leaders democristiani. In base ai risultati del dibattito in corso, l’on.Rumor deciderà stasera se mantenere le dimissioni da segretario o presentarsi alle trattative con gli altri partiti. Domani si riuniscono le Direzioni socialista e socialdemocratica
«La Stampa», 28 gennaio 1966 [p.1] Fausto De Luca, Il dibattito in Direzione sul nuovo governo. Taviani chiede una chiara divisione tra maggioranza e minoranza nella DC. Basta, ha detto, con le unità fittizie. Il segretario vada a trattare per il governo con gli altri tre partiti sapendo con certezza chi ha alle sue spalle, e la minoranza rispetti le regole del gioco democratico. Un accenno ad interessate simpatie comuniste per qualche leader democristiano provoca una vivace reazione di Fanfani, che abbandona l’aula. Vigoroso intervento di Colombo a sostegno della collaborazione futura con il partito socialista unificato per l’interesse del Paese. La Direzione DC prenderà oggi le sue decisioni sulla crisi governativa ; Riunione tra PSI e PSDI sulla crisi del governo
«La Stampa», 29 gennaio 1966 [p.1] Fausto De Luca, La DC vota unanime per il nuovo governo. Il documento, approvato dalla Direzione, conferma tutti gli impegni del centro-sinistra. Precisa che devono essere attuati entro questa Legislatura. Moro può ora cominciare le trattative con i partiti; Il documento democristiano base per i prossimi negoziati. I punti principali: programmazione, Regioni, riforma della scuola, legge urbanistica e sulle società per azioni, provvedimenti per l’agricoltura e l’edilizia. Esclusione dalla maggioranza dei liberali e delle due estreme. I cardini della politica estera: fedeltà atlantica, unità europea
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28-30 gennaio
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I ministri degli Esteri dei 6 paesi membri della Comunità economica europea (CEE) raggiungono quello che sarà definito il «compromesso di Lussemburgo» che consente di superare la cosiddetta «crisi della sedia vuota» aperta il 30 giugno 1965 con la decisione del presidente francese Charles De Gaulle di disertare le riunioni del Consiglio dei ministri della CEE. L’accordo per le votazioni in seno al Consiglio dei ministri prevede il voto a maggioranza e mantiene il voto all’ unanimità ogni volta che uno Stato membro ritenga minacciati i suoi interessi vitali. In cambio di questa clausola, una sorta di «diritto di veto», la Francia torna ad occupare il suo posto nel Consiglio dei ministri.
«La Stampa», 28 gennaio 1966 [p.1-p.14] p.1- Alberto Ronchey, De Gaulle e il MEC (Oggi i “Sei” riprendono a Lussemburgo i difficili negoziati); Tra i ministri dei “Sei” prevale il pessimismo; p.14-t.s., Bonn intende rimanere fedele ai trattati del MEC. Dichiarazioni di Schoeder in Parlamento. Il ministro degli Esteri non esclude qualche “concessione” alla Francia per indurla a riprendere il suo posto nella Comunità
«La Stampa», 29 gennaio 1966 [p.14] Sandro Deaglio, Ripresa la Conferenza dei sei a Lussemburgo. I ministri del MEC si riuniscono senza Colombo, bloccato dalla nebbia. Tutti i delegati in ritardo per il maltempo. L’aereo di Couve De Murville rischia di schiantarsi su un gruppo di case durante un tentativo di atterraggio. L’on. Colombo è sceso a Metz ed ha proseguito in serata per Lussemburgo. La breve seduta a porte chiuse dedicata alla richiesta francese del “ diritto di veto”. Un compromesso dei tedeschi “non accettabile” dalla Francia
«Stampa Sera», 31 gennaio-1 febbraio 1966 [p.1] Alberto Ronchey, Un compromesso ha salvato il MEC. La vitalità dell’Europa confermata a Lussemburgo. De Gaulle non ha spinto fino in fondo la sua opposizione a un accordo sul passaggio alle votazioni a maggioranza. Una rottura avrebbe provocato danni gravi soprattutto alla Francia. Ma anche l’Italia e i Paesi del Benelux avrebbero dovuto sopportare pericolose conseguenze in un’Europa a “cinque” egemonizzata dalla Germania
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5 febbraio
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Moro rinuncia all’incarico.
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12- 17 febbraio
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Il presidente riapre le consultazioni. Assegna un incarico esplorativo a Moro e successivamente il 17 febbraio gli assegna di nuovo l’incarico.
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15 febbraio
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Il Tribunale di Roma assolve Don Lorenzo Milani e Luca Pavolini vicedirettore di «Rinascita» dall’accusa di incitamento alla diserzione e alla disubbidienz militare per aver difeso l’obiezione di coscienza.
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16 febbraio
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A Locarno , Svizzera, grave incidente sul lavoro. 17 operai, fa cui 15 italiani muoiono asfissiati in una galleria.
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19 febbraio |
«La Stampa», 20 febbraio 1966 [p.1] Fausto De Luca , Intesa sui punti principali del programma. Sicuro il ritorno di Fanfani agli Esteri. Ottimisti i segretari dei 4 partiti dopo le riunioni presiedute ieri da Moro. Colloquio di Andreotti con Rumor sulla sua eventuale uscita dal governo ; I probabili ministri
«Stampa Sera», 20 febbraio 1966 [p.1] p.1-p.15- Mario Pinzauti , Dopo la riunione quadripartita di ieri l’accordo è completo per il nuovo governo. Definito il programma con i tempi di attuazione. Un impegno per rendere effettiva la legge istitutiva delle Regioni per le elezioni del 1968. Saranno intensificate le consultazioni con i sindacati. Rumor commenta : “ Tutto è bene quel che finisce bene”. La Malfa : “ Tutti soddisfatti”. De Martino : “ È una buona intesa”. Domani sera o mercoledì l’on. Moro presenterà la lista dei ministri a Saragat ; p.1- La lista dei probabili ministri
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